mercoledì 29 settembre 2021

TOUCH NATURE

GRAS (c) Laurent Ziegler

Cambiamenti climatici, inquinamento da plastica dei mari, cibo sprecato e trivellazioni selvagge: l'arte nell’era del Covid scende in campo per denunciare e contrastare la distruzione dell'ambiente per mano dell'uomo. 

Il Forum Austriaco di Cultura di Roma, diretto da Georg Schnetzer, ospiterà fino al 15 novembre 2021 TOUCH NATURE, la collettiva di artisti austriaci e italiani concepita da Sabine Fellner e curata dalla stessa con Adriana Rispoli. Pittura, grafica, fotografia, scultura, installazioni e video sono i mezzi utilizzati dagli artisti (15 austriaci e 4 italiani) per affrontare i nodi dell'ambiente, di cui l’uomo è diventato il fattore determinante. “Con l’inizio dell’industrializzazione – spiega Sabine Fellner– l’idea di un addomesticamento della natura si è fatta sempre più consistente. Ma l’intervento sempre più esteso dell’uomo nei processi biologici, geologici e atmosferici della terra significano non solo la perdita progressiva della natura incontaminata come risorsa emozionale, ma anche la distruzione degli habitat, l’ingente estinzione delle specie nonché le crisi umanitarie, politiche ed economiche”. 

Da qui l'idea di riunire artisti austriaci e italiani sensibili al tema, che con le loro opere, realizzate negli ultimi quindici anni, “formulano azioni di resistenza contro lo sfruttamento globale delle persone e contro lo spreco delle risorse - continua Fellner– ed elaborano strategie che incoraggiano un radicale cambiamento di prospettiva, con visioni piene di speranza per una riconnessione dell’uomo alla natura. Rappresentare ed esplicitare gli interventi distruttivi nella natura è, infatti, una strategia artistica”.

La mostra intercetta il trend “ecologista” che l'arte manifesta da tempo e che la pandemia da Covid-19, con l’evidente drammatico cambiamento delle nostre vite, ha reso ancor più urgente.“La Natura - aggiunge Adriana Rispoli - non è più materia prima, medium o specchio, ma, come testimonia una nuova generazione di artisti di ogni latitudine, un’esigenza primaria manifesta nella necessità di riavvicinarsi ad essa, nel ricercare un doveroso equilibrio, nel rileggerne la forza propulsiva facendosi portavoce della sua potenza e soprattutto della sua fragilità. La nostra mostra si inserisce in un proliferare di eventi espositivi iniziato già da alcuni anni a livello globale, che mischiando generazioni, aree geografiche e modalità espressive, dimostrano quanto la tematica ambientale sia presente nell’orizzonte dilatato dell’arte contemporanea. Ma la tempestività del momento, settembre 2021, un periodo di apparente transizione tra un’era pre e post Covid, fa di Touch Nature, e naturalmente degli artisti coinvolti, un caposaldo da cui ripartire”.

La mostra multimediale Touch Nature presenta i lavori di artisti austriaci e italiani degli ultimi anni. Essi formulano azioni di resistenza ed elaborano strategie che incoraggiano un radicale cambiamento di prospettiva, come anche visioni piene di speranza per una riconnessione dell’uomo alla natura.

Con opere di: Leone Contini Veronika Dirnhofer Ines Doujak Andrea Francolino Peter Hauenschild Edgar Honetschläger Barbara Anna Husar Claudia Märzendorfer Elena Mazzi Ferdinand Melichar Luana Perilli Klaus Pichler Oliver Ressler Judith Saupper Hans Schabus Martin Schrampf Judith Wagner Nives Widauer Laurent Ziegler

Concetto: Sabine Fellner
A cura di Sabine Fellner e Adriana Rispoli

Con performance di Edgar Honetschläger

La mostra è stata realizzata con il sostegno di: BMKOES (Bundesministerium für Kunst, Kultur, öffentlichen Dienst und Sport), Land Kärnten, Land Niederösterreich, Land Oberösterreich, Land Vorarlberg.


TOUCH NATURE
16 settembre - 15 novembre 2021

Forum Austriaco di Cultura di Roma 
viale Bruno Buozzi 113

L’Arte nell’era del Covid denuncia lo scempio dell'uomo sull'ambiente

Pittura, grafica, fotografia, scultura, installazioni e video di artisti-attivisti austriaci e italiani in mostra nella capitale

ORARI di apertura al pubblico:
16 settembre – 15 novembre 2021
lun – ven | ore 09.00 – 17.00

Nei seguenti giorni le opere esposte nella biblioteca non saranno accessibili:
21 ottobre
22 ottobre (fino alle ore 15.00)
3 novembre (a partire dalle ore 15.00) + 4 novembre

Chiusura:
26 ottobre (Festa nazionale austriaca)
1 novembre (Ognissanti)

INGRESSO GRATUITO CON PRENOTAZIONE OBBLIGATORIA
Per prenotarsi scrivere a prenotazione.forumaustriaco@gmail.com indicando nome e cognome e numero di telefono. La prenotazione sarà valida solo con una email di conferma.

Ufficio stampa
Ilaria Urbani
urbani.ilaria@gmail.com
mob. 339.5974415


Nicola Samorì - Roma (manuale della mollezza e la tecnica dell’eclisse)


Questa è la mia prima mostra che prende le ferie dal museo e presenta forme che non hanno radici nelle pinacoteche.

Così Nicola Samorì (Forlì 1977), ci introduce al percorso espositivo della sua nuova personale nella sede Monitor di Roma. Roma (manuale della mollezza e la tecnica dell’eclisse) rivela al pubblico la presenza nelle immagini di Samorì di un codice genetico indipendente dal filone a cui è stata ricondotta più frequentemente la sua produzione da un decennio a questa parte, ossia quello che affonda le sue radici nel repertorio dei maestri del passato. Un corpus di opere inedite che possono a primo acchito creare spaesamento, ma che in realtà vedono potenziati aspetti già in nuce in altri lavori più recenti.

Manuale della mollezza
Cosa resta della mia opera quando viene strappata alla citazione, quando si deve reggere unicamente sui piedi dell’invenzione?
Senza lo scheletro del fantasma museale la forma diventa molle, e quel che viene scritto nella prima sala della galleria di Roma è proprio una sorta di manuale della mollezza. Un corpo di marmo si curva fino ad afflosciarsi su se stesso trasformandosi in un vessillo spiegato, e facendo emergere quella categoria che un artista da me ammirato − Leonardo Cremonini − considerava il male. Per il pittore bolognese tutto infatti si giocava nell’oscillazione fra il duro e il tenero, escludendo quello stato del molle, per sua natura instabile, che invece a me già da ragazzo, quando lo ascoltai in Accademia a Bologna, affascinava.
Nella stanza dedicata al “manuale della mollezza” l’artista inscena una vera e propria storia del molle tramite una serie di opere che ne interpretano il senso. Oltre venti disegni preparano al marmo La lingua, che sfida la resistenza della pietra curvandosi fino al limite estremo imposto dalla materia e rimandando nella forma alla vasta arcata che caratterizza la sala espositiva.
Questo elogio del molle si riverbera nei due altorilievi gemelli affrontati che fanno da trait d’union fra i due ambienti della mostra: come un’opposizione tra positivo e negativo, uno è realizzato in marmo bianco e uno in marmo nero del Belgio. Originati dal calco del piccolo dipinto Dolorosas, 2015 − e qui Samorì utilizza come fonte non il museo, ma il suo stesso repertorio, in una sorta di partenogenesi − fossilizzano nella pietra la mollezza delle pieghe che nella fonte pittorica sono ottenute tramite il drenaggio del pigmento a olio con il palmo della mano.

