lunedì 30 settembre 2013

Divisionismo e Futurismo L’arte italiana consegnata alla modernità

4 Ottobre – 4 Novembre 2013
Divisionismo e Futurismo 
L’arte italiana consegnata alla modernità

Venerdì 4 ottobre 2013, nelle sale della Galleria Frediano Farsettii a Firenze, si aprirà un’importante
esposizione che ricorda, ad un secolo di distanza, il passaggio dal Divisionismo al Futurismo, dalla sintesi
estrema delle correnti artistiche dell’Ottocento all’esplosiva e rivoluzionaria manifestazione del nuovo stile e
delle nuove concezioni estetiche dell’arte moderna.
Saranno presenti una trentina di opere di celebri artisti
Giacomo Balla, Umberto Boccioni, Carlo Carrà, Fortunato Depero, Ottone Rosai, Gino Severini, Mario Sironi, Ardengo Soffici e Lorenzo Viani.

Dal Divisionismo al Futurismo
Come è noto, la partecipazione di Giovanni Segantini, Gaetano Previati e Angelo Morbelli alla Triennale di
Brera a Milano nel 1891 segnò la data d’inizio ufficiale del movimento divisionista in Italia. I suoi esponenti si
ispirarono, in misura maggiore o minore, al pointillisme francese di Georges Seurat e Paul Signac, ma lo
rielaborarono in maniera personale e originale, smussandone il rigore e gli eccessi razionalisti.
Giacomo Balla (nato nel 1871) costituì il punto d’incontro e di passaggio tra due generazioni di artisti e
precisamente tra Segantini e Previati (nati rispettivamente nel 1858 e 1852) e Umberto Boccioni, Carlo Carrà e Gino Severini (nati rispettivamente nel 1882, 1881 e 1883).
Dopo aver eseguito quadri con tematiche sociali, come La giornata dell’operaio,del 1904 e La pazza, del 1905, Balla mutò radicalmente stile e impostazione, dipingendo Lampada ad arco, nel 1909, lo stesso anno in cui, a Parigi, Filippo Tommaso Marinetti dava inizio al movimento Futurista.
Poco dopo, nel febbraio del 1910, venne pubblicato il Manifesto dei pittori futuristi, firmato da Umberto Boccioni, Carlo Carrà, Gino Severini, Luigi Russolo e dallo stesso Balla. Ottone Rosai, Bottiglia e ciotola, 1919

La mostra
Il percorso espositivo è stato ideato per mostrare ai visitatori le complesse e radicali trasformazioni stilistiche ed estetiche che tra il 1910 ed il 1920 hanno permesso il rinnovamento dell’arte italiana, parallelamente allo
sviluppo delle principali avanguardie internazionali.
Come scrive Marco Fagioli, “La mostra documenta in modo esatto tale passaggio, dal Balla divisionista, con
Campagna romana, 1902 ca., lo splendido Germogli primaverili (Paesaggio di Villa Borghese), 1906,
Ritratto di signora, 1907, Nel prato, 1908 ca., tutti dipinti che avvisano l’imminente arrivo della rivoluzione formale futurista.
Di Boccioni le tre opere presenti, tutti momenti elevati del suo lavoro, rendono giustizia piena: il Pagliaio al
sole, 1908, un tripudio di luce e di colore che attesta un legame non solo tematico con la serie famosa dei
Meules, 1891, di Claude Monet (il vero iniziatore del plein-air, “l’impressionista all’avanguardia” più di ogni
altro), il paesaggio con le ciminiere di Crepuscolo, 1909, e il Nudo disteso, femminile, vero e proprio manifesto di quel linguaggio “simultaneo” cubo-futurista che solo in Boccioni trovò i suoi esiti perfetti.
Il Futurismo, nella sua pienezza di rivoluzione spaziale nella concezione della forma, appare anche nel Paesaggio toscano, 1912, di Severini, in Ritmi e linee, 1912, di Carlo Carrà, ne La ballerina del San Martino, 1915, e nel collage L’Arlecchino, 1915, di Mario Sironi; vengono in mente allora alcuni punti del
Manifestodel 1909: “La letteratura esaltò fino ad oggi l’immobilità pensosa, l’estasi e il sonno. Noi vogliamo esaltare il movimento aggressivo, l’insonnia febbrile, il passo di corsa, il salto mortale, lo schiaffo ed il pugno [...] Non v’è più bellezza, se non nella lotta. Nessuna opera che non abbia un carattere aggressivo può essere un capolavoro [...] Noi vogliamo distruggere i musei, le biblioteche, le accademie d’ogni specie [...] Il Tempo e lo Spazio morirono ieri [...] È dall’Italia, che noi lanciamo pel mondo questo nostro manifesto di violenza travolgente e incendiaria, col quale fondiamo oggi il Futurismo[...]”.
Di Ottone Rosai, più giovane di quindici anni degli altri futuristi, che è stato alla fine il vero “frutto puro” della
pittura fiorentina, la mostra rende tre piccoli capolavori: il magico Follie estive, 1918-19, in cui una visione di
assoluto candore del teatrino sull’Arno diviene elegia scompositiva di linee, volumi e colori, come in un Braque, e Serenata, 1919-20, in cui le potenti e primitive figure della sua Firenze popolana assumono l’incanto lirico della pittura del Trecento.
Rimarrebbe ancora da parlare di quella singolare Composizione futurista, 1929-30, di Lorenzo Viani, pittore e scrittore apuano ribelle, un dipinto a tempera e collage che sembra anticipare profeticamente certi esiti della
successiva arte surrealista.E ancora di Fortunato Depero, nativo della Val di Non, autodidatta che si fece futurista a Roma nel 1914, partecipando al gruppo che esponeva presso la Galleria Sprovieri: il suo dipinto è un esempio canonico di “simultaneità” visiva”.

Alcune delle opere esposte Giacomo Balla, Linee-Forza del pugno di Boccioni II, 1915/1955, scultura in ottone verniciato, cm 75,5x25,5x80,5 Umberto Boccioni, Crepuscolo, 1909, olio su tela, cm 90x120
Umberto Boccioni, Nudo disteso, olio su carta, cm 30,5x40,5 Carlo Carrà, La ballerina del San Martino, 1915, tempera su carta, cm 59x43,5 Ottone Rosai, Serenata, 1919/1920, olio su tela, cm 68x44
Ottone Rosai, Bottiglia e ciotola, 1919, olio su tela, cm 30,2x40,4 Gino Severini, Femme assise, 1914, pastello e carboncino su cartoncino, cm 26,2x26,2 Gino Severini, Paesaggio toscano (Equivalente plastico di un paesaggio), 1912, olio su tela, cm 65x50 Mario Sironi, Figura futurista (Antigrazioso), 1913/1914, olio su tela, cm 84,5x59,5 Ardengo Soffici, Natura morta (Parafuoco), 1940, olio su tela, cm 55x49,5

Galleria Frediano Farsetti Lungarno Guicciardini 21/23 rosso – 50125 Firenze
Tel. +39 055 210107 – fax: +39 055 2399389
Internet: www.galleriafredianofarsetti.it- Mail info@farsettiarte.it
Orario: da martedì a sabato: 10-13 e 14.30-19.30 (lunedì: 14.30-19.30)

Segnala:
Amalia di Lanno

David Maljkovic: Sources in the Air

 David Maljkovic: Sources in the Air
A cura di Alessandro Rabottini e Andrea Viliani

Inaugurazione: 3 ottobre 2013, ore 18:30

La GAMeC - Galleria d’Arte Moderna e Contemporanea di Bergamo presenta la prima mostra personale dedicata al lavoro dell’artista croato David Maljkovic in un’istituzione pubblica italiana.

