mercoledì 24 novembre 2021

“Muse nel Castello – Porta della Memoria”


                           

 COMUNICATO STAMPA 

 Inaugurazione Evento d’arte “Muse nel Castello – Porta della Memoria”  

     Domenica 5 Dicembre 2021, alle ore 18:00, presso le Sale del Castello Normanno Svevo di Mesagne (Br), con la collaborazione dell’Amministrazione Comunale di Mesagne e con il Patrocinio dell’Amministrazione Comunale di Mesagne, della Regione Puglia e dell’Ordine degli Architetti di Brindisi, si svolgerà l’Inaugurazione dell’Esposizione di arti visive

  Muse nel Castello – Porta della Memoria       Ideata e organizzata dall’Associazione Culturale Porta d’Oriente, Brindisi in ricordo dell’artista Enzo Gabellone, Co-fondatore dell’Associazione, scomparso nel 2020, la Mostra – allestita presso le Sale del Castello Normanno-Svevo di Mesagne – ospiterà dal 5 Dicembre al 12 Dicembre 2021 opere di artisti di chiara fama nazionale e internazionale.      L’evento rientra nel Programma voluto dall’Amministrazione Comunale di Mesagne – Città Candidata a Capitale Italiana della Cultura 2024.      

Tutti i giorni, dalle ore 18:00 alle ore 21:30, all’interno della mostra sono in programma incontri collaterali di danza, teatro, poesia, musica, architettura, cantastorie, coordinati da Enzo Longo (Presidente Ass.ne Porta d’Oriente) e Carmen De Stasio (Direttore Artistico e Culturale Ass.ne Porta d’Oriente):

5 Dicembre – ore 18.00: Inaugurazione Mostra alla presenza di Toni Matarrelli (Sindaco di   Mesagne), Enzo Longo e Carmen De Stasio    

 6 Dicembre – ore 20:00: Performance di Danza “Omaggio a Modigliani” con Valentina                                    D’Amico e Franco Miccoli

 7 Dicembre – ore 20:00: “Perché l’Arte” – parlano gli artisti – Pittura, Scultura, Installazione,                Fotografia, Architettura, Danza, Teatro, Canto, Poesia

 8 Dicembre – ore 20:00: Poesia e Musica “Poesia ti incontrerò sempre” con Pierfranco Bruni         (Poeta, Saggista, Responsabile Progetto Etnie – Minoranze    Linguistiche MiC) e Dario Ble (Orchestratore e Compositore in Live Set)

  9 Dicembre – ore 20:00: Architettura: “Come trasformare in meglio la città”. Incontro con      Maurizio Marinazzo (Presidente Ordine Architetti di Brindisi) 

10 Dicembre – ore 20:00: Cantastorie – Canti di Tonino Zurlo  

 11 Dicembre – ore 20:00: Teatro “Raccontare come Dipingere” con Luigi D’Elia 12 Dicembre – ore 20:00: Ricordo di Enzo Gabellone – Saluto degli Artisti e del Direttivo                                             dell’Associazione Porta d’Oriente   

     In occasione dell'inaugurazione è stato edito un Catalogo a colori corredato dai testi introduttivi di Toni Matarrelli, Enzo Longo e dal testo critico di Carmen De Stasio.       Apertura e Chiusura Mostra – dal 5 al 12 Dicembre 2021 – secondo orari di apertura e chiusura del Castello   

     L’ingresso sarà consentito previa presentazione di Green Pass, come previsto dalle normative vigenti. 

artisti: Enzo Gabellone, Antonio Acri, Boldin Ahmad, Resmi Alkafajl, Loredana Albanese, Paola Aloisio, Valentina Argese, Mirella Attanasi, Fual Aziz, Francesco Bidetti, Giovanna Bozzi, Romano Buratti, Imma Cafiero, Pisso Cariolo, Giorgio Carluccio, Luigi Casale, Marina Colucci, Vitaldo Conte in Vx, Renzo Crociara, Antonella Cucinelli, Mino D'Amici, Giuseppe D'Andria, Giuseppe D'Elia, Angioletta De Nitto, Pietro De Scisciolo, Vincenzo Del Monaco, Cosimo delle Grottaglie, Rosa Didonna, , Bruno Donzelli, Miriam Duque, Franco Farina, Rita Fasano, Beppe Francesconi, Giovanni Frangi, Antonio Giannini, Cosimo Giuliano, Sandro Greco, Nihad Gulè, Svelana Kurzmad, Antonio Laurelli,  Alfredo Lentini, Oronzo Liuzzi, Caterina Manginelli, Gino Miglietta, Movimento Madì Internazionale ( Franco Cortese, Yumico Kimura, Piergiorgio Zangara) Pino Nardelli, Massimo Nardi, Francesco Pasca, Alfredo Passante, Pino Pavia, Tiziana Pertoso in tx, Daniela Raffaele in ClitorossoDR, Silvia Ramacciotti, Angela Regina, Massimo Ricchiuto, Tiziana Ricco, Giuseppe Sacchi, Maurizio Sardanelli, Laura Scaringi, Franco Siciliano, Carlo Stasi, Tommaso Tedesco, Giuliano Trombini -Università di Bologna, dipartimento di Architettuta DA, Luisa Valenzano, Gianni Valletta, Margherita Verdi, Antonella Zito, Tonino Zurlo.

archstudiolongo@gmail.com



lunedì 22 novembre 2021

Alla casa del Jazz di Roma: TINTILAND - il Molise per i sei sensi



La Tintilia è il vitigno autoctono della regione dalle dolci colline e dai borghi incantati. TINTILAND nasce per assaporare con tutti i sensi, compreso l'intuito, le cose buone del Molise.

Tre giorni di eventi alla Casa del Jazz di Roma, dal 26 al 28 novembre, con concerti, proiezioni, spettacoli, degustazioni e divertimento “moli-sano”.

Il Festival prevede un doppio appuntamento giornaliero, sempre all’interno della meravigliosa Villa Osio che ospita la Casa del Jazz: alle 19 presso il ristorante Bo.Bo Bistrot e alle 21 presso l’Auditorium della Casa del Jazz.

