giovedì 30 gennaio 2020

Ana Manso - Tomorrow's weather


La Galleria Umberto Di Marino è lieta di presentare, martedì 11 febbraio 2020, la personale di Ana Manso dal titolo Tomorrow's weather.

I temi cari alla pratica pittorica dell'artista vengono declinati, questa volta, attraverso dipinti, sculture ed installazioni ambientali per dare forma ad un'unica sintesi di significato. Ciò che attira l'interesse di Ana Manso è la sfida insita nel rendere fruibile l'idea di indefinitezza del tempo futuro. Una premessa che può gettarci inesorabilmente nell'incerto momento storico in cui siamo immersi, ma che lascia anche la speranza di non poterne prevedere eventuali sviluppi inattesi.

Sin dall'enunciazione del titolo, infatti, viene svelata la contraddizione di una società in affanno nel tenere sotto controllo il futuro attraverso la previsione di fenomeni che esistono al di là della volontà e dell'intelletto umani. La mostra, dunque, è un invito a concentrarsi sull'intensità del momento presente. Elevandosi da ogni speculazione cercata dai toni violenti dei mass-media e volta ad indurre nel panico e nell'immobilismo, il visitatore è richiamato a ritrovare la sua capacità di connettersi con ciò che lo circonda, con il suo intuito e infine con la propria spiritualità. I wall drawing sono posizionati al di sopra dell'orizzonte degli occhi, per permettere a chi entra nello spazio della galleria di alzare lo sguardo ed astrarsi dall'agitazione quotidiana. Le forme curvilinee accennano a simboli astrali da interrogare, affidandosi alle leggi del Cosmo, ritrovando serenità in una dimensione più fatalistica. Tutto invita al silenzio e alla contemplazione, ricreando un'atmosfera di austerità quasi sacra, accentuata dalla ripresa di colori e motivi architettonici tipici dei luoghi di culto di varie religioni. Che il futuro sia o meno rintracciabile nei presagi celesti, viene suggerita l'ipotesi di affidarsi al caso, così come inteso nell'antichità: un presagio enigmatico ed imperscrutabile per il quale diventa determinante l'azione nel presente. Qui s'innesta il legame con la pittura che, da sempre nel lavoro di Ana Manso, è il risultato di movimenti e flussi di coscienza registrati istantaneamente sulla tela; stratificazioni di singoli gesti, ore e giorni che assumono senso solo nell'unità di tempo e di spazio offerta loro dalla compresenza sul supporto materiale. Allo stesso modo la scansione di un ritmo naturale e paziente nel raccogliere i suoi frutti è evocato dalla presenza dei cappelli nelle sculture, che richiamano il contesto rurale orientandosi come satelliti secondo logiche determinate, le cui ombre e traiettorie rispondono ai movimenti del sole, oltre che alla posizione di chi li indossa.

Tomorrow's weather è un interrogativo, più che un incipit, formulato per restare sospeso senza una risposta precisa e per offrire l'opportunità di abbracciare l'imprevedibile, nella certezza di essere in unità con i destini del resto del creato.


------English version

Galleria Umberto Di Marino is pleased to present Ana Manso’s solo show Tomorrow's weather on Tuesday 11 February 2020.

The most popular themes in the artist’s pictorial practice are explored through paintings, sculptures and environmental installations to create a single body of meaning. Ana Manso is attracted by the challenge implicit in making the idea of the indefinite nature of future time accessible. It is a premise that can plunge us inexorably into the uncertain historical moment in which we are immersed, although it also leaves the hope of not being able to foresee the eventual unexpected results. The very title reveals the contradiction of a society anxiously trying to keep control of the future by forecasting phenomena that exist, regardless of human will and intellect. The exhibition is therefore an invitation to focus on the intensity of the present moment. Rising above all forms of speculation sought by the violent language of the mass-media aimed at causing panic and immobilism, visitors are invited to rediscover their capacity to connect with their surroundings, their intuition and, lastly, their own spirituality. The wall drawings are placed above the eye-line to encourage people visiting the gallery to look up and to leave everyday anxieties behind. The curvilinear forms allude to astral symbols to be explored, entrusting oneself to the laws of the Cosmos, rediscovering serenity in a more fatalistic dimension. Everything induces silence and contemplation, recreating an atmosphere of almost sacred austerity, accentuated by the use of colours and architectural motifs from the cult sites of various religions. Whether or not the future can be traced in celestial predictions, the idea is mooted of putting one’s trust in fortune, as it was in antiquity: an enigmatic and unfathomable forecast for which action in the present becomes crucial. This is the point where a link emerges with painting which, as always in Ana Manso’s work, is the result of movements and flows of consciousness recorded instantaneously on the canvas; stratifications of individual gestures, hours and days which only take on meaning within the unity of time and space offered to them by their simultaneous presence on the material support. In the same way, the scanning of a natural and patient rhythm in harvesting the fruits is evoked by the presence of hats in sculptures. The hats allude to a rural context, orienting themselves as satellites according to specific logics, whose shadows and trajectories respond to the movements of the Sun, as well as the position of the wearer. 

Tomorrow's weather is an interrogative, rather than an incipit. It is formulated to remain suspended without a precise answer and to offer the opportunity to embrace the unexpected, in the certainty of being in unity with the destinies of the rest of creation.