La tecnica dell’eclisse
Contraltare al breviario della mollezza è l’installazione La tecnica dell’eclisse, che campeggia su una delle pareti della seconda sala della galleria. Allestiti come in una quadreria antica si aggregano una quindicina di dipinti appartenenti alla sua produzione giovanile, che Samorì sceglie di “accecare” sottoponendoli a un processo alchemico di decolorazione e oscuramento. Ogni tela è ricoperta da una foglia di rame, poi ossidata ripetutamente con lo zolfo attraverso lavaggi successivi che consumano il metallo e portano alla luce il solo fantasma dell’immagine. Un campionario di gesti dove il corpo del pigmento ha la meglio sul fardello dell’iconografia: Quel che resta sono brandelli eclissati che scrivono una storia della mia formazione attraverso il rilievo.
Nella sottile linea di demarcazione tra pittura e scultura si inserisce una fedele traduzione in marmo nero del Belgio di una tavolozza utilizzata dall’artista per realizzare una parte delle opere in mostra, in cui la mollezza del pigmento si cristallizza nella pietra. Dalla tavolozza di pietra alla pittura su pietra il passo è breve, come si evince dalle due nature morte dipinte su Breccia di Vendôme dal titolo Macello. I fiori sono costruiti sfruttando le macchie cromatiche della superficie minerale, che a tratti ricordano i toni della carne, nuova allusione al conflitto mai risolto con il corpo. Samorì con tratto sapiente fa emergere i fiori fatti pietra dipingendo attorno a loro il fondale su cui si stagliano, in una sorprendente tecnica “a risparmio”.

La mostra è accompagnata da un testo critico a cura di Davide Ferri


Nicola Samorì  - Roma (manuale della mollezza e la tecnica dell’eclisse)

Opening 01.10.2021 ore 18 - 21

Fino al 26 novembre

ORARI DI APERTURA Martedì - venerdì ore 13 - 19

MONITOR Roma 
Via Sforza Cesarini 43 A – 44 – 00186 Roma | monitor@monitoronline.org – www.monitoronline.org

martedì 28 settembre 2021

OPEN HOUSE ROMA - IX edizione



Il 2 e 3 ottobre torna Open House Roma, il grande evento pubblico e totalmente gratuito che apre le porte di edifici storici, architetture contemporanee, luoghi di eccellenza della città.

Dopo lo stop forzato del 2020, il tema scelto per l’edizione 2021 è “Battito urbano” a sottolineare il ritorno alla vita della città.

La città è un sistema organico, un corpo vivo, alimentato da una molteplicità di azioni concorrenti, che si dilata e ritrae, adattandosi ed evolvendosi. Questa edizione di Open House Roma è dedicata alla riconquista degli spazi urbani, delle relazioni interrotte, dei desideri assopiti. Nella scoperta dell'architettura inedita della città eterna, l'invito è a meravigliarsi di nuovo, a tornare partecipi di una realtà ancora da rivelarsi” dichiara il direttore OHR Davide Paterna.

Il programma di questa edizione prevede l’apertura di più di 200 siti tra passeggiate, visite a studi e case private, nuove architetture, o luoghi solitamente inaccessibili, che Open House Roma rende visitabili gratuitamente. 

“ L’impegno che ogni anno ci prendiamo con Open House Roma è ribadire quanto la città sia prima di tutto uno spazio collettivo, di condivisa conoscenza, e lo facciamo non solo celebrandone il patrimonio storico, ma permettendo l’esplorazione della città in divenire, contemporanea. Cerchiamo di costruire una sempre maggiore ‘consapevolezza’ urbana, stimolando l’esperienza diretta dell’architettura ed incoraggiando i cittadini a reclamare un ruolo centrale nella sua progettazione, nel suo sviluppo e nella sua cura” sottolinea la responsabile del programma Laura Calderoni.

Quest’anno per la prima volta le quattro città italiane del network internazionale - Torino, Milano, Roma e Napoli - presentano la rete OPEN HOUSE ITALIA lanciando l’edizione di aperture in 4 weekend consecutivi - dal 18 settembre al 10 ottobre.

Open House 2021 nasce dal desiderio comune di dare un segnale forte di riapertura nel segno della condivisione e della conoscenza che costituiscono da sempre la filosofia di Open House, per stimolare l’esplorazione delle nostre città e confermare quanto lo spazio urbano sia il miglior luogo deputato al confronto e partecipazione per le comunità e i cittadini che quotidianamente lo abitano”. Affermano i quattro direttori. 

A legare le 4 manifestazioni un inedito progetto editoriale “Trame Urbane”che vede protagonisti autrici e autori italiani in una narrazione autobiografica ed evocativa della città: il regista Marco Ponti racconta Torino, lo scrittore Marco Missiroli svela la sua Milano, il fotografo Francesco Zizola rivela il suo sguardo su Roma e con la scrittrice Valeria Parrella scopriamo un inedito skyline di Napoli.

Quest’anno alla sua 9. edizione, Open House Roma, promosso dall’Associazione Open City Roma, è diventato un appuntamento immancabile per visitare luoghi abitualmente non accessibili: un fine settimana alla scoperta di siti straordinari eppure spesso sconosciuti di Roma.

Il programma del 2021 condurrà i visitatori tra luoghi inediti, tour cittadini, case private ed eventi che animeranno la città per l’intero weekend. 

Tra le novità di quest’anno, l’apertura speciale di architetture storiche come Casa delle Armi al Foro Italico di Luigi Moretti, il cinema Troisi recentemente restaurato, insieme a luoghi del contemporaneo come la nuova sede di Angelini dello studio Transit, la sede di BNL a Tiburtina di 5+1AA, o il nuovo campus Universitario John Felice Rome Center di Ignazio Lo Manto. Numerose in questa edizione anche le case private - tra le tante “Casa in via Giulia” all’interno di Palazzo Sacchetti di Massimo Adario, “House of Dust” di Antonino Cardillo, e “La linea” al Villaggio Olimpico di Martina Di Egidio - che sottolineano il piacere dei cittadini di aprirsi di nuovo alla città.

E poi i tour nei quartieri della città( San Lorenzo, il quartiere della Vittoria, i Parioli tra ville e caserme, il Quadraro e i suoi muri)o nella città sotterranea- le cave di Villa De Sanctis a Centocelle e le grotte dello studio IT’S a Casalbertone - oltre a numerosi eventi come Voci dai Gazometri ad Ostiense, Portuense201&Floralism, o ancora Kaleidocity in zona Nomentana. Infine ‘40X Roma al Microscopio’ presso la Fondazione GIMEMA, importante centro di ricerca, una inedita collettiva fotografica dedicata a Roma nel suo essere “organismo vivente” e in cui le fotografie saranno viste al microscopio.

Il programma completo è sul sito https://www.openhouseroma.org

È obbligatoria la prenotazione. Per partecipare alle Visite guidate o agli Eventi (non ai Tour all'aperto) è necessario presentare GREEN PASS/Certificazione Verde valida. 



INFORMAZIONI generali 
info@openhouseroma.org

CONTATTI STAMPA
BasedArchitecture - metodi per la comunicazione dell’architettura 
press@openhouseroma.org

Lucia Bosso : lucia.bosso@basedarchitecture.com329.2489017
Barbara Scaglioni : barbara.scaglioni@basedarchitecture.com328.2055458

Open House Roma fa parte di OPEN HOUSE WORDLWIDE organizzazione internazionale fondata a Londra nel 1992 - capo alla rete mondiale che coinvolge a tutt’oggi in 50 città nei cinque continentiwww.openhouseworldwide.org

I Promotori 

Open City Roma 
Fondata nel 2010, l’associazione Open City Roma cura la realizzazione di eventi artistici e culturali nella Capitale al fine di tutelare, promuovere e valorizzare le risorse ambientali e il patrimonio storico, artistico, architettonico e sociale presente sul territorio della Capitale. L’attività di Open City Roma si focalizza sulla trasformazione della realtà urbana, incentivando la partecipazione attiva dei cittadini alla vita culturale del territorio con numerosi eventi.