In programma eventi a cura di Molise Cinema, Termoli Jazz, il Festival del Sarà, spettacoli, concerti, proiezioni ed incontri con Valentina Farinaccio, Antonio Artese, Luca Ciarla, Federico Pommier, Antonello Barone, Daniele Cordisco, Stefano Sabelli, Enzo Luongo, Pippo Venditti, Simone D’Angelo, Giuseppe “Spedino” Moffa, Giovanni Campanella.

Photo @ Paolo Lafratta

Primo concerto in programma 
VEN 26 NOV @ 21:00
Luca Ciarla solOrkestra + Gocce, il cortometraggio del regista Simone D’Angelo

Luca Ciarla ridisegna i confini del violino jazz con un pedale loop, la sua voce e un uso sapiente dell’elettronica. Esegue in solo l’intero spartito della sua band, suonando il violino anche come una chitarra, un violoncello o uno strumento a percussione. In questo fantasioso mondo musicale Luca canta, fischia, suona altri strumenti e aggiunge nuove improvvisazioni; la musica si evolve continuamente trasformandosi in un’affascinante solOrkestra. Violinista creativo e sorprendente, Luca Ciarla si è esibito in quasi 70 paesi al mondo, dal Montreal al Melbourne Jazz Festival. “…uno dei violinisti più interessanti che ci siano oggi sulla scena internazionale, in grado di spaziare tra generi e suoni diversi senza mai perdere il baricentro del suo inconfondibile stile”. la Repubblica

Un evento “TintiLand, il Molise per i sei sensi”. In programma anche una sonorizzazione dal vivo di Gocce, il cortometraggio del regista Simone D’Angelo, incentrato sul tema dell’agricoltura sociale e del turismo dell’olio in Molise. In collaborazione con Violipiano Music e l’Associazione Culturale Jack. 


PROGRAMMA completo

TINTILAND - il Molise per i sei sensi
Casa del Jazz, viale di Porta Ardeatina, 55 - Roma

Projec_To: DESIGN OF TODAY + viewing room GAO YANG

The Back Studio, ©Luisa Porta, Courtesy Palazzo Martini di Cigala

Nasce a Torino una nuova realtà. 
Projec_TO è un’associazione culturale che si propone di rappresentare l’avanguardia artistica a 360° mettendo in dialogo design, arte, musica e intrattenimento con una prima mostra ospitata nei meravigliosi spazi di Palazzo Martini di Cigala, una delle maggiori espressioni artistiche del barocco italiano rappresentato dall’estro dello Juvarra, in via della Consolata 3 a Torino.

In occasione dell’art week, i fondatori di Projec_TO, Simone Becchio, Elisabetta Chiono e Paolo Bonacina hanno aperto al pubblico questi meravigliosi spazi con “Design of Today”, il progetto espositivo che fino al 27 novembre mette in dialogo i lavori di Studio Nucleo, The Back Studio e Ilia Potemine,designer noti nel panorama internazionale, con le incredibili sale di Palazzo Martini di Cigala.

Una viewing room ospiterà parallelamente i lavori di Gao Yang, interessante e controverso artista cinese, che nel corso della sua travagliata vicenda di vita, ha soggiornato a Torino negli anni 2000 e nel 1999 ha partecipato alla Biennale di Venezia. La sua pittura, fortemente attuale, accompagna il visitatore in un viaggio introspettivo e connotato dalla sensibilità dell’artista.

Siamo entusiasti di questa nuova avventura e vogliamo pensare a Projec_TO come la possibilità di mostrare al pubblico torinese, e non solo, un universo dinamico e creativo generando una nuova poetica degli spazi in cui interagiremo, attraverso una proposta di grande qualità e ricerca”, dichiarano i fondatori di Projec_TO.

Si ringrazia Savoia 7- Torinoper la concessione degli spazi e per aver reso possibile questo primo evento di Projec-TO.

Nucleo e The Back Studio, ©Luisa Porta, Courtesy Palazzo Martini di Cigala

DESIGN OF TODAY
+ viewing room GAO YANG
mostra curata da Projec_TO
fino al 27 novembre 2021

PALAZZO MARTINI DI CIGALA 
via della Consolata, 3 - TORINO

In ottemperanza alle disposizioni governative vigenti, previste per tutti i luoghi di cultura italiani (rif. D.L. del 23 luglio 2021),è obbligatorio che gli ospiti esibiscano il Green Pass.corredato da un valido documento di identità.

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https://projec-to.com/
info@projec-to.com
+39 3341376553
+393473420598

UFFICIO STAMPA:
Valentina Muzi + 39 3402250838
Laura Tota + 39 3299133989
Mail: pressmuta@gmail.com


mercoledì 17 novembre 2021

Pierre-Yves Le Duc. Il Tempio

Pierre-Yves Le Duc, "Crocifissione sul Monte di Venere", 2020, trittico, tecnica mista su tela di cotone e velo di seta


Sabato 27 novembre 2021, ore 12-21, si inaugura alla galleria Maja Arte Contemporanea (via di Monserrato 30, Roma), la mostra personale di Pierre-Yves Le Duc dal titolo Il Tempio, con la dedica dell'artista francese: "A tutte le donne che mi hanno messo al mondo".

Nelle dodici tele esposte, in principio è il corpo, ma non la totale vastità della sua esistenza, bensì quella parte più intima ed erotica quale l'organo sessuale femminile.

L'essenza della caratterizzazione corporea nell'opera di Pierre-Yves Le Duc passa attraverso una dinamica propriamente sessuata. Nulla è nascosto ma tutto è esposto, con scienza dipinto. Il segno è visibile sulla tela e viene accuratamente ripetuto. Ridondante e gestuale, adombrato come le opere calligrafiche orientali, ha qualcosa di estatico, prende spazio, assume una forma di maniera, una potenza propria. Fa riferimento a quella matrice corporea, erotica, ma assume per forma e distinzione una essenza diversa. Parla del fare pittura oggi. Guardiamo evidentemente un organo sessuale femminile ma allo stesso tempo, attraverso il sapiente e lungo lavoro dell'artista, siamo trasportati nella dimensione interrogativa dell'arte. Cosa fare oggi, e come farlo? 

