mercoledì 5 marzo 2025

A Roma: Art for Women Today


Elena Belobragina


Negli spazi della Fondazione Beta, sabato 8 marzo 2025 il gruppo internazionale di artiste Art for Women Today presenta una collezione di stampe d’arte limited edition, realizzata per sostenere i progetti dell’Associazione Pianoterra a favore di famiglie vulnerabili. 

In mostra per tre settimane anche le opere originali delle artiste, che in grande maggioranza saranno presenti all’evento inaugurale, giungendo da diversi paesi.

Art for Women Today è un progetto collettivo tutto al femminile, nato dall’esigenza di lasciare una traccia, una testimonianza artistica volta a descrivere la donna nel momento storico contemporaneo. Art for Women Today è un gruppo internazionale di artiste convocate da Caterina Arciprete e dalla Galleri Artsight di Stoccolma, per generare quello che di fatto è al tempo stesso un processo artistico divulgativo e un atto di affermazione individuale e di genere. Art for Women Today dà forma alla narrazione visiva di una esperienza vissuta, della condizione intima che, consciamente o inconsciamente, prende il suo spazio in ogni donna, influenzata da eventi personali e sociali affrontati a contatto con il suo specifico circostante. Una fotografia sincera - e a volte impietosa - sul nostro tempo, che ogni artista svilupperà rispondendo alle sue istanze individuali e culturali. Dare vita, attraverso la personale cifra stilistica, a una serie di interventi artistici per descrivere la condizione della donna, dare una voce all’emotività, l’empatia e l’introspezione femminile dei nostri tempi: questa è la missione di ogni componente del gruppo. 

Le artiste che compongono il gruppo Art for Women Today sono Caterina Arciprete, Elena Belobragina, Isabelle De Boulloche, Linda Kunik, Gisela Quinteros, Virgina Maria Romero, Gaya Shantaram, Yemisi Wilson, Sylvie Wozniak.

Il progetto ha anche, sin dalla sua genesi, un fine sociale: sostenere le attività dell’Associazione Pianoterra ETS, nata a Napoli nel 2008 e attiva oggi anche a Roma e a Castel Volturno con l’obiettivo di stare accanto a famiglie che vivono in condizioni di estrema vulnerabilità, in cui sono presenti bambini e bambine molto piccoli. Pianoterra lavora in particolare con le madri per accompagnarle in un percorso di empowerment e garantire ai bambini pari opportunità di crescere sani e sereni, nonostante condizioni di partenza svantaggiate. 

Il sostegno di Art for Women Today all’Associazione Pianoterra è concreto e diretto: le stampe d’artista, raccolte in eleganti cofanetti in edizione limitata, saranno in vendita e il ricavato andrà interamente a Pianoterra. Le artiste del collettivo saranno inoltre coinvolte in percorsi laboratoriali con le donne e i bambini che frequentano gli spazi dell’associazione, per rendere concreto e continuativo un obiettivo: essere al fianco di tutte le donne, attraverso l’arte.

La mostra Art for Women Today, che nella Galleri Artsight di Stoccolma ha trovato una sua prima casa, nella sua tappa romana ha il patrocinio dell’Ambasciata di Svezia in Italia. 

Sabato 22 marzo, a chiusura dell’evento, sarà possibile partecipare al laboratorio creativo “Io sono onda”, a cura di Caterina Arciprete. Il laboratorio si svolgerà dalle 10.00 alle 12.30 nei locali dedicati alla mostra. È aperto a tutti e tutte con un contributo di 20 €. Il laboratorio si attiverà con un minimo di 6 iscritti. 


