martedì 31 maggio 2022

Nel paesaggio dell'arte, un ciclo di incontri sull'arte a cura di Sentiment of Beauty odv


Nel paesaggio dell’arte è un ciclo di incontri sull’arte rivolto e riservato alle scuole della provincia di Lucca, a cura dell’associazione Sentiment of Beauty odv esi svolge tra marzo e giugno 2022 nelle sedi del Complesso monumentale di San Micheletto, del Real Collegio di Lucca, oltre a incontri e laboratori a Sant’Anna di Stazzema e al Centro per l’arte contemporanea Luigi Pecci di Prato.

Il programma è ideato e promosso da Sentiment of beauty odv e realizzato grazie al contributo di Cassa di Risparmio di Lucca e Banca Generali – Paolo Tacchi e Real Collegio, Lucca; in collaborazione conMIUR, Ufficio Scolastico IX di Lucca e Massa Carrara, ANISA Associazione Nazionale Insegnanti di Storia dell’Arte,Accademia delle arti del disegno diFirenze, Fondazione Centro Studi sull'Arte Licia e Carlo Ludovico Ragghianti; con la partecipazione delCentro per l'arte contemporanea Luigi Pecci di Prato e con il patrocinio di Regione Toscana, Provincia di Lucca, Città di Lucca e Fondazione Italia patria della bellezza.

Nel paesaggio dell’arte coinvolge artisti e personaggi del mondo dell'arte. Artisti riconosciuti a livello internazionale e personalità influenti nel panorama culturale, artistico e istituzionale italiano, guidano gli studenti durante le lezioni e i laboratori, rendendo l’arte viva ai loro occhi.

Il tema di questa serie di interventi è il paesaggio, come luogo fisico da vivere e percorrere, ma anche come cammino nella storia del paesaggio nell’arte; e come ambiente, per riflettere insieme ai ragazzi sulla consapevolezza, l’apprezzamento e l’amore verso la realtà che ci circonda.
Gli artisti, con sguardo poliedrico, accompagnano gli studenti in un percorso di osservazione e creazione; gli studiosi presentano momenti della storia dell’arte descrivendo ambienti e opere esemplari.

La storica dell’arte Cristina Acidini, Accademico Ordinario e Presidente dell’Accademia delle Arti del Disegno di Firenze e presidente dell’Opera di Santa Croce ci porta a fare un salto nel tempo con una lezione sui Giardini medicei e cultura umanistica nel Quattrocento.Nelle residenze dei Medici, in Firenze e in Toscana, i giardini ebbero un ruolo di grande importanza: paradisi segreti tra le mura dei palazzi urbani, e ben curate cerniere fra le ville e i territori circostanti. Un giardino speciale fu quello di San Marco a Firenze, dove Lorenzo il Magnifico accoglieva giovani di talento da avviare alle arti, in una precoce “accademia”: tra questi vi fu Michelangelo Buonarroti adolescente.

L’artista Luca Vitone propone una lezione e un workshop per le scuole lucchesi. Nel suo lavoro Vitone esplora da sempre il modo in cui i luoghi si identificano attraverso la produzione culturale: l'arte, la cartografia, la musica, il cibo, l'architettura. Nel laboratorio con gli studenti gli oggetti vengono osservati e ripensati in relazione ai luoghi che abitiamo e noi stessi, partendo da alcune riflessioni attorno all’opera Non siamo mai solidel 2013. Luca Vitone dagli anni Novanta è protagonista di importanti mostre nazionali e internazionali tra cui la Biennale di Venezia, i suoi lavori sono stati esposti in spazi pubblici e privati in Italia e all’estero. 

Paolo Bolpagni, storico dell’arte e direttore della Fondazione Ragghianti, interviene con una lezione sulla nascita del paesaggio come genere autonomo pittorico, partendo da una delle prime opere in cui il paesaggio domina decisamente la scena: la “Fuga in Egitto” di Annibale Carracci, del 1603. E poi la natura come protagonista assoluta e quasi unica nelle opere di Constable, Turner e Friedrich, tra gli ultimissimi anni del Settecento e i primi del secolo successivo, e l’affermarsi della sensibilità estetica del Romanticismo. Un affrancamento dalla tradizionale suddivisione in generi libererà la pittura da molti vincoli, consentendole di esplicare la propria visione del paesaggio in maniere anche assai libere, da Courbet agli Impressionisti, da Gauguin a van Gogh e ai Simbolisti.

