giovedì 15 marzo 2012

La “Preghiera muta” di Doris Salcedo


Roma 14 marzo 2012. Ha squarciato il pavimento della Turbine Hall alla Tate Modern di Londra (2007), murato una sala del Castello di Rivoli a Torino (2005), riempito con più di 1500 sedie il “vuoto umano” lasciato dalla distruzione di un edificio a Istanbul (2003).

E’ Doris Salcedo, artista di grandissima forza espressiva, scultrice della memoria e della vita, del disagio e della dignità. Al MAXXI presenta il suo ultimo lavoro, l’installazione Plegaria Muda, un messaggio di dolore ma anche e soprattutto di speranza (dal 15 marzo al 24 giugno 2012).

L’esposizione romana, di grande forza espressiva e impatto emozionale, è organizzata dal MAXXI Arte diretto da Anna Mattirolo e curata da Monia Trombetta. E’ parte di un progetto itinerante curato da Isabel Carlos, commissionato dalla CAM Fundação Calouste Gulbenkian di Lisbona e dal Museet, Malmö, prodotto in partneship con il MAXXI, il MUAC – Museo Universitario Arte Contemporáneo di Città del Messico e la Pinacoteca do Estado di San Paolo. Come pensato insieme all’artista, venti unità scultoree dell’allestimento romano entreranno nella collezione permanente del MAXXI Arte.
Giovedì 15 marzo alle ore 17.30 Doris Salcedo incontra il pubblico del Museo, in una conversazione con Carlos Basualdo, Curator at Large MAXXI Arte (Auditorium del MAXXI, ingresso libero).
PLEGARIA MUDA
Spesso Doris Salcedo utilizza nei suoi lavori oggetti di uso quotidiano, impregnati della vita dei protagonisti delle storie raccontate. Plegaria Muda è un’installazione costituita da oltre cento coppie di tavoli di legno sovrapposti, dai quali nascono esili fili d’erba. Nel suo ripetersi modulare, evoca un luogo di sepoltura collettivo ed è metafora di vite condotte ai margini della società. L’artista ha trovato ispirazione rivolgendo lo sguardo alle vittime delle stragi avvenute per mano dell’esercito in Colombia, suo paese natale, ma anche alle morti violente nei sobborghi di Los Angeles, dove ha vissuto per qualche tempo e riconosciuto i germi e gli effetti di una stessa violenza, gratuita e insensata in ogni parte del mondo. Plegaria Muda è una preghiera dedicata a quelle persone che, in situazioni di disagio, non hanno voce per parlare della propria esistenza e per questo sembrano non esistere.
Ma Plegaria Muda è anche e soprattutto un omaggio alla vita: dai tavoli/bare di questo rito funebre mai avvenuto che restituisce umanità a ogni esistenza profanata, crescono piante, simbolo di vita e resurrezione perché, come scrive la stessa artista, “spero che, nonostante tutto, anche in condizioni difficili, possa vincere la vita... come avviene in Plegaria Muda”.
Plegaria Muda è essa stessa un’opera viva: gli odori della terra umida e dell’erba fresca, la disposizione labirintica dei tavoli che costringe a percorsi obbligati, ci immergono in un’esperienza intensa e totalizzante che coinvolge la mente, il corpo e i sensi. L’impatto emotivo è forte e totale e genera commozione, pietas, turbamento, speranza.

“Si tratta di un lavoro particolarmente suggestivo – dice Anna Mattirolo - che si rapporta, come una danza, alla struttura e all’anima multiforme del MAXXI, attraverso un processo di adattamento spaziale che ne amplia il potere evocativo e simbolico. In questa sede, il lavoro della Salcedo si arricchisce della particolare luce del museo, che ne valorizza la forza espressiva. Il MAXXI ospita un lavoro che non solo accresce la particolarità dello spazio che lo contiene, ma è anche capace di instaurare con questo un rapporto di simbiosi dal valore indiscutibile”.

Nel percorso di mostra, è allestita una reading room: cataloghi, monografie, descrizioni e fotografie dei suoi principali lavori guideranno il pubblico alla conoscenza di Doris Salcedo, tanto forte ed empatica quanto complessa.

Le frontiere come ferita:Una mostra e due incontri
A partire dal lavoro di Doris Salcedo, MAXXI B.A.S.E. (il centro di ricerca del museo) e Limes (la rivista italiana di geopolitica) hanno pensato il progetto Le frontiere come ferita: 5 creazioni cartografiche in mostra e due tavole rotonde.
Le carte (Sala Incontri MAXXI B.A.S.E., dal 15 maggio, ingresso libero). Limes ha prodotto e pubblicato in quasi vent’anni oltre 3mila creazioni cartografiche originali. In mostra al MAXXI B.A.S.E. una selezione di cinque grandi carte di frontiera, tra cui una nuova carta geopolitica pensata ad hoc.
Le tavole rotonde (Auditorium del MAXXI, 15 maggio e 19 giugno, ingresso libero). Due incontri sulle frontiere italiane e quelle europee, per riflettere sui conflitti, sulle migrazioni, sui confini culturali, etnici e mentali all’interno degli spazi disegnati dalle frontiere ufficiali.

L’edizione italiana del catalogo Plegaria Muda, aggiornata e ampliata, è curata da Carolina Italiano e edita da Electa. L’edizione originale è curata da Isabel Carlos, Direttore della CAM Fundação Calouste Gulbenkian di Lisbona.

Giovedì 15 Marzo Doris Salcedo incontra il pubblico del MAXXI - ingresso libero

orario di apertura: 11.00 – 19.00 (martedì, mercoledì, giovedì, venerdì, domenica)
11.00 – 22.00 (sabato)
giorni di chiusura: lunedì, il 1° maggio e il 25 dicembre

Redattore: ANTONELLA CORONA


Informazioni Evento:


Data Inizio:15 marzo 2012
Data Fine: 24 giugno 2012
Costo del biglietto: € 11.00 ; Riduzioni: € 8.00
Prenotazione:
Luogo: Roma, MAXXI - Museo nazionale delle arti del XXI secolo
Orario:
Telefono: 06 39967350 /06 3225178
E-mail: info@fondazionemaxxi.it
Sito Web: http://www.fondazionemaxxi.it;press@fondazionemaxxi.it


Roma, MAXXI - Museo nazionale delle arti del XXI secolo
Città: Roma
Indirizzo: Via Guido Reni 4a
Provincia: (RM)
Regione: Lazio
Telefono: 06 39967350 /06 3225178

E-mail: info@fondazionemaxxi.it
Sito web: http://www.fondazionemaxxi.it;press@fondazionemaxxi.it

Fonte: http://www.beniculturali.it

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Amalia Di Lanno