Per maggior informazioni sul progetto Art for Women Today
Instagram: @artforwomentoday
Caterina Arciprete: arcipretecaterina@gmail.com

Per maggior informazioni sull’Associazione Pianoterra ETS e per iscriversi al laboratorio “Io sono onda”

Giusy Muzzopappa: comunicazione@pianoterra.net | 3400716353


Art for Women Today~ Event
Opening_ 8 Marzo dalle 12 alle 18
Mostra_ 8-22 Marzo su appuntamento

Fondazione Beta - Via Giusti 24, Roma


martedì 4 marzo 2025

Shirin Neshat | BODY OF EVIDENCE


Il Padiglione d'Arte Contemporanea di Milano presenta la prima ampia personale in Italia dell'artista iraniana Shirin Neshat (1957, Qazvin), vincitrice del Leone d’Oro alla Biennale di Venezia nel 1999, del Leone d’Argento per la Miglior Regia al Film Festival di Venezia nel 2009 e del Praemium Imperiale a Tokyo nel 2017. La mostra ripercorre oltre trent’anni di carriera, attraverso quasi duecento opere fotografiche e una decina di video-installazioni, entrate a far parte delle maggiori collezioni museali al mondo, come quelle del Whitney Museum, del MoMA, del Guggenheim di New York e della Tate Modern.

Artista multidisciplinare, Neshat si è confrontata con la fotografia, il video, il cinema e il teatro, creando narrazioni altamente liriche, oltre a visioni politicamente cariche, che mettono in discussione questioni di potere, religione, razza e relazioni tra passato e presente, Oriente e Occidente, individuo e collettività.

La lente attraverso cui Neshat interpreta la Storia e la Contemporaneità non solo del suo Paese d'origine, l'Iran, ma del mondo intero, è lo sguardo delle donne: dagli esordi nei primi anni Novanta con la serie fotografica Women of Allah, i celebri corpi femminili istoriati con calligrafie poetiche, fino a The Fury, video-installazione che anticipa il movimento “Woman, Life, Freedom”. La ricerca di Shirin Neshat però travalica il tema di genere e, partendo dal dualismo uomo-donna, indaga le tensioni tra appartenenza ed esilio, salute e disagio mentale, sogno e realtà.

La mostra è promossa dal Comune di Milano - Cultura, prodotta dal PAC e Silvana Editoriale e realizzata grazie a Tod’s, con il supporto di Vulcano; partner tecnico Coop Lombardia; si ringrazia Reti S.p.A.

Shirin Neshat, Rebellious Silence, 1994
stampa ai sali d’argento e inchiostro
© Shirin Neshat
Courtesy l'artista e Gladstone Gallery

Shirin Neshat | BODY OF EVIDENCE
A cura di Diego Sileo e Beatrice Benedetti
28 Marzo 2025 - 8 Giugno 2025

PAC - Padiglione d'Arte Contemporanea
Via Palestro 14 - Milano

lunedì 3 marzo 2025

Arcaico. Moderno. Futuro: Giuseppe Spagnuolo

Giuseppe Spagnulo, Senza titolo, 1970 circa, acciaio, 18 x 79 Ø cm. Ph. Antonio Maniscalco. 
Courtesy Associazione Archivio Giuseppe Spagnulo

KROMYA Art Gallery rende omaggio a Giuseppe Spagnulo (Grottaglie, 1936 - Milano, 2016), uno dei più importanti scultori italiani della seconda metà del ‘900, capace di dare vita a opere potenti e dinamiche ispirate alla forza dei miti classici, reinterpretati attraverso un linguaggio contemporaneo.

L’esposizione Arcaico. Moderno. Futuro: Giuseppe Spagnulo, allestita dall’11 marzo al 20 giugno 2025 nella sede storica della Galleria a Lugano, sarà inaugurata martedì 11 marzo alle ore 18.30 alla presenza del curatore, Luca Massimo Barbero, e dei rappresentanti dell’Associazione Archivio Giuseppe Spagnulo, che ha collaborato alla realizzazione del progetto.

