lunedì 31 agosto 2020

Una boccata d’Arte. 20 artisti 20 borghi 20 regioni

Marinella Senatore

Un progetto di Fondazione Elpis
in collaborazione con Galleria Continua

Una boccata d’arte è un progetto d’arte contemporanea, diffuso e corale, realizzato da Fondazione Elpis in collaborazione con Galleria Continua. Vuole essere un’iniezione di ottimismo, una scintilla di ripresa culturale, turistica ed economica basata sull’incontro tra l’arte contemporanea e la bellezza storico artistica di venti tra i borghi più belli ed evocativi d’Italia.

Con Una boccata d’arte Fondazione Elpis desidera dare un significativo contributo per il sostegno dell’arte contemporanea e la valorizzazione del patrimonio culturale e paesaggistico italiano, proprio ora che il nostro Paese attraversa un momento difficile.

I venti borghi scelti, belli e caratteristici, che hanno aderito con entusiasmo all’iniziativa, saranno animati in settembre da venti installazioni temporanee site-specific, realizzate, per la maggior parte in esterni, da artisti italiani emergenti e affermati, invitati da Fondazione Elpis e Galleria Continua. Venti artisti per venti borghi, in tutte e venti le regioni d’Italia.

Per questa sua prima edizione, Una boccata d’arte inaugurerà le installazioni artistiche in contemporanea in tutti i borghi nel weekend del 12 e 13 settembre. Le opere rimarranno poi esposte per un mese offrendo una grande occasione di visibilità ai borghi coinvolti, favorendo gli incontri all’aria aperta, in sicurezza, per gli appassionati d’arte, i collezionisti e gli operatori del settore, e incentivando il turismo di prossimità e la curiosità di chi ama vivere il proprio territorio e le iniziative che esso propone.

Gli artisti e i borghi

 In Abruzzo nel borgo di Santo Stefano di Sessanio, in provincia dell’Aquila, gli artisti Antonello Ghezzi (Nadia Antonello, Cittadella, 1985 e Paolo Ghezzi, Bologna, 1980)

 In Basilicata nel borgo di Pisticci, in provincia di Matera, l’artista Sabrina Mezzaqui (Bologna, 1964)

 In Calabria nel borgo diSoverato, in provincia di Catanzaro, l’artista Matteo Nasini (Roma, 1976)

 In Campania nel borgo di Sant’Agata de’ Goti, in provincia di Benevento, gli artisti Ornaghi & Prestinari (Valentina Ornaghi, Milano, 1986 e Claudio Prestinari, Milano, 1984)

 In Emilia-Romagna nel borgo di Grizzana Morandi, in provincia di Bologna, l’artista Massimo Uberti (Brescia, 1966)

 In Friuli-Venezia Giulia nel borgo di Sutrio, in provincia di Udine, l’artista Sabrina Melis (Milano, 1986)

 In Lazio nel borgo di Ronciglione, in provincia di Viterbo, l’artista Marta Spagnoli (Verona, 1994)

 In Liguria nel borgo di Cervo, in provincia di Imperia, l’artista Elena Mazzi (Reggio Emilia, 1984)

 In Lombardia nel borgo di Castellaro Lagusello, in provincia di Mantova, l’artista Clarissa Baldassarri (Civitanova Marche, 1994)

 Nelle Marche nel borgo di Acquaviva Picena, in provincia di Ascoli Piceno, l’artista Matteo Fato (Pescara, 1979)

 In Molise nel borgo di Sepino, in provincia di Campobasso, l’artista Francesco Pozzato (Vicenza, 1992)

 In Piemonte nel borgo diOrta San Giulio, in provincia di Novara, l’artista Paolo Brambilla(Lecco, 1990)

 In Puglia nel borgo di Presicce - Acquarica, in provincia di Lecce, l’artista Claudia Losi (Piacenza, 1971)

 In Sardegna nel borgo diSan Pantaleo, in provincia di Sassari, l’artista Giovanni Ozzola (Firenze, 1982)

 In Sicilia nel borgo di Ferla, in provincia di Siracusa, gli artisti Marta De Pascalis (Roma, 1987) e Filippo Vogliazzo (Milano, 1987)

 In Toscana nel borgo di Volterra, in provincia di Pisa, l’artista Marinella Senatore (Cava de’ Tirreni, 1977)

 In Trentino-Alto Adige nel borgo di Mezzano, in provincia di Trento, l’artista Luca Pozzi(Milano, 1983)

 In Umbria nel borgo di Massa Martana, in provincia di Perugia, l’artista Arcangelo Sassolino (Vicenza, 1967)

 In Valle d’Aosta nel borgo di Avise, in provincia di Aosta, l’artista Alice Visentin (Ciriè, 1993)

 In Veneto a Borgo Valbelluna, in provincia di Belluno, l’artista Bekhbaatar Enkhtur (Ulaanbaatar, Mongolia, 1994)

Fondazione Elpis è stata costituita nel 2020 dall’imprenditrice Marina Nissim, collezionista d’arte contemporanea ed entusiasta ideatrice di mostre, i cui progetti espositivi riflettono il desiderio di condividere con il pubblico degli appassionati le sue esperienze di viaggio e di conoscenza. La Fondazione ha tra le sue finalità la tutela, la valorizzazione e la promozione delle forme espressive delle arti e della creatività contemporanee, prestando particolare attenzione all’impatto educativo e all’utilità sociale. La sua azione si concentra in particolare sul sostegno di artisti giovani ed emergenti, provenienti da Paesi e culture differenti, il cui talento meriti una maggiore opportunità di visibilità e supporto. L’azione di Fondazione Elpis è dunque aperta all’internazionalità, al multiculturalismo e al rispetto della creatività nella differenza dei linguaggi artistici.

Galleria Continua è una galleria italiana d’arte contemporanea, fondata nel 1990 da Mario Cristiani, Lorenzo Fiaschi e Maurizio Rigillo, con l’intenzione, già evidente nel nome, di dare continuità all’arte contemporanea in un paesaggio ricco di segni dell’arte antica come quello italiano. Occupando un ex cinema, Galleria Continua è partita da una città del tutto inaspettata – San Gimignano – magnifica e ricca di storia. Nel 2004, Galleria Continua ha iniziato una nuova avventura a Pechino, in Cina, mostrando artisti occidentali contemporanei in una zona in cui erano ancora poco conosciuti. Tre anni dopo, nel 2007, Galleria Continua ha inaugurato una nuova sede peculiare per creazioni su larga scala – Les Moulins – nella campagna parigina. Nel 2015 la Galleria Continua ha intrapreso un nuovo percorso, aprendo uno spazio a La Habana, Cuba, dedicato a progetti culturali ideati per superare ogni frontiera. Nel 2020, in occasione del trentesimo anniversario della Galleria Continua, ha aperto una nuova sede espositiva a Roma, negli spazi dell’Hotel St. Regis.

Una boccata d’arte
20 artisti 20 borghi 20 regioni
Inaugurazione: 12–13 Settembre 2020 in tutte le regioni d’Italia 
12.9 – 11.10.2020
info@unaboccatadarte.it

Contatto per la stampa:
E. press@unaboccatadarte.it T. +39 340 2325268

Il sito internet dedicato al progetto Una boccata d’arte e i suoi profili social saranno online a partire dalla prima settimana di agosto.


Todi Open Doors - Todi Festival 2020

Massimo Diosono


Dopo il successo della prima edizione, riprende “Todi Open Doors” proponendo un nuovo entusiasmante viaggio nella suggestione degli affascinanti gli androni dei palazzi storici della città. Sei gli artisti coinvolti per questa edizione: Lea Contestabile, Massimo Diosono, Attilio Quintili, Silvia Ranchicchio, Nicola Renzi, Virginia Ryan coordinati dai curatori, Andrea Baffoni e Manuela De Leonardis.

L’organizzazione si deve alla Fondazione Progetti Beverly Pepper con il supporto del Todi Festival. L’inaugurazione è prevista per venerdì 4 settembre alle ore 17, in occasione del Todi Festival, mentre un secondo appuntamento si prevede per sabato 19 settembre alle ore 21.00 in occasione del Festival delle Arti.

Misteriosi e affascinanti, gli androni sono luoghi di passaggio dove la sfera pubblica si fonde con il privato. In questo caso, l’arte contemporanea consente di creare un percorso per entrare in contatto con la parte storica vivendo la contaminazione fra tradizione e attualità. Nella giornata inaugurale e in occasione dei successivi appuntamenti, i visitatori saranno accompagnati in una sorta di viaggio alla scoperta di queste temporanee aree espositive e degli artisti che in esse hanno operato. Per ognuno di essi sono state predisposte schede critiche e biografiche collocate all’ingresso degli androni così da consentire al visitatore il giusto approccio all’opera e all’artista.