Le Duc compie una scelta radicale, quella di parlare di eros, e di perseverare in questo discorso. E nel farlo, ricopre tutto con un velo di colore: il blu, che molto lascia immaginare. Il blu è un colore simbolico: narra di cieli e infiniti, ha una connotazione molto chiara in arte. Il blu attrae lo sguardo e se da una parte cela, di certo dall'altra ci conduce dritti al cuore dello scandalo, una corporeità particolarmente esplicita. Che la plasticità degli elementi – la semantica, appunto – non tragga però in inganno: la maniera di Le Duc cerca la perfezione nella ripetizione, vuole dimostrare quanto quella primigenia corporeità sia tempio, da rispettare e comprendere.

Osserva l'artista a proposito dell'uso del velo: "Con il taglio sulla tela, Lucio Fontana aprì una breccia nella bidimensionalità e introdusse il concetto spaziale. Senza volermi mettere al suo pari, e solo perché Fontana confessò, forse a mo' di battuta, che il taglio era un riferimento al sesso femminile, farò un veloce raffronto con il mio lavoro. Sento un'affinità che proviene dalla percezione dell'oltre data dal taglio in Fontana e la trasfigurazione, o distanza dall'oggetto pittorico, prodotta dall'uso dei veli nei miei lavori. Nella mia ricerca, l'opera è finalizzata alla percezione visiva; più esattamente, punta al modo in cui, oltre a veicolare il senso attraverso i segni, essi stessi vengono veicolati, in modo da aprire la strada a sensazioni percettive inedite, se possibile. Vorrei che tra il messaggio e il suo veicolo ci fosse una perfetta sintonia. Una cognizione sensoriale."


NOTE BIOGRAFICHE
Pierre-Yves Le Duc nasce in Francia nel 1964. Vive e lavora a Napoli.
Mostre personali:
2019: "Erector Vesevo", Spazio Nea, Napoli
2018: "Andare avanti sino al 'via'!", Spazio Nea, Napoli
2017: "Handle with care", Maja Arte Contemporanea, Roma
2012: "Sacred Portal", Bill Lowe Gallery, Atlanta, Georgia (USA)
2011: "Erotoritratti", Palazzo Reale, Portici (Napoli); "Art Hotel", Hotel Mezzatorre, Ischia
2010: "Cleanse yourself, please!", PAN, Napoli
2009: "Motion painting project", Philomarino Contemporary Art Gallery, Napoli
2008: "Soap opera", presentazione del Progetto "Motion Painting", a cura di James Putnam, 41 artecontemporanea, Torino
2004: "Soap opera", Changing Role, Napoli; "GU", a cura di James Putnam – "Meridian Room", Museo Archeologico di Napoli, Napoli
2002: Studio 34, Salerno
1999: Institut Français de Naples "Grenoble", Napoli
1998: "Medium", Sala Lazzaretto, Napoli
1997: ISSP (Istituto di Studi Superiori di Progettazione), Napoli
1996: "I quaranta ladroni", in collaborazione con lo Studio Trisorio, Acquedotto greco-romano, Napoli Sotterranea, Napoli; "Happening", proiezione di uno scheletro su una facciata gigante della Salita Santa Maria Apparente utilizzando un semplice proiettore di diapositive, Napoli
1995: "Le nove muse e i nove poeti", a cura di Massimo Sgroi, Piazza del Plebiscito, Napoli; "Pierre-Yves Le Duc", a cura di Massimo Sgroi, Art Now, Capua; "Le nove muse e i nove poeti", Villa Gallotti, Napoli; "Pierre-Yves Le Duc", Grand Hotel Excelsior, Ischia
1994: "Cenacolo", Piazza San Domenico Maggiore, Napoli
1993: "Pierre-Yves Le Duc", Pick & Paik Club, Napoli; "Pierre-Yves Le Duc", mostra omaggio all'artista Alfredo Bovio di Giovanni, Pick & Paik Club, Napoli


SCHEDA INFORMATIVA 
Artista: Pierre-Yves Le Duc
Titolo: Il Tempio
Sede:Maja Arte Contemporanea, Via di Monserrato, 30 – 00186 Roma
Inaugurazione:Sabato 27 novembre 2021, ore 12–21, domenica 28 ottobre 2021, ore 12–18 

Per partecipare all’inaugurazione è necessaria la registrazione scrivendo all’indirizzo mail: info@majartecontemporanea.com

Apertura al pubblico: 27 novembre 2021 — 15 gennaio 2022 /Ingresso gratuito
ORARI MOSTRA:martedì – venerdì, ore 15.30 - 19.30 / sabato, ore 11 - 13 e 15 - 19
lunedì chiuso / altri orari su appuntamento
Info:+39 06 6880 4621 / +39 338 5005 483 / mail: info@majartecontemporanea.com

Tre stazioni per arte-scienza: Ti con zero

 Gustav Metzger, Liquid Crystal Environment, 1966-2017 | Courtesy Castello di Rivoli Museo d’Arte Contemporanea, Rivoli-Torino in comodato da Fondazione per l’Arte Moderna e Contemporanea CRT. Foto M3S © 2021 Azienda Speciale Palaexpo

Fino al 27 febbraio 2022 il Palazzo delle Esposizioni di Roma presenta "Tre stazioni per Arte-Scienza", un ampio progetto, declinato attraverso tre diversi punti di vista: quello storico (La scienza di Roma. Passato, presente e futuro di una città), quello artistico (Ti con zero), e quello della ricerca scientifica contemporanea (Incertezza. Interpretare il presente, prevedere il futuro).

La rassegna, promossa da ROMA Culture, è ideata e organizzata dall’Azienda Speciale Palaexpo con la collaborazione di numerose istituzioni pubbliche, tra le quali INFN Istituto Nazionale di Fisica Nucleare a cui si deve l’intera progettazione e curatela della mostra “Incertezza”; mentre l’esposizione “La scienza di Roma” è stata patrocinata dall’Accademia Nazionale dei Lincei e dalla Sapienza Università di Roma. Quest’ultima ha anche collaborato alla sua realizzazione.
Il progetto nel suo insieme è nato dal desiderio di intervenire nel dibattito contemporaneo sul rapporto tra scienza e società che i cambiamenti climatici e la pandemia hanno reso di primaria importanza. Con “Tre stazioni per Arte-Scienza”, il Palazzo delle Esposizioni intende fare mostra della possibilità che metodi e istanze diverse determinino non soltanto punti di contatto, ma nuovi territori di esperienza, di formazione, di crescita e di riflessione. Si parte metaforicamente dall’idea di “stazione”, proprio perché sembra paradigmatica la sua trasformazione da una concezione ottocentesca di movimento-progresso, luogo di incontro e socialità, alla stazione di ricerca per osservare e sperimentare, fino all’avamposto tecnologico dell’umanità nel cosmo come stazione spaziale e finanche alle nuove forme di “stasi” contemporanee necessarie quali: quarantena, lavoro da remoto e altre. 

