venerdì 23 marzo 2012

QUALE PATRIA?” DI ANTONIETTA BENAGIANO: PROFONDITA’ CULTURALE E GLOBALIZZAZIONE UMANA




QUALE PATRIA?


L'opera, attraverso un iter snodantesi dalla terra dei patres alla più ampia comprensione di nazione e stato, analizzati nel sorgere e con i relativi risvolti della forza/violenza, è frutto delle riflessioni di Antonietta Benagiano sulle problematiche del percorso unitario, di un'attualità tecnologicamente superavanzata ma spiritualmente in retrocessione.



da sx: assessore G. Zaccaro, dirigente prof. S.Milda, autrice A. Benagiano, prof. M.C. Pagliari e prof.P. Loré


uno scorcio del pubblico in sala

QUALE PATRIA?” DI ANTONIETTA BENAGIANO: PROFONDITA’ CULTURALE E GLOBALIZZAZIONE UMANA

La scrittrice Antonietta Benagiano, autrice di “Quale Patria?” (Wip Edizioni, Bari, 2011), a chi, nella intervista della TV locale, le chiedeva, tra l’altro, le motivazioni del libro, ha detto che, nelle polemiche sorte per il 150° dell’Unità, tra il Senatur con il dito medio alzato alla bandiera e le rivisitazioni di certi documenti del periodo borbonico trascurati dalla storiografia ufficiale, ha ripreso l’approfondimento sulle spinte separatiste ed i micronazionalismi, sul fenomeno della balcanizzazione, effetto della crisi economico-finanziaria, della globalizzazione dei mercati che portano ad abbracciare l’ottica ristretta ritenuta salvifica, come sta accadendo anche nella stessa Europa. Ha riflettuto quindi sull’idealismo ottocentesco, soprattutto su quello etico del Mazzini, sull’ideologia patriottica e sui documenti, meditando sulla patria, a partire dalla terra dei patres, per approfondire poi la patria/nazione stato e giungere ad un più ampio concetto di patria, ricordando quei doveri che il Mazzini proponeva per una “terza civiltà”.

E’ iniziata così la “Serata dell’Autore” che ha visto protagonista la scrittrice Antonietta Benagiano con la presentazione del saggio “Quale Patria?” ad opera del Liceo Classico-Scientifico “D. De Ruggieri”, del suo Dirigente Prof. Dott. Stefano Milda, della Curatrice del settore “Cultura” Prof.ssa Maria Carmela Pagliari.

Sala gremita al Palazzo della Cultura di Massafra la sera dello scorso 27 febbraio 2012 - tanti in ascolto anche nell’antistante corridoio- per la suddetta presentazione con il Patrocinio del Liceo Classico-Scientifico “De Ruggieri” di Massafra e dello stesso Comune.

Le note dell’Ensemble d’archi “Giovani Talenti”, sotto la direzione del M° Vanessa De Geronimo, hanno aperto e allietato la serata culturale che ha visto impegnati l’Assessore Comunale alla Pubblica Istruzione Dott.ssa Giancarla Zaccaro, il Dirigente del Liceo “De Ruggieri” Prof. Dott. Stefano Milda, la Coordinatrice delle attività culturali dello stesso Liceo e della serata Prof.ssa Maria Carmela Pagliari, la Prof.ssa di Filosofia e Storia Pasqua Lorè, gli stessi ragazzi del Liceo guidati dai loro docenti alla lettura dell’opera, i quali hanno letto le poesie di riferimento e sono in seguito intervenuti nel dibattito con l’autrice.

Nella introduzione la Prof.ssa Pagliari, dopo il saluto ai ragazzi del Liceo e dell’”Ensemble d’archi” col giovane Maestro, al pubblico, alle Istituzioni politiche e culturali e la presentazione del relatore, Dirigente Prof. Milda e della docente specifica delle scienze sociali Prof.ssa

Loré , è passata a parlare della Benagiano.