Ana Manso was born in1984 in Lisbon. Lives and works in Lisbon, Portugal
Selected solo and group exhibitions:
2019 Szzz, UPPERCUT, Lisboa, P; Agar, Galeria do Paço/ Universidade do Minho, Braga, P; Voi rubate del tempo alla fretta, a noi il mare ci impone lentezza, cur. by Enzo Di Marino, Alberta Romano a CASTRO based project, Ansedonia, I; Voyage to the Beginning and Back, The Serralves Collection 1989-2019, Museu de Serralves, Porto; Ponto de Fuga | Vanishing Point, works from António Cachola Collection, cur. by João Laia, Galeria Municipal Cordoaria Nacional, Lisbon; P; A musa em férias, cur. by Antonia Gaeta, Casa Museu Guerra Junqueiro, Porto, P

2018 Eye Massage, Galeria Pedro Cera, Lisbon, P; accidentally touched my hair, Marquise, Lisbon, P; yeti, (w/ João Marçal) Museu Geológico, Lisboa; Variations portugaises, Abbaye Saint André Centre d' art contemporain Meymac, France; Serralves Collection: New Lines, Images, Objects, Serralves Museum, Porto, P; YEMA, Madatero Madrid, Madrid, E

2017 Two suns, two sons, Art3, Valence Ville, F; 10000 anos depois entre Vénus e Marte, Galeria Municipal do Porto, Porto, P; Yo - Yo, Contemporary Project, Serralves Contemporary Gallery, Museu de Serralves, Porto, P

2016 In order of appearance, Galeria Pedro Cera, Lisboa P; Magicians’ Right Hand, cur. by Markéta Stará Condeixa, FUTURA, Prague, CZ; Menthol, w/ Pedro Henriques, Ar Sólido, Lisbon, P

2015 Sirena, w/ André Romão, Galleria Umberto di Marino, Napoli I; Contemporary Divan, Museo Lucio Piccolo, Ficarra, Sicily, I; wet wet sunset ear on a wall, w/ Johana Pošová, cur. by Markéta Stará Condeixa, Syntax, Lisbon; Through painting, Fondazione Rivoli Due, Milano, I

2014 Sereia, w/ André Romão, Museu Nogueira da Silva, Braga, P; The go between, cur. by Eugenio Viola, Ernesto Esposito collection, Museo di Capodimonte, Napoli; Group show, Schwarz Contemporary, Berlin

2013 Z, Galeria Pedro Cera, Lisbon, P; Entre lo fugitivo y lo infinito, cur. by Anja Schneider Isabel, Galeria Maisterravalbuena, Madrid, E

2012 Transition and duration, Galleria Umberto Di Marino, Napoli, I; Crystal Frontier: Ana Manso & Bruno Cidra, Enblanco Projektraum, Berlin, D; Oásis e o Deserto, Galeria Pedro Cera, Lisbon, P; Gothic (with Gonçalo Sena), Parkour, Lisbon, P; Sob Fogo/Under Fire, Galeria Baginski, Lisbon, P

Ana Manso
Tomorrow's weather 
Opening: Tuesday 11 February 2020 from 7pm to 9.30pm 
12 February - 18 March 2020

Galleria Umberto Di Marino 
Via Alabardieri,1 - 80121 Napoli, Italia 
Tel.+39 081 0609318 Fax +39 081 2142623 
info@galleriaumbertodimarino.com - www.galleriaumbertodimarino.com






DIALOGHI SULLA BELLEZZA_ZIP_CREATIVE LIVING LAB_31 gennaio_Barletta GOS_comunicato stampa e programma




COMUNICATO STAMPA

Venerdì 31 gennaio al GOS di Barletta, nell’ambito del progetto "Z.I.P. Zone
Interdisciplinar Projects”, l’incontro pubblico DIALOGHI SULLA BELLEZZA racconta come
la cultura del bello si può fare promotrice di innovazione urbana e sociale. Sarà presente
Alfonso Pisicchio, Assessore regionale all’Urbanistica.
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Il termine “bellezza” ha un valore nelle politiche per le città? Il verde cittadino è un bene da tutelare e valorizzare al pari di un bene culturale? La street art è arte pubblica o decoro urbano? A rispondere a questi e molti altri interrogativi, in Puglia, è una Legge sulla Bellezza, la prima in Italia che mira a coniugare questo complesso concetto con i processi di evoluzione del territorio.
Questi i temi della tavola rotonda DIALOGHI SULLA BELLEZZA, aperta alla città e agli
stakeholder del progetto con dialoghi di scambio, esempi e buone pratiche, che mira a raccontare come la cultura del bello si possa far promotrice dell’innovazione urbana e sociale.
Ad animare l’incontro, che avrà la struttura di un dibattito con i promotori del progetto "Z.I.P. Zone Interdisciplinar Projects” e le istituzioni, è l’architetto del paesaggio e Ingegnere Maria Cristina Petralla, esperta di rigenerazione urbana del progetto, in tandem con la storica dell’arte e manager culturale Giusy Caroppo, responsabile scientifica di Z.I.P.
Al centro del dibattito la “Legge sulla Bellezza”, che sarà illustrata dal Prof. Alfonso Pisicchio, Assessore alla Pianificazione Territoriale. Urbanistica, Assetto del Territorio, Paesaggio, Politiche abitative della Regione Puglie e dal co-redattore della legge e coordinatore del Tavolo Scientifico, l’Arch. Vincenzo Lasorella, dirigente regionale del Dipartimento Mobilità, Qualità Urbana, Opere Pubbliche, Ecologia e Paesaggio.
Dopo i saluti istituzionali portati dal Sindaco di Barletta Cosimo Damiano Cannito e dall’Assessore all’Ambiente Ruggiero Passaro, il presidente dell’Associazione Eclettica, Stefano Faccini, introdurrà gli
ospiti della TAVOLA ROTONDA: l’arch. Daniela Fabiano, Funzionario Architetto della Soprintendenza Archeologica, Belle Arti e Paesaggio per le Provincie BAT e Foggia; l’arch. Paolo D’Addato, Presidente
dell’Ordine degli Architetti, Paesaggisti, Pianificatori e Conservatori della Provincia della BAT; l’avv. amministrativista Beppe Macchione; l’arch. Domenico Delle Foglie, Responsabile Regionale del Settore Urbanistica e Territorio Legambiente Puglia; l’ing. Francesco Rotondo, Presidente della sezione pugliese dell’Istituto Nazionale di Urbanistica; il dott. Cosimo Santoro, Referente BAT per ANCE e Confindustria. L’attenzione, da una visione panoramica e non solo regionale, si sposta quindi sulla città. Il giornalista
Paolo Doronzo, riaccendendo la memoria storica del primo collettivo, denominato FRED, che puntò i riflettori sull’Ex Distilleria, porterà sul tavolo di discussione i documenti raccolti allora e riuniti dall’aps ArcheoBarletta e gli spunti per una possibile riconversione dell’area. Sarà l’occasione per illustrare una nuova forma di visita guidata che guarda anche ai luoghi dell’abbandono caratterizzati dall’archeologia industriale, grazie alle attività dell’associazione Walking Tour Barletta. A chiudere la serata, il focus “Quale mission per la Street Art?” con il dibattito tra noti artisti del territorio che, con significativi interventi negli spazi pubblici hanno lasciato tag incisive e personali - Niko Skolp col Collettivo Wallness Club, Raffaele Fiorella, Rizek, Daniele Geniale, Alessando
Suzzi - e la proiezione di due video, prodotti da Eclettica-Cultura dell’Arte, che hanno come sfondo il paesaggio industriale e aree dimenticate della città: la video-performance liberamente ispirata a “L’Histoire des larmes” di Jan Fabre, a cura de La Compagnia delle Formiche e Teatro dei Borgia (realizzata nell’ambito di “Watershed”, primo assoluto al “Programma Cultura” della Commissione Europea) e “*Fuck in Lulu* performance per una massaia e due galline” di e con Sergio Recanati (vincitore del bando “ZONA FRANCA CREATIVITY” nel 2012) .
La tavola rotonda è un appuntamento della sezione RigenerAzioni di "Z.I.P. Zone Interdisciplinar Projects”, progetto vincitore del Bando CREATIVE LIVING LAB, intervento promosso e sostenuto dalla Direzione Generale Creatività Contemporanea e Rigenerazione Urbana del Ministero per i Beni e le Attività Culturali e Turismo.