Artisti e opere:
Lea Contestabile - Palazzo Benedettoni - Via A. Ciuffelli, 5
Tornando a casa, 2020. L’istante e l’eternità come estremi di una linea che chiamiamo tempo, in cui si collocano - segmento dopo segmento - storie personali e collettive. Tornando a casaè il ricongiungimento dei fili portanti della poetica di Lea Contestabile, come la trama e l’ordito di un tessuto. La casa, per l’artista abruzzese, è sempre accoglienza e appartenenza, contenitore di emozioni e tradizioni che perdurano di generazione in generazione. Nel suo lavoro, la fragilità della memoria si rafforza con la complicità della fotografia diventando un segno, non solo un’azione consapevole. 

Massimo Diosono - Palazzo Cesi – via Paolo Rolli, 3
Veglia (Palazzo Cesi, Todi, 2020). Massimo Diosono affronta il tema dell’imperscrutabile riconducendosi alla narrazione popolare. Ponte di collegamento tra visibile e invisibile, Una che metafora che prende forma, qualcosa di riconoscibile. Vaghiamo convinti di noi stessi senza accorgerci della nostra opalescenza. Similmente è l’artista: invisibile. Perché anche nel fare arte c’è bisogno di compiere un atto di fede, credere in qualcosa di celato, guardare oltre la soglia.

Attilio Quintili - Palazzo Montani Angelini - Via del Duomo, 18
Deruta-Todi, 2020.Sulle orme dell’Art-Walk degli anni ‘60, ma anche attraverso l’esperienza spirituale dei pellegrinaggi medievali del Cammino della Luce, Attilio Quintili ricerca nell’azione del camminare il momento di ricongiungimento con le forze della natura e del cosmo. La distanza di 26 Km percorsa il 4 settembre 2020 tra il suo studio a Deruta e la meta - l’androne dell’antico palazzo tuderte - è una tappa del progetto Io viaggio in Umbria, concepito dall’artista come un video/taccuino di viaggio dove «le fasi dell’infinito ciclo vitale si ripresentano sotto forma di inizio-cammino-fine.»

Silvia Ranchicchio - Residenza San Lorenzo 3 – via San Lorenzo, 3
Ātman, 2020. Con la sua opera Silvia Ranchicchio ci pone davanti alla riflessione sul tempo che è poi quello in cui siamo chiamati a imparare. Un tempo non infinito, il nostro. Quello del genere umano, dove la vita prospera originando idee, stabilendo intime connessioni, testando la capacità biologica di coesistere con la Terra. La forma circolare riconduce alle dinamiche cosmiche, mentre la luce scalda le materie stabilendo un contatto tra la natura fenomenica e quella animica. Si uniscono così i differenti stadi dell’esistere: il sopra e il sotto, in una predisposizione mandalica della forma.

Nicola Renzi - Palazzo Valenti Fedri – piazza Umberto I, 25
Una ics, in luogo della firma, 2020. Un grande segno giallo campeggia al centro dell’androne. Imponente e carico di energia. Nasconde l’incognita di un nome, una vita. Chi non sa scrivere lascia una traccia. Nicola Renzi attinge all’efficacia della sua poetica per integrarsi con l’architettura dello spazio. Una traccia che nasconde un nome, nella cui definizione plastica troviamo i connotati di una volumetria. Rimarca così la dualità dell’essere dove esterno e interno coesistono in una costante battaglia di valori e responsabilità.. 


Virginia Ryan - Palazzo Morghetti - Via del Duomo, 8
Personal Diffractions, 2016-2020. Partiamo dalla forma: uno “scudo” circolare da cui, come onde vibrazionali, si propagano storie che giungono da culture diverse, libere dalle costrizioni anguste degli stereotipi occidentali. Il carattere dinamico dell’installazione Personal Diffractions, dove ogni singolo pezzo vive in maniera autonoma ma complementare agli altri, a cui è profondamente legato nella ricerca di una dimensione corale - manifesto della sua energia più autentica - è sottolineato proprio dal dialogo e dall’interazione di materie (in parte objects trouvé) e tecniche differenti. 




TODI OPEN DOORS 
Todi Festival 2020
androni del centro storico di Todi

Lea Contestabile, Massimo Diosono, Attilio Quintili, Silvia Ranchicchio, Nicola Renzi, Virginia Ryan

II edizione a cura di 
Andrea Baffoni e Manuela De Leonardis
Dal 4 al 20 settembre 2020

inaugurazione venerdì 4 settembre - ore 17
Info: 3471829384

venerdì 28 agosto 2020

Franco Guerzoni. L’immagine sottratta

Antropologie, 1976-1978, pigmenti e stucco su coccio e stampa cromogenica, cm 20x20

Il Museo del Novecento riapre la stagione espositiva con la mostra Franco Guerzoni. L’immagine sottratta, a cura di Martina Corgnati, un affondo nell’opera dell’artista modenese in programma dal 9 settembre 2020 al 14 febbraio 2021.

La mostra segna il ritorno di Franco Guerzoni nella città dove hanno avuto luogo alcune delle sue principali esposizioni, e prosegue l’indagine condotta dal museo sui protagonisti e i movimenti che hanno contrassegnato il panorama artistico italiano nella seconda metà del Novecento.

L’artista dichiara: “Con un’espressione della curatrice Martina Corgnati, che faccio mia, l’esposizione dovrà essere “intima” come intimo è lo spazio che la riceve al Museo del Novecento: la grande sala della Lanterna e lo spazio dell’Archivio. Non inseguirà l’ambizione di narrare una biografia, quanto piuttosto accettare la frammentarietà di alcune stagioni di ricerca che qui cercano di incontrarsi in una distanza temporale significativa. Saranno esposti lavori dei primi anni Settanta che come ninfe volanti cercano un contatto con ricerche attuali e ne costituiscono credo, ancora, la spinta propulsiva, un ricordo mai sfumato del passato. Così le piccole edicole in gesso recanti una foto di case sventrate dal titolo “Affreschi” sembrano essere ancora oggi la suggestione che sussurra ai dipinti attuali, di grande formato, il fascino che mi suscita la pittura opaca, la parete dimenticata e il fatto diaccudirne i frammenti: tutteidee che mi accompagnano fino alle stratificazioni delle grandi tavole di “Archeologie senza restauro” o i “Paesaggi in polvere” che ne sono gli esiti più recenti. L’occasione consentirà inoltre di presentare piccoli inediti, stanze in miniatura da percepire attraverso uno sguardo sghembo che costringe lo spettatore in un movimento rotatorio del capo a cercarne l’enigma celato; “Intravedere” ne è il titolo. Le grandi teche di vetro che circoscrivono l’archivio consentono l’esposizione di quel “Museo Ideale” costituito da gessi colorati che corteggiano il bassorilievo, vere pareti da sfogliare, un’archeologia del quotidiano nel quale anche il piccolo frammento di ieri dialoga con forme del remoto. Uno spazio timido e sorridente appare quello dedicato all’esposizione di carte, foto e documenti che s’incaricano di narrare l’origine del lavoro tra euforie e sconfitte: sonoquegli “Irrisolti” che desiderano essere guardati con l’indulgenza di chi vuole assistere al teatro creativogermogliato tra le tante influenze e contaminazioni assimilate dalla fine degli anni Sessanta fino ai primi Settanta, quel cercare il “nuovo” a tutti i costi tra i fuochi delle avanguardie e l’antagonismo politico. Eludendo un’antologia vera e propria che mi avrebbe costrettoa congiungere in un percorso rettilineo il mio lavoro,hopreferito il labirinto offerto dai suoi mille frammenti. È inoltre per me piacevole rivedere alla luce fredda dei grandi tavoli luminosi dell’Archivio tutta la mia produzione di libri-opera, accompagnati da testi di amici scrittori, critici e storici dell’arte. Queste particolari realizzazioni sono certamente la parte più pensosa del mio lavoro. Libri da agire editi in pochi esemplari accompagnati dalle parole affettuose di Sebastiano Vassalli, Adriano Spatola, Emilio Mattioli, Paolo Fossati, Henry Martin soltanto per citarne alcuni. Le immagini che compaiono nei volumi sono spesso collaborazioni fotografiche con Luigi Ghirri e Franco Vaccari. In realtà se l’esposizione dei dipinti ha rifuggito l’idea antologica, i libri-opera rappresentano invece una vera e propria antologia. (Franco Guerzoni)


LA MOSTRA NEL DETTAGLIO
Al quarto piano del Museo del Novecento sarannno esposte soprattutto opere realizzate dall’artista nell’ultimo decennio: un itinerario intorno alla parete, un toposper Guerzoni. Pareti vecchie e scrostate, ricche di intonaci e rigonfiamenti, precarie per crepe, graffi, affioramenti, muffe e salnitri, sono protagoniste prima, agli esordi, di scatti fotografici utilizzati come supporto del suo lavoro; poi saranno evocate sulla tela: pareti-palinsesto dai molteplici, evocativi affioramenti sulle quali si è articolata tutta la sofisticata archeologia personale dell’artista modenese. Le immagini, rovine vere o più frequentemente simulate e suggestivamente ricostruite attraverso la pittura, saranno poste in dialogo con lavori dei primissimi anni Settanta nati dalla collaborazione con gli amici fotografi Luigi Ghirri e Franco Vaccari. La mostra continuerà conl’ultima ricerca di Franco Guerzoni intitolataIntravedere: piccole stanze di materiale gessoso che galleggiano come libri aperti, ma la cui immagine è nascosta, appunto “sottratta” allo sguardo dell’osservatore.