Una tale trasformazione dimostra, se ce ne fosse ancora bisogno, che il sapere non può fondarsi né sulle certezze né sulle separazioni disciplinari, ma può invece svilupparsi nella dimensione della ricerca che è il luogo mobile e potenziale, incerto e libero, dove si incontrano la scienza e l’arte. Ispirata da questo pensiero, la rotonda di Palazzo delle Esposizioni accoglierà dialoghi e visioni in cui convergeranno i temi dei singoli progetti espositivi: conferenze, lezioni, performance, insieme alle opere in mostra, stabiliranno nuove temporalità di fruizione del sapere. Come già sperimentato nel corso dei programmi degli ultimi anni, l’intento dell’Azienda Speciale Palaexpo è quello di promuovere la partecipazione di diversi pubblici, la commistione tra diversi saperi, il superamento dell’idea stessa di “mostra” verso un’esperienza che coniughi gli aspetti espositivi con quelli pedagogici e performativi.


TI CON ZERO
Algoritmi che usano l’errore come sistema generativo di forme, apparati biologici sintetici, microbi eucarioti intuitivi e intelligenze artificiali, processi di trasformazione dei territori, desertificazioni, esplorazioni spaziali e panorami marziani. Le ricerche degli artisti coinvolti nella mostra Ti con zero si configurano come luoghi di confronto, scarto o capovolgimento di temi e paradigmi della nostra contemporaneità: la profilazione e l’automatizzazione, le frontiere della genetica medica, il riscaldamento globale, la riconversione ecologica, i modelli previsionali e lo spillover. Attraverso una collaborazione diretta con scienziati e istituti di ricerca, e sfruttando le ampie possibilità offerte dalla tecnologia, questi artisti superano la contingenza della ricerca applicata e con la forza immaginativa propria dell’opera d’arte, configurano visioni singolari, a volte distopiche, sui possibili futuri.

Ti con zero, titolo tratto da un racconto di Italo Calvino pubblicato nel 1967, è una notazione matematica con cui si indica il momento iniziale di osservazione di un fenomeno, un istante di arresto fissato nel tempo e nello spazio che si apre a infinite possibilità. Questa dimensione si rivela un punto di vista privilegiato in cui possono convergere conoscenza e immaginazione. Sullo scambio, sul dialogo e sull’interazione tra questi due ambiti i trenta artisti, italiani e internazionali, coinvolti nella mostra, hanno fondato il loro percorso di ricerca.

Alcuni dei più noti protagonisti del panorama artistico contemporaneo, come Tacita Dean, Agnes Denes, Antony Gormley, Pierre Huyghe, Ryoji Ikeda, Carsten Nicolai, Roman Ondak, Giuseppe Penone, Rúrí e Sissel Tolaas, sono in dialogo con una selezione di artisti di una generazione più giovane, tra cui Hicham Berrada, Tega Brain, Dora Budor, Revital Cohen, Alexandra Daisy Ginsberg, Adelita Husni-Bey, Christian Mio Loclair, Daniel Steegman Mangrané, Richard Mosse, Rachel Rose, Jenna Sutela, Troika e Tuur van Balen, e con alcuni famosi artisti del passato, come Alighiero Boetti, Gino De Dominicis, Albrecht Dürer, Nancy Holt, Channa Horwitz, Gustav Metzger, Roman Opałka, Robert Smithson e Rudolf Steiner.

Gli ambienti delle tre mostre sono stati ideati dallo studio Formafantasma. Inseriti nel 2011 dal “New York Times” tra i designer più influenti per il decennio successivo, sono stati insigniti nel 2020 del Designer of the Year Dezeen Awards e nel 2021 del Wallpaper* Awards Designers of the Year.
Formafantasma è uno studio di design basato sulla ricerca delle forze ecologiche, storiche, politiche e sociali che al giorno d'oggi modellano la disciplina del design. Dalla fondazione dello studio nel 2009, gli italiani Andrea Trimarchi e Simone Farresin si sono battuti per il bisogno di valore – militanza unita ad un pensiero olistico del design. Il loro obiettivo è quello di facilitare una comprensione più profonda dei nostri ambienti naturali e costruiti e di proporre interventi di trasformazione attraverso il design e le sue possibilità materiali, tecniche, sociali e discorsive. Lavorando dal loro studio di Milano (Italia) e Rotterdam (Paesi Bassi), Formafantasma abbraccia un ampio spettro di tipologie e metodi – dal design di prodotto al design spaziale, dalla pianificazione strategica alla consulenza.



Palazzo delle Esposizioni
Via Nazionale, 194, 00184 Roma

 
TI CON ZERO
12 ottobre 2021 > 27 febbraio 2022
a cura di Paola Bonani, Francesca Rachele Oppedisano e Laura Perrone

martedì 16 novembre 2021

HDUEO-ACQUA XXXIII Biennale d’arte contemporanea di Alatri

Giulio De Mitri, Il segreto degli Dei 

Fino al 9 gennaio 2022 sarà possibile visitare la XXXIII Biennale d’arte contemporanea di Alatri, dal titolo HDUEO-ACQUA. Dodici artisti presenti sulla scena artistica nazionale e internazionale indagano l’acqua, elemento di rigenerazione, che si fa materia del dialogo che l’arte tesse con la vita del nostro pianeta.

Annalù, peter campus, Giulio De Mitri, Massimo Latte, Donato Marrocco, Franco Marrocco, Arturo Pagano, Marco Pellizzola, Fabrizio Plessi, Joan Punyet Mirò, Nicola Salvatore, Valentina Vannicola, questi gli artisti presenti.In esposizione interventi installativi, dipinti, sculture, video installazioni e fotografie. Con un omaggio a Paolo Rosa e Studio Azzurro. 