ECLETTICA_CULTURA DELL’ARTE
arch. maria cristina petralla : m. 3404861515
giusy gissi (segreteria organizzativa): m. 3294669092

mercoledì 29 gennaio 2020

"Oh My God" nuova opera presentata al Museo MUMA di Laterza



Autori: Antonio Giannini, Lina Marilli, Antonio Marilli, Rocco Marilli
Titolo: “Oh My God”
Tecnica: piatto in maiolica
Dimensione: diametro 61,5 cm.Datazione: 2019

Presentata l'opera "Oh My God"

Al MUMA di Laterza

Questa sera  mercoledì 29 gennaio si è tenuta  la presentazione al pubblico dell'opera "Oh My God" realizzata dagli artisti Lina Marilli, Antonio Marilli ed Antonio Giannini, approdata alla Finale del “Premio Arte Mondadori 2019” e recentemente esposta presso il Palazzo Reale di Milano.
L’opera nasce da un progetto di Antonio Giannini che ha affidato alla maestria dei ceramisti, Lina Marilli, Antonio Marilli e Rocco Marilli, la trasposizione di un suo disegno su un piatto da parata in ceramica con l’obiettivo di dimostrare come la tradizionale maiolica laertina può fondersi con l’arte contemporanea ed esserne un  originale mezzo espressivo. L’opera classica si  è fatta veicolo di denuncia di problematiche attualissime che affliggono il  territorio pugliese e più in generale l’Italia.  Le problematiche denunciate nell’opera vanno dall’inquinamento, all’epidemia di xylella, alla corruzione politica, alla pedofilia, alla questione immigrazione e allo stordimento causato dai social-media. La chiave di lettura principale dell’opera si trova nella raffigurazione di Dio posta nella parte alta della composizione: un Dio seduto su un cumulo di minerali  dell’Ilva di Taranto che osserva disperato tutti i mali che affliggono il nostro territorio a causa dell’opera sconsiderata degli uomini.   
La tesa del piatto è divisa in due parti, la parte bassa riprende un motivo decorativo della nostra maiolica laertina, mentre la parte alta richiama alcuni elementi presenti al centro della composizione. 



All'evento, erano  presenti gli autori. il Direttore del Muma Lapomarda Arcangelo, la Consigliera delegata Sabrina Sannelli, Assessore al Turismo Mimma Stano ed il Sindaco Gianfranco Lopane. 
                                                                        


Gazzetta del Mezzogiorno 


Pubblica

PARABASI



PARABASI è un progetto espositivo nato da una serie di conversazioni intorno alla possibilità di formulare nuove strategie formali sulla rappresentazione dell'opera d'arte. Lo stimolo originario è scaturito da parallelismi emersi tra pratiche investigative appartenenti alla produzione artistica passata e presente. In particolare, è stata presa in esame una certa produzione europea, per lo più meridionale, realizzatasi sotto il regime fascista e negli anni immediatamente successivi. Abbiamo poi proseguito lasciando che quest'ultima instaurasse una corrispondenza di tipo analogico con una certa produzione odierna, non allineata, che pur rimanendo ancorata ad un metodo compositivo rigoroso, pare intenta ad affrontare le criticità del presente con piglio anarcoide o quanto meno antiaccademico. Alla fine di un lungo studio iconografico, e a seguito di un discorso pervasivo condiviso con i vari artisti e con la Di Caro, siamo riusciti a raccogliere un gruppo di lavori altamente significativi per la nostra ricerca, molti dei quali inediti o visti di rado, appartenenti a posizioni sia emergenti e di mezza carriera, che storiche.