Accompagneranno questi lavorii libri-opera che dagli anni Settanta punteggiano l’itinerario di Guerzoni: dal Libro dei sognidel 2009 al Museo ideale del 2013. Libri non solo da guardare ma da “agire”, preziosi nella loro rarità, che contengono le riflessioni dei tanti poeti, critici e letterati, amici che da sempre seguono il percorso dell’artista. Nel percorso espositivo, una bacheca è riservata a un labirinto di sequenze fotografiche, spesso inedite, che raccontano progetti e aspirazioni risalenti alle sue origini inquiete che l’artista chiama Irrisolti frutto acerbo e tenero del suo ingresso nella ricerca artistica.

Infine un video, realizzato appositamente per l’occasione da Eva Marisaldi ed Enrico Serotti, racconterà per tappe esemplari e con ironia, affetto e rigore, l’opera di Guerzoni nel suo complesso, compresa quella parte che non potrà essere rappresentata in mostra. 

Arricchirà la personale un ricco volume, edito da Skira, con le immagini delle opere esposte, testi della curatrice Martina Corgnati e di Adele Ghirri e materiali utili ad approfondire il lavoro dell’artista con una ricostruzione del decennale e importante rapporto da lui intrattenuto con Milano, sede di mostre, gallerie importanti nella storia di Guerzoni, così come anche di avventure e incontri decisivi.

Franco Guerzoni. L’immagine sottratta,a cura di Martina Corgnati, è parte del palinsesto del Comune di Milano “Aria di Cultura”, il programma di iniziative culturali che accompagnerà l’estate milanese.

Biografia
Franco Guerzoni è nato nel 1948 a Modena, dove vive e lavora. Nel 1970 intraprende diverse, non tradizionali e spesso effimere pratiche di produzione artistica, molto sperimentali e vicine alla fotografia; il contesto è di forte influenza concettuale e intenso scambio con altri giovani artisti, Franco Vaccari, Claudio Parmiggiani, Giuliano Della Casa, Carlo Cremaschi, Luigi Ghirri. Nel 1973 tiene la prima personale alla Galleria Studio G7 di Bologna, Archeologia. In questi anni l’artista presta grande attenzione al mondo archeologico e alla memoria, elaborando anche libri-opera che affrontano i temi del viaggio, dell’immagine e della sua ambiguità. Viaggia in Turchia, Iran, Afghanistan, India e Nepal; passaggi testimoniati da mostre come Blow-Up(1976), Foto-grafia, a cura di Arturo Carlo Quintavalle nel ’77, e Il tesoro di Begram(1978) da Trisorio di Napoli. Nei primi anni ‘80 si avvicina alla pittura intesa come materializzazione e non rappresentazione della parete o “resto” dove si compie la sua personale operazione archeologica: nascono grandi carte gessose, esposte in Carte di viaggio, alla Villa Romana di Firenze, Cosa fanno oggi i concettuali?, alla Rotonda della Besana, e Scavi superficialialla Galleria Civica di Modena. Alla fine del decennio Guerzoni intraprende grandi cicli di opere quali Decorazioni e rovine, presentato alla Biennale di Venezia del 1990, e Restauri provvisori, alla Galleria Comunale d’Arte Moderna di Bologna. Un’ampia retrospettiva viene allestita nel 1996 alla Galleria Civica di Arte Contemporanea di Trento, mentre è del ’99 la personale Orienti,a Palazzo Massari di Ferrara. Nel 2002 tiene una personale all’Ettersburg Schloss di Weimar, nel 2004 a Palazzo Forti di Verona e nel 2006 alla GAM di Torino. Nel 2011 il suo lavoro è incluso nel Padiglione Italia della LIV Biennale di Venezia mentre nel 2013 Palazzo Pitti organizza l’antologica La parete dimenticata. Fra le personali più recenti si annoverano soltanto Nessun luogo, da nessuna parte. Viaggi randagi con Luigi Ghirri, alla Triennale di Milano, Archeologie senza restauro al MAMbo di Bologna.


INFO
Franco Guerzoni. L’immagine sottratta
A cura di Martina Corgnati
9 settembre 2020 - 14 febbraio 2021
ingresso compreso nel biglietto di accesso al Museo (€ 5,00)

Museo del Novecento 
piazza Duomo 8, Milano 
tel. 02 88444061
c.museo900@comune.milano.it
www.museodelnovecento.org
Facebook: MuseodelNovecento
Twitter: @museodel900
Instagram: @museodel900

Orari e modalità di accesso
si prega di consultare il sito web del museo
www.museodelnovecento.org

Ufficio stampa Comune di Milano
Elena Conenna
elenamaria.conenna@comune.milano.it
tel. +39 02 88453314

Ufficio stampa Mostra 
Sara Zolla 
press@sarazolla.com
tel. +39 346 8457982

Comunicazione Museo del Novecento
Rossella Molaschi
rossella.molaschi@comune.milano.it
tel. +39 02 88448567

pubblica: 

giovedì 27 agosto 2020

Disembody di Manuel Scrima

disembodiedness 050 (Artemide) - Manuel Scrima

La galleria Fabbrica Eos è lieta di presentare la mostra fotografica dell’autore Manuel Scrima, dal titolo Disembody, primo appuntamento della rassegna New Post Human in programma per la stagione 2020/21, iniziativa che rientra nella rassegna DAAM in programma dal 1 al 4 Ottobre presso Fabbrica Eos – Piazzale Baiamonti 2 -20154 Milano.

L’esposizione, a cura di Chiara Canali, raccoglie un corpus di lavori inediti di grande formato (100x100 e 50x50 cm) stampati su lastre di vetro e plexiglass montate assieme, in una sovrapposizione di più livelli che ricreano la complessità dell’immagine finale.
Sarà presente, inoltre, un pavimento a mosaico di 200x200 cm, costituito da un puzzle di 400 mattonelle di pietra tagliate a mano, che riportano le stampe fotografiche con i soggetti creati dall’artista. Le mattonelle sono composte da materiali a base quarzo, prodotte da Stone Italiana, una delle aziende più all'avanguardia nella produzione di quarzo e marmo ricomposto.

Il titolo Disembody allude al processo della fotografia di Manuel Scrima che parte dallo studio del corpo umano, maschile e femminile, per arrivare a una fotografia disincarnata, incorporea, astratta, separata dal corpo di partenza.

Negli scatti di Scrima si rivela una profonda passione per la cultura classica e umanistica: la perfezione formale della scultura classica e il sensuale edonismo delle ombre dei corpi sono il punto di partenza di una fotografia che punta alla sintetizzazione formale e stilistica, in cui si fondono sagome astratte con linee geometriche attraverso un drammatico contrasto di chiari-scuri.