Andrea Granchiartista, filmaker, curatore e docente, a lungo titolare della cattedra di Pittura nelle Accademie di Belle Arti di Carrara e di Firenze, attualmente Presidente della “Classe di Pittura” dell’Accademia delle Arti del Disegno, approfondisce il tema del disegno e delle sue applicazioni nel corso dei secoli, ma anche della sua evoluzione e mutamento nella rappresentazione del paesaggio, con particolare riferimento al Novecento e alla contemporaneità. Con materiale cartaceo, macchina fotografica o cellulari ogni studente è chiamato a realizzare, attraverso annotazioni, scritture, disegni, fotografie o brevi video, un “diario” (ovvero Cahier de voyages), o “libro d’artista”. Gli studenti sono coadiuvati per la parte di fotografia dal fotografo Carlo Cantini.

L’incontro con l’anarchitetto Gianni Pettena conduce gli studenti al Centro Pecci di Prato, dove è in corso la mostra URBAN TRILOGY / TRILOGIA URBANA, una selezione di film e progetti di Architettura Radicale – movimento fiorentino degli anni Settanta a cui Pettena ha aderito – incentrati sul tema della città firmati da Gianni Pettena e dai gruppi Superstudio e Ufo, provenienti dalle collezioni e dagli archivi del Centro per l’arte contemporanea Luigi Pecci. Pettena, nell’incontro Architettura e natura,parla di come dovrebbe essere l’architettura quando ha intenzione di dialogare con la natura o la preesistenza storica. 

La curatrice Serena Becagli, nella lezione Paesaggi contemporanei osserva alcune opere d'arte contemporanea da interpretarsi come luogo di incontro tra artista, paesaggio e spettatore, partendo dalle opere della mostra Paesaggi personali da lei recentemente curata. Vengono inoltre introdotti temi come il punto di vista e la pluralità dei punti di vista di fronte, o l'ascolto di un paesaggio. Per i giovani studenti è importante anche esplicitare il significato di alcuni aspetti del fare arte contemporanea oggi come il significato di curatela, l’allestimento o il dialogo tra le opere.

Lo storico dell’arte Luigi Ficacci e l’artista Gianni Morettici portano per un giorno nel Parco della Memoria di Sant’Anna di Stazzema per un dialogo attorno all’opera Anna - Monumento all’attenzione. L’opera è stata commissionata a Moretti nel 2016 all’interno dell’impegno di conservazione, sia fisica che culturale, del paesaggio della provincia di Lucca. Il tema stabilito era un monumento che rinnovasse le ragioni della memoria della strage del 1944 evitando di utilizzare la retorica tradizionale della scultura e producesse una coscienza flagrante e coinvolgente di un fatto storico destinato ad allontanarsi gradualmente nel tempo. Gli studenti vengono invitati dall’artista a collaborare all’ampliamento dell’opera Anna - Monumento all’attenzione.

Antonio Di Tommaso, presidente della classe di scultura dell’Accademia delle arti del disegno di Firenze, introduce il tema del paesaggio nel bassorilievo partendo dalla tradizione scultorea toscana che dagli Etruschi, passando per Donatello e Jacopo della Quercia giunge sino ad oggi. Partendo dal disegno, quale momento fondante e propedeutico della scultura, i ragazzi realizzano insieme al professore un bassorilievo in creta. 

È un paesaggio che parla di attraversamento e antropologia quello in cui ci porta l’artista Simona Lotti. All’azione del camminare sono accostate osservazioni, narrazioni e momenti di invenzione e creazione di un nuovo “paesaggio sonoro o performativo”: un attraversamento accompagnato da riprese audio e video.

La seconda parte prevede l’esposizione dei lavori dei ragazzi eseguiti durante il corso.

La partecipazione agli incontri è riconosciuta ai fini dell’aggiornamento dei docenti e dell’acquisizione di ore PCTO per gli studenti.