Otto excursus sono stati quindi liberati in modo diagonale e diacronico negli spazi della Galleria Tiziana di Caro. Si è fatto sì che i rispettivi interventi fossero proposti strumentalmente dagli artisti stessi, per incentivare la realizzazione di un momento che richiamasse la parabasi - termine che significa letteralmente l'atto di camminare di lato, deviando, trasgredendo. Parabasi era il freno stabilito dal coro della commedia, quando - usciti i protagonisti dalla scena – il coro emergeva dallo sfondo togliendosi la maschera, e si rivolgeva direttamente agli spettatori tornando al ruolo originale di komos: un allegro, insolente corteggio dionisiaco. Parabasi come "interruzione in cui di colpo appare l'origine, stravolgendo e infrangendo lo svolgimento scontato dell'azione."1

La pratica di Betty Bee (*1962, Napoli) sconfina tra body art, figurazioni pop e performance, dispiegandosi negli ultimi tre decenni attraverso i media più vari. Oggi il suo lavoro continua ad esercitare un forte ascendente sugli artisti delle nuove generazioni.

La pittura di Guido Casciaro (Napoli, 1900 – 1963) ha indagato soprattutto il macrocosmo campano interpretandolo con le stesse difficoltà degli altri pittori napoletani, che dovettero conciliare le proprie idee artistiche con il clima pesante successivo alla legge sulla Stampa del 1924.

Il lavoro di Effe Minelli (*1988, Napoli) esplora quei processi di sopravvivenza ed evoluzione che gli consentono di trovare un punto di fuga da modalità espressive già configurate e normalizzate. Minelli difende la sua libertà di sperimentazione attraverso diversi media, passando dalla scrittura alla musica e dal disegno alla scultura.

La ricerca concettuale di Timothy Davies (*1983, Londra) opera attraverso rapporti di natura intertestuale, combinando coniugazioni senza precedenti tra oggetti trovati o leggermente modificati, tra motivi idiomatici ed immagini. La sua pratica sembra indicare nuove possibili contingenze di ciò che si presenta come "dato".

Il lavoro di Rosa Panaro (*1934, Casal di Principe) pur essendo oramai dedito a ricerche specifiche su materiali come la cartapesta e l'argilla, è ancora in bilico tra gestualità lirica e indagine sulle potenzialità evocative della materia. Per la mostra, sono stati scelti tre disegni recentissimi in formato A4 che ritraggono alcuni dei soggetti modellati dalla Panaro negli ultimi quattro decenni: Le Lilith, I Melograni, La folla.

Anche Matthias Schaufler (*1964, Laichingen) ha ereditato la caratteristica apertura e l'estrema disponibilità dell'Informale. Il suo approccio innovativo rispetto ad un certo concettualismo pittorico del dopoguerra, si presta ad una sovversione metodica della linea come contorno.

La pratica di Megan Francis Sullivan (*1975, Stamford) raccoglie artefatti di vario genere e tracce culturali di tipo identitario, attraverso la realizzazione o l'interpretazione di opere e oggetti provenienti da fonti specifiche. La sua ricerca mette in discussione le basi storiche del lavoro artistico, come ad esempio il luogo ed i tempi specifici legati al fare arte.

La scelta di Antonietta Raphaёl (Kaunas, 1895 – Roma, 1975) di lavorare prevalentemente sulla scultura avviene durante un soggiorno a Parigi con Mario Mafai, nel 1930. Nel progetto plastico di quegli anni, emerge un tratto stilistico di inattesa e sorprendente serenità, così come un'attenzione a cogliere della sua opera le implicazioni più strettamente formali.

1 Giorgio Agamben, Pulcinella ovvero Divertimento per li ragazzi in quattro scene, Nottetempo, 2015, p.45

Artisti: Betty Bee, Guido Casciaro, Timothy Davies, Effe Minelli, Rosa Panaro, Antonietta Raphaёl, Matthias Schaufler, Megan Francis Sullivan

titolo: Parabasi
a cura di: Francesca Lacatena

data inaugurazione: 
Sabato 1 Febbraio 2020, dalle 11:00 alle 19:00

luogo: 
Galleria Tiziana Di Caro

indirizzo: 
piazzetta Nilo, 7 - 80134, Napoli

info: 
+39 0815525526 - info@tizianadicaro.it

orari: 
da martedì a sabato, dalle 14:00 alle 19:00 e su appuntamento

chiusura mostra: 
Sabato 21 Marzo 2020


Press release

PARABASIS is an exhibition project born from a series of conversations about the possibility of formulating new formal strategies on the representation of the work of art. The original stimulus arose from parallelisms that emerged between investigative practices belonging to past and present artistic production. More precisely, we looked at a certain European production, mostly Southern, carried out under the fascist regime and in the years immediately following. We observed a series of analogical correspondences with a certain non-aligned, contemporary production that demonstrates a similarly anarchoid, if not anti-academic attitude, while also maintaining rigorous, compositional methods. Ultimately, extensive iconographic research and pervasive conversation shared with the various artists and with Di Caro, led to a showcase of highly significant, yet rarely seen work from artists of emergent, mid-career, as well as historical positions.

Eight excursus were diachronically adjoined and unleashed in the rooms of Tiziana Di Caro Gallery. The respective interventions offered themselves instrumentally, for the constitution of a moment: an intermezzo that is close to a parabasis - a term that literally means the act of walking sideways, deviating, transgressing. Parabasis is the comedic brake established by the choir when it takes off its mask and turns directly to the spectators, returning to its original role of komos - a cheerful, insolent Dionysian cortege. Parabasis as "the interruption in which suddenly the origin appears, breaking and disrupting the expected development of the action." 1

Betty Bee's (*1962, Naples) practice borders with body art, pop figuration and performance. Her work is recently having a strong ascendant on artists from younger generations.

Guido Casciaro's (Naples, 1900 - 1963) painting investigated above all the macrocosm of Campania, interpreting it with the same difficulties as the other Neapolitan painters, who had to reconcile their artistic ideas with the heavy climate, following the Press Law from 1924.