«Espressione di una ‘distanza zero’ tra pensiero e azione plastica. Dal pensare allo scolpire. L’opera di Giuseppe Spagnulo si plasma attraverso l’incontro tre la materia e il fuoco. Un vitale e complesso corpo a corpo con il metallo e l’argilla che consegna all’arte contemporanea questi materiali in origine inerti tutta la potenza di una esistenza antica quanto lo è il mito classico», scrive Luca Massimo Barbero.


La mostra si apre idealmente con una porzione del tavolo da lavoro dell’artista, generoso custode di un pensiero progettuale che nasce già come materia. Una superficie piana sulla quale si materializzano concretamente, attraverso la terracotta, le meditazioni scultoree di Spagnulo. Il percorso espositivo comprende, inoltre, una ventina di opere – Carte, Ferri e Terre cotte – realizzate dal 1964 al 2013; lavori partecipi del medesimo istinto plastico attraverso cui l’artista ha indagato il mondo. Le Carte, trattate attraverso la stesura di ossidi ferrosi, carbone e sabbie vulcaniche, non sono mai studi o bozzetti preparatori, bensì opere a sé stanti, a cui appartiene una vigorosa fisicità che le rende a tutti gli effetti un corpo plastico. Nelle sculture in ferro, in particolare dagli anni Settanta, la materia viene esibita senza sovrastrutture e appare carne. Materia erotica, come è stata definita dalla critica, solcata da un gesto potente e drammatico che ricorda i tagli di Lucio Fontana. L’argilla, conosciuta nel laboratorio di famiglia a Grottaglie e studiata a Faenza, interessa infine l’artista per la sua suscettibilità alle trasformazioni del fuoco, per il suo fendersi e lacerarsi, senza alcuna volontà di controllo totale.


«La mostra di Giuseppe Spagnulo – conclude Tecla Riva, direttrice di KROMYA Art Gallery Lugano – si colloca all’interno di un percorso che abbiamo costruito nel tempo, presentando artisti operanti sulla materia e sul gesto. Insieme al curatore Luca Massimo Barbero e ad Andrea Spagnulo, presidente dell’Associazione Archivio Giuseppe Spagnulo, abbiamo studiato un allestimento volto ad esaltare la monumentalità e l’intensità delle opere del Maestro, anche nella piccola dimensione, offrendo altresì la testimonianza di un’importante esperienza scultorea del secondo ‘900 italiano ed europeo, tra spiccata innovazione e rispetto della tradizione».


L’esposizione, realizzata con il sostengo di Helvetia, Kessel, Kommodities Partners Trading Investments, OLG Fine Art Logistic, Sense Immaterial Reality e SIGE Consulenza, è accompagnata da una monografia disponibile in Galleria con il saggio critico di Luca Massimo Barbero e la documentazione fotografica dele opere esposte. 


KROMYA Art Gallery Lugano rimarrà aperta al pubblico nei seguenti giorni e orari: da martedì a venerdì ore 13.00-18.00, sabato su appuntamento, chiusura pasquale dal 19 al 27 aprile compresi; in data 19 marzo, 1 e 29 maggio, 9 e 19 giugno visite su appuntamento. (T. +41 919 227000, tecla@kromyartgallery.com). Ingresso gratuito. Per informazioni: www.kromyartgallery.com.


SCHEDA TECNICA:
Arcaico. Moderno. Futuro: Giuseppe Spagnulo
A cura di Luca Massimo Barbero


KROMYA Art Gallery
Viale Franscini 11, Lugano
11 marzo – 20 giugno 2025
Inaugurazione: martedì 11 marzo, ore 18.30


Orari di apertura: da martedì a venerdì ore 13.00-18.00, sabato su appuntamento, chiusura pasquale dal 19 al 27 aprile compresi; in data 19 marzo, 1 e 29 maggio, 9 e 19 giugno visite su appuntamento.