Curata da Luigi Fiorletta e Massimo Bignardi e allestita nel chiostro dell’ex convento di San Francescoposto nel cuore storico della cittadina del frusinate, la mostra è realizzata dal Comune di Alatrie la Newart2000 eventi & comunicazione, con il sostegno della Regione Lazio e LAZIOCrea. E con la collaborazione del Museo FRaC Baronissi, la Cristin Tierney Gallery di New York, con il patrocinio dell’Ambasciata degli Stati Uniti d'America e dell'Ambasciata di Spagna in Italia.

“L’acqua – evidenzia il direttore artistico Luigi Fiorlettanel testo introduttivo al catalogo – è oggi tra le primarie necessità del pianeta, l’essenza della nostra vita, il punto centrale sul quale ruota la domanda di futuro. Guardare con attenzione a quanto le espressioni dell’arte contemporanea dedicano ad essa, assume un significato particolare: osservare a distanza ravvicinata la capacità che ha l’arte, con la sua energia creativa di spingere lo sguardo verso una presa di coscienza della realtà, della necessità che abbiamo di costruire un mondo ove la condivisione e la partecipazione sono elementi essenziali.”

“A guidare la scelta degli artisti – precisa Massimo Bignardi– è stato il desiderio di muovere l’attenzione su generazioni e linguaggi diversi tra loro. Entrare, cioè, nelle pagine dell’attualità, considerando in essa le esperienze che hanno fatto da ‘battistrada’ alle nuove generazioni. Porre un omaggio a Paolo Rosa e a Studio Azzurro evidenzia tale scelta di campo: osservare, leggere, studiare le forme della creatività significa, innanzitutto considerare i processi dell’arte come espressione di moto perpetuo che guarda alla dignità dell’uomo. L’acqua, dunque, come elemento di rigenerazione, di vita che si fa materia di quell’inesprimibile dialogo che l’arte tesse con la vita del nostro pianeta”.

La mostra resterà aperta fino al 9 gennaio 2022. 

In ottemperanza alle normative anti-covid per accedere alla sede si richiede green pass, l’utilizzo corretto della mascherina e il distanziamento interpersonale. 

Prenotazione obbligatoria culturaeturismo@comune.alatri.fr.it- tel. 0775448378 

                               
                                                           Annalù, splash feet

Informazioni
Chiostro di San Francesco
Comune di Alatri

Ufficio Cultura
Via Roma, 12 03011 Alatri (Fr)
Tel. 0775–448378 Fax 0775-435108
e-mail culturaeturismo@comune.alatri.fr.it
Facebook: Cultura Comune di Alatri
Sito: www.alatriturismo.it
@cultura.comunedialatri

Ufficio stampa
Newart2000
fiorlettamarina@gmail.com
+39 3407211940

orari di apertura
lunedì chiuso 
dal martedì alla domenica: 
10:00 - 13:00 / 16:00 - 19:30
ultimo ingresso mezz’ora prima 
ingresso 5 euro per i non residenti
si possono prenotare visite guidate al numero: 0775448378

Facebook HDUEO Biennale d’Arte Contemporanea Alatri
Instagram @hdueoalatri

La Biennale di Alatri
Il Premio Alatri, nasce nel 1950, ideato da Flavio Fiorletta, rassegna di pittura estemporanea dedicata per lo più agli artisti della Ciociaria. Trasformatasi in Biennale d’Artenel 1960 la rassegna ha assunto negli anni un carattere di respiro nazionale e internazionale come un appuntamento di grande prestigio ospitando mostre di artisti di chiara fama. Nel corso degli anni hanno partecipato artisti importanti come: Guttuso, Morandi, Omiccioli, Mastroianni, Greco, Purificato, De Chirico, Montanarini, Sarra, Delle Site, Trotti, Ranocchie molti altri. Nel 1996 la Biennale, a cura di Luigi Fiorletta e Micol Forti prende il nome di Biennale d’Arte Contemporanea di Alatrie presenta: Progetto Alatri, antologica di Nicola Carrino;Tendenze del Contemporaneo; Cigarrillos Paris; Prima rassegna Nazionale Accademie di Belle Arti. Nel 1998, diretta da Luigi Fiorletta, la Biennale presenta: TuttoNespolo, antologica di Ugo Nespolo; la mostra fotografica “Bando” di Mario Giacomelli; Aspetti del Contemporaneo Ignazio Gadaleta, Ciriaco Campus, Roberto Almagno; Seconda rassegna Nazionale Accademie di Belle Arti. Nel 2001, con la direzione di Luigi Fiorletta, a cura di Massimo Bignardi, la Biennale presenta: Dalla figurazione al gesto, l’opera grafica di Joan Miró; Terza rassegna Nazionale Accademie di Belle Arti. Nel 2015, diretta da Luigi Fiorletta, la Biennale presenta: Forme e Figure dell’immaginarioGiovanni Albanese, Iginio de Luca, Emanuela Fiorelli, Licia Galizia, Carlo Pizzichini, Paolo Radi.


pubblica: 

venerdì 12 novembre 2021

Natascia Abbattista. Riunione di condominio


Dipinti, installazioni e video per dipanare un mistero che sembra senza soluzione. Si tingono di giallo le stanze di Casa Vuota in occasione della mostra Riunione di condominio, la prima personale capitolina dell’artista Natascia Abbattista, a cura di Francesco Paolo Del Re e Sabino de Nichilo, allestita dal 13 novembre al 31 dicembre in via Maia 12 a Roma.

La mostra si presenta al pubblico in due giorni, sabato 13 novembre dalle ore 16:30 alle ore 21 e domenica 14 novembre dalle ore 16:30 alle ore 19. Per la visita è necessario prenotarsi al numero di telefono 3928918793 oppure all’email vuotacasa@gmail.com Dopo l’inaugurazione, la mostra è visitabile sempre su appuntamento.

Casa Vuota è un progetto curatoriale ideato da Francesco Paolo Del Re e Sabino de Nichilo che trasforma l’appartamento di un condominio del quartiere Quadraro in uno spazio espositivo. Dal 2017 Casa Vuota ospita progetti personali e collettivi di arte contemporanea. Non semplici mostre, ma esperienze di fruizione coinvolgenti per i visitatori vengono costruite su misura per le stanze della casa, che conservano le impronte della vita che si è consumata al suo interno e le tracce del passaggio dei vecchi proprietari. Uno spazio non neutro ma sporco, periferico, eccentrico si fa ambiente immersivo, dove non c’è soluzione di continuità tra l’intervento dell’artista e la casa.