La mostra alla GAMeC - a cura di Alessandro Rabottini e di Andrea Viliani (invitato nel 2012 in qualità di co-curatore ospite) è la terza e ultima tappa di un progetto che ha visto la collaborazione tra la GAMeC e altre due importanti istituzioni internazionali: il Van Abbemuseum di Eindhoven (Paesi Bassi) - dove Sources in the Air è stata presentata nell’autunno 2012 - e il BALTIC Centre for Contemporary Art di Gateshead (Gran Bretagna) - che l’ha ospitata nella primavera 2013.

Sources in the Air raccoglie un’ampia selezione di opere realizzate nel corso dell’ultimo decennio e, di volta in volta, interagisce con le condizioni specifiche dello spazio espositivo, mutando radicalmente assetto e selezione delle opere, in un dialogo sempre diverso tra opere esistenti, nuove produzioni site-specific e architettura di ciascun museo.

David Maljkovic si è affermato negli ultimi anni come uno degli artisti di maggior rilievo del panorama internazionale grazie a un corpus di opere con cui egli indaga l’eredità culturale, sociale e politica del suo Paese attraverso il confronto continuo tra passato, presente e futuro, interpretati come dimensioni ipotetiche e interconnesse della realtà.
Una materia che Maljkovic riordina liberamente per mettere in luce la tensione tra le utopie avanguardistiche della Jugoslavia di Tito e le potenzialità di rinnovamento disattese dalla recente storia nazionale, sospesa tra un’identità collettiva “di Stato” e un futuro dalla memoria culturale incerta.
Per quanto tali radici culturali costituiscano il cuore della ricerca di Maljkovic, la pratica dell’artista si distingue per la libertà del linguaggio con cui egli conduce una riflessione dal carattere universale sui meccanismi della memoria collettiva, e per l’attenzione scrupolosa alle strategie e ai meccanismi espositivi.

Accanto a lavori come Monochromes (2013), Lost Pavillion (2008) e la serie Temporary Projections (2011), la vocazione retrospettiva della personale alla GAMeC è affidata a una serie di collage fotografici che l’artista ha creato per la mostra a Bergamo, nella quale immagini di lavori realizzati da Maljkovic nel corso della sua carriera sono sovrapposte, quasi condensate, per costruire una mappatura visiva e concettuale della sua pratica artistica. In questo modo l’idea di “mostra itinerante” viene rielaborata criticamente. Le opere non sono semplicemente trasportate da un luogo all’altro: diventano invece dispositivi capaci di reagire sia allo spazio che al tempo.
La capacità dell’artista di riflettere sui meccanismi della visione, della riproduzione e della trasmissione delle immagini sovverte il concetto stesso di “retrospettiva”, ovvero la sua supposta rigidità e immodificabilità.
Il tema della rimozione collettiva - spesso presente nella produzione di Maljkovic, che comprende video, fotografie e installazioni - è sviluppato nella serie Temporary Projections e nel lavoro Monochromes, in cui gli strumenti atti alla registrazione, alla riproduzione e alla conservazione della memoria - come proiettori di film e diapositive, apparecchiature fotografiche e cancelleria da archivio - sono presentati come strumenti muti, spesso utilizzati “contro se stessi” e in contraddizione con la loro funzione.

In occasione della mostra alla GAMeC, David Maljkovic ha concepito un’installazione per la presentazione di queste opere che, dominando le stanze dello Spazio Zero, ne modifica la percezione: un palcoscenico e una serie di strutture costituiranno la scenografia attraverso la quale i visitatori possono interpretare il percorso retrospettivo della mostra, intesa come una vera e propria messa in scena.
Display for Massimo Minini è uno dei più recenti lavori realizzati dell’artista: mai esposta in Italia, l’opera presenta un carattere di riflessione retrospettiva attraverso l’allestimento di tutti gli inviti prodotti in quarant’anni di attività dalla Galleria Massimo Minini di Brescia, che attualmente rappresenta l’artista in Italia. In questo modo Maljkovic non rende soltanto omaggio a un protagonista estremamente significativo della storia dell’arte contemporanea in Italia, ma crea un cortocircuito tra la storia passata di una galleria privata e il presente della sua mostra personale al museo, tra lo spazio pubblico dell’istituzione e lo spazio privato della galleria, tra la memoria individuale e la sua trasmissione nella sfera sociale.

Un catalogo - pubblicato da JRP I Ringier e prodotto da Van Abbemuseum, BALTIC e GAMeC - accompagna e documenta il progetto Sources in the Air.
La pubblicazione, edita da Nick Aikens (Van Abbemuseum), include la documentazione delle opere realizzate da David Maljkovic negli ultimi dieci anni e costituisce la monografia più completa sulla pratica dell’artista mai realizzata finora. Contiene un testo di Anselm Franke e contributi critici di Charles Esche, Annie Fletcher, Alessandro Rabottini, Andrea Viliani e Alessandro Vincentelli.

La mostra è parte di una serie in onore di Arturo Toffetti.

Segnala:
Amalia di Lanno

LUCIANO FABRO. Disegno In-Opera

A cura di Giacinto Di Pietrantonio
In collaborazione con Silvia Fabro

Inaugurazione: 3 ottobre 2013, ore 18:30

Dal 4 ottobre 2013 al 6 gennaio 2014 la GAMeC di Bergamo è lieta di ospitare la mostra Luciano Fabro. Disegno In-Opera, che intende restituire la varietà della produzione di disegni di Luciano Fabro.

Realizzata in collaborazione con il Centro Italiano Arte Contemporanea di Foligno, che la ospiterà dal 15 febbraio al 13 aprile 2014, l’esposizione accoglie per la prima volta in Italia un ricco nucleo di disegni dell’artista, tra i massimi esponenti del movimento Arte Povera: lavori che godono di un’autonomia e di un grado di libertà particolari anche rispetto la stessa disciplina e che si confermano parte integrante e irrinunciabile del corpus dell’opera di Fabro.
La mostra rappresenta infatti un’occasione inedita per scoprire un aspetto poco noto del lavoro di un artista fondamentale per la storia dell’arte e della cultura a cavallo tra fine Novecento e inizio millennio.