L’ingresso è gratuito, con green pass, e riservato alle scuole e ai docenti con posti assegnati in ordine di prenotazione. Informazioni e prenotazioni a

info@sentimentofbeauty.it

Hanno partecipato alcune classi delle scuole: LICEO SCIENTIFICO E. MAJORANA, Capannori (LU); LICEO ARTISTICO MUSICALE “A. PASSAGLIA”; POLO FERMI GIORGI; LICEO CLASSICO MACHIAVELLI.


CALENDARIO DEGLI INCONTRI

15 MARZO
Sala conferenze "Vincenzo da Massa Carrara" Complesso di San Micheletto| ore 10,00

Via San Micheletto 3, Lucca
INTRODUZIONE AL PROGRAMMA
Eva Perini, Nel paesaggio dell’arte
LEZIONE
Serena Becagli, Paesaggi contemporanei

23 e 31 MARZO
INCONTRO e LABORATORIO
Complesso di San Micheletto e Real Collegio | ore 10,00

Sala conferenze "Vincenzo da Massa Carrara" Complesso di San Micheletto

Real Collegio Via del Collegio 13, Lucca
Andrea Granchi e Carlo Cantini, Cahier de voyages

28 MARZO
LEZIONE
Sala conferenze "Vincenzo da Massa Carrara" Complesso di San Micheletto| ore 11,00
Cristina Acidini, Giardini medicei e cultura umanistica nel Quattrocento

5 APRILE
LEZIONE
Sala conferenze "Vincenzo da Massa Carrara" Complesso di San Micheletto| ore 15,00
Paolo Bolpagni, Paesaggio nell’arte dal XVII al XIX secolo

29 APRILE
INCONTRO
Centro per l’arte contemporanea Luigi Pecci, Prato | ore 11,00
Gianni Pettena, Architettura e Natura
Segue visita alla mostra «Spazio radicale»

5 e 12 MAGGIO
INCONTRO e LABORATORIO
Real Collegio | ore 10,00
Antonio Di Tommaso, Il paesaggio nel bassorilievo

16 MAGGIO
INCONTRO
Sant’Anna di Stazzema | ore 10,00 

Luigi Ficacci e Gianni Moretti, L’arte per il paesaggio della memoria

31 MAGGIO e 1 GIUGNO
INCONTRO E LABORATORIO
Liceo Artistico Passaglia | ore 9,00
Luca Vitone, Non siamo mai soli. Oggetti e luoghi della memoria

31 MAGGIO
INCONTRO
Sala conferenze "Vincenzo da Massa Carrara" Complesso di San Micheletto| ore 15,00
Luca Vitone, Cammin facendo. Itinerari e percorsi nell’opera di Luca Vitone



CHI SIAMO
Sentiment of Beauty_Education è un programma ideato da Sentiment of Beauty ODV, organizzazione senza scopo di lucro che opera nell’ambito culturale e lavora sui temi dell’arte, della bellezza e della conoscenza. Dalla consapevolezza dell’importanza della cultura e della bellezza dell’Italia deriva l’impegno a realizzare programmi per le scuole che avvicinino gli alunni, nostri cittadini di domani, alla meraviglia dell’arte, patrimonio indiscusso del nostro Paese, e a proporci quale anello di congiunzione tra la scuola e i musei e istituzioni culturali.

LA NOSTRA MISSIONE
Promuovere attenzione e coinvolgimento dei giovani alla meraviglia dell’arte partendo da esperienze e pratiche artistiche contemporanee. Siamo convinti, infatti, che sensibilizzare gli alunni all’arte, attraverso un rapporto diretto e non banale, sia un modo per avvicinarli alla cultura presente e passata e ai temi eterni su cui l’arte non smette mai di interrogarsi.

Programma ideato e promosso da
Sentiment of beauty odv
www.sentimentofbeauty.it
info@sentimentofbeauty.it

con il contributo di
Cassa di Risparmio di Lucca
Banca Generali – Paolo Tacchi
Real Collegio, Lucca

con il patrocinio di
Regione Toscana
Provincia di Lucca
Città di Lucca
Fondazione Italia patria della bellezza

in collaborazione con
Ufficio Scolastico IX di Lucca e Massa Carrara
ANISA Associazione Nazionale Insegnanti di Storia dell’Arte
Accademia delle arti del disegno, Firenze
Fondazione Centro Studi sull'Arte Licia e Carlo Ludovico Ragghianti

con la partecipazione di
Centro per l'arte contemporanea Luigi Pecci, Prato


lunedì 23 maggio 2022

Pandemia e guerra: esperienze di arte contemporanea in periodo di crisi internazionale. Talk pubblico Evento promosso da: Lions Club Castel del Monte Host, con il patrocinio del Comune di Corato



 Pandemia e guerra: esperienze di arte contemporanea in periodo di crisi internazionale. 