È la casa stessa, con le sue carte da parati consunte, le sue cicatrici e i suoi fantasmi, a diventare – secondo i curatori – parte dell’opera, segno tra i segni di un firmamento di storie in continua evoluzione. Così avviene anche per il progetto di Natascia Abbattista: nelle stanze dismesse della galleria-appartamento l’artista illumina con una luce inusitata e sinistra alcuni elementi di una quotidianità apparentemente priva di pericolo, come sedie messe in circolo, elettrodomestici e giocattoli, che nell’assurdità della loro collocazione senza utilità trovano la possibilità di farsi veicolo di un’alterità straniante, attraverso il coinvolgimento diretto del pubblico”.

Nello spazio espositivo domestico di Casa Vuota – proseguono Francesco Paolo Del Re e Sabino de Nichilo – Natascia Abbattista ambienta una singolare assemblea condominiale, affollata di voci e di volti conturbanti, presentando due installazioni site-specific e una serie di dipinti su carta. Sono disseminati gli indizi di uno o più delitti, che i visitatori sono invitati a raccogliere e a decifrare, seguendo piste e formulando ipotesi interpretative, per sbrogliare un nodo di storie nere senza un finale giù scritto. L’artista torna su un tema a lei caro, già esplorato in altre fasi e in altri aspetti della sua ricerca, e rimette in circolo energie e testi precedenti che emergono dal suo stesso percorso di artista, presentandosi al pubblico romano con una nuova forza e con una nuova disincantata consapevolezza, complice il corpo a corpo con la casa, che diventa cassa di risonanza di una memoria culturale e collettiva. Il racconto di una ordinaria follia, digerito dai dispositivi narrativi della cultura di massa, si dà per citazioni, ambiguità ed ellissi, tra plastici televisivi e ripensamenti di identikit presentati in mostra con l’enfasi dei ritratti nelle quadrerie antiche, non senza colpi di scena ed eccessi di amara ironia”.

“Suggestione è la parola chiave”, spiega Natascia Abbattista. “Nella mia Riunione di condominio ambientata nelle stanze di Casa Vuota – prosegue l’artista – ogni oggetto assume un significato diverso da quello reale. Questo slittamento semantico dipende dal fatto che i nostri codici di interpretazione sono cambiati, non sono oggettivi ma rispecchiano quello che viviamo e il modo in cui viviamo. Spesso siamo condizionati da ciò che ci circonda, dando connotazioni distorte a una realtà apparentemente innocua e banale. Il progetto di questa mostra, in particolare, nasce da una serie di ritratti o meglio di identikit di noti serial killer, che l’opera rende icone moderne, simboli e immagini di largo consumo. A renderli vividi è un Fascino discreto dell’orrore decodificato e contaminato dalla nostra mente, che contestualizza e decontestualizza a seconda delle suggestioni della realtà in cui vive. L’elemento macabro è presente, l’elemento macabro è assente. Questo lo decide chi guarda l’opera, che diventa perturbante a seconda dell’esperienza del fruitore. La mia riunione di condominio è un fraintendimento o forse no. Al pubblico la scelta”.

Natascia Abbattista (Varese, 1977) inizia gli studi d’arte in Lombarda e all’età di sedici anni si trasferisce in Puglia, dove si diploma all’Accademia di Belle Arti di Bari. Nella sua ricerca artistica si esprime attraverso l’utilizzo di fotografie, video, colori e corpo, dentro e fuori i linguaggi della performance. Tra le sue mostre personali si distinguono nel 2015 Sante alla Galleria BluOrg di Bari e nel 2013 Masca. Studi per un teatro della carne al Museo Nuova Era di Bari, entrambe curate da Roberto Lacarbonara, e nel 2000 A broken frame alla Galleria Le Pleiadi di Mola di Bari a cura di Antonella Marino. Tra le collettive più significative a cui partecipa, si annoverano nel 2020 Z/000 Generation al Teatro AncheCinema di Bari a cura di Christian Caliandro, nel 2019 A destra, secondo piano a Casa Vuota a Roma a cura di Santa Nastro, nel 2014 Innocenza alla Momart Gallery di Matera, nel 2009 Ferro e sale presso Archivio Sacchi allo Spazio Mil di Milano, a cura di Stefano Santoro, nel 2001 Lost control allo spazio Careof di Milano a cura di Fabiola Naldi. Oltre a vari progetti cinematografici da lei diretti e sceneggiati, nel 2014 collabora con il coreografo Ezio Schiavulli per lo spettacolo di danza Ma chose in scena a Parigi.




INFORMAZIONI TECNICHE:
TITOLO DELLA MOSTRA: RIUNIONE DI CONDOMINIO
AUTORE: NATASCIA ABBATTISTA
A CURA DI: Francesco Paolo Del Re e Sabino de Nichilo
LUOGO: Casa Vuota – Roma, via Maia 12, int. 4A
QUANDO: dal 13 novembre – al 31 dicembre 2021
ORARI: visitabile su appuntamento
VERNISSAGE: 13 novembre (orari: 16:30-21) e 14 novembre 2021 (orari: 16:30-19)
INFORMAZIONI: cell. 392.8918793 – 328.4615638 | email vuotacasa@gmail.com | INGRESSO GRATUITO


pubblica: 

giovedì 11 novembre 2021

Ritmi visibili. Enrico Della Torre e Valdi Spagnulo

La galleria Studio Masiero è lieta di presentare Ritmi visibili la prima doppia personale di Enrico Della Torre e Valdi Spagnulo. I due artisti, appartenenti a due generazioni diverse e operanti con due media distinti e complementari, la pittura e la scultura rispettivamente.

Della Torre (Pizzighettone, 1931) è una delle voci più personali e intense della pittura del secondo novecento. Esploratore di diverse tecniche tra due e tre dimensioni (dall’incisione al collage), porta avanti da decenni una ricerca rigorosa ma capace di svolte e sperimentazioni, profondamente legata al tema del ritmo, della scansione poetica dello spazio e della temporalità della visione.