Manuel Scrima è interessato a una fotografia del dettaglio, ottenuta solamente grazie alla tecnica fotografica senza alcun intervento in postproduzione, dove la composizione e la simmetria delle forme non è dettata dalla duplicazione e specularità delle immagini ma dalla associazione maniacale di corrispondenze formali ed equilibri corporei. Una sorta di purismo fotograficoriconducibile agli insegnamenti del teorico e artista Jaromír Funke, perché appartengono alla sua fotografia due componenti sostanziali: “il sentimento e la composizione”.
Un sentimento adamantinoverso lo statuto dell’immagine in continua mutazione, evoluzione e trasformazione, che determina un senso di sospensione e alterità. A partire dalla frattura operata dalla Body Art, i corpi subiscono una modificazione iconica e culturale, dive­nendo dei corpi mutanti nati dalla contaminazione di pratiche espressive, mediali e tecnologiche. I corpi di Manuel Scrima, seppur mantenendo una forte carica sessuale e organica, sono ridotti a una formafondamentale. L’indiscutibile evidenza della composizione formale serve a indirizzare l’attenzione sulla bellezza e la verità del soggetto. Una composizione fotografica legata all’idea di astrazione ma che si confronta con tutta la storia dell’arte modernapiù che con la storia della fotografia.Robert Adams nel suo libro La bellezza in fotografiasuggeriva che la fotografia è nuova “perché è per natura costretta a ripetere l’antico mestiere dell’arte:sco­priree rivelare il senso della confusa materia della vita. Paradossalmente, si può capire questa novità considerando, ad esempio, che le fotogra­fie di Nick Nixon sono più vicine a Piero della Francesca che a Franz Kline, quelle di Robert Frank a Bruegel più che a Robert Motherwell, quelle di Mark Cohen più a Goya che a Frank Stella, e così via”.
Così la fotografia di Manuel Scrima rilegge preferibilmentele silhouette ritmate e astratte dei “Nudi Blu” di Henry Matissepiuttosto che i corpi scultorei di Robert Mapplethorpe; guarda allevoluttuose ed essenziali impronte blu di Kleinpiù che le rayografie di Man Ray; studia le campiture a losanghe marroni di Rothkopiuttosto che i fotogrammi astratti di Luigi Veronesi; riscopre le strutture geometrizzanti delle maschere cubiste piuttosto che le polaroid di Paolo Gioli.


RASSEGNA NEW POST HUMAN
Il periodo di emergenza sanitaria che ha investito non solo il nostro paese, ma il mondo intero, ha posto tutti in una condizione di stasi che ha provocato indubbiamente molte riflessioni, sulla condizione dell’essere umano, sul suo modo di stare al mondo e di farne esperienza, sulle relazioni. Non sappiamo se da questo scaturirà un vero e proprio cambio di paradigma ma abbiamo immaginato questo momento come una sorta di stand-by dopo il quale si deve ripartire, sapendo che nulla sarà più come prima, anche se in fondo nulla è mai stato come prima. Fabbrica Eos con questa rassegna fa un apparente passo indietro a quella che è sempre stata la sua peculiarità, la proposta di artisti sempre nuovi e spesso al loro esordio; nel corso dell’anno presenteremo una serie di mostre i cui protagonisti sono autori “nuovi” per la galleria o per il mercato dell’arte. Ma è un passo indietro per prendere la rincorsa verso il nuovo, verso quel Post-Umano che crediamo sia scaturito da questa situazione.

MANUEL SCRIMA BIOGRAFIA
Manuel Scrima è un artista e fotografo/regista nato a Cremona da padre arbëreshë e madre belga che fin dagli esordi ha lavorato su più continenti. Nel suo lavoro sono sempre riconoscibili ispirazioni classiche e neoclassiche, parte della sua educazione visiva, che spesso ama rapportare a culture distanti ed esotiche. Nel 2006 inizia il suo periodo Africano (Afrika Awakesla sua mostra più celebre ha girato gallerie e musei con 10 repliche tra Francia, Inghilterra, Irlanda, Finlandia, Italia e Kenya). Le sue immagini restituiscono dignità e bellezza a un continente distorto dai racconti dei media e per questo vengono sostenute da realtà internazionali come: UNESCO, Medici senza Frontiere, Care International. In particolare nel luglio del 2009 espone al Ramoma, Museo d'Arte Moderna di Nairobi. Nel 2010 l'UNESCO lo sceglie come artista per una personale a Parigi che celebra la cultura del Kenya. Sempre nel 2010 alcune sue foto più rappresentative sono esposte ad Art Basel Miami. In quegli anni torna a vivere a Milano e decide di mettersi alla prova con la fotografia di moda e comunicazione. Collabora con molti brand tra i quali: Levi's, Iceberg, Gucci, Les Hommes, Yamamay, Carlo Pignatelli, Romeo Gigli, Silvian Heach, Lancetti, IKEA, Malloni. Nel 2010 inizia la sua avventura asiatica e la collaborazione con l’artista e stilista Angelo Cruciani. Con lui realizza diversi progetti a cavallo tra Arte, Comunicazione e Moda, (i.e. Made in China, She’s Not A Man). Nel 2012 la sua mostra AfreakA, curata da Alessandro Turci, fa parte del Festival Fotografico Italiano. Sue sono le immagini delle recenti performance e flash mob sull'amore promosse da Angelo Cruciani (2014-2020) e diverse opere fotografiche-pittoriche esposte in LOVVISM(2015). Nel 2018 si dedica a fotografare artisti, in particolari giovani cantanti di successo. Nel 2019 esce il suo short film ICEBERG, un video musicale legato ad una breve storia ambientata in un immaginario sobborgo italiano. E' il primo video italiano ad approdare sulla piattaforma World Star Hip Hop, bibbia della musica americana. Successivamente il film è premiato a Los Angeles e ad Atlanta. Sempre nel 2019 arriva anche un premio alla regia a Milano per il fashion film WHOMANe il premio Alfa alla fotografia ad Aci Reale per la sua carriera. Nel 2020 è in corso la preparazione per Prosopon 2030: la mostra ufficiale per il cinquantesimo Giffoni Film Festival. L'artista incontra 2030 ragazzi della generazione Z e parla con loro di futuro e sostenibilità. Da questo percorso nasceranno 2030 ritratti, 2030 voci registrate, 2030 video di occhi che sognano e un collage di 2030 tessuti, ognuno con un desiderio destinato a realizzarsi in un prossimo futuro.



DISEMBODY, LA MOSTRA FOTOGRAFICA DI MANUEL SCRIMA
a cura di Chiara Canali
Inaugurazione giovedì 24 settembre dalle ore 18.30
In esposizione dal 25 settembre al 22 ottobre 2020

FABBRICA EOS Contemporary Art
Piazzale A. Baiamonti 2 - Milano
FABBRICA EOS Gallery
Viale Pasubio (angolo via Bonnet) - Milano
T. +39 02 6596532
www.fabbricaeos.it / info@fabbricaeos.it

martedì 25 agosto 2020

Biennale Gherdëina 7 - A breath? A name? The ways of worldmaking

Marzia Migliora, Senza titolo #4, from the series Fil de seida, 2016

La settima edizione della Biennale Gherdëina, la mostra internazionale di arte contemporanea nello spazio pubblico di Ortisei in Val Gardena, visitabile fino al 20 ottobre 2020.

Il team della Biennale e il curatore Adam Budak lavorano all‘edizione 2020 della Biennale già da un anno: l’inaugurazione era infatti originariamente prevista per il 26 giugno. Tuttavia, visto il momento di crisi e lo stop obbligato dovuto al Coronavirus, l‘intero progetto è stato messo in pausa in prossimità dell‘apertura e rinviato a data da destinarsi. 

Ora l’associazione, l’intero team e il curatore hanno deciso che il progetto avrà luogo quest‘estate, a dispetto delle difficili condizioni e dei massicci cambiamenti sociali e tematici, adattandolo alle condizioni attuali.

Gli organizzatori sono convinti che, soprattutto in questo periodo di incertezza, aspettative e cambiamenti, l‘arte possa e debba dare un importante contributo sociale. Organizzando la settima edizione della Biennale Gherdëina si vuole mandare un segnale positivo e di speranza, ribadendo il ruolo chiave che l‘arte contemporanea svolge in una cultura in continua evoluzione. 

Questa edizione della Biennale Gherdëina porta il titolo – a breath? a name? – the ways of worldmaking (“– un respiro? un nome? modi di fare il mondo”), e vede una significativa svolta poetica nei confronti delle esigenze vitali fondamentali dell’interazione umana, quali l’atto del respirare e la volontà di dare un nome agli oggetti.

Così, la creazione di nuovi mondi viene esaminata nei bisogni più importanti degli esseri umani, integrati in un ambiente naturale e in un contesto sociale.

Torna alla guida curatoriale Adam Budak (Praga), che dopo le due precedenti edizioni della Biennale Gherdëina – “From Here to Eternity” (2016) e “Writing the Mountains” (2018) – conclude quest’anno la serie di progetti ambiziosi che hanno conferito rilevanza internazionale all’intera manifestazione negli ultimi anni.