Il percorso espositivo accoglie oltre 100 disegni che, come suggerisce il titolo della mostra, presentano tipologie e funzioni differenti: essi, infatti, non sono strettamente “progettuali, ovvero preliminari alla realizzazione di opere, bensì disegni intesi come pratica alla base del processo creativo che conduce alla genesi di un’idea o come mezzo per trasmettere messaggi; disegni in cui è esplicito il riferimento alla scultura e disegni come campo di indagine e di sperimentazione. E ancora disegni come forme - aperture, buchi e fori - grazie alle quali Fabro indaga e attraversa lo spazio aperto da Lucio Fontana, che in quegli anni era punto di riferimento per gran parte dei giovani artisti.

Lavori realizzati in più di quarant'anni che presentano segni autonomi, esercizi di segni che Fabro realizzava e regalava ad amici e parenti. E infatti è proprio la generosità di Fabro a fornire una delle chiavi di lettura dei disegni in mostra, che in alcuni casi appartengono a privati che li hanno ricevuti in dono dall'artista - come Cantare cantando (1994) e Concetto Spaziale (Descrizione) (1967), che riporta sul retro “buon ‘68. Luciano”: un dono augurale per l’anno nuovo. Sono opere che parlano di rapporti umani, di amicizia, di etica, di noi e dell’altro, perché - come afferma Giacinto Di Pietrantonio nel catalogo della mostra - ‘in Fabro anche il privato appartiene alla sfera pubblica’.

Disegnare è, per Fabro, un termine che spazia dalla parola all’immagine, al pensiero; è l’iconografia e il percorso che egli traccia sempre nel suo operare. Molti dei disegni in mostra sono eseguiti su supporti eterogenei (dai cartoncini delle schede di catalogazione utilizzate in biblioteca ai fogli di carta millimetrata; dalla carta Fabriano alla carta paglia) e realizzati con tecniche e materiali diversi: disegni di solo testo, a sfondo etico, con frasi riportate in poesia accompagnate da una dedica o da poesie-filastrocca; disegni-collage come Autoritratto (1967), realizzato su carta caratterizzata da una fitta griglia al cui centro Fabro ha incollato una piccolissima foto del suo volto. Un viso per tre quarti in luce e per un quarto in ombra che ci guarda, un volto il cui occhio sinistro ci scruta, un’iconografia interrogante.
Disegni che richiamano anche un certo cinetismo senza però presentare le caratteristiche di rapporto geometrico-matematico tipiche dell’Arte Programmata; disegni composti sia da pieni sia da vuoti, da peso e da leggerezza, da positivo e da negativo, da spazio e da non spazio, e, perciò, ambivalenti.

Nella ricerca di Fabro la dimensione ambientale riveste un’importanza fondamentale: lo spazio è infatti concepito come campo d’azione vivo, fatto di relazioni e necessarie conseguenze tra gli elementi presenti. Per questo, accanto ai disegni, sarà presente in mostra una selezione di grandi opere - tra cui sculture e habitat - che dialogano con lo spazio, investigando l’ambiente e intervenendo sulla percezione. Opere come Struttura ortogonale (1964), costituita da una griglia tubolare in ottone in cui le barre trasversali sono tagliate a metà al centro, o Passi. I miei passi hanno bucato il cielo. I miei passi hanno bucato la terra. Io sono zoppo (1994), uno striscione di 12 metri che riporta il titolo dell’opera in ideogrammi giapponesi, definito dall’artista ‘[…] un ritratto delle ambizioni dell’uomo contemporaneo e dei suoi risultati. In qualsiasi direzione abbia avanzato ha fatto delle buche, ha “toppato”, il suo avanzare civile è molto zoppicante. […]’
E ancora Svizzera Portafogli (2007) e i lavori della serie Computer che - seppur realizzati con materiali pesanti (ferro, acciaio, montanti per scaffalature metalliche, catene di ottone e alluminio) - trasmettono un forte senso di leggerezza. Sospensione e movimento sono infatti temi centrali per Fabro, che ritroviamo anche nei suoi disegni: dai punti d’incrocio delle griglie di Habitat 1962, infatti, dipartono altrettanti peduncoli di ottone che richiamano i disegni Dindolo, dondolo (1995) presenti in mostra, nei quali l’artista intende porre in relazione la linea retta e la linea curva con il suo sviluppo nello spazio alla ricerca di un segno che vi fluttui.
Il catalogo della mostra - edito da Silvana Editoriale - include testi critici di curatori, storici dell’arte e artisti che hanno avuto la fortuna di conoscere e lavorare con Luciano Fabro e le quattro lezioni sul disegno che l’artista tenne durante gli anni di insegnamento presso l’Accademia di Brera, che forniscono una chiave di lettura preziosa dei disegni e della sua opera in generale.

Orari di apertura
martedì – domenica: ore 10:00-19:00
giovedì: ore 10:00-22:00

Biglietti
Intero: € 7,00
Ridotto € 5,00

Il biglietto consente di visitare tutte le mostre in corso.

Segnala:
Amalia di Lanno

MARCO SIGNORINI_ Guardare, vedersi

IL LABORATORIO DI FOTOGRAFIA DEL POLITECNICO DI BARI
Presenta:

MARCO SIGNORINI

Giovedì 3 ottobre 2013 ore 17:15 Sala Conferenze Via Amendola 126/B Politecnico di Bari Piano -1
Ingresso Libero
Parcheggio libero Politecnico in Via Amendola 136/B

“Guardare, vedersi”

è il titolo che l’autore ha voluto dare al suo incontro per il pubblico del Museo della Fotografia, durante il quale parlerà (proiettando sue slides ) delle ricerche nell’ambito della Fotografia e del suo proficuo rapporto con gli allievi delle Accademie delle Belle Arti di Brera Milano e di quella di Bologna.
Già noto al pubblico barese per la sua partecipazione al Convegno, organizzato dal Museo della Fotografia del Politecnico di Bari, “Paesaggi Luoghi Scenari” (8 e 9 giugno 2012) con un intervento sul Racconto Fotografico nel quale espose la sua ricerca “Fotoromanzo italiano”.
Di lui Roberta Valtorta scrive: "In equilibrio fra sguardo direzionale, indirizzato verso l'esterno dei luoghi, e sguardo espressivo interiore, i volti delle persone, la ricerca di Signorini nasce più dal “sentire” che dal “vedere” nel senso del visibile. Una visione emotiva sulla grandezza della natura e sulla vita degli esseri viventi, se stesso compreso. Immagini di luoghi apparentemente incontaminati, si alternano a presenze della contemporaneità, in una dimensione temporale volutamente imprecisa fra presente, passato e futuro."