I Sostenitori della IX edizione 

Main partner : Fondazione GIMEMA - Franco Mandelli onlus
Official sponsor: Varigrafica 

Grazie a: 
Chirale e Micro Lab per il supporto alla produzione della mostra "40X Roma al microscopio"
Quasar Institute for Advanced Designper il supporto creativo

PROGRAMMA - HIGHLIGHTS 2021

Novità 
Casa delle Armi. Foro Italico 
ANGELINI HEADQUARTERS
ORIZZONTE EUROPA (HQ BNL Tiburtina)
JOHN FELICE ROME CENTER - Loyola University Chicago 
ISTITUTO GARIBALDI ALLE TERME DI DIOCLEZIANO 
SALONE MARGHERITA
BIBLIOTECA DI STORIA MODERNA E CONTEMPORANEA. Palazzo Mattei di Giove 
MFLaw STUDIO LEGALE MANNOCCHI e FIORETTI - PALAZZINA NEBBIOSI 
CINEMA TROISI 
DKA - UFFICI MCKINSEY E COMPANY IN PIAZZA DEL POPOLO
CAVE SOTTERRANEE DI VILLA DE SANCTIS A CENTOCELLE 
LIVING CHAPEL ALL’ORTO BOTANICO
TEATRO DEI DOCUMENTI 
ORGANIZZAZIONE DELLE NAZIONI UNITE PER L'ALIMENTAZIONE E L'AGRICOLTURA (FAO) - G20 GREEN GARDEN 
NUOVO STUDENTATO A VALCO SAN PAOLO 

Case:
CASA IN VIA GIULIA
Casa GA
CORNERHOUSE
GRANIGLIE IN SCENA
LA CASA DI AURI
CASA F
CASA CARRUBA 
CASA LOO-CA
CASA PB
SMALT House
CASA DEI RITORNI
ABITARE NEL MODERNO
LA LINEA AL VILLAGGIO OLIMPICO
GM APARTMENT
LS HOUSE
LOFT IN VIA ARIMONDI
HOUSE OF DUST
CASA MORENO + TOTEM HOUSE
VACANZE ROMANE
OPEN SPACE DESIGN

Eventi, siti speciali:
Apertura di 7 studi di architettura + EVENTO presso l'ex Politecnico, in via Tiepolo al Flaminio ( BLUEASTUDIO ARCHITETTI ASSOCIATI, LABORATORIO DI ARCHITETTURA BIANCONCINI, EX CARROZZERIA (ODA _ OPEN DOOR ARCHITETTI + CHROMATICA), STUDIO GAMP!, STUDIO NEMA, STUDIO 10+, VALLE 3.0) 
VOCI DAI GAZOMETRI
PORTUENSE201 & FLORALISM
INSPIRATION DAY - Digital Beauty - un network generato da OHR
KALEIDOCITY
MIRAGE: GIOCO DI CARTE TRA FOTOGRAFIA E ARCHITETTURA
ASFALTO IN FIORE
BATTITI SILENZIOSI

Tour dei quartieri:
SAN LORENZO, CONFINI E PASSAGGI DI UN QUARTIERE-ISOLA
QUARTIERE DELLA VITTORIA
VIALE PARIOLI: il salotto di Roma nord
AI PARIOLI TRA VILLE E CASERME: passeggiata a viale Romania
LA STAZIONE TIBURTINA E IL SUO BOSCO
IL QUARTIERE TRIESTE TRA PIAZZA VERBANO E PIAZZA ISTRIA: una quotidiana modernità
LA STORIA DEL QUARTIERE TUSCOLANO fra soluzioni abitative innovative e antichi acquedotti
IL QUADRARO E I SUOI MURI
L'ARCHITETTURA DELLA SGI. La Balduina
L'ARCHITETTURA DELLA SGI. Viale Val Padana
FARE LEGAMI E MANTENERLI IN MOVIMENTO. Contagiate il Trullo

Il programma completo è sul sito https://www.openhouseroma.org

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lunedì 27 settembre 2021

Geostruzione | Aurora Avvantaggiato e Raffaele Vitto

 

Lo Spazio MICROBA, per il secondo appuntamento espositivo del 2021, presenta Geostruzione, mostra di Aurora Avvantaggiato e Raffaele Vitto, a cura di Nicola Zito, che sarà aperta da giovedì 30 settembre 2021, a partire dalle ore 18,00. 

La doppia personale dei due giovani artisti pugliesi, realizzata con la collaborazione di Riccardo Pavone e Marialuisa Sorrentino, fondatori dello spazio barese, è incentrata su una comune ricerca svolta da anni sulle dinamiche di antropizzazione e di sfruttamento del paesaggio e delle sue risorse, un approfondimento a 360° che si esplicita in un dialogo plastico tra le opere di Avvantaggiato e Vitto, inserite a livello installativo in relazione con il contesto ambientale e architettonico di MICROBA. 

L’esposizione di Aurora Avvantaggiato e Raffaele Vitto sarà aperta e visitabile fino al 30 ottobre 2021, dal martedì al sabato dalle ore 17,00 alle ore 20,00. 

MICROBA si pone lontano dal canonico concetto di galleria d’arte e, anche in questo nuovo ciclo di eventi, rinnova la propria aspirazione di spazio laboratoriale e sperimentale. Attraverso le opere e le esperienze di artisti giovani ma già di respiro nazionale e internazionale, il centro barese persegue la propria missione nel territorio e intende introdurre stimoli di riflessione nel contesto culturale circostante. 

L’Associazione culturale Achrome è un collettivo che opera nel campo dell'Arte Contemporanea, muovendosi tra molteplici ambiti, dalla didattica alla ricerca, dall'organizzazione di eventi espositivi alla formazione professionale. Intessendo rapporti con il territorio, Achrome si propone di favorire un rinnovato e più proficuo dialogo tra la città e le dinamiche dell'Arte Contemporanea. 

Aurora Avvantaggiato nasce a Taranto il 15 luglio 1994. Scultrice delle pietre dure e artista visiva, vive e lavora tra Taranto e Grottaglie. Gli studi artistici e accademici in scultura le permettono di conoscere a pieno le potenzialità di diversi materiali come il marmo, il cemento e la terracotta, utilizzati dall’artista in maniera insolita intessendo un dialogo plastico con l’architettura e l’edilizia. Nel 2018 lavora a Bruxelles presso lo studio dell’artista visivo Hans Op de Beeck, vincitore del Premio Pino Pascali 2017. Dal 2016 Partecipa a diversi Simposi su “Marmo e pietra”, in ambito nazionale e internazionale, oltre che a mostre di scultura e di arte contemporanea. Nel 2019 prende parte al progetto europeo Interreg Grecia-Italia Craft Lab – Residencies on the way from products to the AdriIonian design. Già vincitrice della XVII edizione del Premio Internazionale di Ceramica Contemporanea Mediterraneo di Grottaglie (2020), oggi è presidente e co-founder dell’associazione culturale Cave Contemporary, che ha sede presso l’Antico Convento dei Frati Cappuccini di Grottaglie. 