Prima la pandemia, poi il conflitto in Ucraina, hanno avuto ripercussioni nel sistema dell'arte contemporanea e continuano tutt'oggi ad averle. Non solo gli artisti hanno incontrato nuovi e inquietanti temi di riflessione ma anche il modo stesso di percepire e fruire l'arte da parte del pubblico ha subito dei cambiamenti. Ma cosa è cambiato? E soprattutto come è cambiato? È tempo di iniziare ad analizzare questi mutamenti e a dialogare su di essi alla luce di esperienze maturate nel passato biennio. Lo scopo è quello di comprendere se l'arte sia il motore del cambiamento o se sia semplicemente il termometro del presente. Vaticinio o registrazione l'arte è in grado di modificare il nostro modo di pensare alla realtà, può plasmare coscienze e animi, filtra la contemporaneità ricavandone messaggi e lezioni per il futuro. Su questi ruoli e possibilità, anche alla luce dei recenti avvenimenti, si discuterà il prossimo 27 maggio, dalle ore 18:30, presso la buvette del Teatro Comunale di Corato, in un talk pubblico organizzato dal Lions Club Castel del Monte Host, con il patrocinio del Comune di Corato

Invitati a discutere del tema, insieme al curatore indipendente Alexander Larrarte, sono il curatore e critico d’arte Carmelo Cipriani e la storica dell’arte Nicoletta Provenzano

Apriranno i lavori il Vice Sindaco Beniamino Marcone e il Presidente Lions Club Castel del Monte Host Dott. Francesco Leone.  

Carmelo Cipriani è giornalista, storico dell’arte e curatore indipendente. Dopo la laurea in Storia dell’Arte e l’abilitazione all’insegnamento della stessa disciplina e delle materie letterarie, consegue la laurea magistrale in Archivistica e Biblioteconomia. Già cultore della materia in Museologia presso l’Università degli Studi della Calabria, ha insegnato Storia e Metodologia della Critica d’Arte all’Accademia di Belle Arti di Lecce. Specializzato sull’arte meridionale otto-novecentesca e sulle ricerche contemporanee, ha condotto studi specialistici e curato mostre per Soprintendenze, Enti Locali e Musei. Tra le mostre curate: In Nomine Sancti (Milano, 2015), In-Perfectione (Ruvo di Puglia, 2016), Incontri. Dialogos y Desplazamientos transoceanicos (Roma, 2017); Pamela Pintus. El oro no se oxida (Santiago del Cile, 2017); Visioni d’Arte. Sguardo alla Nuova Figurazione italiana (Lecce, 2017), Raffaele Quida. Geolocalizzazioni (Palermo, 2018), Beetwen two seas (Los Angeles, 2019), Arte fuori dal Comune (Lecce, 2020). Dal 2011 al 2013 ha curato la rassegna nazionale di arti visive contemporanee OPEN SPACE, nella Galleria Nazionale di Cosenza. Nel 2018 ha curato la VI edizione del progetto di residenza d’artista Apulia Land Art Festival. È stato tra i curatori invitati al progetto MONET alla Fondazione Pino Pascali di Polignano a Mare. Dal 2010 porta avanti il progetto “Arte in Comune”, volto alla valorizzazione dei patrimoni latenti delle pubbliche amministrazioni. Lo stesso progetto è stato selezionato all’interno del bando pubblico Arte e Spazio Pubblico, iniziativa congiunta della Direzione generale Creatività Contemporanea del Ministero della Cultura e della Fondazione Scuola dei beni e delle attività culturali. Ha lavorato con artisti del calibro di Emilio Isgrò, Paola Mattioli, Manoocher Deghati e Lisetta Carmi. È stato inserito nell’Albo dei Periti e degli Esperti d’Arte presso la Camera di Commercio di Lecce e nell’elenco dei Commissari Tecnici d’Ufficio del Tribunale di Lecce. Da CTU ha eseguito perizie su opere d’arte per conto della Soprintendenza BSAE della Calabria, della Procura di Reggio Calabria e di alcuni studi notarili. Numerose le pubblicazioni, molte realizzate con alcune delle maggiori case editrici italiane (Silvana Editoriale, Gangemi Editore, Rubbettino, ecc.), e le partecipazioni a convegni. Ultima in ordine di tempo I disegni del Re. L’educazione all’Arte di Vittorio Emanuele III. È collaboratore stabile del Nuovo Quotidiano di Puglia (gruppo “Il Messaggero) e delle riviste di settore Segno ed Exibart. Vive e lavora tra Roma e Lecce.    