Effe Minelli's (*1988, Naples) work explores processes of survival and evolution that allow an escape point from pre-configured expressive modalities. Minelli preserves his freedom to experiment with different media, going from writing to music, and from drawing to sculpture.

Timothy Davies's (*1983, London) conceptual research operates through intertextual relationships, combining unprecedented conjugations between found or slightly modified objects, different motifs and images. His practice seems to indicate new possible contingencies of what appears to be "given."

Rosa Panaro's (* 1934, Casal di Principe) work, although devoted to specific research on materials, such as papier-mâché and clay, is still in balance between a lyric gesturality and an investigation into the evocative potential of matter. For the exhibition, three recent drawings in A4 format were chosen, as to carry out a current compendium of subjects modeled by Panaro along the past four decades: the Liliths, the Pomegranate, the Crowd.

Matthias Schaufler (*1964, Laichingen) also inherits the characteristic openness and extreme availability of Informalism. His innovative approach to conceptualism lends his research to a methodic subversion of line as contour.

Megan Francis Sullivan's (* 1975, Stamford) practice draws out artefacts of various kinds and affiliations to various cultural traces, via the creation or interpretation of works and objects from specific sources. Her research questions the historical base plate of the artistic work as site and time-specific.

Antonietta Raphaёl's (Kaunas, 1895 - Rome, 1975) choice to mainly work with sculpture, takes place in 1930, during her stay in Paris with Mario Mafai. In Raphaёl's plastic project from those years, a stylistic trait of unexpected and surprising serenity develops, along with an attention to grasp the more strictly formal implications of her work.

1 Giorgio Agamben, Pulcinella or Entertainment for children, Seagull Books, 2019.
artists: 
Betty Bee, Guido Casciaro, Timothy Davies, Effe Minelli, Rosa Panaro, Antonietta Raphaёl, Matthias Schaufler, Megan Francis Sullivan.

title: 
Parabasis
curated by: 
Francesca Lacatena

exhibition opening: 
opening reception Saturday, February 1, 2020, 11:00 am - 7:00 pm

location: 
Galleria Tiziana Di Caro

address: 
piazzetta Nilo, 7 - 80134, Napoli

info: 
+39 0815525526 - info@tizianadicaro.it

opening times: 
from Tuesday to Saturday, from 2:00 to 7:00 P.M. and by appointment

exhibition closing: 
Saturday, March 21, 2020


Piazzetta Nilo, 7 - 80134 Napoli

pubblica: 
www.amaliadilanno.com          

martedì 28 gennaio 2020

Manos, i contadini del mondo. Fotografie di Marco Del Comune e Oliver Migliore


Giovanna Pennacchi è lieta di presentare la mostra Manos, i contadini del mondo | Fotografie di Marco Del Comune e Oliver Migliore, un progetto fotografico che tratta della ricchezza della biodiversità e di cibo in via d’estinzione come il dattero selvatico del Mali, l’olio di Dendè del Brasile, le mele-sorbo del Kazakistan, la vaniglia di Mananara (Madagascar), il mais Secoya (o Pai Wea) coltivato da secoli dalle popolazioni indigene Secoya dell’Ecuador, l’olio di Balanitex in Burkina Faso… attraverso il racconto delle mani di persone provenienti da tutto il mondo. 

Mani che curano, accudiscono e permettono la coltivazione di prodotti speciali. Mani di contadini segnate da solchi pesanti come la terra che coltivano, da cui trapela la memoria di tradizioni ancestrali ma anche la dignità, la fierezza, la gratificazione di un operato consapevole. 

Grazie a queste mani è ancora oggi possibile godere di frutti della terra, testimonianza della ricchezza di mondi in via di estinzione. Lo scopo del percorso sta nell’accompagnare il pubblico verso la scoperta di elementi unici, inconsueti ma raffinati, ravvivando una curiosità talvolta assopita.

Dal 2014 i fotografi Marco Del Comune e Oliver Migliore lavorano insieme sul tema del cibo, fotografando i prodotti dell’Arca e i loro produttori e rinnovando nei loro scatti l’emozione di ogni singolo incontro. Le loro fotografie a colori suggeriscono sapori e colori che sono forme uniche, irripetibili nella bellezza della varietà.

La mostraManos, i contadini del mondo | Fotografie di Marco Del Comune e Oliver Migliore, ha il patrocinio di Slow Food ed è statapresentata in anteprima alla galleriaIl fotografo di Finalborgoin occasione del Salone dell’Agroalimentare Ligure2019. 


Biografie dei fotografi:
Marco Del Comune (Milano 1960, vive e lavora tra il Lago Maggiore e Milano) inizia a fotografare nel 1985, dopo un’esperienza come assistente con Enzo Nocera e Edward Rozzo. Si specializza nella fotografia pubblicitaria realizzando campagne per Alessi, Acqua di Parma, Lagostina, Bassetti. Dal 2001 si occupa di ritratti e reportage collegati all’alimentazione realizzando per Slow Food servizi in America Latina, Asia e sulle comunità del cibo di Terra Madre. I suoi lavori sono pubblicati sul Venerdìdi Repubblica, Viaggi e Sapori, Vie del Gusto, Brava Casae il Gambero Rosso. Nel 2014 inizia una collaborazione con Oliver Migliore, per i progetti di Terra Madre e Slow food, che si basa sul confronto di due sguardi diversi per raccontare storie di cibo e persone. Dal 2015 collabora con artisti contemporanei, tra cui Silvia Levenson, Anne Karin Furunes, Francesca Gagliardi, Pierluigi Pusole e Walter Visentin realizzando cataloghi e documentando le installazioni delle mostre. Nel 2016, insieme alla critica d’arte Beba Marsano, segue il cuoco Gualtiero Marchesi nei sette itinerari lombardi tra cibo e cultura da cui nasce il libro Sapore in Lombardia, viaggio con Gualtiero Marchesi. Nel 2019 con l’artista Silvia Levenson realizza a Berlino e Birmingham dei progetti con gli immigrati e i rifugiati sul tema dell’integrazione. 

