lunedì 31 agosto 2015

LE STANZE D'ARAGONA



LE STANZE D'ARAGONA
Pratiche pittoriche in Italia all'alba del nuovo millennio.
Un progetto a cura di Andrea Bruciati e Helga Marsala,
promosso da RizzutoGallery
in collaborazione con il Comune di Palermo, la Regione Siciliana ed ERSU Palermo.

Dal 12 settembre al 14 novembre 2015, il Villino Favaloro di Palermo ospita il terzo e ultimo capitolo della trilogia espositiva Le stanze d’Aragona, a cura di Andrea Bruciati e Helga Marsala, con le opere di trentasei artisti italiani di diverse generazioni, fra maestri di livello internazionale e giovani artisti emergenti del panorama contemporaneo.
Il progetto, promosso e organizzato da RizzutoGallery (Palermo), è in collaborazione con il Comune di Palermo e la Soprintendenza per i Beni Culturali e Ambientali; con il supporto dell’Ersu (Ente Regionale per il Diritto allo Studio Universitario) e con il patrocinio dell’Assessorato dei Beni culturali e dell’Identità siciliana della Regione Siciliana.

IL PROGETTO
Le stanze d’Aragona nasce con l’intento di avviare una ricognizione della scena pittorica italiana degli ultimi anni, filtrata dallo sguardo di due curatori, con un’attenzione particolare rivolta alle nuove tendenze dell’astrazione e della pittura concettuale.
La struttura del progetto si è articolata attraverso due mostre collettive minori, composte da otto artisti ciascuna e ospitate negli spazi di RizzutoGallery a marzo e maggio 2015: un’anticipazione del lavoro più ampio, che prenderà corpo col terzo e ultimo appuntamento al Villino Favaloro, dove ai sedici artisti già coinvolti sene aggiungeranno altri venti. Le opere sono state in parte create appositamente per l’evento e in parte selezionate insieme agli artisti, dalla loro produzione più recente o più significativa.
“Scegliere Palermo e scegliere un titolo dal sapore quattrocentesco, che riporti alla celebre stagione internazionale della cultura siciliana, culminata nei regni di Ferdinando I e Alfonso V d'Aragona, non è un caso. E probabilmente è anche una provocazione. Le stanze d’Aragona si svolge in una città oggi considerata marginale, che un tempo fu fucina di avanguardie e talenti straordinari, per ribadire che il cuore delle cose, la sostanza, lo sguardo differente, appartengono non alle forme e agli equilibri provvisori, non alle gerarchie e alle tendenze accreditate. Anzi. Qualche volta è intorno alle luminose periferie – del mondo, ma soprattutto del pensiero – che i tanti centri possibili ruotano e si ridefiniscono.” [Helga Marsala]

LA MOSTRA
Gli artisti che hanno aderito sono trentasei, molti dei quali dediti principalmente alla pittura, provenienti da città, generazioni, percorsi diversi:

Giuseppe Adamo (Alcamo, Palermo, 1982), Paola Angelini (San Benedetto del Tronto, 1983), Stefano Arienti (Asola, Mantova, 1961), Domenico Bianchi (Roma, 1955), Renata Boero (Genova, 1936), Jacopo Casadei (Cesena, 1982), Antonio Catelani (Firenze, 1962), Manuele Cerutti (Torino, 1976), Paolo Chiasera (Bologna, 1978), Stefano Cumia (Palermo, 1980), Matteo Fato (Pescara, 1979), Giulio Frigo (Arzignano, Vicenza, 1984), Gaia Fugazza (Milano, 1985), Anna Gramaccia (Perugia, 1980), Andrea Grotto (Schio, Vicenza, 1989), Tiziano Martini (Soltau, Germania, 1983), Andrea Mastrovito (Bergamo, 1978), Cristiano Menchini (Viareggio, 1986), Maria Morganti (Milano, 1965), Lorenzo Morri (Jesi, 1989), Nunzio (Cagnano Amiterno, L’Aquila, 1953), Paolo Parisi (Catania, 1965), Alessandro Pessoli (Cervia, 1963), Lucio Pozzi (Milano 1935), Barbara Prenka (Gjakova, Kosovo, 1990), Riccardo Previdi (Milano, 1974), Pietro Roccasalva (Modica, 1970), Alessandro Roma (Milano, 1977), Giovanni Sartori Braido (Mestre, Venezia, 1989), Vito Stassi (Palermo, 1980), Massimo Stenta (Trieste, 1991), Marco Tirelli (Roma, 1956), Sulltane Tusha (Durazzo, Albania, 1988), Marco Useli (Nuoro, 1983), Claudio Verna (Guardiagrele, Chieti, 1937), Serena Vestrucci (Milano, 1986).

Artisti ampiamente riconosciuti al livello internazionale, in qualche caso già storicizzati, affiancano le nuove generazioni, rappresentando dei riferimenti diretti o indiretti: un modo per tracciare delle linee di continuità o di divergenza, identificando processi di germinazione intellettuale e visiva.
“L’astrazione guida la traiettoria del progetto, ma non la esaurisce. Sono così presenti artisti per cui l’elaborazione del mondo passa attraverso forme fluide, geometriche, ritmiche, gestuali o segniche, analitiche o sintetiche. Artisti che al contempo superano, in molti casi, il più algido formalismo, giungendo a un’epifania visiva fatta di vibrazioni e di scambi osmotici tra la natura, il tempo e lo spazio, tra gli oggetti e le loro tracce, tra la superficie come dimensione epidermica e il processo pittorico come elaborazione alchemica, cosmologica, percettiva o spirituale. Parimenti, il lavoro intorno all’astrazione incontra singole ricerche che includono riferimenti alla figurazione, ma sempre in una chiave cerebrale, fortemente concettuale. Restano escluse, per coerenza e direzione critica, tutte quelle ricerche che scelgono la via narrativa o romantica, il realismo o il racconto fantastico, oppure ancora l’indagine politico-sociale. La pittura, infine, viene letta qui nella sua forma più rigorosa, persino tradizionale (una pittura-pittura), ma anche nell’esperienza di ibridazione con altri linguaggi - dalla scultura all’architettura, passando per il video e l’installazione – ponendosi più che altro come attitudine, vocazione, orientamento dello sguardo e del pensiero”. [Andrea Bruciati e Helga Marsala]
In un momento in cui l’Italia recupera il linguaggio pittorico come pratica à la page, la mostra parte dalla necessità di un’analisi ad ampio raggio, tra riflessioni estetiche, culturali, di linguaggio e di sistema.
“La grande tradizione della pittura italiana, nell’ultimo scorcio di secolo non sufficientemente premiata dai contesti internazionali, resta una realtà intorno a cui recuperare consapevolezza e costruire dinamiche di pensiero, di indagine intellettuale, di veicolazione istituzionale e anche di mercato. Che la pittura sia una delle massime espressioni della cultura italiana, in dialogo con le vicende internazionali, resta il punto focale. Riaccendendo un dibattito di spessore sulla contemporaneità, la storia dell’arte recente, le direzioni future da immaginare e un presente scosso da mutamenti radicali.” [Andrea Bruciati]

IL VILLINO FAVALORO
Gioiello del Liberty palermitano, immerso nel cuore della città, lungo la centralissima via Dante, il Villino Favaloro è stato progettato e costruito dal celebre architetto Giovan Battista Filippo Basile nel 1889-1891. Il figlio, Ernesto Basile, completò la struttura tra il 1913 e il 1914. L’abitazione appartenne prima alla famiglia Favaloro e poi al Senatore Giuseppe Di Stefano.
Col suo delizioso giardino, la sua serra in ferro e vetro, la preziosa torretta ottagonale coi decori musivi di Salvatore Gregorietti e i saloni ricchi di affreschi e decorazioni floreali, viene considerato il primo esempio di architettura modernista a Palermo.
La Soprintendenza Regionale Beni Culturali e Ambientali di Palermo, " nelle more della definizione delle procedure atte all' allestimento del Museo della Fotografia "Enzo Sellerio", di cui il Villino Favaloro è sede istituzionale" , ha deciso di riaprire eccezionalmente lo stesso promuovendo la mostra “Le stanze d’Aragona”.
Un’occasione speciale per i palermitani, che si vedranno restituire temporaneamente un importante monumento cittadino, in attesa della riapertura definitiva.

IL CATALOGO
La mostra sarà accompagnata da un catalogo bilingue, in italiano e inglese, con un’ampia selezione di immagini e testi critici, relativi all’intera trilogia. Il volume verrà presentato nel corso della mostra.




INFO PUBBLICO
titolo: LE STANZE D'ARAGONA
sottotitolo: Pratiche pittoriche in Italia all’alba del nuovo millennio
a cura di: Andrea Bruciati e Helga Marsala
inaugurazione: sabato 12 settembre 2015, ore 19.00
apertura al pubblico: dal 12 settembre al 14 novembre 2015
sede: VILLINO FAVALORO, piazza Virgilio, PALERMO
orari: da martedì al sabato, dalle 16.00 alle 20.00
INGRESSO GRATUITO
info: 347-1769901 | 091-526843
rizzutogallery@gmail.com
Eva Oliveri | evaoliveri@rizzutoarte.com
Tiziana Pantaleo | tizianapantaleo@rizzutoarte.com

INFO STAMPA
Ludovica Solari | +39 335 577 17 37 | press@ludovicasolari.com


segnala:
amalia di Lanno
art promoter - blogger

La collezione Amata. Da Bassano a Longhi





Sotto l’Alto Patronato del Presidente della Repubblica



La collezione Amata
Da Bassano a Longhi


Mostra a cura di: Francesco Petrucci
Luogo: Cavallino di Lecce
Sede: Palazzo Ducale dei Castromediano, via Mario Gorgoni
Inaugurazione: 26 settembre 2015, ore 19
Durata: dal 26 settembre al 13 dicembre 2015
Orari: 9,30-12,30/16,30-20,00, chiuso il lunedì
Ingresso libero
Segreteria organizzativa: Ufficio Cultura 0832 617210 - 366 6385829
ufficiocultura@comune.cavallino.le.it
Info e prenotazione visite guidate: 320 7075429
Ufficio stampa: Lia De Venere; ad.artes@fastwebnet.it
Catalogo: De Luca Editori d’arte, Roma

Sabato 26 settembre alle ore 19 nel Palazzo Ducale dei Castromediano di Cavallino di Lecce, verrà inaugurata la mostra La collezione Amata da Bassano a Longhi.

Curata da Francesco Petrucci, Conservatore del Museo del Barocco romano di Palazzo Chigi in Ariccia, la rassegna, promossa dall’Assessorato alla Cultura del Comune di Cavallino, grazie all’impegno dell’Assessore alla cultura On.le Gaetano Gorgoni e alla collaborazione del Principe Fulco Ruffo di Calabria, si pone in continuità ideale delle mostre Dipinti del Barocco romano da Palazzo Chigi in Ariccia, Dipinti tra Rococò e Neoclassicismo da Palazzo Chigi in Ariccia e da altre raccolte, Ritratto e figura. Dipinti da Rubens a Cades, tenutesi a Cavallino nel 2012, nel 2013 e nel 2014.

La collezione di dipinti antichi di Pier Luigi Amata, medico e chirurgo plastico, costituisce una delle più interessanti raccolte private italiane di nuova formazione, non solo per il taglio trasversale rispetto alle scuole regionali e agli indirizzi stilistici emergenti in vari momenti storici - privilegiati invece da numerosi altri collezionisti italiani -, ma anche per l’interesse accordato con ugual peso a tutti i generi pittorici. Sono presenti infatti nella raccolta, oltre a composizioni multifigurali di soggetto sacro e profano, anche ritratti reali e allegorici, nature morte, paesaggi e scene di genere, senza indirizzi selettivi di stile e preoccupazioni di geografia artistica.