Ingresso gratuito


Monografia disponibile in Galleria con saggio critico di Luca Massimo Barbero e documentazione fotografica delle opere esposte


PER INFORMAZIONI:
KROMYA Art Gallery 
Viale Franscini 11, Lugano
T. +41 919 227000


UFFICIO STAMPA:
CSArt – Comunicazione per l’Arte
T. +39 0522 1715142 | M. +39 348 7025100



Giuseppe Spagnulo nasce a Grottaglie (TA) nel 1936. La sua formazione avviene nell’officina di famiglia e all’Istituto della Ceramica di Faenza, dove conosce Nanni Valentini. Trasferitosi a Milano per frequentare l’Accademia di Brera, egli inizia a gravitare attorno a figure quali Giò Pomodoro e Lucio Fontana. Seguono l’impegno politico e alcune grandi opere nate per lo spazio urbano, come quelle esposte alla Biennale di Venezia del 1972, che fanno immediatamente di Spagnulo un protagonista della scultura italiana e internazionale. Negli anni Ottanta continua l’attività espositiva, che lo vede sempre più presente anche all’estero. Nel 1982 costruisce il gigantesco tornio nel quale modella l’imponente Turris, più tardi forgiata in ferro. È del 1986, invece, la seconda partecipazione alla Biennale di Venezia. All’inizio degli anni Novanta gli viene affidata la cattedra di Scultura presso l’Accademia di Belle Arti di Stoccarda in seguito al grande successo ottenuto dal suo lavoro presso gallerie e musei tedeschi. Seguono numerose mostre, tra le quali la personale E se venisse un colpo di vento? (2005) curata da Luca Massimo Barbero alla Peggy Guggenheim Collection di Venezia, la collettiva Addio anni 70. Arte a Milano 1969-1980 (2012) curata da Francesco Bonami al Palazzo Reale di Milano e la mostra …Ma un’estensione. Gastini, Icaro, Mattiacci, Spagnulo(2015-16) curata da Bruno Corà a Ca’ Pesaro, Venezia. Nel 2016, anno della scomparsa dell’artista, viene allestita la mostra Materia Prima, la ceramica dell’arte contemporanea, a cura di Marco Tonelli, presso il Museo della Ceramica di Montelupo Fiorentino. La sua eredità è stata raccolta dall’Associazione Archivio Giuseppe Spagnulo, che si propone di promuovere e sviluppare iniziative e attività culturali dirette ad approfondire l’opera del Maestro.


Luca Massimo Barbero è studioso e critico d’arte, Direttore dell’Istituto di Storia dell'Arte della Fondazione Giorgio Cini, membro del comitato scientifico della Collezione Farnesina e Curatore Associato delle Collezioni di Arte Moderna e Contemporanea di Intesa Sanpaolo, già Curatore Associato della Collezione Peggy Guggenheim di Venezia. Curatore presso istituzioni d’arte moderna e contemporanea nazionali e internazionali come il Moderna Museet di Stoccolma, il Kunsthaus di Zurigo, il Solomon R. Guggenheim Museum di New York e la Biennale di Venezia. Specializzato in arte italiana e americana del secondo dopoguerra, è autore di numerose pubblicazioni d’arte contemporanea.


KROMYA Art Gallery viene fondata nel 2018 a Lugano; nel 2020 viene aperta una seconda sede nel centro storico di Verona. La sede svizzera, diretta da Tecla Riva, è ubicata all’interno di un classico appartamento di inizio Novecento nel cuore di Lugano. La mission della Galleria è costruire ponti tra nazioni e generazioni, attraverso un programma dinamico rivolto ad un pubblico diversificato. L’attività espositiva della sede di Lugano è distinta nelle sezioni denominate “Camere” e “•YOUNG”: la prima dedicata ai maestri storicizzati, la seconda agli autori più giovani. KROMYA Art Gallery ha preso parte a varie fiere d’arte, tra le quali Miart, Arte Fiera Bologna, Roma Arte in Nuvola, ArtVerona. Collabora con GAL, Associazione Gallerie d’Arte Lugano. Per informazioni e approfondimenti: www.kromyartgallery.com


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