Raffaele Vitto nasce a Canosa di Puglia (BT) il 15 novembre 1993. Ha conseguito il Diploma Accademico di Secondo Livello in Scultura nel 2020 presso l’Accademia di Belle Arti di Bari. Il suo lavoro è caratterizzato dal recupero di elementi agresti, appartenenti al proprio vissuto, in particolare la terra, la stessa che coltiva sin da piccolo con la sua famiglia. Questo gli permette di rendere tangibili le sue riflessioni, rivolte in primo luogo al bisogno di ritrovare quell'armonia perduta con l'elemento naturale, sondando le dinamiche dell rapporto uomo-natura e contadino-terra. Ha all’attivo numerose partecipazioni a eventi artistici come l’Apulia Land Art Festival, VI edizione, Casa Rossa, Alberobello (BA), e il workshop Humus, scolpire con gli umori della Terra, entrambi nel 2018; e a varie esposizioni, tra cui, nel 2019, Nature Matérielle, Galleria Cattedrale, Conversano (BA), e Terrigenum, Fondazione Sassi, Matera. Nel 2020 partecipa al progetto MONET – culture in Motion in Adriatic Network of Museum, presso la Galleria Nazionale delle Arti di Tirana, Albania. Nel 2021 ha vinto la VI edizione del Premio Fregellae-La piccola scultura, Ceprano (FR). 


Aurora Avvantaggiato e Raffaele Vitto 
Geostruzione 
A cura di Nicola Zito 
in collaborazione con Riccardo Pavone e Marialuisa Sorrentino 

MICROBA 
Via Giambattista Bonazzi 46 
70123 – Bari 

Opening: 30 settembre 2021, ore 18 
Fino al 30 ottobre 2021 
Da martedì a sabato, dalle ore 17 alle ore 20 

Accesso allo spazio con green pass e regolato secondo le vigenti norme anti-COVID19

Info: 
MICROBA 
+39 3927385558 – spaziomicroba@gmail.com

ACHROME 

venerdì 24 settembre 2021

MATERIA EFFIMERA | Giulio Bensasson, Alessandro Piangiamore, Kendell Geers

Giulio Bensasson_THE FUTURE IS BRIGHT_dettaglio
Photo Credits: Martha Micali 

Parte interna e parte esterna: e se si guardassero gli uomini come si guardano, per esempio, le rose, senza interno né esterno? Perché dovrebbe sembrare inumano? Se gli uomini riuscissero a muovere l’interno dell’anima e del corpo, lievemente, come la rosa muove i petali, e rovesciandolo riuscissero ad esporlo alla luce del sole e alla brezza di maggio

Yukio Mishima 


In occasione di Floralism - Floral Design Festival, Label201 è lieta di presentare “Materia Effimera” una collettiva che si focalizza sull’uso del ore reciso come elemento costitutivo essenziale dell’opera d’arte. 

I lavori presentati aprono un dialogo tra la materia floreale, che come quella umana è soggetta a un deperimento rapido e progressivo, e quella inorganica con cui le opere d’arte sono state realizzate no all’inizio del Novecento, per sfidare il passaggio del tempo, nell’utopica e vana ricerca d’immortalità. 

Il processo biologico diventa quindi parte del processo artistico come già nella celebre opera di Giovanni Anselmo, Struttura Che Mangia l‘Insalata (1968), la quale, com’è noto, poneva una lattuga tra due blocchi di granito, creando un cortocircuito visivo e ontologico, in cui l’organico tramutava l’essenza della materia inanimata in qualcosa di vivo. 

Per la mostra, Giulio Bensasson realizza l’installazione site-specic Vanagloria che propone una ri essione sull’elemento ore come funzionale alla celebrazione e accessorio alla vanità dell’individuo. L’opera costituita da una scritta composta da centinaia di ori freschi è un lavoro che si svilupperà durante tutto il periodo della mostra, cambiando aspetto giorno dopo giorno. Le diverse fasi di vita dell’installazione, che andrà incontro all’appassimento graduale dei ori che la compongono, sarà documentato da una serie di immagini fotogra che che resteranno a memoria del processo di decomposizione dell’opera. 

L’elemento organico e quello inanimato convivono nelle opere di Alessandro Piangiamore che incorpora ori, petali e altre componenti vegetali all’interno di lastre di cemento creando un’associazione improbabile, sorprendente e poetica, tra il materiale grezzo da costruzione e gli elementi organici. Il cemento cattura il ore senza nasconderlo, ma al contrario ornandosi del suo colore e della sua essenza e mera, dando vita ad un’opera in cui il materiale inanimato si nutre della bellezza della caducità. L’opera è la risultante del processo graduale di disfacimento della materia organica che pur scomparendo, in alcuni casi, lascia una traccia, quasi un’incisione, sulla super cie di cemento. 

La mostra presenta anche due vasi sculture di Kendell Geers della serie Usis in Omnibus in cui il ore reciso si associa al bronzo modulato dall’artista attraverso un processo creativo volto a generare un risultato volutamente imperfetto. Dopo aver realizzato un calco in gesso liquido la cui forma è plasmata attraverso la colatura non premeditata e scarsamente controllata della materia straripante tra le dita dell’artista nell’atto di manipolarla, Geers crea un vaso-scultura in bronzo che risulta quindi essere il negativo imperfetto del suo gesto scultoreo. L’opera che ne risulta, marcata dalle impronte dell’artista, è quindi la traccia dell’azione secondo un procedimento creativo che è altamente performativo. Anche in questo caso la materia inorganica destinata a durare nel tempo si solidi ca intorno a quella organica che è invece destinata a perire in pochi giorni e che rappresenta però l’anima, ovvero, la parte vivente dell’opera. 

L’installazione Istante Sospeso della floral designer Laura Vaccari, crea la contaminazione e la connessione con le installazione dei Floral designer selezionati partecipanti al Festival posizionate nel cortile del borghetto Portuense201. 

Visibile sia dall’interno che dall’esterno tramite una nestra sul cortile, l’installazione composta da elementi di varie misure strati cati su più livelli, racconta di un paesaggio ideale e immaginario. 


FLORALISM_CHE COSA È 1-2-3 Ottobre 2021 

FLORALISM è un Festival di tre giorni, nel cuore di Roma, che nasce nel 2020 e si propone come piattaforma di oral design, secondo una prospettiva contemporanea della disciplina. 

Una piattaforma come luogo simbolico e sico di recupero di tradizioni, rinascita, confronto, ascolto, racconto, scambio e sperimentazione. tramite il ore. 

FLORALISM nasce sulla base di una visione relazionale del senso di bellezza, dove è il suo valore autentico e diretto ad attivare connessioni circolari fra la natura e la liera del oral design, fra essi e i “fruitori” e fra essi e la collettività. Per mettere a sistema la capacità di rigenerazione culturale. 

L’obiettivo di FLORALISM è quello di fare cultura del oral design, promuovere la disciplina, sperimentarne il potenziale e scoprirne le declinazioni, raccogliendo intorno a sé cittadini, territorio, oral designer e discipline complementari, per spingere insieme il oral design a fare un salto di paradigma, oltre la percezione comune legata alla mera forma ornamentale. 

Floralism racconta e promuove la comunità culturale, produttiva e territoriale, 

Il suo claim è, per questo: il fiore come risorsa, simbolo, materia. 




GIULIO BENSASSON 
Giulio Bensasson (Roma, 1990) vive e lavora a Roma. 
La sua pratica artistica si sviluppa principalmente attraverso il linguaggio scultoreo e l’installazione. Tra i soggetti al centro del lavoro, il tempo è elemento primario presente in molte sue opere, materiale espressivo attraverso il quale indaga il trasformarsi della mate-ria e i processi aleatori che vi si manifestano. Nella sua ricerca esplora possibili restituzioni legate al tema della memoria e della natura morta, il genere che rappresenta da sempre l’attenzione dell’arte per il reale, il banale e il quotidiano, soggetti a cui Bensasson si rivolge costantemente. Ha conseguito il diploma in Pittura e il diploma specialistico in Scultura e nuove tecnologie applicate allo spazio presso l’Accademia di Belle Arti di Roma. Tra il 2012 e il 2015 ha la-vorato come assistente presso lo studio romano di Baldo Diodato e ha collaborato con il collettivo bolognese Apparati E meri (2013). Attualmente lavora come assistente per l’artista Alfredo Pirri. Nel 2019 è stato ospite del programma Residenza al Macro, e è stato il Terzo classi cato al Talent Prize 2020 indetto da INSIDEART. 