Se il nucleo principale è costituito da opere di artisti italiani o attivi in Italia tra il XVI e il XVIII secolo, non mancano tuttavia alcune presenze esterne, mentre sono assenti bozzetti ed elaborazioni di studio per affreschi e pale d’altare, a differenza di altre collezioni private italiane. Si tratta insomma di tutte opere concluse o aspiranti ad una univocità, mancanti cioè di qualsiasi connotazione propedeutica o di memoria a fatti artistici esterni. La collezione, sviluppatasi a partire dagli anni ’90 del secolo scorso, ha avuto un precoce riconoscimento istituzionale con la mostra tenuta nel 2005 a Roma, nella prestigiosa sede di Palazzo Venezia, a cura di Claudio Strinati, allora Soprintendente per il Polo Museale Romano (La Ricerca della Natura. La Collezione di Pier Luigi Amata, 10 giugno - 17 luglio 2005). La mostra si avvaleva anche di un prestigioso comitato scientifico formato da valenti studiosi, tra cui Daniele Benati, Alberto Cottino, Filippo Maria Ferro, Dieter Graf, Herwarth Röttgen, John T. Spike. Tuttavia, a soli dieci anni da quell’evento, la collezione Amata ha conosciuto un consistente incremento di opere, soprattutto nel senso della qualità, accompagnando una maturazione di gusto estetico e di sensibilità artistica del suo artefice.

La mostra di Cavallino presenta numerose opere per la prima volta esposte al pubblico o totalmente inedite, assieme ad altre costituenti il nucleo storico della collezione. Si tratta di un selezione di ben 40 dipinti dei circa 130 che costituiscono oggi la raccolta. Tra i cardini della collezione la sensuale Venere caravaggesca, opera non esente dall’influsso tizianesco e neoveneto, eseguita da Giovanni Antonio Galli detto “Spadarino”, artista citato dall’archiatra pontificio Mancini come uno dei quattro seguaci diretti della “schola del Caravaggio”, assieme a Cecco del Caravaggio, Manfredi e Ribera. È certamente un capolavoro degno di un grande museo lo straordinario Erminia fra i pastori di Pietro Testa, artista raro e talentuoso, noto soprattutto attraverso la sua produzione grafica. Un altro soggetto della Gerusalemme Liberata del Tasso, poema epico in gran voga nel primo Seicento, è illustrato da un inedito vertice giovanile del pittore emiliano Alessandro Tiarini, raffigurante Erminia disperata che crede Tancredi morto. Due importanti dipinti di soggetto sacro e profano di Alessandro Turchi detto l’Orbetto, il massimo pittore veronese del ‘600 attivo prevalentemente a Roma, aggiungono ulteriori novità alla selezione. Sono presenti in mostra ritratti di specialisti nel genere, tra Cinquecento e Settecento, come Girolamo da Carpi, Leandro Bassano, Benedetto Gennari, Jacob Ferdinand Voet, Pietro Longhi e Giuseppe Bonito. Notevole il prezioso ritratto su rame di gentiluomo, un unicum nella produzione del geniale pittore caravaggesco Tanzio da Varallo. La pittura di figura è illustrata da tele seicentesche di Giovanni Baglione, Filippo Tarchiani, Francois Perrier, Cesare Dandini, Paolo Biancucci e Giovan Battista Merano, oltre al citato Orbetto, mentre il primo Settecento romano è rappresentato da Ludovico Mazzanti e Sebastiano Conca. Si inquadrano nella pittura di paesaggio e veduta, comprese scene di genere, i dipinti di Antonio Tempesta, Frans Franken II, Cornelis Van Poelenbourgh, Frederick De Moucheron, Jean Baptiste Forest, Pietro Mulier detto il Cavalier Tempesta, Charles Grenier Lacroix, tra cui spiccano due piccoli e preziosi gioielli: il Paesaggio con natura morta di Pietro Paolo Bonzi e il Paesaggio con Mercurio ed Arg, dipinto su rame dal maggiore paesaggista del Seicento, il francese Claude Lorrain.

La sezione finale della mostra è dedicata alla natura morta, con opere di Tommaso Salini, Orsola Maddalena Caccia, Hans Van Essen, Francois Habert, Nicolas Baudesson, Giuseppe Recco, Carlo Manieri, oltre al misterioso “Maestro SB” o Pseudo-Salini e all’anonimo “Maestro del dipinto Colonna”.

La mostra è accompagnata da un catalogo, curato da Francesco Petrucci e pubblicato da De Luca Editori d’arte.


Immagini:
Claude Lorrain (Chamagne 1600 circa- Roma 1662), Paesaggio con Mercurio e Argo, olio su rame, cm 28 x 34,5

Giuseppe Recco (Napoli 1634-1695),natura morta con granchi, olio su tela, cm 55 x 65,3

ricevo e pubblico:
amalia di Lanno
art promoter - blogger

venerdì 28 agosto 2015

Argento, mostra fotografica di Doretta Gerevini a Mantova

 
Fino al 27 settembre 2015 .
Alla galleria ArteArte di Valentina Marongiu, in via Galana n. 9 a Mantova, domenica 6 settembre 2015, alle ore 18, si è inaugurata la mostra intitolata Doretta Gerevini Argento: Raccolta fotografica, una personale che inquadra l’interessantissimo lavoro di una fotografa di grande talento, un’autentica artista. Doretta Gerevini, di Castel Goffredo (MN), con questa personale mantovana ci presenta l’elevata qualità di esecuzione delle sue fotografie, frutto un saper osservare che implica costantemente una interpretazione della realtà che sta vivendo, la costruzione di un meccanismo creativo fondato innanzitutto su una raffinata ricerca intellettuale ed emotiva. Doretta ci parla della casa di riposo del suo paese. É in questo microcosmo che nasce l’opera fotografica: l’accettazione e poi l’intimità tra soggetti allo stesso modo protagonisti. E il racconto fotografico si svolge sulle persone, sul loro particolare modo di reagire all’ambiente, alle circostanze, sulle caratteristiche del loro vivere. Nelle immagini emerge il silenzio dell’intimità e la solitudine di chi diventa vecchio. La mostra si avvale dell’intervento critico di Gianfranco Ferlisi di cui si riporta il testo pubblicato in catalogo per meglio tratteggiare la dimensione qualitativa della rassegna: «Le fotografie di Doretta Gerevini parlano della solitudine che si respira in una casa di riposo talvolta chiamata, con un recente eufemismo, casa albergo. E così l’autrice, in una sfida coraggiosa sul tema dei sentimenti scomodi, mette a fuoco la quotidianità di un rinnovato ospizio, uno dei luoghi che ha nutrito, con estreme suggestioni, l’immaginario della nostra società occidentale, un luogo che ha ispirato pagine felici della letteratura da “Uno, nessuno e centomila” al recentissimo “Il centenario che saltò dalla finestra e scomparve”. L’interesse di Doretta non si limita però al semplice reportage. Le sue inquadrature colgono qualcosa che si cela dentro le immagini perché in ogni persona si nasconde un demone che vale la pena di scoprire, perché in ogni persona si celano sempre mille racconti. E il suo narrare poetico e immaginifico prende corpo quasi magicamente per sviscerare un discorso sottile e preciso su vecchiaia, malattia e morte, esperienze della vita che si vorrebbero eliminate per un pudore che troppo spesso poggia le sue fondamenta sul culto di una bellezza e di una gioventù che non possono essere eterne. Occultare la vecchiaia? Impossibile sembra dire Doretta. E così volti segnati, mani protese, ma, soprattutto, sguardi emergono da questo mondo abitato da uomini e donne, da persone accomunate tra loro non solo dall’età e da un luogo, ma da storie di vita. E sono appunto gli sguardi che trasmettono la loro storia: anche quando sono “non sguardi”, occhi perduti e spenti, abbassati, nascosti. Occhi che parlano comunque, di una vita difficile, di una ineludibile rassegnazione, di affetti perduti o preservati. A volte compare qualche sorriso, più spesso la fotografia fissa espressioni tristi, immobili, anche dure, perché, leggendo le brevi frasi che parlano della loro vita, si riconoscono, dietro i volti, anni di faticoso lavoro, di affetti spezzati, di figli allevati e perduti, di guerre e di sradicamenti. E allora si comprende davvero la loro solitudine, si capisce perché Maria da vent’anni si è isolata da tutti e spesso siede nel corridoio con tutte le sue poche cose personali: pronta per l’attesa di chissà chi? O pronta per partire per chissà dove? O si capisce perché Carmela si stringe sul viso una mano che le accarezza la guancia o perché Vittoria Italia Guerra si sia portata per tutta la vita un nome così eloquente, che testimonia di per sé le caratteristiche di una nascita e di una esistenza. Si capisce perché Silvano e Gina vogliano indicarci le fotografie che conservano nella loro stanza, tracce preziose che restituiscono legami, appartenenza, radici. Doretta Gerevini, in qualche modo, restituisce a questi vecchi un’identità, quella che una casa di riposo non può garantire in modo perfetto a ciascuno. Ma Doretta, nelle sue fotografie, va anche oltre perché parla di una dignità, che anche in una casa di riposo deve essere salvaguardata per tutti e, nonostante tutto. Guardando queste persone, anche quelle in cui il feroce intervento della vecchiaia o della solitudine non ha sbriciolato la gioia di vivere che alimenta l’anima o la memoria, tornano ancora alla mente, dagli anni di scuola, i versi leopardiani: “Siede con le vicine /su la scala a filar la vecchierella, … /e novellando vien del suo buon tempo…”. In qualche modo queste raffinate fotografie permettono a tutte queste persone di raccontare qualcosa, di “esserci” per qualcuno, di far brillare una scintilla di vita che sembrava essersi smorzata per sempre. Perché le più fortunate vivono nella faticosa beatitudine dell’amore di qualche familiare che si prende di loro cura. Le altre gioiscono per chi, anche solo per un attimo, le guarda e dà loro un nome e qualche minuta attenzione. Non tutti hanno un “buon tempo” di cui “novellare” ma tutti hanno avuto una vita complessa e una esistenza speciale e unica. E ora hanno anche un volto indimenticabile».
 