Nell’edizione 2020, le aree tematiche affrontate – il significato del patrimonio culturale, la ricerca del posizionamento strategico nella storia, l’importanza del concetto di comunità, l’onnipresenza della natura e della sua “industria” – verranno contestualizzate in un quadro socio-politico che non trascurerà gli aspetti più poetici, spirituali ed esistenziali. Come nelle edizioni precedenti, un ruolo importante sarà rivestito dalla complessità della lingua ladina e si tornerà a occuparsi della continuità e della persistenza delle tradizioni – tenendo sempre conto della necessità di reinterpretarle, metterle in discussione e potenzialmente trasformarle.

Focus della Biennale di quest’anno saranno dunque il significato e la consapevolezza della rilevanza socio-politica nel processo di creazione del mondo, il fattore dinamico all’interno di questo processo, ma anche la resilienza che cultura e natura garantiscono. Si tratta di un processo di emancipazione che tiene conto in modo responsabile e lungimirante dell’unicità storica del luogo, che qui si è sviluppato in una visione matura e coraggiosa del futuro. 

Tre i capitoli sulla sociologia dell’incontro e la strategia della pluralità che costituiranno il nucleo originario della realizzazione di nuovi mondi: ecology of others – sul rilancio della relazionalità (secondo la riflessione di Philippe Descola in merito al legame natura-cultura); in praise of hands – sull’arte del tatto (questo capitolo è fortemente ispirato al sogno di Henri Focillon sull’autonomia dell’arte rispetto ai materiali, alle tecniche e ai segni); e infine the cloud of possibles – sulla diffusione dell’entusiasmo e sul potere della differenziazione (facendo riferimento a quello che Maurizio Lazzarato definisce “il passaggio da un rapporto capitale-lavoro a uno capitale-vita”).

Responsabilità e umiltà sono gli approcci che uniscono tutti e tre i capitoli, nel tentativo di padroneggiare le più grandi sfide del processo attivo di “worldmaking”, con capacità di reazione e attenzione.

La Biennale Gherdëina 7 consiste in una mostra principale nello spazio pubblico di Ortisei in Val Gardena e dei paesi circostanti, in uno spazio espositivo nella sala Luis Trenker nel centro di Ortisei, appositamente adattato per la Biennale, nonché in una serie di eventi collaterali che saranno messi a disposizione anche online in streaming.

Ringraziamo tutti i colleghi, artisti, collaboratori, partner e sponsor per la loro disponibilità a sostenere con grande entusiasmo questo progetto in questo momento particolare.

La Biennale Gherdëina è organizzata dall‘associazione Zënza Sëida. Il progetto è sostenuto e finanziato dalla Regione Autonoma Trentino-Alto Adige, dalla Provincia Autonoma di Bolzano, dai Comuni della Val Gardena, dall‘Associazione Turistica della Val Gardena, dalla Fondazione Cassa di Risparmio dell‘Alto Adige, da aziende private e dagli Amici della Biennale. 

La Biennale Gherdëina è parte della BIENNIAL FOUNDATION.

Artisti invitati alla settima edizione della Biennale Gherdëina:

Agnieszka Brzeżanska (POL), Brave New Alps (ITA), Carlos Bunga (PRT), Pavel Büchler (CZE/UK), Josef Dabernig(AUT), Aron Demetz (ITA), Habima Fuchs (CZE), Henrik Håkansson (SWE), Petrit Halilaj e Alvaro Urbano (RKS – ES), Ingrid Hora (ITA), Paolo Icaro (ITA), Hans Josephsohn (CH), Lang/Baumann (CH), Tonico Lemos Auad (BRA), Kris Lemsalu (EST), Sharon Lockhart (USA), Myfanwy MacLeod (CAN), Antje Majewski con Pawel Althamer (POL), Alioune Diouf (SN), Cecilia Edefalk (SWE), Pawel Freisler (SWE), Gregor Prugger (ITA / GER), Marcello Maloberti (ITA), Franz Josef Noflaner (ITA), Paulina Ołowska (POL), Pakui Hardware (LIT), Maria Papadimitriou (GR), Nicolas Party (CH), Stefan Rinck (GER), Hermann Josef Runggaldier (ITA), Marinella Senatore (ITA), Paloma Varga Weisz (GER).



BIENNALE GHERDËINA 7
– a breath? a name? – the ways of worldmaking
08.08.2020 – 20.10.2020
Biennale Gherdëina (Zënza Sëida VFG | Pontives 8 | IT-39046 Ortisei, BZ)


lunedì 24 agosto 2020

Bookolica. Il festival dei Lettori Creativi

Quattro giorni di incontri dedicati alla letteratura con personaggi della cultura di rilievo nazionale e internazionale legati ad un programma ricco di attività

Giovedì 3 settembre alle ore 21.00, nella suggestiva cornice di Piazza Faber a Tempio Pausania, inaugura il programma ufficiale della terza edizione di Bookolica con un raffinato calendario di letture, performance, musica, presentazioni, talk e proiezioni per rileggere sotto nuova luce le più recenti proposte editoriali. 

Il progetto Bookolica Kids, dedicato al mondo dell’infanzia, vedrà invece gli esordi già a partire dal 31 agosto. Tante le novità, le partecipazioni di attori sardi, numerosi nuovi ospiti nazionali e internazionali ma anche dei graditi ritorni.

Dal 3 al 6 settembre 2020 il Festival torna ad essere, per un pubblico eterogeneo sia per età che interessi, l’occasione di un fertile confronto tra saperi e uno spazio in cui affrontare, attraverso la letteratura, temi che riguardano l’attualità. La maggior parte degli appuntamenti si svolgerà in uno dei luoghi più suggestivi di Tempio Pausania, Piazza Faber, seguendo tutte le misure e direttive di sicurezza in materia COVID. “Riteniamo un dovere e diritto, sia per noi come organizzatori che per il pubblico e i sostenitori del festival, portare avanti questo progetto seppur in un momento delicato come questo. Vogliamo esserci per creare un immaginario di possibilità, raccontare storie, incontrarci, leggere e rileggere” – Associazione Bottega No-Made. Bookolica conferma così l’impegno verso il pubblico e per la prima volta trasmetterà gli eventi anche in diretta streaming per tutti coloro i quali non potranno essere presenti.

Bookolica per il 2020 mette al centro il ruolo della lettura come elemento essenziale nel percorso di crescita culturale delle persone e fondamentale per rafforzare l’idea del libro come bene comune. I numerosi appuntamenti mettono in dialogo i diversi linguaggi dell’arte, della letteratura e della cultura con la tradizione, il contesto ambientale e l’innovazione, creando un ambiente interattivo di condivisione, confronto e dibattito.

Ampio spazio sarà dedicato all’ambiente con un focus sull’acqua, tema sempre attuale e di estrema urgenza. Attraverso la letteratura si analizzeranno le problematiche ambientali a livello locale e mondiale alla presenza di esperti del settore, startupper, attivisti e giornalisti ambientali come Emanuele Bompan, Simona Savini, attivista del Forum Italiano dei Movimenti per l’Acqua e Christian Secci, imprenditore virtuoso nel campo dell’ecosostenibilità e dell’innovazione green.

All’interno del Festival anche la musica avrà il suo grande momento con un incontro retrospettivo dedicato alla vita e all’opera di Franco Battiato; cantautore di spicco della musica italiana e artista tout court, Battiato sarà il protagonista di un intenso approfondimento: sul palco di Bookolica si susseguiranno Fabio Zuffanti, musicista eclettico della scena nazionale, il filosofo Giuseppe Pulina con un affondo sulla poetica dell’autore e il musicista Fabio Cinti, il quale vanta importanti collaborazioni con grandi nomi della musica comeMorgan e lo stesso Battiato.

Alla musica sarà dedicato un altro momento del Festival con un incontro sul Grande Maestro Ennio Morricone assieme al compositore e scrittore Alessandro de Rosa.

Ogni giornata del festival, infine, chiuderà con un concerto dal vivo. 

Bookolica apre l’edizione 2020 con il progetto Bookolica Kids, occasione di formazione e crescita per il mondo dell’infanzia e per docenti, educatori e genitori. Fin dalla prima edizione Bookolica ha sempre posto la sua attenzione sulle nuove generazioni affinché anche i più piccoli si riconoscessero nel festival. Bookolica Kids, realizzato con il sostegno della Fondazione di Sardegna, accoglierà un nuovo pubblico, stimolando le pratiche di apprendimento attraverso un laboratorio di scrittura creativa a cura di Alberto Capitta, reading letterari ad opera di Savina Dolores Massa e presentazione di libri scritti a due mani da Giuseppina Cuccu e Antonello Cuccu.