Spagnulo (Ceglie Messapica, 1961), proveniente da esordi in ambito pittorico, si è affermato negli anni come scultore, in lavori che mettono in gioco l’elemento gestuale nella lavorazione dei materiali e, al tempo stesso, l’attenzione per il vuoto, per la linea, per i valori grafici e spaziali della produzione plastica.

Un punto di incontro tra i due artisti appare dunque già chiaro, nel loro affacciarsi sui rispettivi ambiti pur restando ben radicati ciascuno nel proprio. In questo spazio, dove la distinzione netta tra le discipline lascia il posto al gusto per i valori ritmici della forma e del colore, dello spazio inteso come dimensione d’esistenza dell’opera d’arte, si instaura un dialogo tra due poetiche capaci di parlarsi.


Enrico Della Torre nasce a Pizzighettone (Cremona) il 26 giugno 1931. Si diploma nel 1955 all'Accademia di Belle Arti di Brera a Milano, città dove si è poi stabilito e dove vince nello stesso anno una borsa di studio del Comune di Milano. In seguito nel 1957 vince il secondo premio per la litografia alla Biennale dell'Incisione Contemporanea di Venezia e nel 1960 il primo Premio S. Fedele di pittura. Le sue prime mostre personali risalgono al 1956 alla Galleria dell'Ariete di Milano, presentato in catalogo da Guido Ballo, e alla Galleria del Teatro di Parma, presentato da Roberto Tassi. Da questo momento le mostre, in musei e gallerie private in Italia e all'estero, si susseguiranno con continuità. Dal 1963 incomincia ad esporre alla Galleria del Milione di Milano. Nel 1972 espone alla Wiener Sezession di Vienna, con un testo in catalogo di Franco Russoli e alla X Quadriennale Nazionale di Roma. Nel '73 apre un suo secondo atelier a Teglio, in Valtellina, ove soggiorna d'estate. Nel 1974 dona cinquanta lastre incise alla Calcografia Nazionale di Roma. Per l'occasione viene pubblicato il catalogo delle incisioni dal 1953 al 1973 curato da Gianfranco Bruno. Vanni Scheiwiller nel 1980 gli dedica un volume nella collana "Arte Moderna Italiana". Nel 1987 la Neue Pinakothek di Monaco di Baviera promuove un'ampia retrospettiva, con lavori dal 1958 al 1986, curata da Erich Steingräber, una mostra itinerante che toccherà altre città tedesche. Arturo Carlo Quintavalle nel 1989 crea un fondo a lui dedicato con 36 opere presso il CSAC dell'Università di Parma. Gli viene conferito il Premio della Triennale dell'Incisione al Museo della Permanente di Milano nel 1994. Campanotto Editore pubblica i Taccuini 1956-1996. A seguito di una mostra e della donazione di 11O opere, nel 2001 viene costituito al Museo Villa dei Cedri di Bellinzona il "Fondo Enrico Della Torre". Un altro Fondo viene inaugurato, nel 2008, presso la Biblioteca Statale di Cremona. Nel 1999 è nominato Accademico Nazionale dell'Accademia di San Luca a Roma. Lo stesso anno inaugura un'importante antologica a Palazzo Magnani di Reggio Emilia con dipinti e incisioni dal 1953 al 1999. Il Museo Villa dei Cedri di Bellinzona nel 2010 gli dedica una sala personale, nella mostra "Collage - una poetica del frammento" curata da Matteo Bianchi. Viene invitato nel 2011 alla 54a Esposizione d'arte della Biennale di Venezia, Padiglione Italia. Nel 2012 viene pubblicato Enrico Della Torre. Catalogo Generale dell'opera grafica, Skira Editore, a cura di Sandro Parmiggiani. Tra le sue recenti personali di grafica ricordiamo Enrico Della Torre, segni della poesia, tenutasi a Cremona presso il Museo Civico Ala Panzone nel marzo-aprile 2019. Recentemente nel 2020 ha esposto in personali: al MIG Museo Internazionale della Grafica di Castronuovo Sant’Andrea (Pz) a cura di Giuseppe Appella; allo Spazio Officina del M.A.X. Museo di Chiasso e alla Galleria Schumm-Braunstein di Parigi.


Valdi Spagnulo nasce a Ceglie Messapica (Brindisi) nel 1961, trascorre la sua infanzia in Puglia a Grottaglie (TA), località nota per la produzione della ceramica artigianale e artistica, frequentando l’ambiente creativo ed intellettuale dell’area pugliese e non solo sin da giovanissimo, grazie a suo padre, Osvaldo. Nel 1973 si trasferisce a Milano, aprendosi all’ambito europeo con viaggi in Francia, Germania, Svizzera, e iniziando studi artistici dapprima al Liceo di Brera, poi alla Facoltà di Architettura del Politecnico di Milano, dove si laurea nel 1984. Parallelamente, l’inizio degli anni Ottanta segna il suo esordio come pittore e l’avvio di una fitta attività espositiva, fra cui si segnala la collaborazione con la Galleria delle Ore di Giovanni Fumagalli, poi negli anni Novanta opere tridimensionali saranno esposte a parete nella galleria Spaziotemporaneo di Patrizia Serra, ove si assiste all’approfondimento delle tematiche plastiche indagate sino agli esiti della sua più recente produzione. Nel 2001 riceve il primo Premio per la Pittura dell’Accademia di San Luca a Roma. La bibliografia delle mostre personali annovera curatele e testi critici di: R.Bossaglia, L.Caramel, C.Casero L.Cavadini, C.Cerritelli, M.DeStasio, E.DiRaddo, R.Ferrario, L.Fiorucci, S.Fontana, M.Galbiati, K.McManus, L.P.Nicoletti, S.Parmiggiani, F.Poli, E.Pontiggia, F.Solmi, F.Tedeschi, A.Trabucco, M.N.Varga, A.Veca e G.Zanchetti. Sue opere figurano in collezioni pubbliche fra cui: Camera del Lavoro (Reggio Emilia); MACAM (Maglione C.se); Accademia Nazionale di San Luca (Roma); Museo della Biennale di Gubbio (Gubbio); Museo Fondazione Michetti (Francavilla a Mare); Museo della Permanente (Milano); Museo del Premio Suzzara (Suzzara); collezione Intesa Sanpaolo (Milano); Casa Museo Boschi Di Stefano (Milano). Svolge l’attività di docente presso le Accademie di Belle Arti di Milano e Firenze. Vive e lavora principalmente a Milano

ENRICO DELLA TORRE – VALDI SPAGNULO
Ritmi visibili
a cura di Kevin Mc Manus

inaugurazione 11 novembre 2021 dalle ore 17.30 alle 21.00
11 novembre 2021 – 14 gennaio 2022

La mostra, aperta fino al 14 gennaio, sarà visitabile oltre agli orari di galleria, anche nel fine settimana, previo appuntamento.