Giorni e Orari di Apertura
L’esposizione resterà aperta sino al 27 settembre 2015 dal martedì al sabato dalle 10.00 alle 12.30 e dalle 15.30 alle 19.30. La domenica e il lunedì solo su appuntamento. Info: Valentina Marongiu, tel. 3332121988 – (valentinamog@libero.it)
Gianfranco Ferlisi mantovanotizie
 
Note biografiche
 
Doretta Gerevini, vive e lavora a Castel Goffredo. Nel 2001 è stata allieva dell’Accademia Internazionale di Fotografia Contemporanea del prof. Ken Damy a Brescia e dei maestri Jean Jansiss sul ritratto e Raphael Navarro sul linguaggio del corpo. Ha esposto in varie mostre collettive, con un gruppo di amici con i quali ha fondato il gruppo fotografico “2000eundici”. Ha frequentato un Workshop sul reportage tenuto da Alex Majoli, fotografo professionista della Magnum e un Workshop con il fotografo professionista Robert Marnika. Nel 2007 l’incontro, importante e costruttivo, con la critica fotografica, Docente DAC e Vice Presidente della FIAF, Cristina Paglionico ha orientato in modo significativo il suo percorso formativo. In seguito ha frequentato Workshop sul tema del Ritratto, organizzato dalla FIAF, presso il Centro Italiano della Fotografia d’Autore a Bibbiena e tenuti da fotografi professionisti come: Giovanni Marrozzini, Filiberto Gorgerino, Joe Oppedisano. Inoltre ha frequentato un Workshop sulla “Street Photography”, uno sull’ “Utilizzo dei Livelli e Bianco e Nero Fine Art” ed uno sulle tecniche di scatto con il Flash Cobra con la fotografa Marianna Santoni. Ha curato la copertina di un libro di poesie e quella di una raccolta di racconti. Nel 2010 ha esposto presso Villa Di Bagno, a Porto Mantovano (MN), la sua prima personale “Lievi scatti, forti emozioni”, riproposta nel 2011 a Castel Goffredo e ad Acquafredda, dove ha esposto anche immagini scattate in occasione del 150° dell’Unità d’Italia. Nel 2012 ha esposto una serie di ritratti in Bianco e Nero, presso Villa Balestra a Rodigo. Dall’inizio del 2013 fa parte del Consiglio Direttivo del Fotoclub “Il Castello” di Castel Goffredo. Nell’Ottobre del 2013 presenta la sua seconda personale “Argento” a Castel Goffredo (MN), presso Palazzo Gonzaga Acerbi, risultato di un progetto durato un anno nella Casa Albergo “Il Gelso” del suo paese; mostra riconosciuta dalla FIAF. Nel 2014 partecipa a diverse manifestazioni nazionali di letture portfolio con una quindicina di immagini del progetto “Argento”, ottenendo ampia approvazione. Nel 2015 ha partecipato ad un workshop con Silvia Camporesi “Fare Arte: Creatività e progettualità nella fotografia contemporanea”.

giovedì 27 agosto 2015

Apulia Land Art Festival 2015



III EDIZIONE : "AgriCulturLand"

Ostuni (BR), Orti antichi terrazzati, 4-5-6 settembre 2015

Si rinnova l'appuntamento con Apulia Land Art Festival, la rassegna di arte contemporanea più originale dell'estate pugliese. Sono nove gli artisti chiamati quest'anno a lasciare un'impronta sugli antichi orti terrazzati di Ostuni, la "Città Bianca". Tra i momenti chiave della tre giorni, un convegno con alcuni importanti critici d'arte presenti sulla scena internazionale. Cerimonia di apertura dei lavori il 31 agosto.


IL PROGETTO ESPOSITIVO: E(ART)H - IL PAESAGGIO DELL'ARTE

Fulcro del Festival rimane la sezione di arti visive, quest’anno a cura di Saverio Verini e Giosuè Prezioso, con il coordinamento scientifico di Ilaria Gianni.
In linea con il titolo dell’edizione 2015, AgriCulturLand, la sezione di arti visive pone al centro il paesaggio di Ostuni e, in particolare, l’area degli orti. Sarà in questo contesto, a metà tra intervento umano e dominio della natura, che gli artisti invitati realizzeranno le proprie opere: uno spazio denso di storia, elemento di congiunzione tra la città di Ostuni e la piana sottostante, che vede la presenza di decine di ettari di ulivi che si estendono fino al mare.
Il titolo del progetto espositivo è e(art)h - il paesaggio dell'arte: una scelta con la quale si intende evocare gli elementi chiave del progetto (l'arte, la terra, il paesaggio...) e la loro intersezione.

Nove gli artisti ospiti dell'edizione 2015 di Apulia Land Art Festival:

- Elena Bellantoni (Vibo Valentia, 1975)
- Marco Bernardi (Roma, 1969)
- Francesco Ciavaglioli (Avezzano, 1983)
- Michela de Mattei (Roma 1984)
- Luca Mauceri (Arezzo, 1979)
- Giorgio Orbi (Roma, 1977)
- Leonardo Petrucci (Grosseto 1986)
- Carla Rak (Roma, 1978)
- Calixto Ramirez (Reynosa, Messico, 1980)

Invitati a concepire i loro interventi nell’ambito di una settimana di residenza a Ostuni, gli artisti – tutti profili di primo piano dell’arte contemporanea italiana e non solo – avranno modo di conoscere il territorio, scoprire la sua storia e la sua unicità, avvicinarsi alle persone che vivono in questo contesto. Una sfida che i nove artisti declineranno attraverso la varietà di linguaggi di cui sono interpreti.
Gli interventi di e(art)h - il paesaggio dell'arte saranno presentati domenica 6 settembre a partire dalle ore 17.00; durante gli altri giorni del Festival (venerdì 4 e sabato 5, dalle 17.00 alle 20.00) sarà possibile osservare gli artisti al lavoro negli orti e il work in progress della realizzazione delle opere.

CONVEGNO
Altro momento chiave del Festival sarà il convegno in programma domenica 6 settembre alle ore 10.30 presso il Museo di Civiltà Preclassiche della Murgia Meridionale di Ostuni, con la partecipazione di tre esperti provenienti da prestigiose istituzioni artistiche nazionali ed internazionali, insieme ai curatori del progetto: Gaia Tedone (Goldsmiths e Tate Gallery, Londra); Giacinta Gandolfo (Central Saint Martins, Londra); Liliana Tangorra (Università degli Studi di Bari “Aldo Moro”, Bari); Saverio Verini (Fondazione Ermanno Casoli, Fabriano); Giosuè Prezioso (John Cabot American University, Roma). I relatori offriranno uno sguardo sulla storia e sulle pratiche legate alla Land Art, insieme a un punto di vista critico sul lavoro degli artisti invitati.

L'APERTURA DEL FESTIVAL
La cerimonia di apertura del Festival si terrà alla presenza del sindaco di Ostuni, Gianfranco Coppola, lunedì 31 agosto alle ore 19.00 presso il Chiostro di Palazzo San Francesco. In programma l’inaugurazione della mostra con immagini e fotografie delle precedenti edizioni del Festival, realizzate da Martina Glover, co-fondatrice di Apulia Land Art Festival. Durante l'incontro sarà inoltre presentato nel dettaglio il ricco calendario di eventi a latere che coinvolgeranno l'intera comunità con laboratori, concerti e spettacoli teatrali.


L'evento è organizzato dall'Associazione Culturale "UnconventionArt per l'arte mai vista" con il patrocinio del Comune Di Ostuni e del Museo di Civiltà Preclassiche della Murgia Meridionale.


segnala:
amalia di Lanno
art promoter - blogger

mercoledì 26 agosto 2015

Federico Patellani Professione fotoreporter, Palazzo Madama celebra l’opera del fotografo (Monza 1911 – Milano 1977).


Fino al 13 settembre 2015 – Palazzo Madama Torino
Federico Patellani è stato il primo fotogiornalista italiano e uno dei più importanti fotografi italiani del XX secolo, la cui produzione – realizzata nella quasi totalità per i giornali – è oggi conservata presso il Museo di Fotografia Contemporanea di Milano-Cinisello Balsamo (per deposito di Regione Lombardia). Da questo ricchissimo materiale sono state selezionate circa 90 fotografie in bianco e nero, individuando le immagini che meglio rappresentano le tappe fondamentali della carriera di Patellani dalla fine della Seconda guerra mondiale alla metà degli anni Sessanta, quando il fotografo si dedicò soprattutto alla fotografia di viaggio.
Federico Patellani racconta un’Italia che cerca di dimenticare il passato recente e di ritrovare le proprie radici, di costruire un senso di appartenenza e una capacità di partecipare alla vita civile in un Paese che sta cambiando pelle, da contadino sta diventando industriale.
Il percorso espositivo è suddiviso in cinque sezioni che rappresentano le tematiche più importanti della sua produzione: la distruzione delle città italiane alla fine della Seconda guerra mondiale, la ricostruzione e la ripresa economica, il sud dell’Italia e la Sardegna, la nascita dei concorsi di bellezza e la ripresa del cinema italiano, i ritratti degli artisti e degli intellettuali.
Si avvicina alla fotografia dopo la laurea in Legge, durante il servizio militare in Africa nel 1935, quando documenta con una Leica le operazioni del Genio Militare italiano. Nel 1939 collabora con “il Tempo” di Alberto Mondadori, settimanale che si rifaceva all’esperienza di “Life” adattandola alla realtà italiana, che allora costituiva un luogo di incontro di letterati e intellettuali fra cui Carlo Emilio Gadda ed Eugenio Montale.
Sensibile e colto narratore, Patellani è stato testimone di tutti gli eventi che segnano la società italiana del dopoguerra: dal referendum monarchia-repubblica all’occupazione delle terre nell’Italia meridionale, dal lavoro nelle campagne e nelle fabbriche alla nascita dei concorsi di bellezza, dal mondo del cinema a quello dell’arte e della cultura, alle foto di moda. Nel 1946 parte per un viaggio nel sud – che ripeterà per diversi anni – con gli architetti Lina Bo e Giuseppe Pagani, verso le “gravissime rovine causate dalla disperazione tedesca e dalla lentezza alleata nella fase conclusiva della battaglia per la liberazione di Roma”, come scriverà nel 1977. Realizza importanti reportage in varie zone d’Italia, fra cui Puglia e Sardegna, sede del famoso lavoro sui minatori di Carbonia, realizzato nel 1950.
Oltre alla cronaca, con uguale curiosità si dedica al costume, celebri le sue fotografie sui neonati concorsi di bellezza, scorciatoia di emancipazione e di speranza per molte giovani donne che desideravano lasciarsi alle spalle le miserie della guerra. Cresciuto alla scuola del cinema (già nel 1941 aveva lavorato con Mario Soldati per il film Piccolo Mondo Antico), Patellani è amico di Carlo Ponti, Mario Soldati, Dino De Laurentiis, Alberto Lattuada e con loro stabilisce un sodalizio professionale che lo rende testimone privilegiato sul set di molti film girati in Italia. Ritrae così tutti i più importanti attori e registi, da Totò a Sofia Loren, da Ingrid Bergman a Gina Lollobrigida, da Silvana Mangano a Elsa Martinelli, da Anna Magnani a Giulietta Masina, da Fellini e Visconti a De Sica. Parallelamente frequenta artisti e letterati, salotti mondani e studi di pittori (Thomas Mann, Carlo Carrà, Giuseppe Ungaretti, Elio Vittorini, Ardengo Soffici, Filippo de Pisis). Le sue fotografie sono ancora oggi incredibilmente attuali perché prive di retorica; appare evidente come nel suo lavoro gli stia a cuore solo la possibilità di documentare la realtà in modo sincero.
Il suo lavoro conserva un incredibile sguardo attuale e testimonia, a posteriori, gli sforzi compiuti dagli italiani per la costruzione di un’identità comune, fatta di molti intrecci, di sfumature culturali e di costume.
La mostra, che include un catalogo in vendita presso la mostra, e’ a cura di Kitti Bolognesi e Giovanna Calvenzi.
La mostra, che gode del Patrocinio della Città di Torino ed è inserita nel calendario ufficiale di ExpoTo, nasce dalla collaborazione fra Palazzo Madama, Museo di Fotografia Contemporanea e Silvana Editoriale.