Nato nel 1962. Vive a Firenze. Dopo gli studi accademici in scenografia converge i suoi interessi verso il video e la fotografia di ricerca, studiando in particolare gli autori della fotografia italiana di paesaggio.
Nel 1994 realizza Europos Centras recandosi a fotografare il centro geografico dell’Europa, esponendo e pubblicando il lavoro in Italia, Francia e Inghilterra. Nel 1996 è invitato a Passaggi, a cura di Antonella Russo per la Fondazione Sandretto ReBaudengo. Riesce a sviluppare la propria ricerca e l’interesse per il mondo della fotografia alternando committenze pubbliche e private a progetti personali. Ha partecipato a Idea di Metropoli (2002), a cura di Roberta Valtorta, mostra inaugurale del Museo di Fotografia Contemporanea di Cinisello Balsamo entrando a far parte della collezione permanente del museo scon le opere realizzate. Ha lavorato con Linea di Confine per la Fotografia di Rubiera con i progetti Mother Way (2001) e Luoghi della cura (2005), presentati nella collettiva Trans Emilia (a cura di Thomas Seelig e Urs Stahel), al Fotomuseum di Winterthur e al SK Stiftung Kultur di Colonia.
Ha pubblicato il libro Echo (2007, Damiani editore), una raccolta di fotografie inedite realizzate in Europa nell’arco di dieci anni e il catalogo 1_Earth (2008, ed. Magnolia), in occasione della mostra personale alla Galleria Manzoni di Bergamo, entrambi con testi di Roberta Valtorta. Nel 2009 ha partecipato al Premio Nazionale Arti Visive Città di Gallarate, selezionato da E. Grazioli per il Festival Europeo per la fotografia di Reggio Emilia e partecipato alla collettiva Kaléidoscope d’Italie al CNA Louxembourg a cura di A. Madesani. Ha esposto il suo più recente lavoro ((Ra)) nella personale a cura di W. Guadagnini alla galleria Metronom di Modena.
Ha aperto un blog con indicazioni sulla fotografia contemporanea internazionale e come supporto all’attività didattica per i corsi di fotografia tenuti all’Università di Firenze e all’Accademia di Brera di Milano.

Evento realizzato con il concorso del Comune di Bari, ai sensi del comma 1 dell’art. 13 Regolamento Comunale del 03.03.1999 in materia di concessione di contributi, finanziamenti e benefici economici.

Comunicato stampa Museo della Fotografia del Politecnico di Bari settembre 2013
Museo Fotografia Politecnico di Bari
Via G. Amendola 126/B 70126 Bari
3667859680 3293174796 080/5962135
museofotografia@poliba.it; meledandri@poliba.it; info@museofotografia.it;
http://museofotografiapoliba.blogspot.it/;
https://www.facebook.com/museo.fotografia
http://www.poliba.it/index.php/it/component/content/article/233-centri-di-ateneo/298-museo-della-fotografia.html

Segnala:
Amalia Di Lanno

domenica 29 settembre 2013

Christian LORETTI | IconAzione


Nell’ambito del progetto culturale 10x10, dieci artisti per dieci mesi, riformulato in seconda edizione da Amalia Di Lanno, si inaugura l’11 ottobre 2013 alle ore 20.00 nella sala espositiva del Laboratorio Urbano Officine Culturali di Bitonto (Ba) la mostra dello scultore foggiano Christian LORETTI

Quando l’arte incontra la storia, la forma diventa aforisma di un universo in continua evoluzione che non può a nessun costo rinnegare la lunga teoria di istanti di cui si compone il suo percorso. Ogni segno impresso sulla superficie inerte diventa testimonianza attuale di un’esperienza di vita che ha sprigionato la sua energia creatrice, facendosi interprete e portavoce di una vicenda collettiva intrisa di orrore e pietà, dolore e gioia, morte e vita. Percorrendo l’antico territorio dei Dauni, dalle montagne ricoperte di fitti boschi alle dorate spiagge dell’Adriatico, Christian Loretti ha preso coscienza della sua identità di uomo e scultore, cogliendo l’essenza più autentica di un popolo fiero e combattivo che ha lasciato tracce significative della sua civiltà nei numerosi reperti faticosamente riportati alla luce dal paziente lavoro degli archeologi. Compiendo un’ardita sintesi tra antico e moderno, figurativo e astratto, questo giovane scultore foggiano ha creato un nuovo linguaggio espressivo, che pone in primo piano la materia stessa e il procedimento attraverso il quale essa assume forma e valore. In questo modo, l’antica tecnica del colombino, consistente nella paziente sovrapposizione di anelli concentrici di diverse dimensioni, può generare liberamente nel suo spontaneo e irrazionale dispiegarsi forme insolite che assumono il valore di archetipi: non solo gli esseri viventi, pertanto, ma gli stessi oggetti inanimati della società moderna vengono codificati e risemantizzati, ricevendo l'impronta di una originale cifra stilistica. L’icona, quindi, diventa testimonianza di un’azione creatrice che obbedisce soltanto alle leggi dell’automatismo psichico e trova in se stessa, nel proprio primordiale ed esuberante vigore espressivo, il senso profondo della sua misteriosa e inquietante presenza tra noi.
Cosimo Strazzeri

Christian LORETTI | IconAzione
a cura di Massimo Nardi
dall’11 al 29 ottobre 2013
Inaugurazione 11 ottobre 2013, ore 20.00

Officine Culturali di Bitonto
Largo Gramsci, 7
70032 Bitonto (Ba)
www.officineculturali.it
info@officineculturali.it

Orario visita:
dal lunedi al venerdi
9.00 - 21.00

Ingresso: Gratuito

Media Partner del progetto 10x10: Ilsitodell'arte

Il progetto 10x10 seconda edizione è realizzato nell'ambito del "Concorso di idee per la selezione e il finanziamento di nuovi eventi culturali innovativi" del progetto Officine Culturali - Centro Culturale di Eccellenza, che ha avuto accesso al finanziamento regionale per il “Sostegno alla gestione di Spazi Pubblici per la creatività giovanile”.

sabato 28 settembre 2013

Wim Wenders_Appunti di viaggio. Armenia Giappone Germania


 