ALESSANDRO PIANGIAMORE 
Alessandro Piangiamore nasce ad Enna nel 1976. Vive e lavora a Roma. 
Nel suo lavoro è ricorrente il tentativo di cristallizzare l’e mero, l’evanescente, attraverso un approccio pratico alla materia che gli consente un’aderenza alla realtà ed una comprensione di questa. In equilibrio tra siccità ed astrazione, natura e arti cio, la sue ricerca è dunque volta, più che alla realizzazione di elementi oggettuali, all’emersione delle loro forme interne, delle immagini in esse contenute, la cui dimensione non ha nulla di statico o di frontale, ma si realizza piuttosto per suggestioni, strati cazioni visive, continui spostamenti semantici. Ha esposto in importati gallerie e musei tra i quali: Galleria Magazzino (Roma), Centre d’art contemporain La Halle des bouchers (Vienna), Casa Italiana Zerilli-Marimò (New York), Palais de Tokyo (Parigi), Galleria Nazionale d’Arte Moderna (Roma). 


KENDELL GEERS 
Kendell Geers è nato in Sudafrica nel 1968, attualmente vive e lavora a Bruxelles. 
Fin dagli anni ‘90, la sua ricerca artistica si lega all’attivismo socio-politico e include nel suo linguaggio espressivo oggetti che evocano la rivolta o il controllo della popolazione da parte delle autorità come lo spinato, manganelli, vetri rotti, barili o nastro bianco e rosso utilizzato solitamente per delimitare aree speci che all’interno dello spazio pubblico. Le sue opere ri ettono il di cile rapporto tra controllo e comunicazione, tra violenza e forza creatrice. Le sue opere fanno parte di sessanta collezioni museali e dal 1988 ha preso parte a più di quattrocento mostre in tutto il mondo tra cui ricordiamo: Documenta Kassel (DE, 2002), la Biennale di Lione (FR, 2005), la Biennale di Venezia (IT, 2007), ‘Glo-bal Cities’ alla Tate Modern di Londra (UK, 2007), ‘Contemplating the Void’ al Guggen-heim Museum di New York (USA, 2010). 


LAURA VACCARI - Floral designer 
Laura arriva al mondo dei ori per soddisfare i suoi desideri di bambina e coltivare il suo amore per la natura e le tradizioni. Dopo un’esperienza in una bottega orafa e aver lavorato negli allestimenti museali per dieci anni inizia la sua personale sperimentazione con il marchio FIORIFICIO nel 2016 posizionandosi in una nicchia interessante di decorazione sostenibile e occupandosi di progettazione floreale per eventi mantenendo una filosofia di sostenibilità. Non usa colle, spugne, ori o foglie stabilizzati o d’importazione, raccoglie materiale vegetali in boschi e giardini rispettando i ritmi di crescita e di sviluppo delle piante, usa quanto più possibile materiali di potature o comunque destinati al taglio, acquista ori freschi da produttori locali e coltiva personalmente un piccolo e prezioso giardino con i ori che più ama o meglio con i ori che più amano vivere nel suo giardino. 



MATERIA EFFIMERA 
Giulio Bensasson, Alessandro Piangiamore, Kendell Geers 

Installazione di Floral design di Laura Vaccari 
a cura di Valentina Gioia Levy 

02 – 29 Ottobre 2021 

Label201 
Via Portuense 201 Roma 

Inaugurazione su invito Sabato 2 Ottobre ore 19,30


CONTACT Michele Dell’Uomo 
michele@floralism.it +39 366 63 51 070


giovedì 23 settembre 2021

EXCAVATIONS

 opera di Alessandra Belgrado

Excavations, evento performativo che inaugura sabato 25 settembre 2021, alle ore 18.30, presso la Cava romana dell'Appia antica, mira a rendere la location un luogo fruibile sul piano culturale a tutti i cittadini per aumentarne la conoscenza storica e le sue potenzialità come luogo che, oltre ad avere una sua rilevante specificità dal punto di vista scientifico e antropologico, può accogliere diverse iniziative per offrire dei servizi altamente qualificati, tramite attività che coinvolgono il singolo, la famiglia e i gruppi.

L’evento performativo, a cura di Laura Catini, si svolge in tre momenti. Una prima sala ospiterà l’opera Alberi, un libro in lino cucito con versi poetici e sensazioni quotidiane che collegano il mondo interiore, il vissuto profondo dell’uomo alla natura e specificatamente al luogo espositivo. Accompagnerà l’opera installata di Alessandra Belgrado, la proiezione di una sua video-performance in cui sarà visibile lo stesso libro sfogliato dall’artista in un paesaggio innevato. Il secondo momento performativo verrà ospitato in uno spazio ben delimitato da specchi incisi e illuminati con immagini create per la location da Elena Morizio e che si presteranno come quinta scenografica per la performance di Sara Pinna. A chiudere il percorso è la performance di Nunzia Picciallo. La performance artist lavora sul concetto della nictofobia, fobia specifica riguardante un ambiente naturale che nasconde all’uomo informazioni concernenti lo spazio che viene letto come indice di pericolo, e provoca quindi emozioni eccessive, irrazionali come il disturbo dell’ansia. L’artista utilizza l’ideazione e lo svolgimento della performance che ne deriva come terapia verso la sua paura del buio. Il visitatore sarà invitato a compilare un sondaggio opzionale con la finalità di trascrivere le sensazioni derivate dall’esperienza vissuta. 

L’ingresso è contingentato e limitato a gruppi di 30 persone che dovranno presentare il Green Pass o il Test Covid negativo entro le 48 ore precedenti.

Sarà successivamente possibile prendere visione delle performance tramite delle video-proiezioni che le documenteranno, nelle giornate di venerdì (ore 17.00, max 20 visitatori) e domenica (ore 17.00 e ore 19.00, max 20 persone) fino alla chiusura dell’evento nella giornata di venerdì 15 ottobre 2021

All’interno dell’iniziativa è possibile anche accedere al servizio della visita guidata, a cura dell’Associazione Sotterranei di Roma, in cui verranno ripercorsi tutta la storia e i diversi usi della Cava Romana dell’Appia Antica (biglietto 10 euro)

Appuntamento ore 18.30 presso l’ingresso del Parco della Caffarella
Via Gennaro Mondaini (angolo Via de Bildt)





EXCAVATIONS 
Alessandra Belgrado, Nunzia Picciallo, Sara Pinna
a cura di Laura Catini

Associazione Sotterranei di Roma
Cava romana dell'Appia antica, Roma
dal 29 settembre al 15 ottobre 2021

Contatti
tell. 3473811874 - mail: info@sotterraneidiroma.it

mercoledì 22 settembre 2021

Ria Lussi - Chi ha paura del Rosa?

Ria Lussi, “La Rosa giocosa”, 2021, tecnica mista su tela, d. 125 cm


Giovedì 30 settembre 2021 (ore 18.30-21.30), si inaugura alla galleria Maja Arte Contemporanea (Roma), la mostra personale di Ria Lussi, in cui si presenta un nuovo gruppo di opere pittoriche dal titolo "Chi ha paura del Rosa?".

Invitata da Daina Maja Titonel a chiudere un ciclo espositivo di due anni dedicato alle artiste, Ria Lussi esprime - con leggerezza e ironia, ma non senza provocatoria virulenza - il suo punto di vista sullo "spinoso" tema della parità di genere nel mondo dell'arte contemporanea, esponendo diciassette ironici autoritratti ad acrilico - in formato "tondo" - dove gli aggettivi attribuiti di volta in volta alla diversa "Rosa", suggeriscono una chiave di lettura delle candide e metamorfiche figure che emergono da una ricercata variazione sul colore.