Federico Patellani
23 aprile – 13 settembre 2015
Palazzo Madama – Corte Medievale
Piazza Castello – Torino
Orari
lunedì 10.00 – 18.00
martedì chiuso
da mercoledì a sabato  10.00 – 18.00
domenica 10.00 – 19.00
La biglietteria chiude sempre un’ora prima
Fondazione Museo Torino
pubblica e segnala:
Massimo Nardi
 

martedì 25 agosto 2015

L'armonia per gioire

 
L’Associazione I custodi della Puglia |con l’Azienda Agrituristica Masseria Semeraro organizza  per il giorno 13 settembre 2015  p.v. una iniziativa artistico culturale ed enogastronomica, con il patrocinio del Comune di Mottola.
L’evento si svolgerà nei locali della Masseria a patire dalle ore 19.30.
Programma : Mostra delle opere dell’artista Michele Zaza
Degustazione di piatti e prodotti tipici del territorio
Concerto ed esibizione del gruppo di musica popolare Terraross
Danze popolari : pizzica e taranta
Organizzazione e direzione artistica : Loredana Albanese e Mariella Lippo
Associazione Linea d’Arte – Bari info 3477607401 – 3491526632
www.masseriasemeraro.it www.lineartebari.com
L’evento ha l’intento di promuovere la tradizione popolare, il folklore e i prodotti della terra di Puglia , in particolar modo del territorio di Mottola, dove ha sede la storica masseria della famiglia Giodice Sabbatelli il cui progressivo restauro è stato con cura seguito dagli attuali proprietari, in particolare dalla Prof.ssa Venanzia Giodice Sabbatelli.
 
luogo:
Masseria Semeraro - Contrada Matine 147 Mottola (TA)

 

Ecco i 20 nuovi direttori dei musei italiani

 
Francesco di Giorgio Martini, Natività, 1490-95, San Domenico, Siena  Arte.it
Roma – 20 direttori per 20 musei. 1200 le candidature giunte alla commissione presieduta da Paolo Baratta, 20 i nomi scelti dal Ministro Franceschini e dal Direttore Generale Musei Ugo Soragni per guidare i 7 musei statali di prima fascia e i 13 di seconda fascia.
Un metodo che ha consentito anche di assegnare incarichi a 7 direttori stranieri e di far rientrare da esperienze internazionali ulteriori 4 direttori con un rinnovamento importante che testimonia come ha affermato Franceschini “scelte di altissimo valore scientifico che colmano anni di ritardi”.
Questi i nomi e i profili dei 20 direttori comunicati dal MiBACT:
1) alla GALLERIA BORGHESE (ROMA)
Anna Coliva – 62 anni, storica dell’arte. Nata a Bologna, si è laureata con lode in storia dell’arte nel 1977 con Giulio Carlo Argan, alla Sapienza, dove ha anche concluso il Corso di perfezionamento in storia dell’arte. Dal 1980 è funzionario del Ministero dei beni culturali. Dal 1994 lavora come funzionario storico dell’arte alla Galleria Borghese, dapprima come direttore-coordinatore e, dal 2006, come direttore. Dal 1983 al 1991 è stata funzionario direttivo nella Soprintendenza per i beni artistici e storici di Roma e del Lazio, dove è stata responsabile delle collezioni del Palazzo del Quirinale. Dal 1981 al 1983 è stata funzionario direttivo nella Soprintendenza per i beni artistici e storici di Parma e Piacenza. Autrice di oltre cento pubblicazioni, con particolare riguardo a Bernini, Caravaggio, Domenichino, Parmigianino, Dosso Dossi e, in generale, alla pittura emiliana e romanadel Cinquecento e del Seicento. Tra i massimi esperti al mondo della Galleria Borghese e della sua collezione, hacurato numerose mostre di livello internazionale. Nel 2013 le è stata conferita la Légion d’Honneur dal Presidente della Repubblica Francese.
2) alle GALLERIE DEGLI UFFIZI (FIRENZE)
Eike Schmidt – 47 anni, storico dell’arte. Tedesco, nato a Friburgo in Brisgovia, si è laureato in storia dell’arte medievale e moderna alla Ruprecht-Karls-Universität di Heidelberg nel 1994. Nella stessa università ha conseguito con lode, nel 2009, il dottorato di ricerca in storia dell’arte con una tesi su “La collezione medicea di sculture in avorio nel Cinque e Seicento”. Dal 2009 è curatore e capo del dipartimento di scultura, arti applicate e tessili del Minneapolis Institute of Arts. Ha lavorato e vissuto a lungo in Italia, in particolare a Firenze, dove dal 1994 al 2001 è stato borsista e ricercatore presso il Deutsches Kunstshistorisches Institut. Nel 1997 ha vinto il premio Nicoletta Quinto della Fondazione Premio internazionale Galileo Galilei di Pisa. Dal 2001 al 2006 è stato curatore e ricercatore nella National Gallery of Art di Washington. Dal 2006 al 2008 è stato curatore nel Dipartimento di sculture e arti decorative nel J. Paul Getty Museum di Los Angeles. Dal 2008 al 2009 ha lavorato a Londra da Sotheby’s come direttore e capo del dipartimento scultura e arti applicate europee. Esperto di arte fiorentina di fama internazionale, ha pubblicato svariate monografie e decine di saggi.
3) alla GALLERIA NAZIONALE DI ARTE MODERNA E CONTEMPORANEA DI ROMA
Cristiana Collu – 46 anni, storica dell’arte. Nata a Cagliari, dove si è laureata in storia dell’arte medievale nel 1993, si è poi specializzata in Spagna, a Madrid, dove nel 1996 ha conseguito il dottorato in Museum studies. Dal 2012 al 2015 ha diretto 
il MART-Museo di arte moderna e contemporanea di Trento e Rovereto e, nel 2014, ha vinto il premio Art Tribune come miglior direttore di museo. Dal 1996 al 2012 ha diretto il MAN-Museo d’arte della Provincia di Nuoro. Dal 2009 è curatrice del Premio Terna. Docente di museologia e storia dell’arte contemporanea in diverse università italiane, vanta decine di pubblicazioni in materia di arte contemporanea.
4) alle GALLERIE DELL’ACCADEMIA DI VENEZIA
Paola Marini – 63 anni, storica dell’arte. Nata a Verona, si è laureata con lode a Bologna nel 1975, dove si è poi specializzata in storia dell’arte medioevale e moderna. Dal 1994 dirige i Civici musei d’arte e monumenti del Comune di Verona, dove dal 2011 al 2013 ha anche diretto la Galleria d’Arte Moderna-Palazzo Forti. Ha curato numerose mostre di livello internazionale in collaborazione con istituzioni italiane e straniere, sia pubbliche che private. Dal 1998 insegna museografia e museologia nella Scuola di specializzazione in storia dell’arte dell’Università degli studi di Udine. È autrice di decine di pubblicazioni, con particolare riguardo all’arte veneta.
5) al MUSEO DI CAPODIMONTE (NAPOLI)
Sylvain Bellenger – 60 anni, storico dell’arte. Francese, nato a Valognes, in Normandia. Laureatosi a Paris X–Nanterre nel 1978 in filosofia, si è poi specializzato in storia dell’arte alla École du Louvree alla Sorbonne, dove ha conseguito anche il dottorato di ricerca. Dal 2012 è capo dipartimento di pittura e scultura europee medioevali e moderne all’Art Institute di Chicago. Dal 2005 al 2010 è stato curatore capo all’Institut National d’Histoire de l’Art (INHA) di Parigi. Dal 1999 al 2005 è stato curatore della pittura e scultura europea al Cleveland Museum of Art. Dal 1992 al 1999 ha lavorato come direttore e curatore capo del Château and Museums of Blois. Dal 1987 al 1991 è stato direttore dei Museums of Montargis, in Francia. Nel 1986 ha conseguito il titolo di 
Conservateur des Musées de France. Autore di numerose pubblicazioni, ha studiato e lavorato anche alla 
Getty Foundation, alla National Gallery of 
Art di Washington, a Yale e a Palazzo Farnese. Nel 2006 è stato insignito della Légion d’Honneur.
6) alla PINACOTECA DI BRERA (MILANO)
James Bradburne – 59 anni, museologoe manager culturale. Nato in Canada, ma di cittadinanza britannica, ha studiato architettura a Londra e si è poi formato in museologia ad Amsterdam e Los Angeles. Dal 2006 al 2015 è stato il direttore della Fondazione Palazzo Strozzi a Firenze. Dal 2003 al 2006 ha diretto la Next generation Foundation nel Regno Unito. Dal 1999 al 2002 ha diretto il Museum für Angewandte Kunstdi Francoforte. Dal 1994 al 1998 è stato responsabile per il design, la formazione e la programmazione al new Metropolis science and technology centre diAmsterdam. Autore di numerose pubblicazioni, è docente di museologia in diverse istituzioni italiane e straniere.
7) alla REGGIA DI CASERTA
Mauro Felicori – 63 anni, manager culturale. Nato a Bologna, dove, laureatosi con lode in filosofia, si è poi specializzato in economia della cultura e politiche culturali. Dal 2011 è direttore del Dipartimento economia e promozione della Città del Comune di Bologna, dove è dirigente dal 1986 e, in precedenza, ha diretto, tra l’altro, l’Area Cultura, l’Istituzione Musei Civici, l’Istituzione Biblioteche civiche e il Settore Cultura e Rapporti con l’Università. Docente di gestione e organizzazione delle imprese culturali nell’Università di Bologna, è autore di numerose pubblicazioni in materia.
8) alla GALLERIA DELL’ACCADEMIA DI FIRENZE
Cecilie Hollberg – 48 anni, storica e manager culturale. Tedesca, nata a Soltau, nella Bassa Sassonia, ha compiuto i propri studi universitari in storia e scienze politiche a Roma, Göttingen, Monaco di Baviera, Venezia
e Trento. Nel 2001 ha conseguito il dottorato in storia Medievale a Göttingen.
 Dal 2010 è direttore delloStädtisches Museum di Brunswick. In precedenza, ha lavorato come curatrice e funzionario tecnico-scientifico nel settore museale a Lipsia, 
Dresda eBerlino. Insegna in università tedesche e svizzere ed è autrice di numerose pubblicazioni.
9) alla GALLERIA ESTENSE (MODENA)
Martina Bagnoli – 51 anni, storica dell’arte. Nata a Bolzano, si è laureata in storia dell’arte a Cambridge e nel 1999 ha conseguito il Ph.D. con lode alla Johns Hopkins University di Baltimora. Dal 2003 lavora presso il Walters Art Museum di Baltimora, dove attualmente è curatore capo di arte e manoscritti medioevali. Vanta una vasta esperienza in musei statunitensi, tra i quali la National Gallery of Art di Washington. Autrice di numerose pubblicazioni in materia di storia medioevale, ha tenuto lezioni e seminari in molte università.
10) alle GALLERIE NAZIONALI DI ARTE ANTICA (ROMA)
Flaminia Gennari Santori – 47 anni, storica dell’arte. Nata a Roma, dove si è laureata e poi specializzata con lode in storia dell’arte alla Sapienza, ha conseguito un Ph.D. in storia all’Istituto europeo di Firenze. Dal 2008 lavora presso il Vizcaya Museum and Gardensdi Miami Florida, dove è stata vice-direttore e curatore. In precedenza è stata research fellow al Metropolitan Museum of Art di New York e presso altre istituzioni museali statunitensi. Autrice di numerose pubblicazioni sulla storia del collezionismo, insegna anche “History of the Collecting and Display of Renaissance Art” nel Master in Renaissance Art della Syracuse University a Firenze.
11) alla GALLERIA NAZIONALE DELLE MARCHE (URBINO)
Peter Aufreiter – 40 anni, storico dell’arte. Austriaco, nato a Linz, si è laureato a Vienna in storia dell’arte e filologia germanica. Dal 2010 è direttore del Dipartimento mostre, prestiti, depositi e dell’Artoteca del Museo Belvedere di Vienna, dove dal 2008 al 2010 ha diretto l’Ufficio mostre. Nella capitale austriaca ha in precedenza lavorato presso il Kunsthistorisches Museum e il Sigmund Freud Museum. Ha studiato e vissuto anche in Italia.
12) alla GALLERIA NAZIONALE DELL’UMBRIA (PERUGIA)
Marco Pierini – 49 anni, storico dell’arte e filosofo. Nato a Siena, ha compiuto i propri studi universitari a Siena, dove si è laureato in estetica, ha conseguito il diploma di specializzazione in Archeologia e Storia dell’arte e poi anche il dottorato di ricerca in Estetica. Dal 2010 al 2014 ha diretto la Galleria civica di Modena. Dal 2002 al 2010 è stato direttore del Centro d’Arte Contemporanea Palazzo delle Papesse di Siena, divenuto – in seguito al trasferimento presso il complesso museale di Santa Maria della Scala, il 1 giugno 2008 – SMS Contemporanea. Dal 1998 al 2007 è stato direttore del Museo Diocesano di Pienza. Dal 2010 insegna Storia dell’arte contemporanea all’Accademia di Belle Arti di Carrara. Giornalista, è autore di numerose pubblicazioni scientifiche.
13) al MUSEO NAZIONALE DEL BARGELLO (FIRENZE)
Paola D’Agostino – 43 anni, storica dell’arte. Nata a Napoli, dove si è laureata e ha conseguito il dottorato in storia dell’arte moderna, ha studiato a Londra, presso il Courtauld Institute of Arts e lo University College London. Dal 2013 è Nina and Lee Griggs Assistant Curator di arte europea nella Yale University Art Gallery. Dal 2009 al 2013 ha lavorato come Senior ResearchAssociate nel Dipartimento di sculture e arti decorative europee del Metropolitan Museum of Art di New York. Ha insegnato presso università italiane e straniere e nel 2014 ha conseguito l’abilitazione scientifica nazionale come professore di II fascia di storia dell’arte moderna. È autrice di numerose pubblicazioni scientifiche e ha organizzato e co-curato svariate mostre nel Regno Unito e negli Stati Uniti.
14) al MUSEO ARCHEOLOGICO NAZIONALE DI NAPOLI
Paolo Giulierini – 46 anni, archeologo. Nato a Cortona, si è laureato in archeologia e specializzato in etruscologia nell’Università di Firenze. È direttore del Museo dell’Accademia Etrusca e della città di Cortona, dove lavora dal 2001. Autore di svariate pubblicazioni e relatore a numerosi convegni in Italia e all’estero, hamaturato una lunga esperienza nella direzione museale e nella gestione dei rapporti tra le diverse istituzioni pubbliche e private.
15) al MUSEO ARCHEOLOGICO NAZIONALE DI REGGIO CALABRIA
Carmelo Malacrino – 44 anni, archeologo e architetto. Nato a Catanzaro, si è laureato in architettura a Firenze e ha poi conseguito una specializzazione triennale in Archeologia e architettura antica presso la Scuola archeologica italiana di Atene. Dal 2010 è ricercatore di storia dell’architettura nel Dipartimento di architettura e territorio dell’Università Mediterranea di Reggio Calabria. Nel 2005 ha conseguito un dottorato di ricerca di eccellenza (con borsa di studio) in Storia dell’architettura e della città, Scienze delle Arti, Restauro presso la Fondazione Scuola di Studi Avanzati di Venezia, con una tesi su Acqua e architettura nell’Asklepieion di Kos. Autore di quasi oltre settanta pubblicazioni, vanta numerosi esperienze nella gestione museale e di scavi archeologici.
16) al MUSEO ARCHEOLOGICO NAZIONALE DI TARANTO
Eva Degl’Innocenti – 39 anni, archeologa. Nata a Pistoia, si è laureata a Pisa in conservazione di beni culturali, indirizzo archeologico, dove ha frequentato anche la Scuola di Specializzazione di Archeologia; ha poi conseguito il dottorato di ricerca europeo presso l’Università degli studi di Siena in Storia, archeologia e archivi del Medioevo. Dal 2013 è Direttrice del Servizio dei beni culturali e del museo/centro d’interpretazione Coriosolis 
della Comunità dei Comuni Plancoët Plélan in Bretagna 
(ente locale di 18 comuni del dipartimento delle Côtes-d’Armor), dove lavora dal 2010. È stata Ricercatrice e project manager di progetto europeo presso il Museo Nazionale francese del Medioevo di Parigi. Dal 1995 al 2008 ha condotto scavi archeologici in Italia e in Tunisia. È autrice di numerose pubblicazioni e ha insegnato in diverse università italiane e francesi.
17) al PARCO ARCHEOLOGICO DI PAESTUM
Gabriel Zuchtriegel – 34 anni, archeologo. Tedesco, nato a Weingarten, nel Baden-Württemberg, si è laureato in Archeologia classica, preistoria e filologia greca alla Humboldt-Universität di Berlino e ha poi conseguito con lode il Dottorato di ricerca in Archeologia classica presso l’Università di Bonn. Ha condotto numerosi scavi archeologici in Italia e all’estero e ha collaborato con importanti istituzioni nazionali e straniere nel settore dell’archeologia, maturando anche esperienza nella gestione museale. Professore a contratto di Archeologia e storia dell’arte greca e romana nell’Università degli Studi della Basilicata, è autore di svariate pubblicazioni.
18) al PALAZZO DUCALE DI MANTOVA
Peter Assmann – 61 anni, storico dell’arte. Austriaco, nato a Zams, nel Tirolo, ha compiuto i propri studi universitari a Innsbruck, dove ha conseguito il dottorato di ricerca in storia dell’arte. Ha studiato e lavorato anche a Firenze, presso il Deutsches Kunsthistorisches Institut. Dal 2002 al 2012 è stato Presidente della Associazione dei musei austriaci (Museumsbund Österreich). Ha diretto l’Oberösterreichischen Landenmuseen di Linz e il Museo Angerlehner in Thalheim bei Wels e ha curato numerose mostre di livello internazionale. Insegna alla Johannes Kepler Universität di Linz e alla Università di Vienna. Dal 2011 è nel Comitato scientifico del Museo del Castello del Buonconsiglio diTrento.
19) Al PALAZZO REALE DI GENOVA
Serena Bertolucci – 48 anni, storica dell’arte. Nata a Camogli (Genova), si è laureata con lode presso la Facoltà di lettere dell’Università di Genova, indirizzo storico-artistico, per poi diplomarsi con lode presso la Scuola di Specializzazione in Storia dell’arte e delle arti minori dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano, con una tesi in Museologia/Museografia. Dal 2010 è direttore di Villa Carlotta, Museo e Giardino Botanico sul lago di Como, dove lavora dal 2004. Ha studiato e lavorato in Germania e negli Stati Uniti. Dal 1997 al 2006 è stata incaricata dal Ministero tedesco per l’educazione, la ricerca scientifica e la tecnologia della catalogazione e conservazione delle raccolte d’arte del centro italo tedesco per l’eccellenza europea Villa Vigoni (Como). È autrice di numerose pubblicazioni.
20) al POLO REALE DI TORINO
Enrica Pagella – 58 anni, storica dell’arte. Nata a Ivrea, si è laureata in storia dell’arte a Torino e ha conseguito il dottorato di ricerca in storia e critica dei beni artistici e ambientali nell’Università degli studi di Milano. Attualmente lavora presso la Fondazione Torino Musei, dove dal 2003 è Direttore del Palazzo Madama e Borgo Medievale. Dal 1988 al 1999 ha diretto il Museo civico d’arte di Modena. Ha insegnato in diverse università italiane ed è autrice di numerose pubblicazioni. 
 Paolo Mastazza