Wim Wenders
Appunti di viaggio. Armenia Giappone Germania
a cura di Adriana Rispoli
21 settembre -17 novembre 2013
Villa Pignatelli - Casa della fotografia,
Napoli
Inaugurazione 21 settembre ore 11.00
....
Quello che amo soprattutto nella fotografia analogica, non per nostalgia, ma per puro piacere, è che essa può ancora rappresentare la “realtà”.
L’atto di fotografare è un lavoro costante contro la sua progressiva scomparsa”W.W. Wim Wenders (Dusseldorf 1945) è  uno dei principali protagonisti del Nuovo Cinema Tedesco. L’attività difilm maker è da sempre accompagnata dalla fotografiache riveste nei suoi celebri film un ruolo fondamentale nella descrizione di atmosfere sospese, nella realizzazione di immagini pregnanti di paesaggi desolati o discenari urbani in cui il tempo è all’opera. Appunti di Viaggio è il titlo della mostra allestitaa Villa Pignatelli dal 21 settembre al 17 novembre 2013, che raccoglie una selezione di 20 fotografie di diverso formato scattate nell’ultima decade e tratte dalla pubblicazione più recente di Wim Wenders, Places Strange and Quite edita nel 2011. Le opere esposte, realizzate in Germania, Armenia e Giappone sono accompagnate da brevi appunti dell’artista che “immortalano” il pensiero al pari delle immagini. La fotografia è per Wenders strumento per fissare la realtà dalla quale l’uomo si sta progressivamente allontanando rapito dalla virtualità dell’epoca contemporanea e favorito dall’utilizzo delle nuove tecnologie digitali.
L’apparente staticità delle immagini, confrontata con quelle in movimento dei film, èsuperata divenendo spunto per un racconto. Frammenti di una verità personale dichiarata attraverso l’”angolazione” che stimolano però la capacità immaginifica dello spettatore, accompagnato in questo viaggio anche dagli appunti dell’artista. Il corpus di opere in mostra rispecchia i filoni principali dellaricerca di Wenders: la percezione diretta della realtà nel vedere e nel viaggiare. Immagini sospese che raccontano il passaggio dell’uomo attraverso la sua assenza, la memoria dei luoghi inun silenzioso flusso del tempo.
La mostra, curata da Adriana Rispoli, è promossa e organizzata dalla Soprintendenza Speciale per il Patrimonio Storico, Artistico ed Etnoantropologico e per il Polo Museale della città di Napoli con Incontri
Internazionali d’Arte e Civita. E’ realizzata con il patrocinio della Regione Campania e grazie al supporto
di: Ambasciata della Repubblica d’Armenia in Italia, Goethe Institut di Napoli, Caronte & Tourist, Sorgenia, MAG JLT, Metropolitana Napoli; con la collaborazione tecnica di Willis Italia.



Segnala:
Amalia di Lanno

venerdì 27 settembre 2013

Madeinfilandia 2013

MADEINFILANDIA è un progetto di micro residenza artistica che ha luogo presso la Filanda di Pieve a Presciano (AR), un esempio di archeologia industriale del XIX secolo, che vede tra i suoi fondatori Luca Pancrazzi, Claudio Maccari, Elena El Asmar e Loris Cecchini.
È UN LUOGO INVENTATO DA ARTISTI PER COSTRUIRE OCCASIONI DI APPROFONDIMENTO DIRETTO DELL’ARTE E DI LORO STESSI.


Dal 4 al 6 ottobre 2013 avrà luogo la quarta edizione della convivenza tra artisti, con nuovi invitati e nuovi progetti specificatamente pensati in relazione agli spazi, agli orizzonti e all'esperienza di condivisione. Tre giorni aperti al pubblico in cui si potranno apprezzare letture, performance, incontri, banchetti, oltre all'abituale percorso tra lavori e installazioni permanenti ed effimeri.


La prima edizione di Madeinfilandia ha avuto luogo nell'ottobre 2010 e da quel momento si sono susseguiti vari appuntamenti, anche fuori dalla Filanda, oltre, naturalmente, alla seconda e terza edizione dell'ottobre 2011 e 2012.
Convivenza e convivialità, luogo di ristoro, festa dell'arte, del fare e del pensiero, di scambi e di storie, Madeinfilandia è, principalmente, un progetto autofinanziato e sostenuto dalla generosità degli artisti e degli amici che vi partecipano, garantendone così la completa autonomia.
Gli artisti invitati appartengono spesso a differenti generazioni e contesti. Approdano in Filanda per un incontro, anche casuale, là dove s'intravede una possibile e comune modalità, del dirsi e del dare, nel rispetto umano e intellettuale, in totale assenza di committenza o di curatore: la libertà e il confronto sono di sicuro gli elementi determinanti.

Il progetto Madeinfilandia è la prova che i luoghi d’arte possono esistere indipendentemente dai luoghi deputati, dalle geografie forti e dalle dinamiche del potere curatoriale. Il tema è "made in filandia" , gli artisti lavorano costruendo nuovi paradigmi legati alla generosità e alla costituzione di regole di gioco, per godere appieno della libertà disponibile.

Le opere che si articolano all’interno e all’esterno della ex fabbrica sono il risultato di una residenza volta a stabilire una nuova condivisione dello spazio, per riflettere sul concetto di lettura e pratica dell’arte.

L’archeologia industriale dell’edificio, ospitata a sua volta perfettamente dal paesaggio e dalla storia del luogo che ha contribuito ad arricchire, indica la possibilità di intrattenere progetti inseriti con autorità in contesti protetti o da proteggere senza per questo rischiare rigetti organici.

Così, la Filanda, da luogo geografico identificato sulle mappe catastali italiane, si costituisce Stato di Filandia e ospita questa speciale popolazione che elabora e collabora, dando adito ad una nuova identità generata, a sua volta, dalle identità che vi partecipano.


Saranno ospiti, quest'anno, gli artisti:

Adalberto Abbate, Bruno Baltzer, Leonora Bisagno, Vincenzo Cabiati, Tiziano Campi, David Casini, T-Yong Chung, Gaetano Cunsolo, Marta Dell'Angelo, Oliver Geils, Francesco Lauretta, Claudia Losi, Luigi Presicce, Pierluigi Pusole, Virginia Zanetti, Stefania Zocco.
Si vedrà inoltre la partecipazione, con progetti speciali e performance, di Michelangelo Consani, Loredana Longo, Concetta Modica, Oh Petroleum, Sophie Usunier, Eugenia Vanni.

4 ottobre
dalle ore 17.30 visita alle installazioni
alle ore 17.30 "Voyage Voyage". Spostamenti di senso nell'arte contemporanea, conversazione con Pietro Gaglianò e Diego Segatto.
alle ore 19 performance di Luigi Presicce "La certifica delle mani"
dalle ore 22.30 musica e bar

5 ottobre
dalle ore 13 alle 20 visita alle installazioni
alle ore 17.30 "Voyage Voyage". Spostamenti di senso nell'arte contemporanea, conversazione con Pietro Gaglianò e Spazi Docili.
alle ore 19 performance di Eugenia Vanni "Il Secondo Passeggero"

6 ottobre
dalle ore 13 alle 20 visita alle installazioni
alle ore 13 presentazione del progetto "Barter the Solar Cooking" di Michelangelo Consani
durante il pomeriggio performance di Oh Petroleum
ore 19 performance di Loredana Longo "Scuola del pianto, 3"

Dal 4 al 6 ottobre Concetta Modica e Sophie Usunier saranno presenti con il progetto "L'età del dubbio".

Durante i tre giorni di apertura sarà attivo un punto di ristoro tosco-filandese.

La documentazione video dell'evento sarà seguita da Egle Prati per Talking Art.