Nicoletta Provenzano (1986), storica dell'arte, curatrice. Collabora con le riviste Espoarte, Exibart, Segno, La città Immaginaria, Lonely Planet magazine Italia. Come attività curatoriale ha lavorato in spazi pubblici e privati collaborando con Fondazione Matera Basilicata 2019 e, in co-curatela per Artis S.n.c., con Gruppo CDP, Galleria Nazionale di arte moderna e contemporanea di Roma, Istituto Centrale per la Grafica, Fondazione Leonardo Sinisgalli, Fondazione Fincantieri, Munus S.r.l., Museo Civico di Palazzo della Penna a Perugia, Facoltà di Ingegneria Civile e Industriale Università La Sapienza    

Info 

Talk pubblico Pandemia e guerra: esperienze di arte contemporanea in periodo di crisi internazionale. Buvette del Teatro Comunale di Corato, Piazza Marconi – Corato, ore 18:30  

Evento organizzato da: Lions Club Castel del Monte Host, con il patrocinio del Comune di Corato Ospiti: curatore e critico d’arte Carmelo Cipriani, storica dell’arte Nicoletta Provenzano  

Tel. : 348 4726017 – 0803210033 Mail : lc.casteldelmontehost@gmail.com

venerdì 20 maggio 2022

A Barletta 𝗧𝗵𝗲 𝗱𝗿𝗲𝘀𝘀𝗨𝗡𝗗𝗘𝗥𝗰𝗼𝗱𝗲. Arte, moda ed empatia estetica

Pietro De Scisciolo, Odiata apparenza, 2017

Negli ultimi anni la Puglia è stata protagonista e regina indiscussa di tutte le notizie più entusiasmanti provenienti dal mondo moda. Da Mariagrazia Chiuri ad Alessandro Michele, creative director delle due grandi maison Dior e Gucci, il tacco dello stivale è stato primattore di eventi unici ed imperdibili. Così obiettivo dell’evento organizzato da Dina Pistillo e promosso da Agorà Impertinente in collaborazione con Andrijana Popovic, Pietro De Scisciolo, Laura Scaringi, Domenico di Canosa e Luca Bertelli, è quello di promuovere in ambito territoriale una nuova consapevolezza sul mondo moda. Un team di studiosi, artisti e operatori del settore artistico-creativo, mobilitati per valorizzare ed imbastire relazioni con tutte le personalità coinvolte nel processo produttivo, dagli studenti ai commercianti, dai produttori ai consumatori. Un ritorno alle figure le quali, tacitamente e quotidianamente, concorrono alla costruzione di prodotti artistico-culturali spesso invisibili nelle logiche del mercato: «L’etichetta e il brand, sono solo la punta dell’iceberg, ma quella punta non sarebbe visibile e non spiccherebbe, se non ci fosse una base solida e al contempo invisibile, a sostenerla» afferma Dina Pistillo direttrice creativa e curatrice dell’evento. 

L’evento si terrà a Barletta il 22 maggio alle ore 18.00
presso lo store di Luca Bertelli in Corso Giuseppe Garibaldi 34/A

Un momento di condivisione di riflessioni tra tutti i presenti.