Completano la mostra il busto di Leonardo da Vinci in cristallo di Murano (2016), tre "Rosari" (2016) in vetro soffiato dal Maestro vetraio Silvano Signoretto, e uno struggente "volto" di Irene (2014), unica imperatrice nei quindici secoli di storia dell’Impero romano d'Oriente e d'Occidente.

Una riflessione, dunque, condivisa sulla disparità dei numeri ancora oggi tutti a sfavore del "rosa"; e una ricerca documentata, durante la mostra, dalla stessa gallerista la quale - anche grazie alla sua formazione matematica - ha comparato numeri e presenze in percentuale, per approfondire l'attuale portata del divario.

Per citare solo alcuni dati recenti:
- Fra il 2008 e i primi mesi del 2019 si sono spesi oltre $ 196,6 miliardi in arte. Di questi, soltanto il 2% circa destinati ai lavori delle artiste ($ 4 miliardi per quasi 6.000 artiste). Dato ancora più significativo se confrontato - nello stesso arco temporale - con i $ 4,8 miliardi registrati alle aste per le sole opere di Pablo Picasso.
- Il record d'asta stabilito per l'opera di una artista (il dipinto "Propped" di Jenny Saville) è di $ 12,4 milioni di dollari (Sotheby's, ottobre 2018), contro i $ 91,1 milioni per "Rabbit" di Jeff Koons (Christie's, maggio 2019).

L'urgenza di un'assunzione di responsabilità in tale direzione ha dato inoltre l'input alla creazione, all'interno del nuovo sito della Galleria, di un'area interamente dedicata a questo tema, che eredita il nome dal titolo della mostra.

L'esposizione è accompagnata da un catalogo con contributi critici di Umberto Palestini, Gloria Fossi e una nota botanica sulla rosa di Roberto Valenti.



NOTE BIOGRAFICHE
Ria Lussi nasce a Milano; vive e lavora a Roma, dopo Palermo, Napoli, Parigi, Urbino, Trieste. Studia pittura a Parigi, traduzione poetica a Trieste, visual design a Urbino.

Mostre personali recenti
2020: "Allegoria", Mucciaccia Contemporary Art Gallery, Roma. Catalogo Cambi Editore.
2018: "Io sono Giordano Bruno", Residenza al MACRO, Museo di Arte Contemporanea di Roma.
2017: "Fragile", Mucciaccia Contemporary Art Gallery, Roma. Catalogo Cambi Editore.
2016: "Mitochondria", a cura di Umberto Palestini, Casa natale di Raffaello e Giardino botanico, Urbino. Catalogo Baskerville.
2015: "Lussi di Penelope", Biblioteca del Daverio, Milano. Catalogo Giunti, testo di Philippe Daverio.
2015: "Matrix, Mater, Mother", a cura di Gianluca Marziani, Palazzo Collicola, Spoleto.
2015: "Close Up" - "Primo piano sulla pittura italiana", a cura di Gianluca Marziani, Palazzo Collicola, Spoleto.
2014: "Imperatori di luce", a cura di Gianluca Marziani. Varie sedi: Genova, Villa del Principe; Spoleto, Palazzo Collicola; Roma, Galleria Doria Pamphilj; Milano, Villa Necchi Campiglio. Testi in catalogo di Gianluca Marziani e Adriano Berengo.
2012: "Guerrieri di Luce", Galleria Blanchaert, Milano. Testo in catalogo di Jean Blanchaert.
2012: "Excesses of an estuary", Mel Sembler Gallery, Ambasciata Americana, Roma.
2010: "Have a dream", Galleria L'Affiche, Milano. Testi in catalogo di Umberto Palestini e Massimiliano Floridi.


DATI RIEPILOGATIVI
Titolo mostra: Chi ha paura del Rosa?
Artista: Ria Lussi
Dove: Maja Arte Contemporanea, via di Monserrato 30, 00186 Roma
Quando: 30 settembre – 13 novembre 2021

Inaugurazione: giovedì 30 settembre 2021, ore 17.30-21.30 (per l’inaugurazione è necessaria la registrazione via mail: info@majartecontemporanea.com)

Orario mostra: martedì - venerdì h. 15.30-19.30; sabato h. 11-13 / 15-19. Altri orari su appuntamento. Ingresso libero. 
Info: +39 06 68804621, +39 338 5005483, mail: info@majartecontemporanea.com


Francesco Luzzana - Object Oriented Choreography (WISIWYG)

Vincitore della seconda edizione di RE:Humanism Art Prize, Luzzana costruisce una lecture performance sospesa tra reale e virtuale. OOC è una performance collaborativa nella quale pubblico e performer tentano di impersonare ed entrare in empatia con le realtà delle grandi piattaforme digitali contemporanee, con un’attenzione particolare alla loro componente relazionale e logistica. Attraverso uno sforzo combinato di immaginazione, ascolto e coinvolgimento diretto, il pubblico e i performer partecipano in OOC a un processo di empatia con il non-umano individuato in quello che Luzzana definisce “la zona”. «La zona potrebbe essere un magazzino quasi completamente automatizzato di Amazon, potrebbe esser il porto di Rotterdam, potrebbe essere un gruppo di rider che aspettano gli ordini fuori dal ristorante cinese, potrebbe essere il network di monopattini sparsi per Milano». Ma “la zona” è per Luzzana anche lo spazio dedicato alla realtà virtuale dove rispondere ai quesiti che questa relazione pone e comprendere con lo sguardo umano i nuovi “iperoggetti”.


Re:Humanism Art Prize
Digitalive

Francesco Luzzana
Object Oriented Choreography (WISIWYG)

26 Settembre 2021 Mattatoio / Teatro 1



martedì 21 settembre 2021

Mauro Castellani / Lavori in corso

La superficie di un quadro, limite per l’occhio ma non per i sensi. Le forme, ora piene ora svuotate non definiscono confini, si possono percorrere alla ricerca di quel momento d’inizio, il centro da dove continuare a muoversi nello spazio fuori dai confini bidimensionali dell’opera.

Mauro Castellani costruisce spazi. Spazi mentali, con estrema raffinatezza e rarefazione. Con prevalenza di bianco e nero e pochi sfumati eleganti cromismi leggeri, quasi leggiadri. È una geografia spaziale fuori dalla gravità, fuori dalle tre dimensioni, o meglio con più dimensioni che spiazzano il sopra e il sotto, il dentro e il fuori. Una precisione di linee e di campiture che però non si sa da dove nascano o su quali piani stiano. È tutto un gioco mentale nel quale si diverte a eliminare il piano sul quale poggia lo spettatore.

Un ateo della realtà concreta, un ateo della figurazione o meglio un inventore di nuove figure senza peso, senza materia pesante. Potrei definire la sua arte, perché di questo si tratta, arte spaziale pensata e ragionata con la gioia di un Dio bambino che invece di materia crea poesie figurative, con lievi modifiche, quasi rime alternate o baciate.
Geppi De Liso

Un viaggio dentro la scienza percettiva. Raffinata ricerca del saper vedere. L’artista s’inerpica sul complesso spazio della ragione, riallacciando i nodi della scienza della percezione. Ricerca razionale delle relazioni spaziali, delle percezioni e degli inganni, nel quadro del nostro campo sensoriale. L’autore intreccia con arte i paradigmi degli indizi di profondità, monoculare e binoculare (ovvero fondato sui differenti punti di vista).