Nei mesi successivi sarà stampato il catalogo che documenterà lo svolgersi degli eventi durante le fasi della manifestazione per l’edizione Gli Ori. Il catalogo verrà presentato in luoghi diversi, primo fra tutti la Fiera d’Arte di Bologna nel Gennaio 2014, Gli Ori Editori.


Gli artisti approdati alla Filanda dal 2010 ad oggi:

Daniele Bacci, Francesca Banchelli, Luca Bertolo, Primoz Bizjak, Pierluigi Calignano, Chiara Camoni, Pietro Capogrosso, Sauro Cardinali, Francesco Carone, Fabio Cresci, Antonio Catelani, Loris Cecchini, Marco Cianciotta, Michelangelo Consani, Mario Consiglio, Vittorio Corsini, Cinzia Cozzi, Michele Dantini, Degal, Martina Della Valle, Mario Dellavedova, Daniela De Lorenzo, Flavio De Marco, Rolando Deval, Paola di Bello, Nathalie Du Pasquier, Elena El Asmar, Paolo Fabiani, Carlo Fei, Orietta Fineo, Serena Fineschi, Irene Fuga, Federico Fusi, Daniele Galliano, Bernardo Giorgi, Michele Guido, Helena Hladilova, Hanako Kumazawa, Yuki Ichihashi, Christiane Löhr, Loredana Longo, Claudio Maccari, Andrea Marescalchi, Amedeo Martegani, Jacopo Mazzetti, Alessandro Mencarelli, Jacopo Miliani, Concetta Modica, Andrea Montagnani, Massimo Nannucci, Maurizio Nannucci, Nero, Giovanni Ozzola, Pierpaolo Pagano, Cristiana Palandri, Luca Pancrazzi, Pantani-Surace, Paolo Parisi, Robert Pettena, Steve Piccolo, Luca Pozzi, Vera Pravda, Fabrizio Prevedello, Francesco Pucci, Anja Puntari, Marco Raparelli, Giacomo Ricci, Davide Rivalta, Pedro Riz’à Porta, Gak Sato, Serse, Gianluca Sgherri, Namsel Siedlecki, Studio ++, Sophie Usunier, Eugenia Vanni, Enrico Vezzi, Tayu Vlietstra, Regan Wheat.

Segnala:
Amalia di Lanno

BRERART


BRERART, La settimana dell'arte contemporanea, 23-27 OTTOBRE 2013

BRERART 2013: IL NUOVO NETWORK DELL'ARTE CONTEMPORANEA

BRERART, la Settimana dell'Arte Contemporanea che si terrà a Milano dal 23 al 27 ottobre 2013, organizzata dal Consorzio FIA con il coordinamento immagine e promozione di Tao-b, realizza l'utopia concreta di mettere insieme e a sistema, gallerie d'arte, istituzioni pubbliche, musei, fondazioni, associazioni culturali e altri operatori milanesi, italiani e internazionali, con l'obiettivo comune di aggregare un'offerta culturale di alta qualità in grado di attrarre una platea di collezionisti, operatori professionali, compratori e appassionati, non solo italiani.
Si tratta di un progetto culturale per rilanciare e promuovere la cultura visiva italiana ed internazionale: una partnership con la città che si esprime con mostre ed eventi connessi anche grazie a servizi multimediali in grado di creare nuove opportunità e modalità di fruizione per i visitatori. Sono in continua crescita le adesioni alla manifestazione, più di 60 gli spazi espositivi che rientrano ad oggi nel network di Brerart. Non solo gallerie, ma anche atelier, edifici storici e prestigiose vetrine commerciali, hotel, negozi e locali che per una settimana verranno trasformati in veri e propri showroom di arte contemporanea collegati tra loro da una vera e propria piattaforma multimediale. Per citare solo alcuni nomi si parla di:Gucci, Banca Popolare Commercio e Industria, Brera Garden Floor-Hotel Milano Scala, Galleria Campari, Terrazza Aperol, Hotel Admiral, Hotel Carlyle, CC-Tapis, Il Piccolo-architettura interni, Herman Miller, Bialetti, Febal, Le Rosse, La tenda, Villeroy&Boch, Iltahome, Deus Cafè. Ma anche realtà affermate nel settore come il Toi Theatre of Imagination Leo Burnett, Dream Factory, Spazio San Marco o la Galleria Africa Curio, Giacomo Manoukian Noseda, o ancora l'atelier dello scultoreGino Masciarelli. Senza dimenticare preziose partecipazioni come quelle delle fondazioniAdolfo Pini e Matalon.
Uno dei focus tematici di BRERART 2013 sarà gli anni '60 per quello che hanno rappresentato per la cultura italiana e internazionale. La mostra storico-digitale "Il mito degli anni Sessanta. Il respiro innovativo delle gallerie d'arte", curata da Claudio Cerritelli, docente presso l'Accademia delle Belle Arti di Brera, è stata resa possibile grazie alla collaborazione delle gallerie storiche (da Lorenzelli Arte alla Fondazione Giorgio Marconi, dalla Galleria Morone a Montrasio Arte e alla Galleria Cortina) fino alle successive gallerie che, dagli anni '80 ad oggi, hanno incentrato la loro attività anche sulle opere degli anni'60 (dalla Galleria Arte'92 alla Galleria Spazio Temporaneo, dalla Galleria A arte Studio Invernizzi allo Studio Guastalla, da Tornabuoni Arte alla Galleria Progettoarte-Elm).
Sempre nell'ambito degli anni '60, al Museo delle Gallerie Italiane in Piazza della Scala 6, sarà possibile visitare la mostra "1963 e dintorni" curata da Francesco Tedeschi con le opere patrimonio del'Istituto Bancario Intesa San Paolo e il percorso "Cantiere del' 900".
La Fondazione D'Ars aprirà per l'occasione la "Sala D'Ars" sita presso la Società Umanitaria in via San Barnaba 48, ove sara' possibile visitare parte della propria collezione d'arte del periodo e non solo, frutto delle donazioni degli artisti che negli anni hanno partecipato al dibattito culturale e sostenuto l'attività dell'omonima rivista, fondata nel 1960 da Oscar Signorini e diretta per vent'anni da Pierre Restany.
L'Accademia delle Belle Arti di Brera presenterà una ampia rassegna dedicata agli alunni italiani e internazionali più meritevoli dal titolo "Il laboratorio dell'arte futura - I migliori allievi dell'ultimo biennio" a cura di Claudio Cerritelli che verrà presentata il 25 Ottobre alle ore 18.00 presso la sede di San Carpoforo.
A BRERART 2013 parteciperanno, selezionate nell'ambito di una open call internazionale coordinata dalla curatrice Chiara Canali, alcune istituzioni culturali, gallerie, residenze e studio program europei tra i più dinamici, tra gli altri: GlogauAIR di Berlino, Halka Art Project di Istanbul e Medusa Art Gallery di Atene e l'islandese Nes Artists Residency.
Saranno poi presenti 12 gallerie che hanno partecipato al progetto PRO@RT (cofinanziato da INNOVHUB SSI Azienda speciale della Camera di Commercio di Milano al fine di traghettare la galleria d'arte nel mondo dell'economia digitale e nel mercato globale) e che hanno riconosciuto in BRERART il naturale sviluppo di questo percorso, nonchè la sede per affrontare, con strumenti innovativi e originali, le nuove sfide della professione. Nello specifico di tratta di: Amma Eventi, Anna Maria Consadori, Artra art Gallery, Galleria d'arte Ponte Rosso, Hernandez Art Gallery, Il Cirmolo antiquariato, Isarte, Miniaci art gallery, Nuova galleria Morone, Progettoarte-elm, Senzatempo, Writing on the wall.
BRERART si accosta infine a un'importante realtà internazionale attraverso un vero e proprio progetto di scambio con diverse gallerie e artisti provenienti dal Venezuela, Paese ospite di BRERART2013.
Il progetto, in collaborazione con il Museo de Arte Contemporaneo de Caracas, curato da Consuelo Hernandez e Raul Penalver, grazie anche alla Fondazione Matalon, porterà a Milano le opere di un gruppo dei più significativi artisti contemporanei venezuelani.
Sul sito www.brerart.com è possibile consultare l'intero programma della manifestazione BRERART 2013 che, per la rilevanza e significatività, è stata selezionata e indicata dal Comune di Milano per partecipare al V bando pubblico della Regione Lombardia a sostegno dello sviluppo e promozione del Distretto Urbano di Brera.
Accedendo al sito è anche possibile richiedere l'esclusiva Top Card che consente di partecipare su invito alle vernici, anteprime, cocktail, manifestazioni e spettacoli previsti a corollario della manifestazione.
E' possibile inoltre richiedere, sempre sul sito, la PRESS Card di Brerart, dedicata agli operatori dell'informazione, necessaria per accedere a iniziative e dati riservati, nonchè per godere di vantaggi speciali.