Oliver Migliore (Baden, Svizzera 1970, vive e lavora a Cuneo) inizia la carriera di fotografo agli inizi degli anni ‘90, con la pellicola e l’alchimia della stampa manuale in camera oscura. Per gran parte di quel decennio organizza viaggi in Asia, da sempre attirato da culture diverse e luoghi remoti. La passione per la fotografia e il viaggio vanno di pari passo, alimentandosi a vicenda. Un’affinità elettiva che si riflette nel suo lavoro fotografico, fra reportage e fotografia creativa, realtà e invenzione, che l’autore definisce “fotografia etnocentrica”. Negli anni Duemila inizia a collaborare con Slow Food realizzando reportage e articoliprevalentemente nel sud del mondo: America Latina, Africa, Asia. Fotografare è anche una via per incontrare “l’altro” in modo intimo con autenticità, profondità e intensità.

Manos, i contadini del mondo
Fotografie di Marco Del Comune e Oliver Migliore
a cura di Manuela De Leonardis

Acta International, Roma 6-27 febbraio 2020
inaugurazione alla presenza degli autori giovedì 6 febbraio alle ore 18.30


Dal 6 al 27 febbraio 2020 
direzione: Giovanna Pennacchi
via Panisperna, 82-83 – 00184 Roma
dal mercoledì al sabato ore 16 - 19.30 
info@actainternational.it 


pubblica: 
www.amaliadilanno.com          



Desacration di James P Graham


Giovedì 30 gennaio 2020, alle ore 18.00, nel Salone Borromini della Biblioteca Vallicelliana si inaugura la mostra Desacration dedicata al più recente lavoro di James P Graham che si focalizza con estrema attenzione sulle distruzioni di paesaggi e culture antichi, luoghi che sono stati culla e origine della Civiltà. L’esposizione fa parte del progetto OPERA 00│20 a cura di Paola Paesano.

“Il filo conduttore principale all’interno del mio lavoro – dichiara Graham – è sempre stato il fascino dell’origine, della manifestazione e dell’effetto dell’energia fisica e metafisica reale o immaginata. Il progetto Desacration è il primo che esamina l’estremità caricata negativamente di questo spettro usando una tecnica che oscilla tra la cartografia tradizionale e l’oggetto scultoreo tridimensionale. L’argomento è triste, focalizzato sul Medio Oriente, dove si stanno verificando gravi danni al nostro ambiente naturale attraverso il saccheggio delle materie prime e dei conflitti e la distruzione della nostra storia più antica ha luogo davanti ai nostri occhi! Questo progetto non può essere abbastanza rapido. Lo stato attuale del mondo oggi si trova su una scogliera che sovrasta un abisso sfaccettato. Le generazioni future devono affrontare una moltitudine di potenziali catastrofi: collasso ambientale, sovrappopolazione, disordini dalla migrazione di massa, collasso economico e guerra nucleare. Dal momento che il futuro sembra così decisamente desolante, ci stiamo persino ponendo le domande giuste? Una soluzione può essere trovata nel potere creativo dell’umanità per superare, guarire e continuare il percorso che ogni individuo affronta nella propria vita. Se ci sono soluzioni, noi artisti occupiamo un ruolo e una responsabilità per ispirare e indurre le persone a pensare e agire in modo diverso, a muoversi per il bene comune … per evolversi.”.

James P Graham, nato a Windsor il 21 giugno del 1961, vive e lavora tra Londra e l’Italia. All’inizio della sua carriera si è occupato di cinema e fotografia per importanti produzioni pubblicitarie. Nei primi anni Duemila decide di dare espressione alla sua vena artistica che lo ha sempre accompagnato e inizia a realizzare i primi lavori e le prime mostre. La critica si accorge di lui soprattutto dopo la realizzazione di Iddu, la sua opera più rappresentativa, con la quale approda anche alla Busan Biennale (Corea del Sud) nel 2010. Vista la sua formazione tradizionale nel campo fotografico e cinematografico, Graham ama in modo particolare la combinazione di processi analogici e tecnologia altamente sofisticata. Negli ultimi anni i suoi lavori hanno viaggiato molto: dalla Grecia all’Australia, fino all’Inghilterra.

La sua prima mostra personale in Italia ha avuto luogo nel 2015. Il titolo “Calling for the Infinite Sphere” si riferisce a una serie di sculture che utilizzano l’antenna parabolica, un moderno oggetto quotidiano e lo trasforma da ricettivo a portale riflessivo. Il titolo fa riferimento a una famosa citazione attribuita all’antico filosofo, sacerdote e alchimista egiziano Hermes Trismegistus. ” Dio è una sfera infinita, il cui centro è ovunque e la circonferenza da nessuna parte” . Il suo ultimo progetto si concentra sull’energia negativa generata dai danni ambientali e dai conflitti in Medio Oriente. ‘Desecration’ (2018) è una serie di lavori su carta che oscillano tra 2D e 3D, usando penna, acquerello, carta ritagliata e plastica.