Primo Festival della Fotografia in Terra di Bari dall’11 Settembre all’11 Ottobre.

 


MUSEO FOTO FESTIVAL IDENTITA'

 
MUSEO FOTO FESTIVAL 
Primo Festival della Fotografia in Terra di Bari   dall’11 Settembre all’11 Ottobre
 
IDENTITÀ      

Il Museo della Fotografia del Politecnico di Bari si fa promotore di una manifestazione dedicata all’arte visuale, partendo dalla necessità di far conoscere al grande pubblico alcuni degli autori che hanno indagato il Paesaggio tra la fine del secolo scorso e l’inizio del terzo millennio, le cui foto sono conservate nel Fondo Fotografico del Museo. La collezione non rappresenta una semplice memoria “del come eravamo”, ma un vero e proprio archivio di opere d’arte.
I fotografi, assolutamente liberi nel loro lavoro, hanno concepito un’interpretazione soggettiva e creativa dei Paesaggi urbani, sociali e naturali, rappresentando le modificazioni del territorio in coerenza con la trasformazione dei linguaggi visivi.
Il diffuso interesse verso le iniziative culturali e formative sviluppate in questi anni dal Museo del Politecnico, soprattutto quelle dedicate alla comunicazione visiva, parallelamente ad un ampio e vivace fermento per questi temi da parte di singoli e di associazioni di antica e recente formazione, ci ha spinto a promuovere il primo Fotofestival in terra di Bari.
Il Festival coinvolge anche diversi  autori non presenti nell’archivio del Museo, in gran parte giovani emergenti. 
Oltre alle mostre e al Convegno "Scrittura della luce _Luce nella scrittura" che l’11 settembre 2015 inaugurerà il Fotofestival, sono in programma seminari, workshop, letture di portfolio, presentazione di libri…
Verrà posta la giusta attenzione alla contemporaneità e alle relative tecnologie, dando spazio ai movimenti artistici, alle donne, ai giovani di talento, ai curatori, ai teorici della fotografia, oltre alle visioni di fotografi di grande spessore artistico.

La concomitanza con la 79esima edizione della Fiera Campionaria innescherà un “effetto di reciproca amplificazione dei due eventi” che coinvolgeranno in maniera forte la città di Bari.

Il Fotofestival oltre alle strutture deputate alle esposizioni di fotografia conterrà i luoghi e gli spazi dalle diverse identità come piazzette, strade pedonali, vetrine di negozi, esercizi commerciali ecc.
In un clima di forte partecipazione, ci saranno proiezioni di slide e performance, consentendo alla Fotografia, e all’arte in generale di essere vissuta anche in maniera spontanea, dal basso, dai cittadini e dai turisti di qualsiasi età.
 