Ulteriori aggiornamenti sulle novità di BRERART verranno costantemente pubblicati sul sito-piattaforma (www.brerart.com), sulla pagina Facebook ufficiale (www.facebook.com/Brerart) e su Twitter tramite l'hashtag #Brerart.

Per adesioni e informazioni

info@brerart.com


Tel. +39 051863192
ricevo e pubblico
Massimo Nardi

giovedì 26 settembre 2013

SALONI STOCCOLMA E BARCELLONA IN CONTEMPORANEA PER SERENELLA SOSSI !!!






Serenella SOSSI presente con la Galleria MONTEOLIVETO allo SWAB di BARCELLONA dal 3 al 6 ottobre prossimo,
in concomitanza , stesse date, stessa Galleria, stessa Artista , presente anche all'Affordable Art FAIR di STOCCOLMA.
Sculture in bronzo, bassorilievi in terra cotta "inscatolati" nel plexiglass, dipinti informali, dell'artista italo-francese, in giro per l'Europa...!
Da seguire.....

COMMUNIQUE

Serenella SOSSI sera prèsente avec la Galerie Monteoliveto au SWAB de BARCELONE du 3 au 6 octobre prochain,
au meme temps , aux memes dates , toujours avec la meme Galerie, l'Artiste sera prèsente aussi à l'Affordable Art FAIR de STOCKHOLM.

Scupltures en bronze, bas-reliefs en terre cuite "enboités" dans du plexi, peintures "informeles" de cette Artiste italo-française, vont faire le tour de l'Europe...!
A suivre....

Cordialmente  -  Cordialement

ARTEMISIA
press-agent



Contatti Serenella Sossi
(+33) 6 13729899 - (39) 339 7347221 - mail :serensossi@voila.fr - www.serenellasossi.com 
facebook - linkedin                e :

********************
Galleria Monteoliveto

Napoli - Nice

5, Rue du Lycée, 06000 Nice (Fr) - tel.:+33 (0)6 30005663/+33 (0)4 89001312/+39 (0)81 19322066


www.galleriamonteoliveto.it  galleriamonteoliveto@gmail.com   www.espacemonteoliveto11.com

ricevo e pubblico:
Massimo Nardi

“Giornata del Contemporaneo”, quest’anno alla sua nona Edizione.