In alcune opere le campiture cromatiche sembrano sgranarsi per ritrovare e forse riannodarsi con una memoria lontana, tra ombre e inedite grane materiche. Qui lo stereometrico geometrismo astratto sembra frantumarsi per dialogare con altre storie. Le nitide letture cromatiche sembrano contraddirsi, tra campi chiari e scuri. Forse un’allusione simbolica alla frantumazione dell’antico rigore. Oppure un segno del nostro tempo che ci parla della nostra instabilità. 
Gerardo Manca

Biografia
Mauro Castellani è nato a Fano (Pesaro-Urbino) nel 1948. È degli anni ‘60 il suo approccio alla pittura e alla scultura di tendenza minimalista. L’apprezzamento della critica per quel suo inizio gli guadagna per premio speciale la sua prima personale al “Centro Frari” di Venezia. Seguiranno interessanti personali e prestigiose collettive. Nel 1968 si trasferisce a Bari, per insegnare Decorazione Pittorica all’Istituto Statale d’Arte “Pino Pascali”. Si è occupato anche di grafica, di fotografia e della cura dell’immagine di prestigiosi marchi come la “Casa Editrice Laterza”, la "Fiera del Levante" e la “Cassa di Risparmio di Puglia”.

Mauro Castellani / 'Lavori in corso'
Inaugurazione venerdì 24 settembre ore 18.30

C/O Museo Nuova Era, Bari
24 settembre - 22 ottobre 2021
dal martedì al sabato: 17.30 / 20.30 

VERBA VOLANT: Evita Andùjar e Vania Elettra Tam


Sabato 2 ottobre 2021, alla Galleria Palazzo Nicolaci, nell’incanto della Città di Noto, patrimonio dell’umanità, Altera Domus presenta Verba Volant, la mostra bi-personale delle artiste Evita Andújar e Vania Elettra Tam, a cura di Giuseppe Carli. La mostra, promossa e organizzata da Paoletta Ruffino, con il patrocinio del Comune di Noto, durerà fino al 1 novembre 2021 e accoglierà oltre 30 opere che accompagneranno il pubblico in un affascinante percorso nell’imperscrutabile universo femminile.

La cifra stilistica di queste due artiste, Evita Andùjar e Vania Elettra Tam, si pone con prevalenza nel sistema figurativo dell'arte, più in generale nel territorio dell'antiastrattismo, con uno studio attento alle complesse rivoluzioni di linguaggio che mutano il “corpo” dell'arte lungo il tracciato della contemporaneità, contrapponendosi a quel filone artistico che, da fine ottocento fino alla metà degli anni 70 del secolo scorso, dimostra che l'astrazione non persegue un percorso univoco ma è caratterizzata da un numero estremamente ampio di varianti. Infatti il termine astrazione, etimologicamente, deriva dal latino con il significato di “trarre via”, allontanare, caratterizzato in maniera predominante dalla negazione degli elementi naturalistici e del confronto con forme ricavate dalla realtà. Questa mostra, dal titolo “Verba Volant”, è concepita dalla volontà di porre a confronto il linguaggio artistico di due donne che presentano un comune denominatore; sono le opere a parlare. I loro dipinti fatti di ritratti e scene quotidiane, enfatizzate dal gesto pittorico e dal colore, come scatti rubati alla quotidianità, restituiscono una sorta di documentario ordinato e preciso di una realtà ormai sorda, cinica e compiacente, zuppa di finte icone e di riferimenti classici moderni. Attraverso l'intero corpus di opere, che vanno a formare l'esposizione, si percepisce quella vocazione di sete, di verità e di rispetto nei confronti dell'arte stessa, che ci propone non modelli o manichini di pelle congelati in quell'aurora liquida spoetizzante, ma un mosaico, una visione corale drasticamente attuale – vibranti e pastose le opere di Evita, lineari e surreali quelli di Vania Elettra – consapevole di indagare nelle abitudini ossessive del mondo contemporaneo, con la consapevolezza che niente è come sembra. Citando Picasso: “Non sono i quadri a piacere o deludere, è l'umanità stessa!” Le due artiste attraverso le loro creazioni artistiche riescono ad armonizzare la dicotomia tra l’espressione mentale e l’espressione verbale, sovrapponendo la loro ricerca ad una velata critica sociale. La scelta di questa bi-personale è dettata dal gusto estetico comune ma non uguale: se una, Evita Andùjar, dipinge protagoniste dolci e sensuali, costruite attraverso pennellate neutre e brillanti che si pongono in contrasto con lo sfondo, l'altra, Vania Elettra Tam, rappresenta autoritarie figure femminili, in equilibrio tra onirico e realtà, galleggiando in una quotidianità, dal taglio ludicoprovocatorio, restituendo un clima surreale. In una cultura, ormai sempre più alla deriva, che nega quel bisogno di personalità all'individuo che diventa sempre più standardizzato, sostituibile, facilmente “trasferibile”, grazie alla mission di queste due artiste di ritrarre nella maniera più sincera l'umanità, coinvolgendo il pubblico che, con la propria quotidianità, potrà sentirsi posto su di un piedistallo invece di essere invitato solo ad osservare e alle volte a non capire. Per cui viviamo nell'urgenza di dover ricercare un nuovo e appropriato carattere linguistico, volto ad “avvicinare”, dovendo rigorosamente rispondere al pesante termine “contemporaneo”, che rischia di strappare via quello smalto di freschezza e onestà d'animo e, perché no, di romanticismo che le visioni pittoriche figurative sanno donare rinnovandone i popoli e rivelandone la vita.

Giuseppe Carli

VERBA VOLANT
Evita Andùjar e Vania Elettra Tam
a cura di Giuseppe Carli
2 ottobre | 1 novembre 2021
inaugurazione: sabato 2 ottobre ore 19:00

Galleria Palazzo Nicolaci
via Corrado Nicolaci 18 – 96017 Noto (SR)
organizzazione: Altera Domus di Paoletta Ruffino
patrocinio: Comune di Noto
orari: da giovedì a domenica dalle 17:00 alle 20:00
info: 3280998493 - info@alteradomus.it - www.alteradomus.it

Estibaliz Sádaba Murguía - SUBVERSIONES


Sabato 25 settembre inaugura ad AlbumArte, spazio indipendente per l’arte contemporanea, la mostra personale di Estibaliz Sádaba Murguía (Bilbao 1963) dal titolo SUBVERSIONES, (fino al 28 ottobre). Il progetto è stato realizzato grazie al supporto di Acción Cultural Española (AC/E) l’Istituzione pubblica dedicata a promuovere la cultura e il patrimonio artistico spagnolo in Spagna e nel mondo, che lo ha supportato attraverso il Programme for the Internationalisation of Spanish Culture (PICE) e di Etxepare Euskal Institutua che promuove la presenza internazionale degli artisti baschi. Il progetto è realizzato in collaborazione con la Real Academia de España en Roma, dove l’artista è stata residente (2018-2019). 

Con questa mostra si inaugura il decimo anno di attività di AlbumArte.

Il progetto della mostra, vincitore del Programme for the Internationalisation of Spanish Culture (PICE) (ed. 2021), indaga sul ruolo della donna, la sua emarginazione dalla sfera pubblica e dai luoghi della spartizione del potere, con il suo conseguente confinamento all’interno dell’area domestica, dinamiche che l’artista femminista basca (anche curatrice dei suoi progetti) racconta nei suoi lavori da molti anni. Nella mostra personale ad AlbumArte, Estibaliz Sádaba Murguía, presenta un suo nuovo progetto, in cui sono inclusi una serie di lavori inediti, realizzati con tecniche diverse, come la fotografia, il collage e il video, con i quali punta lo sguardo su questo rapporto tra donna e potere e donna e sfera domestica, da una prospettiva sperimentale. La sua pratica artistica ha sempre integrato la teoria e l'attivismo femminista, con il desiderio di creare reti e stabilire genealogie per mezzo di azioni, in cui il corpo diventa strumento, luogo di sperimentazione, e che vengono poi successivamente rielaborate e ricostruite attraverso vari processi, come il montaggio nei film, la post-produzione nell’opera fotografica o il riassemblaggio imprevisto di immagini stereotipate.