Comitato scientifico:       
Eugenio Di Sciascio - Rettore Politecnico di Bari; Carlo Birrozzi  -  Soprintendente Beni Storici, Artistici ed Etnoantropologici della Puglia; Loredana Ficarelli - Rettore Vicario e Responsabile scientifico del Museo della Fotografia Politecnico di Bari; Dionisio Ciccarese   – Direttore EPolis Bari.
Comitato artistico :
Giovanni Chiaramonte – Fotografo e docente di Fotografia; Pio Meledandri  - Responsabile Artistico Museo della Fotografia del Politecnico; Gigi Buonsante - Visual Designer
Media Editor :          
EPolis Bari
Ufficio Stampa:    
Leonardo Legrottaglie
 
WEB Commmunication:
Ennio Cusano 
Comunicazione:       
Settore Comunicazione Istituzionale - Eventi Politecnico di Bari
Teresa Angiuli Gaetano Petruzzelli - Francesca Carbonara – Antonietta Quatela –  Claudio De Falco
Collaborazioni:        
Gigi Buonsante, Cinzia Torro,Tiziana Bellanova, Angela Mongelli, Vito Marzano, Ida Santoro, Mariateresa Amoruso, Federica Masella, Yvonne Cernò, Domenico Fornarelli.
Partners culturali:
Regione Puglia – Comune di Bari - Università degli Studi Aldo Moro -  Soprintendenza Beni Storici, Artistici ed Etnoantropologici della Puglia - Acquedotto Pugliese – Fondation Alliance Française - Il Laboratorio per la ricerca Visuale sul Paesaggio Università di Bari – Banca Apulia - Associazione  Fotografi di strada – Associazione Instagramers Puglia Instagramers Bari - Biblioteca  Consiglio Regionale della Puglia- Associazione LaCorte Ricerca e Fotografia - Associazione Culturale KULT Culture Visive – Bitume Photofest – Il Museo del Territorio di Palagianello - Associazione Cime - Laboratorio per la ricerca Visuale sul Paesaggio DISAAT – Associazione Positivo Diretto - Microprint Studio Visual Design – Associazione Puglia Legge - Mediterraneo Foto Festival – Associazione Murattiano – Apulia Film Commission –  MAD – Il Pane e le Rose – CampusX – Kolt Fotodigital – Canon Italia -
Sponsor Tecnici:      
Acquedotto Pugliese – Banca Carime – Banca Popolare di Bari.
Autori:           
Guido Guidi - Giovanni Chiaramonte – Mario Cresci – Michele Roberto - Francesca De Santis - Gianluca De Bartolo – Associazione Instagramers Bari – Roberto Sibilano – Mario Ferrara - Yvonne Cernò - Tiziana Bellanova – Enrico Liano - Anna Simi – Domenico Fornarelli - Giulio Spagone - Alessandro Capurso – Emanuele Franco – Pietro Amendolara - Gheti Valente - Franco Altobelli – Fara Meledandri - Vito Marzano – Ennio Cusano - Ninni Pepe – Sergio Creazzo -  Loredana Ficarelli e gli studenti di Architettura del Politecnico in “Appunti di viaggio” in Turchia – Primi 15 classificati al Concorso “Il Paesaggio”
Seminari/workshop:
Giovanni Chiaramonte - Manuela De Leonardis - Luca Panaro –  Giovanna Calvenzi – Domenico Caragnano Associazione Instagramers Bari - Alessia Venditti – Teresa Imbriani – Francesca Palumbo – Giuseppe Goffredo – Cosmo Laera -  Valentina Isceri - Luciana Lettere - Valentina Trisolino- Franco Sortini.
Curatori:   
Pio Meledandri - Alessia Venditti.
Spazi  espositivi:      
Sala Museo della Fotografia Politecnico, Campus Universitario via Orabona 4; “Isolato 47” Politecnico di Bari, Città vecchia strada Lamberti 16; Sala Murat, Piazza del Ferrarese, Comune di Bari; Sala degli Affreschi, piazza Umberto 1, Università di Bari “Aldo Moro”; Ex Palazzo delle Poste, piazza Cesare Battisti, Università di Bari “Aldo Moro”; Regione Puglia, presso Fiera del Levante, Lungomare Starita 4; Banca Apulia, Palazzo Barone Ferrara, C.so Vittorio Emanuele 112; Palazzo Acquedotto Pugliese, via Cognetti 36; Spazio Giovani, via Venezia 41, Assessorato alle Politiche Giovanili, Comune di Bari;
Colonnato Palazzo Città Metropolitana Bari, Lungomare Nazario Sauro; Fondation Alliance Française, via Marchese di Montrone 39 ; Il Pane e le rose, via Cairoli 124;  MAD, via XXIV maggio.4

MOSTRE - CONVEGNI - CONFERENZE

Apertura Festival
Venerdì 11 settembre 2015 ore 15.30 - 19.30
Aula Magna Attilio Alto Politecnico di Bari

Convegno "Scrittura della luce _Luce nella scrittura"
Intervengono il Sindaco Antonio Decaro, il Magnifico Rettore del Politecnico Eugenio Di Sciascio, Il Presidente della Regione Puglia Michele Emiliano, l’assessore alle culture del Comune di Bari Silvio Maselli, l’assessore alle Politiche Giovanili Paola Romano, la Responsabile Scientifica del Museo della Fotografia del Politecnico Loredana Ficarelli.
Convegnisti: Giovanni Chiaramonte – Diego Mormorio - Milo De Angelis – Vivian...a Nicodemo - Claudia Attimonelli - Giovanna Calvenzi - Marco Signorini - Francesca Fabiani - Antonella Pierno - Nicola Martinelli – Antonella Gaeta – Carmine Pappalettere - Umberto Fiori - Marcello De Masi - Carlo Garzia - Matteo Cassani - Federica Chiocchetti

Venerdì 11 settembre 2015 ore 19:30
Sala espositiva del Museo della Fotografia (di fronte Aula Magna Attilio Alto Politecnico di Bari).
Al termine della prima giornata del Convegno "Scrittura della luce_Luce nella scrittura".
Vernissage di Giovanni Chiaramonte “Sulle tracce dell’Angelo”, 39 foto.
Orari mostra 11-14:00/16:00-19:00 fino al 9 ottobre.

Sabato 12 settembre 2015 ore 17:00
Isolato 47 Via Lamberti città vecchia.
Orari mostra 11:00-13:00/17:00-20:00 fino al 30 settembre.
Vernissage di Mario Cresci della mostra “Campi Salentina”, 28 foto.
Intervengono Mario Cresci, Dino Borri docente di Tecnica della Pianificazione Urbanistica al Politecnico di Bari.
Mario Cresci alle prese con la solare Campi Salentina, nella quale cittadina, il Dipartimento di Architettura e Urbanistica stava allestendo nei primissimi anni del duemila un nuovo piano regolatore destinato a sostituire quello del 1970.
Il progetto di Cresci rileva uno spaccato di una città adagiata sulla tradizione, ma che vuole comprendere le rapide mutazioni ambientali e paesaggistiche. Rigore e pulizia nelle composizioni delle immagini.
Vernissage di Anna Simi della mostra "Capisc’ a me? Do you understand?", 28 foto.
Intervengono Anna Simi, Dino Borri docente di Tecnica della Pianificazione Urbanistica al Politecnico di Bari.
Gesti ed espressioni della tradizione popolare.
Un gesto, una espressione facciale può valere molto di più di una comunicazione scritta e perfino verbale. La forza dell’immagine, antropologicamente più antica, più primordiale, prevarica su codici culturali più evoluti. Il linguaggio del corpo può contenere in sé mille parole. I gesti (mimica facciale, postura, gestualità), abbinati alla comunicazione verbale (suoni) potenziano l’efficacia e aiutano a esprimere meglio quello che si vuol dire.

Sabato 12 settembre 2015 ore 19:00
"Spazio Giovani" del Comune di Bari (Via Venezia 41 - Muraglia)
Interviene l’assessore alle Politiche Giovanili Paola Romano.
Vernissage della Mostra Instagramers Puglia “Il paesaggio pugliese” 100 foto
In esposizione le migliori immagini (20x20 cm) degli instagramers che si sono distinti in questi anni nella community. Sarà un momento di incontro per la community e per gli appassionati di “mobile photography”
La mostra resterà aperta fino al 19 settembre e visitabile tutti i pomeriggi dalle 18:30 alle 21:00.


Sabato 12 settembre 2015 ore 20:00
Sala Murat Piazza del Ferrarese.
Orari mostra 11:30-13:00/18:00-21:30 fino all’11 ottobre.
Intervengono il Sindaco Antonio Decaro, l’Assessore alle Culture Silvio Maselli ed il Direttore Artistico del Polo del contemporaneo Massimo Torrigiani.
Vernissage di Guido Guidi, 75 foto.
Guido Guidi ha attentamente “guardato” il porto di Molfetta alla fine del secolo scorso, tenuto un workshop in una cava di pietra nei pressi di Ruvo, fotografandola, e sempre in quel territorio ha assecondato visivamente lo sconfinare della periferia (già producendo il catalogo Le Terrain vague a cura di Francesco Selicato) verso la campagna, che qua e là si sovrappone a questa solitamente in maniera “indefinita” sfiorando o inglobando le tracce di precedenti antropizzazioni.
Ma il lavoro più eccelso è quello nel territorio di Maruggio (TA) dove poesia e degrado esplodono in un concerto di colori e di miraggi, irrispettosi delle tradizionali gerarchie estetiche, a testimonianza di un paesaggio morente che soccombe a scempi edilizi e alla povertà dell’abbandono dei luoghi e delle cose.

Domenica 13 settembre 2015 ore 10:00-13:00
Isolato 47 Via Lamberti Città Vecchia Politecnico di Bari.
Intervengono Giovanni Chiaramonte e Carlo Garzia.
Giovanna Calvenzi presenta il libro “Basilico Milano”.

Lunedì 14 settembre 2015 ore 10.00
Fiera del Levante - Stand della Regione Puglia.
Dal 12 al 20 settembre, orari mostra 9:00-21:00.
Intervengono Daniela Daloiso Responsabile Servizio Biblioteca e Comunicazione istituzionale Consiglio Regionale della Puglia, Pio Meledandri Responsabile Artistico Museo della Fotografia Politecnico di Bari ed il Presidente del Consiglio Regionale della Puglia.
Vernissage Francesca De Santis “Bellezza in città”, 12 pannelli.
L’esperienza della fotografia di moda la porta a guardare attraverso gli occhi di una modella ritratta di spalle che sfoggia cappelli sempre diversi.
Non è una citazione fantastico/surreale, ma la misurazione del paesaggio urbano (in questo caso la città di Bari) mediante l’indossatrice alter ego.
E’ l’emozione del makeup quotidiano dell’immenso beauty della città.
Il cappello diventa un confine vibrante tra i due soggetti: lo spazio e l’alter ego/modella.
Un confine costruito, affascinante, elemento dinamico che determina l’atmosfera parallela al paesaggio, tra tradizione e trasformazione.
Vernissage Associazione Fotografi di Strada: Mostra fotografica collettiva “Strade”, 53 foto.
Autori:
Adesso Paolo; Albanese Angela; Antoncecchi Ettore; Ariano Mirka; Badolati Emilio; Bavaro Domenico; Benedetto Giancarlo; Brandimarte Renata; Carucci Giuseppe; Cernò Yvonne; Cillo Fabrizio; Cutrone Maurizio; D'Agostino Francesco; De Padova Maria Vittoria; Di Bari Giuseppe; Di Cillo Pino; Di Modugno Raffaella; Ermito Annamaria; Ferrarese Pino; Finamora Vincenzo; Fornarelli Domenico; Fucilli Annarita; Giampaglia Angelantonio; Gigante Giulio; Lassandro Carlo; Lorusso Vincenzo; Magaletti Nicola; Magliocchi Giacinto; Manzari Vito; Masella Federica; Meledandri Fara; Nella Angela; Nocera Guglielmo; Palmisani Vito; Pascazio Francesco; Pastoressa Rosaria; Pavone Valentina; Pepe Giacomo; Perfetta Gaetano; Perna Antonio; Petrella Vito; Pomes Francesco; Positano Alessandra; Rega Francesco; Signorile NicolaM; Sodano Giovanna; Stufano Angela; Tomasicchio Sonia; Volpe Antonio; Zito Donatella; Anna Maria Renna; Teresa Imbriani; Trisciuzzi Federico.
La mostra rimarrà in allestimento fino al 31 dicembre 2015, visibile in concomitanza con le manifestazioni fieristiche.