L’amore per il territorio sardo e la passione per il proprio lavoro che contraddistinguono l’Associazione Bottega No-Made, ideatrice e promotrice di Bookolica, si traducono in una serie di iniziative che arricchiscono il territorio isolano durante tutto l’anno. Da sei anni Bottega No-Made organizza PROPS - Festival dei gesti dei sentieri e delle favole, in programma per il 2020 dal 25 al 27 settembre, sempre a Tempio Pausania. Una manifestazione di spettacoli teatrali, incursioni di micro-teatro, workshop e laboratori di teatro, scenografia e tecniche delle luci e del suono. Tra gli spettacoli che si svolgeranno durante il festival andrà in scena “Macbettu" di Alessandro Serra, uno dei più celebrati spettacoli teatrali degli ultimi anni che torna in via eccezionale per Props 2020.

Bookolica è organizzato dall’Associazione Culturale Bottega No-Made, con il sostegno di Regione Autonoma della Sardegna, Fondazione Banco di Sardegna, Comune di Tempio Pausania, Fondazione Sardegna Film Commission. Media partner: Aeroporto di Olbia Costa Smeralda, Tiscali e Profilcultura.



BOOKOLICA: IL PROGRAMMA DELLA TERZA EDIZIONE

Da giovedì 3 a domenica 6 settembre il festival proporrà un calendario ricco di eventi e appuntamentitra cui novità editoriali, presentazioni di libri, incontri con gli autori, letture di poesie, proiezioni di film, laboratori e concerti; a partire dalla seconda giornata del festival il programma degli appuntamenti sarà preceduto dalle letture degli attori Chiara Murru e Felice Montervino, come introduzione al tema della giornata.

L’apertura di Bookolica 2020 sarà affidata alla performance poetica di Domenico Brancale tratta dal suo ultimo libro “Mal d’Acqua” (Modo Infoshop 2020) e proseguirà all’insegna della musica d’autore con un’immersione totale nell’universo del cantautore siciliano Franco Battiato. A raccontarlo saranno numerosi ospiti: il musicista e scrittore Fabio Zuffanti presenterà i libri “Franco Battiato. Tutti i dischi e tutte le canzoni, dal 1965 al 2019” (Arcana 2020) e “Battiato. La voce del padrone. 1945-1982. Nascita, ascesa e consacrazione del fenomeno” (Arcana 2018); Giuseppe Pulina, filosofo, docente, scrittore e direttore della rivista “Mneme Ammentos”, presenterà il suo libro “La cura. Anche tu sei un essere speciale” (Zona, 2010), in cui indaga il background filosofico e la fitta trama di suggestioni dell’opera del noto cantautore. Fabio Cinti - musicista, cantautore e autore, tra le cui collaborazioni spiccano i nomi di Morgan, Paolo Benvegnù e Franco Battiato – racconterà l’artista e musicista siciliano.

A concludere la prima serata sarà il concerto live “Al blu mi muovo” a cura di Fabio Cinti e Alessandro Russo.

La seconda giornata sarà dedicata ai temi ambientali: in diretta streaming il pubblico potrà assistere agli interventi di Emanuele Bompan, Christian Secci e Simona Savini. 

Emanuele Bompan, giornalista ambientale, geografo e direttore della rivista “Materia Rinnovabile”, parlerà del suo libro “L’Atlante Geopolitico dell’Acqua” (Hoepli 2019). L'acqua è l'elemento naturale indispensabile per la vita sulla Terra: una risorsa preziosa da sempre oggetto di contese, conflitti e depauperamento. Bompan racconterà in chiave geopolitica la situazione dei Paesi in cui è maggiore la criticità legata ai sistemi idrici.

Christian Secci della startup Alfred Italia discuterà della conversione ambientale; il talk, toccherà la territorialità e uno degli aspetti del problema del collasso climatico, cioè la tecnologia e come essa può aiutarci a compiere piccoli progressi.

Infine Simona Savini, attivista del Forum Italiano dei Movimenti per l’Acqua, affronterà la tematica ambientale parlando del sistema idrico e alimentare. Alla fine dello streaming sarà proiettato un breve video realizzato dalla realtà sarda “I medici per l’ambiente” realtà virtuosa sul territorio.

L’evento “Streaming per l’ambiente” è pensato, progettato e realizzato dalle ragazze e dai ragazzi dello Staff di Bookolica.

A fine serata, prima del concerto live “Palla di Gas” del Duo Bucolico, tornerà sul palco un volto noto di Bookolica, lo scrittore di culto Antonio Moresco che, in dialogo con Francesco Cattaneo, presenterà il suo ultimo libro “Canto degli alberi”, scritto durante la quarantena (Aboca, 2020).

La giornata di sabato inizierà con “Emergenti” doppio appuntamento curato da Domenica Azzena che presenterà Daniela Piras con il suo “Un modo semplice” (Talos 2020) seguita da Zaira Zingone con “Andai nei boschi” (Catartica, 2020). Entrambe le scrittrici saranno accompagnate da una performance musicale; nel primo caso incontreremo Daniele Ricciu al sax tenore e a seguire Graziano Solinas alla fisarmonica. 

Anche il cinema avrà il suo spazio con un intervento estetico-filosofico dedicato a Werner Herzog. Herzog, cineasta, pensatore e tra i più importanti esponenti del nuovo cinema tedesco, sarà la figura centrale nel dialogo tra Jonny Costantino, scrittore e cineasta e il filosofo Francesco Cattaneo, già traduttore di Herzog e autore di diversi saggi sul visionario filmmaker, nell’ambito della presentazione del numero monografico di “Estetica. Studi e ricerche” .

Per la prima volta a Bookolica la sezione dedicata al giornalismo d’inchiesta, Diego Gandolfo presenterà, in dialogo con Pablo Sole, “I Signori delle città: la prima inchiesta completa sul potere e i segreti delle fondazioni bancarie”. Ziga Koritnik, artista sloveno di fama internazionale, illustrerà il libro “Cloud Arrangers” (Pega 2019). Ziga è il più sensibile ritrattista della scena free jazz europea e ha fotografato durante la sua carriera mostri sacri dell’improvvisazione come Peter Brötzmann, Joe McPhee e Mats Gustafsson. Assieme a Jonny Costantino ripercorrerà le avventure e gli incontri indimenticabili del suo viaggio artistico mentre le sue immagini contrappunteranno, sullo schermo, i racconti di vita e di musica.

Chiuderà la giornata la performance musicale free jazz del gruppo We Now accompagnata dal bassista Gianluca Accogli.

La domenica mattina gli appuntamenti si svolgeranno in via eccezionale al Monte Limbara, nel suggestivo parco dell’Hotel Vallicciola.

Alle ore 11 la poetessa Savina Dolores Massa dialogherà con Sergio Scavio sul suo ultimo libro “Lampadari a Gocce“ (Il Maestrale, 2020); a seguire Fabio Zuffanti che presenterà, insieme a Sergio Scavio, il suo libro “Amori elusivi” (Les Flaneurs Edizioni, 2019).

Il programma serale di quest’ultima giornata si svolgerà nuovamente in Piazza Faber partendo da una figura “bigger than cinema”, l’attore Sterling Hayden.

Protagonista di Giungla d’asfalto di John Huston e Rapina a mano armata di Stanley Kubrick, a raccontare la sua “vita disastrata ed epica” sarà Jonny Costantino, autore del libro “Un uomo con la guerra dentro” (Lamantica, 2020).

L’ultima giornata del festival proseguirà con un evento d’eccezione alla presenza di Alessandro de Rosa, co-autore con Ennio Morricone della sua autobiografia in conversazione “Ennio Morricone – Inseguendo quel suono. La mia musica, la mia vita. Conversazioni con Alessandro De Rosa” (Mondadori, 2016). Questo libro è il risultato di anni di incontri fra Ennio Morricone e il giovane compositore Alessandro De Rosa. È un dialogo denso e profondo che parla di vita, di musica e dei modi meravigliosi e imprevedibili in cui vita e musica entrano in contatto e si influenzano a vicenda. Il lungo e ricco percorso artistico di Morricone verrà inoltre raccontato al pubblico grazie a contributi video.

Dopo questa testimonianza prenderà nuovamente la parola l’autore Antonio Moresco per approfondire, insieme a Jonny Costantino, il suo libro “Canto di d’Arco” (SEM, 2019).