Stralciamo una parte del suo discorso di encomio veramente sentito:

“Cultura raffinata e profonda , quella della prof.ssa Benagiano, arricchita da quella classe e da quell’umiltà che fanno veramente grande uno scrittore, qualità, ahimè, molto rare in un mondo spesso saccente, che vede diventare “un Marcel ogni villan che parteggiando viene” anche in campo letterario. Dopo aver accennato ad altre opere della Benagiano, di poesia, saggistica narrativa e teatro, presentate nella sede del Liceo “grazie –ella ha detto- alla sensibilità culturale attenta e intuitiva” del Dirigente del Liceo, Prof. Milda, che con la “discrezio” guicciardiniana “sa distinguere nella foresta spesso impervia delle proposte letterarie attuali”, è passata a introdurre “Quale Patria?” “Non vuole porsi –ha precisato- fra gli innumerevoli contributi celebrativi per i 150 anni dell’Unità d’Italia, non vuole confondere la sua voce alle tante voci, adeguate e no, che nell’ultimo decennio ci hanno ‘deliziato’ e qualche volta anche indispettito. Il concetto di patria analizzato dalla Benagiano va ben oltre le celebrazioni e tocca le corde più recondite dell’animo umano, perché penetra nella nostra identità che è soprattutto dignità come più alto valore dell’uomo. Leggendo quest’opera i giovani riescono a comprendere quali siano le radici del loro essere liberi, cosa sia l’appartenenza, cosa significhi rispetto per l’altro e tolleranza, perché patria non vuol dire cieco e bieco legame con un contesto territoriale visto poi come rifiuto dell’altro, di quell’estraneo che viene a rompere il nostro equilibrio. Patria significa amore e diffusione delle proprie tradizioni custodite gelosamente e tramandate, arricchite però del contributo delle tradizioni altrui in una sorta di patrimonio che da nazionale diventa universale e conduce al superamento di ogni frontiera, al superamento di quell’incomunicabilità che nei secoli è stata causa di guerre e incomprensioni fra i popoli. Proprio questo, a mio avviso, è il filo conduttore dell’opera”.

Dopo la lettura delle note biobibliografiche della Benagiano, la Prof.ssa Pagliari ha passato la parola all’Assessore alla Pubblica Istruzione Dott.ssa Giancarla Zaccaro che ha elogiato sia il Liceo, quindi il Dirigente, i Docenti e gli Alunni per l’apporto culturale che va al di là dello stesso ambito scolastico per diramarsi nel territorio, sia la scrittrice Benagiano che ha proposto un libro di grande attualità e di educazione al sentimento di comunanza, di umanità oltre i confini ristretti.

Ha preso poi la parola il Dirigente del Liceo Prof. Milda che, dopo aver posto in rilievo l’insegnamento di vita presente nelle opere della Benagiano e quindi la necessità che siano lette e poste all’attenzione anche nella sua terra, ha per “Quale Patria” esordito con un paragone molto efficace: ad evidenziare infatti la densità concettuale del libro, contenuto in 125 pagine, ha usato la metafora della fisarmonica che, all’aprirsi’, spande infinite combinazioni di note, come accade per il saggio della Benagiano, così denso di problematiche, di riferimenti storici e storiografici, letterari e filosofici, politici ed economico-sociali, e di altro ancora. Il Prof. Milda ha percorso poi, con l’acume e la sensibilità critica che lo caratterizzano, le varie parti dell’opera, a partire dalla terra dei patres, ponendo in rilievo l’abilità della Benagiano di raccordare con linea sapiente le meditazioni su passato e presente, sulla Taras di Leonida, la Zante del Foscolo e la Tindari di Quasimodo con la Bernalda del regista Coppola. Una linea sapiente che percorre tutto il libro per raccordarsi nell’epilogo all’idea di pace, da sempre presente come aspirazione umana ma dall’uomo mai posta in atto per la volontà di sopraffazione sull’altro, giammai abbandonata.