Interverranno Dina Pistillo, 𝘥𝘪𝘳𝘦𝘵𝘵𝘳𝘪𝘤𝘦 𝘤𝘳𝘦𝘢𝘵𝘪𝘷𝘢
Andrijana Popovic, 𝘱𝘴𝘪𝘤𝘰𝘭𝘰𝘨𝘢 𝘥𝘦𝘭𝘭𝘢 𝘮𝘰𝘥𝘢 𝘦 𝘧𝘢𝘴𝘩𝘪𝘰𝘯 𝘤𝘰𝘢𝘤𝘩
Pietro De Scisciolo, 𝘴𝘤𝘶𝘭𝘵𝘰𝘳𝘦 𝘦 𝘥𝘰𝘤𝘦𝘯𝘵𝘦 𝘱𝘳𝘦𝘴𝘴𝘰 𝘭’𝘈𝘤𝘤𝘢𝘥𝘦𝘮𝘪𝘢 𝘥𝘦𝘭𝘭𝘦 𝘉𝘦𝘭𝘭𝘦 𝘈𝘳𝘵𝘪 𝘥𝘪 𝘍𝘰𝘨𝘨𝘪𝘢
Laura Scaringi, 𝘷𝘪𝘴𝘶𝘢𝘭 𝘢𝘳𝘵𝘪𝘴𝘵 𝘦 𝘥𝘰𝘤𝘦𝘯𝘵𝘦 𝘱𝘳𝘦𝘴𝘴𝘰 𝘭’𝘈𝘤𝘤𝘢𝘥𝘦𝘮𝘪𝘢 𝘥𝘦𝘭𝘭𝘦 𝘉𝘦𝘭𝘭𝘦 𝘈𝘳𝘵𝘪 𝘥𝘪 𝘍𝘰𝘨𝘨𝘪𝘢
Domenico di Canosa, 𝘧𝘢𝘴𝘩𝘪𝘰𝘯 𝘥𝘦𝘴𝘪𝘨𝘯𝘦𝘳 𝘦 𝘧𝘢𝘴𝘩𝘪𝘰𝘯 𝘴𝘵𝘺𝘭𝘪𝘴𝘵
𝘙𝘦𝘴𝘱𝘰𝘯𝘴𝘢𝘣𝘪𝘭𝘦 𝘤𝘰𝘮𝘶𝘯𝘪𝘤𝘢𝘻𝘪𝘰𝘯𝘦 Lorena Tondo




Empathy + Fashion Acting 
𝗧𝗵𝗲 𝗱𝗿𝗲𝘀𝘀𝗨𝗡𝗗𝗘𝗥𝗰𝗼𝗱𝗲 
da un'idea di Dina Pistillo
domenica 22 maggio 2022 ore 18.00

Barletta (Bat) presso studio Luca Bertelli Uomo Corso Giuseppe Garibaldi 34/A

CEMENTO di Marcello Silvestre


CEMENTO. La catarsi della materia è la personale di Marcello Silvestre che interroga la memoria dell’uomo attraverso il proprio vissuto e la traduce in scultura, secondo una relazione con la forma e con lo spazio immaginifica e sorprendente. Genesie sviluppo, nascondimento e rivelazione sono alcuni elementi chiave per entrare in contatto con la poetica di Silvestre e per comprendere le dinamiche di quel processo catartico che l’artista affida ad una materia come il cemento e alla forza geometrizzante della tridimensionalità.

CEMENTO porta in mostra fragilità vera e forza presunta, eterna lotta interiore delle nostre esistenze che Marcello Silvestre rende tangibile, universale, riconoscibile pur secondo una grammatica che si esprime per ‘addizione di significante’ e per volontà di narrazione essenziale. In tal modo, il cemento racconta, protegge, svela, scava negli abissi dell’anima per paradosso e parallelismi.

NABI ART GALLERY & OFF GALLERY Forme e Poetica, Catarsi che si espande sulla trama partenopea, nella prassi consolidata da Nabi Interior Design e la suaproject room Nabi Art Gallerye dallaOFF Gallery, immersa nelle profondità del centro storico – dove avverrà un silenzioso dialogo con la scultura di Emanuele Scuotto–. Due luoghi espostivi estremamente differenti che, nella mappa che costruiscono sempre attorno alle visioni degli artisti, permettono, anche questa volta, alle opere di Marcello Silvestredi portare in scena una astrazione universale ed una archeologia del futuro, meteriale e ultra dimensionale rivelatrici di qualcosa che ancora non conosciamo e che ci sorprenderà in maniera unica. 