Moresco, a conclusione della presentazione, rimarrà sul palco insieme allo scrittore Marcello Fois (in collegamento streaming) per affrontare il delicato tema dell’identità e per scoprire insieme al pubblico le criticità e i significati che questa parola porta con sè.

Chiuderà la quattro giornate Sound&Fingerpicking, concerto live del duo Marco Messina & Anna Mancini.

Grazie alla collaborazione tra Bookolica e Sardegna Film Commission il 9 settembre il pubblico potrà assistere alla proiezione dell’ultimo film e insieme primo lungometraggio “L’Agnello” del regista Mario Piredda (vincitore del David di Donatello nel 2017) presso il Cinema Teatro Giorno di Tempio Pausania.

Tutti gli eventi di Bookolica 2020 sono gratuiti e per la prima volta saranno trasmessi in diretta streaming sui social network della manifestazione.




INFORMAZIONI UTILI
TITOLO: Bookolica. Il festival dei Lettori Creativi
QUANDO E DOVE: Tempio Pausania, Sardegna – dal 3 al 6 settembre 2020

Bookolica Kids: Tempio Pausania, Sardegna – dal 31 agosto al 4 settembre 2020
Per info e prenotazioni: 346-8803715


L'ACCESSO A TUTTE LE INIZIATIVE È GRATUITO
Organizzato da: Associazione Culturale Bottega No-Made




Vania Elettra Tam - Insolitamente

Vania Elettra Tam – Tecnologica-mente – Sbattuto cronico – 2019 – 40×35 cm – acrilico su poliplat

Vania Elettra Tam torna con le proprie opere, nella splendida cornice di Portopiccolo a Trieste, esponendo nuovamente, a 4 anni di distanza, all’Art Gallery di Fabio Fonda. Lo fa con immagini stravaganti generate dall’innesto di vari elettrodomestici nelle teste (nella mente) delle dame del Pollaiolo creando così un anacronismo lampante, ma anche con la rappresentazione di pesci (pensieri) immersi all’interno o all’esterno della “boccia” cranica di donne contemporanee, oppure con ritratti maschili trasformati dall’inserimento di marchingegni casalinghi in “soldatini”.
Dunque la testa, la mente, è al centro dei nuovi cicli pittorici di Vania Elettra Tam, sia nel caso di Tecnologica-mente, il ciclo pittorico dove i crani non sono semplicemente sormontati ma si mutano in protuberanze elettroniche, dissacrante parodia de “l’uomo moltiplicato” marinettiano, sia in Natural-mente, la ricerca più recente e intima dell’artista, dove pesci allegorici, che simboleggiano differenti stati mentali, fluttuano in cerca di una condizione ottimale.


VANIA ELETTRA TAM
INSOLITA MENTE
a cura di Carlo Micheli
fino al 18 settembre 2020

Portopiccolo Art Gallery
strada “Le Botteghe”
34011 Portopiccolo Sistiana (TS)

orari: martedì giorno di chiusura, gli altri giorni dalle 17 alle 21 o su appuntamento
info@fabiofonda.art

pubblica: 


domenica 23 agosto 2020

The primacy of perception - un altro paesaggio: Giulia Dall’Olio e Jacopo Mazzonelli

Giulia Dall'Olio, g 19][132 d, 2019_carboncino e pastello su carta, 150x150 cm_ph Alessandro Fiamingo_courtesy Studio G7, Bologna


The primacy of perception. Un altro paesaggio si inserisce nell’ambito dell’ampia azione di diffusione artistica sul territorio che la Chiesa di San Barnaba a Bondo (Sella Giudicarie) assolve dai primi anni Duemila, anche grazie alla sinergia e alla collaborazione tra l'amministrazione comunale e importanti realtà del mondo dell’arte contemporanea, come il Mart - Museo di arte moderna e contemporanea di Trento e Rovereto, che nel 2018 aveva portato in questi spazi i capolavori di tre artisti storici come Richard Long, Eliseo Mattiacci, Dacia Manto Asterina con la mostra Uomo, Natura, Cosmo e che ora patrocina un nuovo progetto espositivo interamente dedicato a due figure emergenti della ricerca artistica contemporanea: Giulia Dall’Olio e Jacopo Mazzonelli.

Giulia Dall’Olio (Bologna, 1983) si avvale del disegno e della pittura per indagare il fenomeno dell’antropizzazione. Le sue opere rappresentano una natura potente che esplode rigogliosa senza alcuna imposizione o vincolo di espansione. Infiniti dettagli e segni quasi indecifrabili prendono vita all’interno dei lavori dell’artista, si fanno metafora dell’azione antropica e conducono a una riflessione sull’invisibile, sulla spiritualità di una Natura che muta e si evolve costantemente cercando di vincere, nel tempo, le conseguenze di questo fenomeno. L’approccio alla carta e alla tavola diventa per Dall’Olio un esercizio concreto di riconnessione con il sé più profondo; la natura è per lei il segno di una ricerca intima che non ha forme precise, ma che risulta continuamente in evoluzione. 

Jacopo Mazzonelli (Trento, 1983) realizza sculture, assemblaggi e installazioni che indagano l’ampia zona di confine tra arti visive e musica. La sua ricerca si avvale di tecniche e metodologie mutuate da diverse discipline. Lavorando sull’interpretazione e sulla visualizzazione della dimensione sonora, l’artista si confronta con strumenti che destruttura, trasforma e ricompone. Al centro del suo interesse ci sono il “gesto musicale”, le indagini sulla percezione del ritmo e del divenire del tempo, la fisica del suono. 

Il percorso espositivo di The primacy of perception. Un altro paesaggio nella Chiesa di San Barnaba si articola sia nella zona della navata che nell’area dell’altare e delle sacrestie e si propone di indagare la relazione dialettica tra visibile e non visibile, palpabile e impalpabile, idea e materia, che diversamente accomuna la ricerca dei due artisti: seppure gli esiti formali del loro lavoro testimonino approcci agli antipodi - l’una concentrata su un segno di matrice informale che si esplica principalmente nel disegno e nella pittura, l’altro impegnato in una complessa operazione concettuale di trasformazione dell’oggetto musicale in opera d’arte con estrema pulizia e sintesi dei mezzi - entrambi ragionano sulla trasposizione in materia tangibile di qualcosa che sta al di là della percezione visiva. The primacy of perception, mutuando da Maurice Merleau-Ponty il titolo di uno dei suoi scritti più famosi - Fenomenologia della percezione – traccia una linea in crescendo che gioca sottilmente sull’ambiguità tra ciò che è manifesto e ciò che è sotteso, immaginando una diversa ipotesi di paesaggio che è indagine interiore per Dall’Olio ed esplorazione della tridimensionalità del suono per Mazzonelli. 

In continuità e in armonia con il programma espositivo della Chiesa di San Barnaba - da sempre attenta alla relazione tra uomo, natura e territorio - la mostra percorre così “un altro paesaggio”, riconnettendosi alla dimensione spirituale dello spazio sacro: un paesaggio immateriale, che si colloca al di là della percezione sensibile pur trovando nella concretezza fisica delle opere il primo veicolo di accesso per una riflessione intellettuale che indaga le regioni più impalpabili del pensiero.

--

Giulia Dall’Olio (Bologna, 1983) si diploma all’Accademia di Belle Arti di Bologna, città dove attualmente vive e lavora. L’artista espone in Italia, Germania e Stati Uniti. Vincitrice di numerosi premi, espone nel 2019 come finalista della XX edizione del PREMIO CAIRO a Palazzo Reale. Tra le principali esposizioni si ricordano: Suspension, Massey Klein Gallery, New York, 2018; Biennale del Disegno di Rimini, 2018; Ségnica, Traffic Gallery, Bergamo 2018; Ad Naturam, Galerie Isabelle Lesmeister di Regensburg, Germania, 2017; Il Terzo Paesaggio, Museo di Palazzo Poggi, Bologna, 2016 e Cave Naturam, MAR, Ravenna, 2015, entrambe a cura di Leonardo Regano. Suoi lavori sono già in importanti collezioni; si ricorda l’acquisizione del MIA, Minneapolis Institut of Art, 2018. Studio G7 ha promosso la personale dell’artista La forma del nero a cura ti Gabriele Salvaterra in collaborazione con Essse Caffè in occasione di Artefiera per Artcity 2020.