Studio Masiero, via Villoresi 28, Milano
metropolitana linea 2, verde – fermata ROMOLO
autobus 74 direzione Famagosta – fermata Carlo Torre/Villoresi 
www.monicamasiero.it info@monicamasiero.it 





martedì 2 novembre 2021

José Angelino. Resistenze

José Angelino, Resistenze, 2021, gas argon, vetro soffiato, pagliette di ottone dorato, ottone, acciaio, porcellana, elettricità; dimensioni variabili.

BUILDINGBOX presenta dal 30 ottobre al 29 novembre 2021 un’installazione site specific di José Angelino (Ragusa, 1977), undicesimo artista de La forma dell’oro, progetto espositivo annuale a cura di Melania Rossi, che indaga l'utilizzo dell'oro nella ricerca artistica contemporanea attraverso le opere di dodici artisti invitati a misurarsi con il tema prescelto. Le installazioni sono visibili 24 ore su 24, 7 giorni su 7 dalla vetrina di via Monte di Pietà 23 a Milano. L’installazione Resistenze trasforma lo spazio di BUILDINGBOX in un luogo di osservazione e riflessione sui fenomeni complessi della natura.

Luce, aria, suono, vibrazione, materia, vuoto, elettricità e campi magnetici sono gli elementi di cui sono composti i lavori di questo artista che, grazie ad una formazione da fisico, riesce a tradurre in forma scultorea il “disordine regolato” della natura. Recenti ricerche scientifiche, come quella che poche settimane fa ha valso il Nobel al Prof. Giorgio Parisi, hanno confermato che i cosiddetti “sistemi disordinati” - ovvero quelli formati da molte individualità che interagiscono tra loro in maniera non uniforme - sono tra i più comuni e interdisciplinari, appaiono in svariati campi, dalla fisica alla neurobiologia, dalle teorie evolutive fino all’economia e alle scienze sociali. Angelino, con la sua arte visiva, indaga i rapporti complessi che intercorrono fra le componenti elementari della natura, cercando la regola nel disordine e viceversa; i suoi lavori suscitano interrogativi e ci invitano ad osservare ciò che ci circonda con tutti i sensi attivi, per captare connessioni, risonanze e piccole variazioni nei flussi naturali. L’installazione Resistenze è una sorta di percorso ad ostacoli, in cui il flusso luminoso - determinato dal gas Argon e dall’elettricità all’interno di minimali forme in vetro - subisce interruzioni e deviazioni che originano forme nuove, a volte prevedibili, altre volte del tutto inaspettate.

L’artista disegna con la luce, materializzando così la regione tra ordine e disordine dove la vita si sviluppa. La scienza contemporanea ha scoperto che solo i sistemi complessi, a margine del caos, permettono l’adattabilità e la flessibilità necessarie al mantenimento della vita; la teoria del caos ci dice che il mondo non segue un modello preciso e prevedibile, molti fenomeni non solo fisici, ma anche sociali, economici e filosofici obbediscono a questo paradigma forte e dominante persino nell’ambito della cosmologia e dello studio della Terra. La forma ellittica di Resistenze fa riferimento alla mappa della radiazione di fondo, ovvero la radiazione residua proveniente dalle fasi iniziali della nascita dell'universo in accordo con il modello del Big Bang. L’oro è presente in varie forme all’interno del lavoro, l’artista lo usa come elemento solido che genera interferenze al fluire della luce, a suggerire i misteriosi eventi fortuiti con cui il chaos ha generato il kosmos.

José Angelino (Ragusa 1977), vive e lavora a Roma. Nel 2013 ottiene il Premio per le Arti Visive della Fondazione Toti Scialoja. Nel 2014 ha partecipato alla grande rassegna internazionale European Glass Experience, promossa dal Consorzio Promovetro di Murano come progetto itinerante nei maggiori musei del vetro. Nel 2016 gli viene riconosciuto il premio Arte Fiera 40, in occasione dei 40 anni della fiera di Bologna e nel 2017 il premio Artribunenell'ambito del festival NEXST di Torino. Tra le mostre più significative ricordiamo: Resistenze, Palazzo Collicola, Spoleto, 2021; Real Utopias, Manifesta 13 Marseille, 2020; INSIEME, Mura Aureliane Roma, 2020; Sometimes It Leaps Forth, 2020, Seen, Antwerpen, 2020; Corteggiamenti, Galleria Alessandra Bonomo, 2019; Cinque mostre, American Academy in Rome, 2018; NEXST, FestivalTorino, 2017; Artefiera 40, Pinacoteca di Bologna, 2016; Swing, Galleria Alessandra Bonomo Roma, 2015; There Is No Place Like Home, Roma, 2016; Fljotstunga Residency, Islanda, 2015; Lunghezze d'onda, Palazzo Sforza Cesarini Genzano, 2015; Scarecrows, Domaine Sigalas, Santorini, Greece, 2015; European Glass Experience, Museu do Vidro da Marinha Grande, Real Fábrica de Vidrio de la Granja Segovia, Museo del Vetro Murano, 2015; Confini Apparenti, Intragallery, Napoli; 519+40, Fondazione Pastificio Cerere Roma, 2015; Siderare, Forte Portuense Fondazione Volume Roma, 2015; Accesa, Palazzo Parissi Monteprandone, 2014; Unisono, Temple University Roma, 2013; Ho qualcosa da dire e da fare, Ex Mattatoio di Testaccio Roma, 2013.


La forma dell’oro
a cura di Melania Rossi
da gennaio 2021, 12 artisti in 12 mesi

BUILDING
via Monte di Pietà 23, Milano

Ufficio stampa ddlArts
Alessandra de Antonellis | E-mail: alessandra.deantonellis@ddlstudio.net | T +39 339 3637.388
Ilaria Bolognesi | E-mail: ilaria.bolognesi@ddlstudio.net | T +39 339 1287.840