L’AMACI (Associazione dei Musei d’Arte Contemporanea Italiani) ha scelto il 5 Ottobre 2013 per il grande evento dedicato all’Arte Contemporanea e al suo pubblico, la “Giornata del Contemporaneo”, quest’anno  alla sua nona  Edizione.
  Con l’Edizione 2013, l’AMACI si propone di incrementare ancora il numero degli aderenti e di potenziare l’azione locale dell’Associazione e dei Musei associati, al fine di incentivare lo sviluppo del tessuto culturale territoriale.
  Porte aperte gratuitamente  nei musei AMACI e in circa 1000 realtà dell’Arte Contemporanea in ogni angolo del Paese, per presentare artisti e nuove idee attraverso mostre, laboratori, eventi e conferenze. Un programma multiforme che regalerà al grande pubblico un’occasione per vivere da vicino il complesso e vivace mondo dell’Arte Contemporanea che si conferma unico nello scenario internazionale.
    “Aqua Micans” è il titolo (tratto dal romanzo Locus Solus di Raymond Roussel) dell’immagine guida  realizzata da  Marzia Migliora l’artista che l’AMACI ha scelto per la Nona edizione della “Giornata del Contemporaneo”. Lo scatto fotografico, realizzato in situ, ritrae alcune portatrici d’acqua mentre attraversano il Grande Cretto di Alberto Burri a Gibellina. Con questa fila di donne, impegnate in un’azione quotidiana e vitale, l’artista ha scelto di riprendere e ripetere la rituale solennità di un gesto antico e uguale in tutto il Sud del mondo: trasportare un’anfora sul capo o sulle spalle, percorrendo un paesaggio nudo e desolato. L’artista ha voluto come protagoniste della sua azione  un gruppo di donne di Gibellina, discendenti di coloro che abitavano le case distrutte dal tragico terremoto del 1968, le cui macerie sono oggi celate e custodite  sotto il manto del Grande Cretto di Alberto Burri. La loro presenza  dunque va oltre al compimento di una performance, per rinsaldare al contrario il legame profondo ed emotivo con il luogo. Per la Nona Giornata del Contemporaneo l’Artista ha quindi fatto leva sull’equivalenza tra acqua e cultura, necessario nutrimento per l’uomo, e tra portatrici d’acqua e operatori culturali del contemporaneo, portatori a loro volta di un bene prezioso e insostituibile da cui dipende la crescita e il benessere della società. In un’epoca di crisi e di tagli, “Aqua micans” introduce una riflessione sul ruolo del museo come istituzione preposta a conservare e tutelare l’esistente e allo stesso tempo a stimolare la produzione e il ripensamento del nuovo, creando un ponte ideale tra il presente e il nostro passato storico-artistico, attraverso cui costruire una proiezione futura positiva. Prosegue dunque con successo il progetto di affidare a un artista italiano di fama internazionale l’ideazione dell’immagine guida della Giornata del Contemporaneo, che negli anni   scorsi hanno visto coinvolti Michelangelo Pistoletto nel 2006, Maurizio Cattelan nel 2007, Paola Pivi nel 2008, Luigi Ontani nel 2009, Stefanio Arienti mel 2010, Giulio Paolini nel 2011 e Francesco Vezzoli nel 2012.
     L’Associazione Culturale “Eterogenea”, con sede in Mesagne alla via Ruggiero Normanno    n. 22-24 , con la propria Galleria d’Arte Contemporanea “Le Ali di Mirna”,  ha aderito alla Nona Edizione della “Giornata del Contemporaneo” organizzando per il periodo 28 Settembre- 12 Ottobre 2013, la mostra  “Artisti in permanenza” (Artisti rappresentativi del panorama nazionale dell’Arte Contemporanea in permanenza nella Galleria “Le Ali di Mirna”): Giovanni Alfonsetti, Letizia Caiazzo, Antonio Camassa, Giorgio Carluccio, Giovanni Carpignano, Carmelo Conte, Franco Dammacco, Vincenzo De Filippis, Luigi De Giovanni, Rita Fasano, Francesco Franco, Simone Galimberti, Donato Bruno Leo, Antonio Luceri, Massimo Marangio, Claudia Martucci, Oronzo Mastro, Enrico Meo, Mario Miccoli, Maurizio Muscettola, Pino Nardelli, Tiziana Ricco, Vito Russo, Luigi Spanò, Vincenzo Vacca e Nadia Verrienti.
   La mostra  ha ricevuto il Patrocinio dell’Amministrazione Comunale di Mesagne –Assessorato alla Cultura e la collaborazione dell’Agenzia Generale di Brindisi della Compagnia di Assicurazioni Generali-Ina Assitalia; potrà essere visitata dalle ore 18.00 di sabato 28 Settembre 2013, naturalmente con ingresso gratuito come per tutti gli altri eventi organizzati in tutta Italia. Per sabato 5 Ottobre “Giornata del Contemporaneo”,  la Galleria sarà aperta la mattina dalle ore 10.00 alle ore 12.00 e il pomeriggio dalle ore 18.00 alle ore 21.00. La mostra proseguirà la sua apertura a quanti si vogliono accostare al mondo dell’ Arte Contemporanea,  fino al 10 Ottobre 2013 tutti i giorni dalle ore 18.00 alle ore 21.00.
   Il 30 Settembre 2013, in linea con gli obiettivi che si propone la “Giornata del Contemporaneo”, inizieranno anche i laboratori creativi per bambini dai 3 ai 10 anni che si proporranno ciclicamente nell’ambito delle attività della Galleria “Le Ali di Mirna”.
  Per informazioni n. tel. 3470080778-3381404479 - e-mail:  ass.eterogenea@libero.it lealidimirna@libero.it  - siti web :   www.lealidimirna.it     www.amaci.org.

 Ricevo e pubblico:
 Massimo Nardi


  

Fondazione Museo Pino Pascali, Polignano a Mare mostra collettiva e presentazione video catalogo L’idea e la materia a cura di Isabella Battista e Luna Pastore



Inaugurazione sabato 28 settembre ore 19.00
Sabato 28 settembre alle ore 19.00, presso la Fondazione Museo Pino Pascali di Polignano a Mare, si inaugura la mostra collettiva  ‘Il Museo e il suo territorio. L’idea e la materia’  frutto della collaborazione di cinque curatori e di cinque artisti, tutti under 35 e ‘made in Puglia’:
Isabella Battista/Pierpaolo Miccolis, Edoardo Trisciuzzi/Fabio Mazzola, Nicola Zito/Maria Grazia Carriero, Luna Pastore/Anna Maria Battista e Lorenzo Madaro/Claudia Giannuli.
Dalla sua costituzione il Museo Pascali ha sempre avuto un’attenzione particolare nel seguire e promuovere le migliori creatività pugliesi ospitandole a pari dignità e importanza rispetto ai più famosi artisti internazionali, conscio di dover svolgere un ruolo promozionale del nostro territorio.
L’idea e la materia presenta  cinque fra i più interessanti giovani artisti del panorama pugliese, che dialogano tra loro esprimendosi con i linguaggi di pittura, scultura, installazioni e video, proponendo la propria particolare declinazione del tema, con la realizzazione di opere inedite e site specific ed altre realizzate nel corso delle Project rooms a cui gli artisti hanno partecipato nel corso dell’anno nel nuovo e dinamico spazio del Museo dedicato agli artisti pugliesi.
Partendo dall’esperienza individuale come fonte generatrice dell'operare artistico è stato possibile accostare opere molto diverse, nella poetica e nel linguaggio secondo un principio che non le pone in contrasto tra loro piuttosto riescono a superare le proprie specificità e stabilire profonde connessioni reciproche.
Nella serata inaugurale sarà presentato il video catalogo che racchiude i cinque mini-documentari realizzati da Antonella Sibilia durante le personali ospitate nel corso dell’anno nella Project Room del Museo Pascali, istituita nel 2013 per la rassegna Il Museo e il suo territorio.
Il video catalogo raccoglie anche i testi critici dei curatori, le fasi di allestimento ed esposizione, le interviste e le immagini dei workshop tenuti dagli artisti con alcuni studenti dell’Accademia di Belle Arti di Bari e dei Licei Artistici di Monopoli e Lecce.
La vivace attività laboratoriale ed espositiva avvenuta nei mesi invernali ha favorito un continuo ricambio di visitatori, soprattutto giovani, e ha incentivato la conoscenza delle risorse culturali della nostra Regione. La rassegna quindi, ha visto il Museo come un luogo vivo, aperto alla città e al suo territorio, alla relazione, alla partecipazione e al coinvolgimento, organizzando degli incontri dedicati agli studenti. I cinque appuntamenti, a cui hanno partecipato 85 studenti, sono stati divisi in due momenti, uno educativo e l’altro laboratoriale: gli artisti infatti, sono stati prima invitati a parlare del proprio percorso, dei modelli a cui si sono ispirati e delle esperienze accumulate, per poi procedere al coinvolgimento attivo dei ragazzi con la realizzazione di un’opera da lasciare in mostra.


La mostra rimarrà aperta dal 28 settembre al 27 ottobre 2013.
Orario: dal martedì alla domenica ore 11-13, 17-21; lunedì chiuso.       




FONDAZIONE MUSEO PINO PASCALI
VIA PARCO DEL LAURO 119
70044 POLIGNANO A MARE (BA)
PH/fax: +39 080 4249534
 La Fondazione Museo Pino Pascali è Punto FAI, Delegazione di Bari.
ricevo e pubblico
Massimo Nardi