Ha poi focalizzato l’ attenzione sul concetto di patria/nazione, sul pensiero di Renan, su quell’anima spirituale di un popolo che deriva dalla eredità di memorie e dal consenso, contrapponendo la esasperazione del concetto presente in Fichte e in Hegel, in altri pensatori assertori del nazionalismo e di tutto quanto di negativo è ad esso connesso. Il Dirigente del Liceo ha posto in rilievo la meditazione sul patriottismo, il file rouge dell’autrice sugli eventi che portarono all’Unità e alle situazioni postunitarie, sull’Unità europea, sulla concezione dell’imperialismo ottocentesco e del Novecento, sulle diverse forme dell’imperialismo statunitense, sulla scorta delle analisi di storici, sociologi ed economisti menzionati nell’opera. Ma l’attenzione del Prof. Milda si è volta soprattutto a quella parte del libro dove la Benagiano analizza la proposta mazziniana della “terza civiltà” e al pensiero dell’Apostolo del Risorgimento raccorda l’anelito alla pace universale di Kant, il pensiero di Morin, la proposta di Panikkar di un’etica non dei principi ma che scaturisca dal cuore più che dalla mente, con cui si potrà attuare la salvezza dell’uomo e del pianeta. Ed il Prof. Milda, nella conclusione, ha ribadita la validità del saggio della Benagiano per una formazione ‘umana’ delle nuove generazioni.

La Prof.ssa Lorè, nell’intervento che è seguito, ha elogiato la Benagiano per l’opportunità offerta “di ripercorrere la storia e l’evoluzione del concetto di Patria… non trascurando il ruolo svolto dai nostri patrioti durante il Risorgimento, e, ancor meno, il contributo che i grandi maestri del pensiero hanno apportato”. Si è poi soffermata sulle riflessioni inerenti la Questione Meridionale, particolarmente su Salvemini, sulla sua espressione “nel dare , il Meridione è all’avanguardia, nel ricevere è alla retroguardia”, ponendo in rilievo, però, “il dinamismo della stessa borghesia settentrionale” e quanto evidenziato dalla Benagiano a proposito delle rimesse degli emigranti. Ha delucidato il concetto di Patria e di Stato, ribadendo la funzione di un’Italia, sin dal Medio Evo, “centro irradiatore di civiltà”, per cui, ella ha detto, “l’arte, la letteratura, la musica, la cultura avevano unificato l’Italia molto prima della politica e molto più in profondità”, ed anche la stessa religione che “aveva permeato dal di dentro le relazioni significative e formative dell’uomo”. Riprendendo poi la metafora della fisarmonica del Dirigente del Liceo, ha ribadito che “ancora tanti sono gli spunti” offerti dalla Benagiano, per cui si potrebbe analizzare, per esempio, anche l’uguaglianza solo al maschile del Risorgimento, della stessa Rivoluzione francese, ed ha ricordato Olympe de Gouges, ghigliottinata “per essersi immischiata nelle cose della Repubblica”. Si è poi riferita all’opera kantiana sulla pace universale, presente nel libro, al suo “punto di arrivo ideale, costituito da una sempre maggiore integrazione tra gli uomini…nell’accordo tra politica e morale”, per passare poi alla “Missione del dotto” di Fichte, anteriore ai “Discorsi alla Nazione tedesca” , concludendo con le stesse parole del filosofo: “ … nessuno è in grado di lavorare con successo per l’elevazione morale altrui, se non è egli stesso un uomo moralmente buono”.

La Coordinatrice della serata, Prof.ssa Pagliari dopo la lettura dell’ultima poesia, ha passato la parola ai ragazzi che hanno porto all’autrice domande variegate, sia relative al sorgere in lei della produzione lirica, di saggistica o di narrativa e teatro, sia sull’identità nazionale, sul patriottismo discriminatorio, sull’individualismo che è sradicamento, sui rapporti Nord-Sud, sugli esiti di certe esaltazioni identitarie.

Prima di rispondere ai ragazzi, la Benagiano ha ringraziato tutti con vivissima gratitudine

-Aristotele, ha detto, sosteneva che gratitudine invecchia presto, ma la mia rimarrà per sempre-, particolarmente il Dirigente del Liceo, Prof. Milda e la Prof.ssa Pagliari, l’uno per aver avuto quella “discrezio”, l’altra per essersi prodigata affinché la sua attività di scrittrice, altrove conosciuta, fosse resa nota anche nella sua terra patria.

Fiori, targhe del Comune e tantissime congratulazioni hanno chiuso la serata, da tutti ritenuta di grande apporto culturale.

Redazione