Biblioteca Vallicelliana
Via della Chiesa Nuova, 18, 00186 Roma RM

Desacration di James P Graham
dal 30 gennaio al 28 febbraio 2020
orari visita: 
lunedì, martedì, venerdì 10.30-13.30; mercoledì 15.00-18.00; giovedì 11.00-14.00;15.00-18.00

pubblica: 
www.amaliadilanno.com          

venerdì 24 gennaio 2020

Natalija Dimitrijević Condominium



Natalija Dimitrijević
Condominium

MICROBA
Via Giambattista Bonazzi 46, Bari
Venerdì 31 gennaio 2020, ore 19,00

Nuova stagione espositiva per lo Spazio MICROBA, che inaugura l’anno con la mostra personale di Natalija Dimitrijević, Condominium, a cura di Riccardo Pavone e Marialuisa Sorrentino, vernissage venerdì 31 gennaio 2020 alle ore 19,00.
La tematica di questo 2020, al centro di una serie di personali, doppie personali e attività laboratoriali, che MICROBA organizzerà con l’Associazione culturale Achrome, con cui lo spazio rinnova una proficua collaborazione iniziata nel 2017, è legata alla relazione tra Arte e Architettura. Il progetto, coordinato da Riccardo Pavone e Marialuisa Sorrentino con Ignazio Fabio Mazzola e Nicola Zito, vedrà il coinvolgimento di artisti, curatori e critici, invitati di volta in volta a presentare progetti site specific su differenti aspetti dell’affascinante rapporto tra i due ambiti, fortemente correlati e da sempre intrecciati nelle dinamiche e nei risultati estetici.
Protagonista del primo appuntamento del ciclo sarà Natalija Dimitrijević, giovane artista serba laureata all’Accademia di Belle Arti di Bari, che presenterà all’interno dello spazio espositivo la sua più recente produzione pittorica, una serie di lavori inediti attraverso i quali, in maniera del tutto peculiare, darà una personale visione del tema centrale del progetto.
La mostra sarà corredata da un testo critico di Melissa Destino, ricercatrice presso l’Accademia di Belle Arti di Vienna e curatrice presso lo Spazio Murat di Bari, con cui MICROBA e Achrome daranno vita a una collaborazione che nei prossimi mesi porterà a nuovi eventi legati all’artista.
La mostra di Natalija Dimitrijević sarà aperta e visitabile fino al prossimo 29 febbraio 2020, dal martedì al sabato, dalle ore 17,00 alle ore 20,00.

MICROBA si pone lontano dal canonico concetto di galleria d’arte e, anche in questo nuovo ciclo di eventi, rinnova la propria aspirazione di spazio laboratoriale e sperimentale. Attraverso le opere e le esperienze di artisti giovani ma già di respiro nazionale e internazionale, il centro barese persegue la propria missione nel territorio e intende introdurre stimoli di riflessione nel contesto culturale circostante.

L’Associazione culturale Achrome è un collettivo che opera nel campo dell'Arte Contemporanea, muovendosi tra molteplici ambiti, dalla didattica alla ricerca, dall'organizzazione di eventi espositivi alla formazione professionale. Intessendo rapporti con il territorio, Achrome si propone di favorire un rinnovato e più proficuo dialogo tra la città e le dinamiche dell'Arte Contemporanea.
Natalija Dimitrijević (Niš, Serbia, 1995) ha frequentato la scuola d’arte della sua città di nascita (Umetnička škola Niš), dipartimento tecnico-figurativo. Nel 2014 si trasferisce a Bari e s’iscrive all’Accademia di Belle Arti di Bari al corso di Pittura, dove si laurea nel 2019. Si esprime attraverso diversi linguaggi tra cui: installazione, ambienti sensitivi, collage, pittura, disegno. Il suo lavoro si basa sulla ricerca della memoria del suo tempo, di un passato non troppo lontano, che non vuole essere nostalgica o malinconica, ma ricordo di sé e degli altri, che porta alla conoscenza dell’identità. Il mezzo artistico principale usato è la pittura, che spesso viene impiegata nello spazio, in installazioni e ambienti interattivi. La ricerca spaziale è molto importante per le sue opere attuali; la serie delle case è il risultato degli studi sul flusso mnemonico e cognitivo, un’improvvisazione che è correzione degli sbagli di un ricordo non preciso, riempimento delle lacune e ricostruzione di una nuova memoria. Attualmente vive e lavora a Bari.


Natalija Dimitrijević
Condominium
A cura di Riccardo Pavone e Marialuisa Sorrentino
Testo critico di Melissa Destino

MICROBA
Via Giambattista Bonazzi 46
70123 – Bari

Inaugurazione: venerdì 31 gennaio 2020, ore 19
Dal 31 gennaio al 29 febbraio 2020
Da martedì a sabato, dalle ore 17 alle ore 20

Info:
MICROBA
+39 3927385558 – spaziomicroba@gmail.com

ACHROME
+39 3470866802 – associazioneachrome@gmail.com

Di Terra di Mare di Cielo




Comunicato riassuntivo
Prende il via  DI TERRA IN CIELO il nuovo progetto itinerante 

che parla di ambiente attraverso l’arte e i libri

Dal 24 gennaio al 27 marzo 2020 

Manfredonia, Trani, Martina Franca, Monopoli, Galatina, S. Vito dei Normanni e Bari 



La questione ambientale è un’urgenza per tutti. Una sfida per chi immagina un futuro migliore, per chi compie azioni che possano portare ad un miglioramento tangibile per i territori e per le popolazioni.
Il futuro del nostro pianeta è al centro del progetto “Di Terra di Mare di Cielo” che dal 24 gennaio al 27 marzo, porterà questa urgenza in 6 biblioteche delle sei diverse province.
Di ambiente si parlerà inserendo però una marcia in più, usando le parole e le immagini, esplorando i diversi aspetti del problema con l’aiuto di esperti, divulgatori e artisti.
Da un’idea della storica dell’arte Lia De Venere, nasce il progetto “Di Terra di Mare di Cielo”, realizzato dall’associazione culturale ETRA E.T.S. e promosso dalla “Teca del Mediterraneo”, la biblioteca multimediale del Consiglio Regionale della Puglia. Gli stessi attori che lo scorso anno hanno progettato e curato “Le parole del cibo, le suggestioni dell’arte”, progetto di successo di promozione alla lettura grazie a libri e opere d’arte originali.
Per diverse settimane, da gennaio alla fine di marzo, sei studiosi e sei esperti, insieme con sei artisti, racconteranno la loro idea di tutela e di recupero dell’ambiente

Sei le biblioteche interessate dal progetto: Manfredonia, Trani, Martina Franca, Monopoli, Galatina, S. Vito dei Normanni.