DOM un terzo spazio si aggiunge al progetto CEMENTO; è qui, difatti, in un antico cortile adiacente alla Basilica di San Domenico Maggiore, che si terrà un incontro con l’artista e il team della mostra, per poter parlare con MarcelloSilvestre, scoprire di più sulla sua arte e sulla sperimentazione che è lente d’ingrandimento per ognuno di noi; parole e idee accompagnate dall’ospitalità e dalle proposte food & drink di DOM.

CEMENTO somiglia ad una narrazione per capitoli che Marcello Silvestre evidenzia grazie alla trasformazione e alla rigenerazione della materia, sperimentando, avanzando, arretrando, come avviene nel profondo delle nostre anime, per sublimazione. Ogni opera definisce una ricerca dell’altrove che rispecchia, nell’opacità del cemento, la ricerca più profonda del nostro Io. 



Biografia dell’artista
Architetto nato a Napoli nel 1977 e laureato in architettura nel 2004.
Partecipa a numerosi concorsi di architettura e design ricevendo diversi premi e divenendo soggetti di varie pubblicazioni. 
Nel 2008 è vincitore del concorso per la realizzazione del Padiglione Italia all'Expo di Shanghai 2010.
Nel 2009 si aggiudica il premio Europe40 Under40 promosso dal Chicago Atheneum ed è selezionato dal Ministero della Gioventù per l'Annuario dei Giovani Creativi Premiati nel Mondo - Young Blood 09- .
Dal 2015 dà avvio ad un percorso artistico di sperimentazione che, nel 2018, lo vede vincitore della Targa d'oro per la Scultura al Premio Arte dell'omonima rivista del gruppo Mondadori. 
Le sue opere sono esposte anche oltre i confini nazionali, in capitali dell’arte come Madrid e Miami, oltre che presenti in collezioni private italiane ed estere.
Dal 2017 si specializza nell’ambito di progettazione tra arte e design del retail, collaborando con diversi luxury brands.
Dal 2021 continua il suo percorso di ricerca e sperimentazione approdando nel Metaverso e abbracciando il fenomeno NFT. 

Luoghi
NABI Art Gallery 
Una fluida presenza di arte in tutte le sue forme convive con il design e l’arredo: mondi diversi che possono diventare complementari nel raccontare i propri spazi di vita. Da questa idea nasce NABI art gallery, una project room interamente dedicata alla scultura, alla pittura, alla fotografia, che trova posto all’interno di NABI Interior Design.

Off Gallery 
Nel cuore del centro antico di Napoli, ad un passo dalla Cappella Sansevero, Off Gallerynarra dell’amore di B. per l’arte, quella antica e quella contemporanea. Una colonna greca, scoperta quasi per caso, accoglie il visitatore in uno spazio dal forte carattere, carico di memorie e suggestioni, dove il passato che affiora dialoga con le opere degli artisti contemporanei in mostra.

DOM
Situato all’interno del Complesso monumentale di San Domenico Maggiore, uno dei luoghi simbolo della storia partenopea, è il perfetto connubio tra un passato da riscoprire ed un presente da vivere, mettendo in relazione sperimentazione gourmet, accoglienza e cultura. Grazie alla collaborazione con OFF Gallery, DOMaccetta la sfida che la magnificenza del luogo propone: offrire uno spazio in cui godere della storia e della bellezza della città e, al contempo, in cui potersi confrontare con sguardi e visioni inedite, quelle che solo l’arte, in tutte le sue forme, può offrire.

Il catalogo, contenente i testi critici di Azzurra Immediato e Alba La Marra, sarà presentato in occasione del finissage della mostra. 