Per il video inedito che dà il titolo alla mostra, in italiano Sovversioni domestiche, iniziato come ricerca durante la sua residenza presso la Real Academia de España en Roma e realizzato in occasione della mostra, l’artista parte da una riflessione sul modo in cui la donna è stata relegata allo “spazio domestico”: quello spazio di rifugio familiare in cui gli uomini riposavano dopo la loro “esposizione” allo spazio pubblico, e nel quale le donne nel frattempo avevano gestito la cura dei figli e dei i beni familiari e che diventa luogo di reclusione psicologica e sociale. Per realizzare il video, di taglio neo documentaristico, l’artista ha lavorato con i testi di due importanti pensatrici e militanti femministe italiane degli anni ’70, Silvia Federici e Mariarosa Dalla Costa, che intervengono nell’opera filmica, teorizzando sul metodo per reinterpretare lo spazio domestico, cercando così uno spazio ugualitario che permetta alle donne di generare un nuovo modo di interazione e socializzazione. 

La mostra cerca di sollecitare una risposta possibile a come sovvertire questo spazio di reclusione e portare quella lotta fuori dalla cucina, per le strade, reclamando un luogo nello spazio pubblico più che dovuto. In questo momento, dopo gli effetti devastanti della pandemia, siamo sempre più consapevoli che non si possa ripartire senza le donne! 

Estibaliz Sádaba Murguía (Bilbao, 1963) Partendo dallo studio e dalla decostruzione dei più tradizionali archetipi femminili, attraverso le sue opere l’artista contribuisce alla creazione di una strategia contro il discorso dominante, soprattutto nel mondo dell’ arte. Ha conseguito un master e un dottorato in Investigación y Creación en Arte presso l’Università dei Paesi Baschi (EHU/UPV). Ha ricevuto numerose borse di studio, tra le quali Fundación BBVA, Beca Art y Natura de Farrera, la Real Academia de España en Roma, La Cité International des Arts de Paris, Fundación Bilbaoarte, Museo Artium y Fundación Arte y Derecho. Ha realizzato mostre in musei e istituzioni internazionali tra cui Museo de Arte Contemporanea de Castiglia y León (MUSAC), Museo Nacional Centro de Arte Reina Sofía, MACBA, Fundació Antoni Tàpies, CDAN – Huesca, Matadero di Madrid. Ha diretto diversi seminari e laboratori su pratiche artistiche, attivismo e femminismo ed è stata editrice di diverse pubblicazioni come Erreakzioa, Joyas y Caprichos e Series Múltiples. 


Progetto realizzato grazie al contributo di Acción Cultural Española (AC/E)
Con il sostegno di Etxepare Euskal Institutua 
In collaborazione con la Real Academia de España en Roma

• SCHEDA INFORMATIVA
Mostra personale: SUBVERSIONES
Artista e Curatrice: Estibaliz Sádaba Murguía
Sede: AlbumArte, Via Flaminia 122, Roma
Apertura al pubblico: 25 settembre - 28 ottobre 2021 | ingresso gratuito contingentato*, Green pass obbligatorio

Orari: dal martedì al sabato, ore 15.00 - 19.00

Progetto realizzato grazie al contributo di Acción Cultural Española (AC/E). Con il sostegno di Etxepare Euskal Institutua. In collaborazione con la Real Academia de España en Roma

* Nel rispetto delle regole obbligatorie legate all’emergenza sanitaria, durante la giornata inaugurale e per tutta la durata della mostra.

Il progetto parteciperà a Rome Art Week 2021

• CONTATTI STAMPA
AlbumArte: +39 06 24402941 | info@albumarte.org | www.albumarte.org


lunedì 20 settembre 2021

Andrés Pachon - Class(h)


Giovedì 30 settembre dalle ore 16.00 la Shazar Gallery di Napoli presenta Class(h) la prima personale italiana di Andrès Pachon. Il progetto commissionato all’artista spagnolo dalla galleria napoletana è una nuovissima ed esclusiva visualizzazione sperimentale possibile grazie ad una Intelligenza Artificiale. L’opera rinnova e implementa un lavoro precedente "AbstractMachine" (2020) acquisito dal Museo Nazionale Reina Sofía. Negli spazi di via P. Scura il pubblico potrà "attraversare" e interagire con la “scatola nera” (una video installazione interattiva), la macchina utilizzate per il riconoscimento, la classificazione e la generazione di immagini dell’Archivio della Biblioteca Pubblica di New York. Attraverso diversi dispositivi e un software, creato esclusivamente per la Shazar, Pachon ha ottenuto immagini multiple che rivelano la modalità di esplorazione dell’Intelligenza Artificiale. In Class(h) le fonti visive originali dell'archivio non sono mai presenti, appaiono invece figure generate da un'Intelligenza Artificiale che 'ha imparato' a rappresentare i caratteri latenti dell'archivio, concentrandosi sulle peculiarità visive che associa alle diverse categorie (Classi o Cluster). Svelando processi che sono solitamente oscurati e non apertamente visibili, Pachon instaura nuovi rapporti tra immagini e tipologie. Il software interattivo e i pannelli fotografici (20) che compongono Class(h) consentono a queste rappresentazioni di acquisire un carattere evocativo e di esplorare l'associazione di nuove idee oltre i codici prestabiliti.

Class(h) sarà visitabile fino al 30 novembre dal martedì al sabato dalle ore 14.30 alle 19.30 o su appuntamento. La prenotazione è possibile su tutti i canali ufficiali della Shazar Gallery.

Andrés Pachón (Madrid, 1985) Negli ultimi anni la sua pratica visiva si è concentrata sulla costruzione dell'immaginario coloniale attraverso l'utilizzo di archivi fotografici di antropologia ed etnografia. In questo contesto, ha sviluppato il suo lavoro attraverso collaborazioni con istituzioni come il Musee du Quai Branly di Parigi, Museo Nationale di Antropologia di Madrid e Archivio fotografico del Museo d'Arte di Lima (MALI) in Perù. Il suo lavoro riflette sulla costruzione della conoscenza attraverso fotografia, stabilendo relazioni tra le pratiche del XIX e XX secoli e gli usi attuali della tecnologia. Dal 2010 il suo lavoro è stato esposto in diverse gallerie e luoghi d'arte internazionali come Museo Nacional de Antropologia di Madrid (Spagna), Museu Nacional de Etnologia a Lisbona (Portogallo), MUSAC a Leon (Spagna), La Nau a Valencia (Spagna), o Gaîté Lyrique a Parigi (Francia). In questi anni ha ricevuto vari premi e borse di studio, come Leonardo Grant BBVA Foundation a Ricercatori e Creatori Culturali nel 2019, Comunidad de Madrid Visual Art Grant nel 2017, Transvisiones 2015, ARCO/BEEP Electronic Art Award in ARCOmadrid 2014. Le sue opere sono in diverse collezioni internazionali, come la Collezione Museo Reina Sofía, Collezione Pilar Citoler, Collezione Jozami, Collezione CA2M Art Center, Museo MEIAC Collection o BEEP Electronic Art Collection. 


Andrés Pachon - Class(h)
Opening: giovedì 30 settembre dalle ore 16,00
Dal 1 ottobre al 30 novembre 2021

Press officer: Graziella Melania Geraci 3475999666 press@shazargallery.com

Shazar Gallery
Via Pasquale Scura 8
80134 Napoli Tel. 081 1812 6773 www.shazargallery.cominfo@shazargallery.com