Si inizierà il 24 gennaio, nella biblioteca di Manfredonia sul tema delle Energie rinnovabili, con Andrea Vico autore del libro "Energia - dal fuoco all'elio” pubblicato da Editoriale scienza. Un viaggio nella storia delle fonti fossili e rinnovabili curato dal giornalista fondatore dell’associazione culturale “ToScience”. Dialogherà con lui la professoressa Maria Dicorato, docente al Politecnico di Bari, in Sistemi Elettrici per l’Energia e Smart Grid per la Generazione Distribuita al corso di Laurea Magistrale in Ingegneria Elettrica di cui è anche coordinatrice. A presentare la sua opera sarà l’artista Daniela Corbascio.
Il 6 febbraio, nella biblioteca di Trani, sarà l’artista Massimo Ruiu a raccontare con la sua arte il problema dello smaltimento dei rifiuti. L’argomento verrà approfondito con il giornalista Niccolò Carnimeo, autore per Chiarelettere del libro “Com’è profondo il mare”, ed il docente Michele Notarnicola, ordinario di Gestione dei rifiuti solidi e bonifica dei siti contaminati al Politecnico di Bari.
Il 13 febbraio, con l’artista Nico Angiuli, si toccherà il tema dell’agricoltura sostenibile, nella biblioteca di Martina Franca, dove dialogheranno sul tema Marcello Mastrorilli, direttore del Cra sistemi colturali, autore de “L'acqua in agricoltura. Gestione sostenibile della pratica irrigua” pubblicato da Edagricole. Sul palco quel pomeriggio anche Angelo Parente, ricercatore ISPA – CNR di Bari, esperto in Sistemi di produzione orticola sostenibile.
Dall’agricoltura sostenibile alle emergenze ambientali, il 22 febbraio a Monopoli, con l’artista Raffaele Fiorella e la ricercatrice dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia Silvia Peppoloni, autrice di “Convivere con i rischi naturali” per la casa editrice Il Mulino. Con loro sul palco Federica Cotecchia, docente di Ingegneria geotecnica e stabilità dei pendii al Politecnico di Bari.
Si continuerà il 5 marzo, nella biblioteca di Galatina, parlando di consumo del suolo. Protagonista della serata, insieme con l’artista canadese – trapiantata in Puglia - Jasmine Pignatelli, ci sarà Paolo Pileri docente di Pianificazione e progettazione urbanistica al Politecnico di Milano e membro di gruppi di ricerca nazionali e internazionali, autore per Altreconomia di “100 parole per salvare il suolo”. Dialogherà con lui la professoressa Eufemia Tarantino, coordinatrice della laurea magistrale in Ingegneria per l’ambiente e il territorio al Politecnico di Bari.
La penultima tappa, il 12 marzo, a S. Vito dei Normanni dove si converserà di cambiamenti climatici. Protagonisti della giornata saranno l’artista Pier Alfeo, il giornalista Alessandro Farruggia autore del libro “Cambiamenti climatici. Come stiamo perdendo la sfida ambientale più importante” pubblicato da Diarkos, e Alex Guarini meteorologo AMPRO (Associazione Meteo Professionisti).
La manifestazione si chiuderà il 27 marzo, nell’Agorà del Palazzo del Consiglio Regionale della Puglia a Bari, dove verrà inaugurata l’esposizione temporanea delle opere realizzate dagli artisti nell’ambito del progetto. Mario Loizzo - È una sfida di tutti e per tutti, una partita che va giocata a tutto campo, mobilitando le migliori energie, intellettuali, tecniche e scientifiche. Per questo trovo efficace il progetto di arte e lettura, di militanza ecologista e alto senso civico, che coniuga la cultura e la bellezza con i temi e i problemi ambientali, mantenendo lo sguardo fisso allo sviluppo ecologicamente sostenibile e alla difesa, tutela, valorizzazione del territorio sotto tutti i profili
 Lia De Venere - mira a porre in relazione la saggistica che ha come soggetto il destino del nostro pianeta con l’arte contemporanea. Il progetto coinvolge sei biblioteche pugliesi, una per ogni provincia, nella realizzazione di incontri e piccole esposizioni in cui alla presentazione di testi su temi diversi quali i cambiamenti climatici, le emergenze ambientali, il consumo di suolo, l’agricoltura sostenibile, le energie rinnovabili, il problema dello smaltimento dei rifiuti, si affianchino installazioni, video sculture di artisti contemporanei pugliesi che sono stati selezionati proprio perché più in sintonia con quei temi. Il tema scelto – ha concluso - mi è sembrato il più adeguato ad interpretare certe problematiche molto attuali e molto scottanti di cui si sta discutendo da tempo, in questi ultimi mesi più intensamente. Il tema è proprio qualcosa che riguarda tutti, il mondo e il suo destino
Luciano Perrone – È un privilegio avviare per il secondo anno consecutivo questa attività di promozione della lettura abbinando alla divulgazione la conoscenza dell’arte contemporanea. Questi due aspetti sono di fatto i principali obiettivi dell’associazione ETRA che si occupa di organizzare eventi culturali, in particolare legati alla lettura e all’arte
. Ad ogni tappa è prevista la partecipazione di un consigliere regionale che donerà alle biblioteche partecipanti, in rappresentanza della “Teca del Mediterraneo”, una serie di pubblicazioni sulle tematiche del progetto, per incrementarne il patrimonio bibliografico. Le opere d’arte, invece, resteranno esposte per almeno 3 settimane nella sede dell’evento. 
 Uffico stampa a.minunno@gmail.com