Lunedì 14 settembre 2015 ore 16:00
Palazzo Acquedotto Via Cognetti, 36.
Orari mostra 10:00-17:00 fino al 7 ottobre.
Intervengono l’Amministratore Unico Acquedotto Pugliese Nicola Costantino, il Responsabile Ufficio Stampa Vito Palumbo.
Vernissage di Emanuele Franco “Silenzio in aula”.
Per chi è abituato a sperimentare la quotidianità sonora - a volte chiassosa - della scuola, aggirarsi in silenzio per le aule permette di concentrarsi sui messaggi che provengono da altri canali di comunicazione. In questo caso i segni, nel senso stretto del termine, sono amplificati dal silenzio e soprattutto dall'assenza degli studenti. Un'assenza, però, che rende assai manifesta e viva la loro presenza tra quei banchi e che dà l'idea di come quelle tracce sembrino avere quasi la funzione di marcare il territorio, come accade nel regno animale (l'uomo, del resto, lo è!). Ecco che i luoghi della scuola appaiono "personalizzati" come la cameretta di un teenager, dove sono appesi poster, figurine, gagliardetti, messaggi che significano: Questo è il nostro territorio!
Visite gratuite al Museo Archeologico dell’Acquedotto Pugliese.
In mostra materiale e foto d’epoca.

Lunedì 14 settembre 2015 ore 18:00
Banca Apulia, Palazzo Ferrara, Corso Vittorio Emanuele 112.
Orari mostra 11:00-20:00 fino al 7 ottobre.
Interviene il Roberto Broggini Direttore Commerciale di Banca Apulia.
Vernissage Yvonne Cernò e Giulio Spagone “Visti da noi”, 38 foto.
Gli autori fotografano gli stessi soggetti mettendo a confronto la propria personalità e formazione artistica.
Yvonne Cernò coglie le sfumature di volti ed espressioni che rivelano le individualità e gli stati d’animo dei soggetti interessati dalla ricerca.
Giulio Spagone proietta su quei volti (per rifotografarli) immagini del nostro territorio coerenti con le caratteristiche di vita dei “modelli” protagonisti del lavoro dei due artisti.

Martedì 15 settembre 2015 ore 17:00
Ex Palazzo delle Poste Roberto Narducci Piazza Cesare Battisti/Nicolai.
Orari delle mostre 9:30-20:15; sabato fino alle ore 13:00; domenica chiuso; fino al 16 ottobre.
Interviene il Magnifico Rettore Università Aldo Moro Antonio Uricchio e il Magnifico Rettore del Politecnico di Bari Eugenio Di Sciascio.
Vernissage di Gianluca De Bartolo “India: Tra cultura e spiritualità”, 32 fotografie.
Un viaggio attraverso il fascino unico e controverso dell'India, un mondo dalle infinite sfumature in cui si intrecciano volti, sguardi, gesti, colori, luci ed ombre di una quotidianità che si fonde con la sacralità dei riti e delle cerimonie millenarie.
Una traversata da nord a sud toccando gli stati del Rajasthan, dell' Uttar Pradesh e del Tamil Nadu.
Vernissage di Alessandro Capurso “Metamorphosi: La periferia che cambia”.
Un viaggio intorno e dentro la periferia di Bari, osservando per comprendere una nova polis, fatta di colore e materia dove gli spazi prendono forma in tante nuove dimensioni. La periferia che diventa centro vitale per una nuova identità.
Vernissage "Sguardi" mostra fotografica collettiva di 10 autori, 30 fotografie, proposta dall’associazione "Puglia Legge" a cura di Gheti Valente e Franco Altobelli.
Gli autori: Franco Altobelli, Angela Marano, Ennio Cusano, Fonte Silvia Meo, Donatella Zito, Miki Carnimeo, Mascia Melocchi, Paola Di Giulio, Nicola Scagliola, Vale Morello.
Un'indagine fotografica che focalizza l'attenzione dell'occhio fotografico sullo sguardo femminile visto da uomini e donne.
Si prevede la partecipazione dell’artista Massimo Nardi con una sua performance di body painting.

Martedì 15 settembre 2015 ore 18:30
“Il Pane e le Rose” Via Cairoli 124.
Orari mostra dal lunedì al giovedì 18:30-00:30; venerdì e sabato 18:30-02:00; domenica chiuso; fino al 6 ottobre.
Interviene il delegato del Sindaco agli eventi Vanni Marzulli.
Vernissage di Ennio Cusano “Inter-facce indigene”, 10 foto.
L’autore con questa raccolta di ritratti di gente comune, fotografata nella propria città, desidera metterne in evidenza le varie sfaccettature tra cui i colori, le etnie e le emozioni.
Cogliendo l'espressività dei visi delle persone che incontriamo nel nostro vissuto.

Martedì 15 settembre 2015 ore 20:00
“MAD” Via XXIV Maggio.
Chiude il 13 ottobre.
Interviene il delegato del sindaco agli eventi Vanni Marzulli.
Vernissage Piero Amendolara “Paesaggi svelati” L’alta Murgia.
“Solo guardando con occhi diversi la nostra terra riusciremo a cambiarla” scrive l’autore intento a raccontare la bellezza di questa parte del Mondo che per lui rappresenta l’Universo.
Sì perché traspare netto e chiaro l’intenso indissolubile legame che ha con la propria Terra.
Ogni filo d’erba, ogni zolla, ogni casolare sono “sentiti” dallo sguardo partecipe dell’autore, componenti indispensabile della propria vita.

Mercoledì 16 settembre 2015 ore 17:00
Ex Palazzo delle Poste Roberto Narducci.
Presentazione da parte dell’autore del volume "Un luogo neutro" di Franco Sortini, Punto Marte Editore, 2015.
Il fotografo Franco Sortini, intende offrire una primissima mappatura dei siti sia urbani che periferici della città salentina.
“All We Need is Slow” a cura di Kult - Culture visive con Valentina Isceri, Luciana Lettere, Valentina Trisolino.
Esposizione fotografica tramite slideshow (video in modalità loop).
Autori in ordine alfabetico: Liberato Ciccirillo, Adriano Nicoletti e Franco Sortini
Kult - Culture Visive è un’associazione culturale nata a Lecce nel 2014 da parte di un esperto collettivo al femminile.
L’associazione crede e investe nel grande potenziale del settore cultura che, adeguatamente attivato, genera crescita e benessere sociale.
Promuove attività culturali di formazione, editoriali, di promozione e sviluppo del territorio e dei beni culturali, strettamente legate alle arti visive, con particolare attenzione alla pratica fotografica.
ore 18:00
Presentazione libro di Giuseppe Goffredo “Lo sguardo del Paesaggio” Fotografie di Cosmo Laera.
Interviene Angela Barbanente docente di Tecnica urbanistica e pianificazione territoriale al Politecnico di Bari.
Proiezioni di slides di Cosmo Laera.
Narrazione di un viaggio attraverso il paesaggio italiano.
“Il paesaggio è l’altro da sé senza il quale il sé è buio. Il paesaggio in questo senso non è che uno specchio in cui ci vediamo riflessi. L’altro da noi, appunto, in cui non solo ci riconosciamo, ma ci sentiamo riconosciuti. Poiché il paesaggio che guardiamo a sua volta ci guarda. Ci riguarda. Anzi fa il nostro sguardo. Ci sono, allora, dei paesaggi da cui originano tutti gli altri paesaggi. Un gioco di rifrazioni complicato e infinitamente complesso”.

Giovedì 17 settembre 2015 ore 18:00
Colonnato Città Metropolitana Lungomare Nazario Sauro.
Intervengono Antonio Decaro Sindaco Città Metropolitana, Carlo Birrozzi, Soprintendente Beni Storici, Artistici ed Etnoantropologici della Puglia e Aldo Luisi docente Università di Bari.
Presentazione ex Sala Consiliare Provincia di Bari di tre mostre fotografiche.
Vernissage di Mario Ferrara “Il confine come transizione”, 20 foto.
L’autore ha indagato il limite e lo ha circoscritto. Ha vagabondato intorno ai suoi confini restituendone le spalle e il retro sconosciuto, pareti di circonferenza che lasciano, in apparenza, solo il rimbalzo. E ogni volta lo sguardo si è fatto sudore nel tentativo maniacale di frantumare quella impenetrabilità, vuoto e terra di nessuno, implosione di bellezza e degrado, gorgo che tutto divora in sé e tutto sputa al cielo.
Vernissage di Michele Roberto "Il tempo e la luce", 20 foto e un video in loop.
Il tempo è sempre stato una variabile determinante della storia di tutti i tempi.
Nell'antica epoca sumerica, nel passaggio dalla "barbarie" neolitica ad un embrione di vita urbana, il calcolo dei tempi e della quantità di lavoro erano calcolati in "giornate-uomo". Secoli più tardi durante la battaglia di Waterloo, definita da molti come la battaglia contro l'orologio, il fattore tempo è stato determinante nell'esito finale e di conseguenza nel cambio di una epoca. Nella moderna fisica quantistica il tempo, la massa e lo spazio interagiscono tra loro sì da diventare l'espressione di una particolare frequenza contenuta in una linea temporale.
Vernissage di Sergio Creazzo "Torino", 10 foto.
Sentire la città, percepire i suoi battiti e le sue mutazioni urbanistiche e sociali. Il tempo che è passato registrato nel presente. Più che moderno Flaneur, vivace interprete della storia di una metropoli.
Nella fase di transizione, ormai avviata e consolidata da oltre 35 anni, l’identità del capoluogo piemontese, che era legata e soffocata dalla grande industria, come in un paradosso antitetico si ritrova a confrontarsi con la spettacolarizzazione di luoghi appartenuti al passato storico e oggi finalizzati al turismo dove l’evento si è sovrapposto alla realtà.

Venerdì 18 settembre 2015 ore 16:00
Palazzo Ateneo Sala degli Affreschi.
Orari mostre 10:00-18:00 fino al 7 ottobre.
Intervengono Loredana Ficarelli Rettore Vicario Politecnico di Bari, Giorgio Rocco direttore del Dipartimento di Scienze dell’Ingegneria Civile e dell’Architettura Politecnico di Bari e Domenico Caragnano Direttore del Museo del Territorio di Palagianello.
“Viaggio in Turchia - archeologia di una città”.
Loredana Ficarelli docente del Politecnico di Bari e i suoi allievi presentano 26 pannelli di scavi archeologici.
Progetto video di Enrico Liano “slideshow” del Laboratorio per la ricerca Visuale sul Paesaggio (Università di Bari Aldo Moro).
"La Terra delle Gravine e i suoi insediamenti rupestri: viaggio fantastico nelle ricchezze tra arte e territorio", 30 foto del Museo del Territorio di Palagianello, Direttore Domenico Caragnano.
Vernissage di Vito Marzano “Echi dal passato”, 11 foto.
Attimi di vita antichissima di rara bellezza e straordinaria potenza.
Opere in cui ci si può perdere viaggiando indietro nel tempo di millenni, ricongiungendosi con gli avi agli albori della nostra Storia.
Volti che paiono animarsi, così vitali e potenti, che ci raccontano di un passato importante. Tuttavia attraverso queste imponenti storiche figure possiamo immaginare la quotidianità, sentire le voci e il pianto, lo scandire del tempo, danze e risate, i canti lugubri e di guerra. Lo stridore delle armi, il sangue e la violenza… l’amore e la gioia.
Vernissage di Ninni Pepe “La settimana Santa breve”, 14 foto.
L’Autore, nei suoi ritratti, preferisce incrociare lo sguardo puro dei suoi soggetti, per rivelarne tensione, preoccupazione o serenità. L’utilizzo saggio e professionale delle tecniche digitali contribuisce alla maestosità delle scene.
Il realismo dei volti, non certamente estatici, si contrappone all’ambiguità della rappresentazione pittorica dei dipinti alle loro spalle, in un sintonico gioco di affinità e conflitti. Falso e reale si intrecciano, fede e ragione si scontrano fino a ricongiungersi tra le “quinte” di pitture dai segni vigorosi, quasi a mascherare la debolezza della Chiesa “aggredita”, in quel periodo, dall’avanzare dell’età del Lumi.
Vernissage di Roberto Sibilano "Bari, dai Misteri a San Nicola" 26 immagini poetiche in bianco nero.
La mostra è un progetto fotografico del gruppo ARD Fotografi ( Amedeo Persi - Roberto Sibilano - Davide Bellaggi ) nato con l’intendo di descrivere attraverso le immagini la sacralità del popolo barese durante la celebrazione dei Sacri Misteri e del Patrono della città San Nicola. La mostra sarà curata dal critico d’arte Isabella Di Liddo.
Venerdì 18 settembre 2015 ore 19:00
Sede della Fondatione Alliance Française, Via Marchese di Montrone 39.
Vernissage della mostra giovani “Climat état d'urgence”.
I fotografi illustrano questioni e problemi relativi al clima e alle sue evoluzioni, reali o percepite, sui suoi effetti sulla vita della gente e sulle soluzioni pubbliche e private, che nel proprio paese, vengono intraprese o anche solo immaginate per contrastare gli effetti negativi di queste evoluzioni.