Jacopo Mazzonelli (Trento, 1983) ha tenuto mostre personali in Italia e all’estero. Nel 2017 il Mart – Galleria Civica di Trento gli ha dedicato un’ampia mostra personale - To be played at maximum volume - corredata di una monografia a cura di Luigi Fassi e Margherita de Pilati. Suoi lavori sono già in importanti collezioni tra le quali: AGIVERONA; Caldic Collection, Rotterdam, Unicredit Art Collection; VAF-Stiftung Collection; MART Collection, Rovereto; Fondazione Francesco Fabbri, Treviso. Tra le principali esposizioni ricordiamo: Sonografia, Museo Internazionale e Biblioteca della Musica di Bologna (2018); To Be Played at Maximum Volume, Mart - Galleria Civica di Trento (2017); VI Vaf Prize-Posizioni Attuali dell’arte, Schauwerk, Sindelfingen (Stuttgart) e Stadtgalerie, Kiel (2014); La Correzione, con Silvia Giambrone, Paolo Maria Deanesi Gallery, Trento; Difference and Repetition, Galleria Giovanni Bonelli, Milano; Jce Biennal d’Art Contemporain, Le Beffroi, Montrouge, Museu de l’Empordà, Figueres, The Art Building, Vrå, Amadeo De Souza-Cardoso Museum, Amarante; Isorhythm, con Giulio Paolini e a cura di Bettina Della Casa, Galleria Studio G7, Bologna. In collaborazione con il compositore Matteo Franceschini, dal 2017 realizza una fitta serie di progetti performativi dei quali, insieme alla pianista Eleonora Wegher, è anche interprete diretto.




The primacy of perception_un altro paesaggio
Giulia Dall’Olio Jacopo Mazzonelli
a cura di Jessica Bianchera
in collaborazione con Mart - Museo di arte moderna e contemporanea di Trento e Rovereto

Chiesa di San Barnaba, Bondo (Sella Giudicarie)
08 agosto - 13 settembre 2020
mar - sab h10.30-12.00 | 17.00-19.00 | 20.00-22.00
dom h10.30-12.00 | 16.00-19.00 | 20.00-22.00

Coordinamento organizzativo
Federico Mazzonelli
federicomazzonelli@yahoo.it
tel. +39 349 386 5792


pubblica: 




martedì 18 agosto 2020

Massimo Ruiu Km 0 a cura di Carmelo Cipriani

 

 

Organizzazione:

Gigi Rigliaco Gallery

 

Luogo:

Gigi Rigliaco Gallery - Galatina (LE)

Palazzo della Cultura - Galatina (LE)

 

Vernissage:

Venerdì 21 agosto ore 20.00

 

Date:

21 agosto / 1 novembre 2020

 

Giorni ed orari di apertura:

Tutti i giorni, 10.00-13.00, 17.00-20.00

Domenica su appuntamento

 

 

La mostra, promossa da Gigi Rigliaco Gallery con il patrocinio della Fondazione Pino Pascali di Polignano a Mare, è dedicata al vincitore del Premio di Pittura “Giuseppe Casciaro”. Vincitore della quarta edizione (2019) – dedicata a Sergio Ortese, compianto storico dell’arte salentino e ideatore, insieme a Carmelo Cipriani, del Premio – è stato Massimo Ruiu con l’opera Sull’orlo del 2006, acrilico su tela su vetro, smalto in light box. In mostra sarà presente, tra le altre, l’opera Un brutto tiro del 2009, segnalata dalla giuria della terza edizione del Premio di Pittura “Giuseppe Casciaro”. La quinta edizione del Premio, in programma per luglio 2020, è stata posticipata ad ottobre 2020 a causa dell’emergenza COVID.

 

Il Premio di Pittura “Giuseppe Casciaro”, organizzato dall'Associazione Turistica Pro Loco “Ippocampo" di Vignacastrisi, con il sostegno del Comune di Ortelle e in collaborazione con l’Associazione culturale “De là da mar. Centro Studi sulle arti pugliesi” di Lecce e Gigi Rigliaco Gallery di Galatina, gode del patrocinio dell’Assessorato dell’industria turistica e culturale della Regione Puglia, della Provincia di Lecce e dell'Accademia di Belle Arti di Lecce.

 

 

 

Massimo Ruiu nel suo quotidiano operare rinuncia ai punti fissi, crea pietre miliari mobili, delineando un luogo creativo nomade, mutevole e costantemente errante. Da qui il titolo della mostra “Km.0”, metaforico punto di partenza di ogni vita umana, che per sua stessa natura è mobile, costantemente transitoria. L’artista intreccia tempo e natura, esprimendo tragedie senza fine e plasmando a suo piacimento le coordinate spazio-temporali; pervade la quotidianità con le sue scritte biovandaliche e con i suoi ossimori visivi, confondendo gioie e dolori, ironia e dramma.

 

La mostra, visitabile fino a domenica primo novembre, è articolata in due spazi. Per questo anche l’inaugurazione si svolgerà in due distinti momenti. Venerdì 21 agosto alle ore 20.00 sarà inaugurato il percorso espositivo con opere dal 1996 al 2020, presso Gigi Rigliaco Gallery. A distanza di una settimana, venerdì 28 agosto alle ore 20.00 si apriranno gli spazi del Palazzo della Cultura, sempre a Galatina, dove sarà possibile vedere le opere della serie Ombre assolute, realizzate tra il 1997 e il 2019. A seguire cocktail party con dj set organizzato da Gigi Rigliaco Gallery.

 

Dell’artista Carmelo Cipriani, curatore della mostra, scrive:

«All’esistenza, complessa, articolata, spesso inspiegabile, è rivolta per intero la ricerca di Massimo Ruiu, artista nelle cui opere il concetto avanza il progetto, trovando la sua concretizzazione in un caleidoscopico spettro di soluzioni formali. Pugliese di nascita ma romano d’adozione Ruiu è arti­sta colto e compless­o. Laureatosi in sto­ria dell’arte avverte precocemente la ne­cessità espressiva arrivando a sperim­entare modi e materi­ali plurimi. Il suo è un lavoro di es­trazione concettuale, fondato su cortoci­rcuiti percettivi e continui slittamenti di senso. Un concettuale approcciato non per via ermetica ma sincretica, confond­endo abilmente eleme­nti di culture ed ep­oche differenti. Nella sua ricerca si avvale di diversi materiali e tecniche per ricercare forme nuove, visioni oltre una prima esperienza sensoriale. Egli scandaglia la quotidianità, tra consuetudini e luoghi comuni. Pittura, disegno, assemblage, fotografia, mosaico, azioni performative sono tutti mezzi in egual misura idonei a dare forma sensibile al suo pensiero […] Ruiu lavora in bilico tra umorismo e tragicità, esplora le diverse sfaccettature di culture e abitudini lontane, i riti di passaggio, i gesti e le tradizioni orali, i modi dire e di agire. S’interessa a tematiche correlate all’identità, alla temporalità e alla memoria, come un filo ininterrotto teso tra passato, presente e futuro. Il suo lavoro si è orientato in direzione di un moderno lirismo magico, filosofico, orchestrato secondo forme simboliche, luoghi dell’inconscio e archetipi, tra fisicità dell’opera ed evocazione immateriale. Per l’artista creare vuol dire fare una continua esperienza di spaesamento, perdere i punti di riferimento, abdicare a ciò che è familiare, immergersi in uno spazio vago e indeterminato».

 

La mostra è accompagnata da un catalogo edito da Edizioni Esperidi di Monteroni di Lecce, contenente le riproduzioni delle opere, il testo critico del curatore Carmelo Cipriani e la nota biografica dell’artista.

 

L’ingresso alla mostra sarà contingentato in ottemperanza alle misure anti-COVID di distanziamento sociale. All’ingresso sarà disponibile il gel disinfettante. È obbligatorio l’uso della mascherina.

Si consiglia di prenotare la visita alla mostra in entrambe le sedi, telefonando in galleria, così da fissare un orario preciso ed evitare assembramenti.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

GIGI RIGLIACO GALLERY

Inaugurazione 21 agosto 2020 ore 20.00

 

Gigi Rigliaco Gallery

Via Adige, 32

73013 - Galatina LE

 

Info

www.artandarsgallery.com

+39 3296872838

artgallery.rigliaco@virgilio.it

 

 


PALAZZO DELLA CULTURA

Inaugurazione 28 agosto 2020 ore 20.00

A seguire cocktail party con dj set organizzato da Gigi Rigliaco Gallery

 

Palazzo della Cultura

Piazza Alighieri, 51

73013 - Galatina LE

 

Ingresso gratuito

 

 

Ufficio Stampa e info sul Premio “Giuseppe Casciaro”

Associazione Culturale De la da mar. Centro Studi sulle Arti Pugliesi - Lecce

Tel. +39 3207714234

associazionedeladamar@gmail.com

premiocasciaro@gmail.com