Sabato 19 settembre ore 18:00
presso lo "Spazio Giovani" del Comune di Bari (Via Venezia - Muraglia)
Igers Academy
Programma:
Nozioni base sull’utilizzo di Instagram (aggiornamenti dell’app, utilizzo dei tag)
Comunicare attraverso Instagram: storytelling e racconto del territorio (case history)
Le principali app per un editing di successo

Venerdì 25 settembre 2015 ore 18:00
Ex Palazzo delle Poste Roberto Narducci Piazza Cesare Battisti/Nicolai.
Presentazione del libro “Le Parole interrotte” di Francesca Palumbo. Fotografie di Teresa Imbriani. Slides shot.
Il romanzo affronta il tema dell'immigrazione e della solidarietà attraverso il tema della maternità.

28-29-30 Settembre 2015 ore 10:00
Scuola Media Amedeo D’aosta Bari
Presentazione del Progetto.
Alessia Venditti Politecnico di Bari. Seguirà workshop dedicato ai preadolescenti.
Io nel mio paesaggio. Sperimentare luoghi condivisi.
Laboratorio di progettazione fotografica per ragazzi.
Il laboratorio fotografico intende riflettere, con i più piccoli, su una delle chiavi di lettura del mondo contemporaneo: l’immagine, dunque la fotografia e la sua funzione.
L’immagine fotografica ha il potere di immortalare una frazione di tempo da poter rielaborare, analizzare, rileggere infinite volte. Questo ne fa uno strumento della condivisione oltre che dell’osservazione e se la macchina fotografica passa tra le mani dei più giovani, diviene strumento di produzione e realizzazione di un progetto di comune lettura degli spazi e di se stessi. Quello che si ottiene è la genesi di un cambiamento di punti di vista.

Giovedì 1 ottobre 2015 ore 16:00-19:00
“Spazio Giovani” Via Venezia n.41 Muraglia Bari Vecchia, Assessorato alle Politiche Giovanili.
Alessia Venditti, lettura gratuita di portfolio.

Venerdì 2 ottobre 2015 ore 17:30
Isolato 47 Via Lamberti Città Vecchia Politecnico di Bari.
Presentazione della trilogia degli "A tu per tu".
Di Manuela De Leonardis A tu per tu con i grandi artisti che usano la fotografia - la formula adottata dall’autrice è quella dell’incontro dal vivo - vis-à-vis - in occasione di festival, ma soprattutto negli studi o nelle abitazioni de protagonisti a Bologna, Ferrara, Grand Bassam (Costa d’Avorio), Istanbul, Londra, Lucca, Modena, New York, Roma, Savignano, Venezia. Yto Barrada, Paolo Buggiani, Nikhil Chopra, Colette Lumiere, Anita Dube, Giosetta Fioroni, Parastou Forouhar, Regina José Galindo, Maïmouna Patrizia Guerresi, Guido Guidi, Mona Hatoum, Myriam Laplante, Silvia Levenson, Loredana Longo, Fabio Mauri, Kazuko Miyamoto, Sükran Moral, Luigi Ontani, Ketna Patel, Luca Maria Patella, Luana Perilli, Virginia Ryan, Jack Sal, Yinka Shonibare MBE, Sandy Skoglund, Maya Zack.
Al termine della conferenza
Vernissage dei 15 autori prescelti vincitori del Concorso Fotografico “Il Paesaggio” 60 fotografie.
M. De Leonardis premierà il primo classificato, vincitore della stampante professionale Canon Pixma 10.
Sabato 3 ottobre 2015 ore 19:00
“Spazio Giovani” Via Venezia n. 41 Muraglia Bari Vecchia, Assessorato alle Politiche Giovanili.
Vernissage mostra “Square Food”.
Interviene Paola Romano Assessore alle Politiche Giovanili Comune di Bari.
La collettiva di giovani talenti, composti da Francesca De Santis, Giulio Spagone, Tiziana Bellanova e Domenico Fornarelli, presenteranno il tema del cibo in richiamo all’anno in corso in modo da riallacciarsi al filone Expo2015, ma declinando i progetti individuali attraverso l’analisi personale in richiamo al tema della piazza e del quadrato. Francesca De Santis esplora il tema del cibo mediante la luce che la contraddistingue all’insegna dello still-life. Giulio Spagone, all’interno della personale indagine sul colore e sulla sua riproduzione, ha fotografato display che riproducono fotografie di cibo: ciò rivela come a distanza sia osservabile una visione nitida, mentre in modo ravvicinato è illustrato il principio di funzionamento di un display RGB, ma attraverso il mezzo della stampa. Tiziana Bellanova racconta il tema dello spazio urbano, mediante la fotografia di architetture create da food-designer. Domenico Fornarelli all'interno della ricerca nel rapporto tra città e campagna vuole introdurre nuovi simboli della Regione Puglia attraverso quattro composizioni 3x3, che si leggono facendo leva sul punctum centrale, attorno al quale gravitano tutte le altre direttrici. Anche tra le composizioni sono presenti rimandi interni ed esterni. Un'altra chiave di lettura riguarda il rapporto tra il giorno e la notte: da ciò nasce anche la visione di un time-lapse, in cui si osserva l'evoluzione di un paesaggio urbano nell'arco di 24 ore.

Martedì 6 ottobre 2015 ore 16:00-18:00
Museo della Fotografia Politecnico di Bari Via E. Orabona, 4.
Lettura gratuita di Portfolio a cura di Pio Meledandri e Francesca De Santis.
Vernissage di Francesca Fiorella “Haw to survive in New York City”.
A cura di Roberta Fuorvia.
Intervengono Pio Meledandri Responsabile Artistico Museo della Fotografia e Roberta Fuorvia curatrice della mostra.
How to survive in New York City è un “quaderno fotografico” di appunti di viaggio, che racchiude una ricerca di stimoli costellati da milioni di voci e storie che si sovrappongono.
Comunità e solitudine, paura e stupore, cultura e multirazzialità, voglia di fermarmi e ricominciare
da qui: un dèjà vu lungo due settimane. È la frenesia di scattare l’istante e il tentativo di cogliere le
iconografie tipiche del paesaggio newyorkese nella mia personale corsa al raggiungimento del sogno americano. Mi abbandono nella città e mi lascio cullare dalla frenesia.

Giovedì 08 ottobre 2015 ore 18:00
Ex Palazzo delle Poste Roberto Narducci.
L’autore Luca Panaro terrà una conferenza presentando il suo libro “Visite brevi”.
Il giorno dopo, venerdì 9 ottobre, ore 16:00-19:00 Luca Panaro leggerà gratuitamente i portfolio dei fotografi prenotati.
Luca Panaro (Firenze, 1975) è critico d'arte e curatore. Insegna Storia della critica fotografica all’Accademia di Belle Arti di Brera e Iconografia fotografica al Politecnico di Milano.

Giovedì 08 ottobre 2015 ore 18:30
“Il Pane e le Rose” Via Cairoli 124.
Dal lunedì al giovedì 18:30-00:30; venerdì e sabato 18:30-02:00; domenica chiuso; fino al 25 ottobre.
Vernissage di Fara Meledandri - “Brighton”, 10 foto.
Presentazione di Luca Panaro.
L'antico insediamento di Brighthelmston risale a prima del Domesday Book (1086), ma emerse come città dal clima benefico durante il XVIII secolo, divenendo una destinazione dei viaggiatori dopo l'arrivo della ferrovia. L’autrice aggirandosi tra i frefequentatori un ampio ventaglio di fantasie, sogni e frustrazioni, una specie di quarta dimensione tra inconsio e desiderio.

Venerdì 09 ottobre 2015 ore 10.30
Aula Magna Attilio Alto.
Lectio Magistralis di Giovanni Chiaramonte con finissage mostra “sulle tracce dell’Angelo.
Intervengono Eugenio Di Sciascio Magnifico Rettore Politecnico di Bari e Dino Borri docente di Tecnica della Pianificazione Urbanistica al Politecnico di Bari.

09-10-11 ottobre 2015 ore 16:00
Isolato 47 Via Lamberti Città Vecchia Politecnico di Bari.
WorkShop di Giovanni Chiaramonte “L'uomo come immagine_l’immagine come mimesi speculare”.
Analisi e commento delle immagini iniziali di 2001 Odissea nello spazio di S. Kubrik.
Analisi e commento di immagini dall’Arte Preistorica a Masaccio, Piero della Francesca, Leonardo, Vermeer, Canaletto, Bellotto. L’essere vivente come forma in transizione e figura in relazione con l’altro da sé. Il reale come unità di visibile e invisibile. Lo sguardo dell’uomo come intelligenza trascendente la superficialità dell’apparenza del reale e come forza trasfigurante il reale in una forma nuova, ulteriore e diversa. Tappe dell’evoluzione antropologica: homo habilis e industria litica. Homo erectus e il fuoco. Homo neanderthalensis e grotta, capanna, sepoltura. Homo sapiens e strumenti compositi, agricoltura, metallurgia, città, arte. Dalla natura al paesaggio nella cultura indo-europea, attraverso l’atto della sepoltura e dell’agricoltura. Cadavere, mummia, sarcofago: il fondamento egizio del canone occidentale. L’uomo come altro da sé: persona. La mimesi come fondamento dell’uomo e della sua immagine nella lettura antropologica di Renè Girard. Il teatro greco, nella Poetica di Aristotele, come luogo dell’invenzione dell’immagine prospettica Evoluzione del canone occidentale nell’intreccio tra sapienza greca e rivelazione ebraico-cristiana secondo S. Averincev. Dante Alighieri e la sua Divina Commedia come fondamento della ripresa prospettica da parte di Filippo Brunelleschi secondo A. Parronchi. L’invenzione dell’Obbiettivo da parte di Galileo Galilei nella Repubblica di Venezia: la città dello specchio nella civiltà del mirabile.
La fotografia tra paesaggio e landscape.
Analisi e commento del quadro Et in Arcadia Ego di Guercino.
Analisi e commento della prima veduta urbana di Daguerre.
La fotografia come localizzazione geniale nelle fotografie dell’ 800 europeo.
I quattro lati dell’inquadratura nella fotografia del landscape americano.
Il colore come forma simbolica nelle foto dei grandi maestri.
Il rapporto tra città e mare nella fotografia di Giovanni Chiaramonte.

09 ottobre 2015 ore 19:00
Fondazione Alliance Française, Via Marchese di Montrone 39.
Vernissage 10 autori italiani + 10 autori francesi nella ricorrenza dei 20 anni della Fondazione Alliance Française.

segnala:  Il Sito dell'Arte