Info
Nabi Interior Design
Via Chiatamone, 5bis, 80121 Napoli
Tel. 081 060 5284
Whatsapp: 335 148 7140
e-mail: info@nabidesign.eu

OFF Gallery
Via Raimondo de Sangro di Sansevero, 20, 80134, Napoli
Tel. 347 127 6800
e-mail:info@offgallerynapoli.it

Responsabile della comunicazione
Alba La Marra
Tel. 347 127 6800 
e-mail: albalama@inwind.it

CEMENTO
marcello silvestre
a cura di Azzurra Immediato

Organizzazione
Nabi Interior Design, di Biancamaria Santangelo 
OFF Gallery, di Beniamino Manferlotti

Supervisione&Comunicazione 
Alba La Marra

Luoghi
20 maggio 2022 Nabi Art Gallerypresso Nabi Interior Design, Via Chiatamone, 5bis, 80121, Napoli
27 maggio 2022 OFF Gallery, Via Raimondo de Sangro di Sansevero, 20, 80134, Napoli
27 maggio 2022, DOM, Vico San Domenico Maggiore, 16, 80134 Napoli 

Opening:
Venerdì20 maggio, ore 18.00 Nabi Interior Design
&
Venerdì27 maggio, ore 18.00 OFF Gallery – ore 20 DOM

Date:
20 Maggio – 30 Settembre 2022

Giorni ed orari di apertura: 
Nabi Interior Design: Lunedì – Sabato 10.00 -13.30 | 16.00 - 20.00
OFF Gallery: su prenotazionetel. 347 1276800

mercoledì 18 maggio 2022

In guerra qualcuno raccoglie fiori, interventi site specific di Alessia Lastella

 





In guerra qualcuno raccoglie fiori interventi site specific di:  

Alessia Lastella  

a cura di:  Alexander Larrarte,  con la collaborazione di Carmelo Cipriani  

Domenica 22.05.2022  

Ex base militare “Jupiter”, Alta Murgia (località Ceraso) – Bitonto   

ph: Girolamo Aliberti videomaker: Stefano Lotito  

promosso da:  CoArt Gallery, con la cordiale concessione della famiglia Delle Foglie. 


Si terrà domenica 22 maggio, presso l’ex base militare Jupiter, nell’Alta Murgia (località Ceraso, agro di Bitonto), il primo atto del progetto sperimentale e in progress In guerra qualcuno raccoglie fiori , che invita a riflettere sull’attuale periodo storico di guerra e di crisi internazionale, lanciando un messaggio di speranza e pace partendo dalla conoscenza e il rispetto per le forme, strutture e materie della natura di cui tutti facciamo parte.  

Era la fine degli anni '50, in piena guerra fredda tra gli Stati Uniti e l'allora Unione Sovietica, e gli americani, in accordo con il governo italiano in quel periodo guidato da Amintore Fanfani prima e Antonio Segni poi, costruirono sulla Murgia - unico sito di tutta l'Europa occidentale - dieci basi missilistiche "Jupiter" per rispondere alla superiorità strategica che l’Unione Sovietica aveva acquisito in quel periodo. Le strutture ospitavano, in totale, 30 missili nucleari (tre per ciascuna base) ready to fire , ovvero pronti a partire in direzione Mosca. Ogni missile era alto circa 30 metri e aveva una testata nucleare di 1.45 megatoni, ovvero una potenza distruttiva cento volte superiore a quella delle bombe atomiche lanciate nel 1945 su Hiroshima e Nagasaki. Le basi vennero costruite a partire dal 1959 (e poi smantellate nel 1963, in seguito alla famosa crisi di Cuba, grazie all’accordo tra il presidente americano John Kennedy e quello russo Nikita Krusciov) a Spinazzola, Gravina, Altamura, Bitonto, Matera, Irsina (Mt), Acquaviva, Gioa del Colle, Laterza e Mottola.  

In quel che resta della base missilistica in agro di Bitonto, in uno scenario di abbandono e di archeologia bellica, l’artista Alessia Lastella avvia un dialogo con la fredda architettura e gli elementi della natura e del paesaggio, attraverso quattro installazioni site specific.   

Alessia Lastella, ha studiato scultura nell’Accademia di Bari, nel 2018 ha partecipato alla residenza di Grosseto per il progetto “Dune” e nel luglio 2019 alla “Schola dei Pugliesi”; progetto con 7 performances ideato e curato da Nico Angiuli in Palazzo Cavanis, sede di “Casa Puglia”, evento collaterale alla Biennale di Venezia. Nel 2021 è stata tra i dieci studenti protagonisti della mostra “Domani Qui Oggi” nel Palazzo delle Esposizioni a Roma, vincitrice del concorso AccadeMibact – 2019, indetto dalla Direzione del Ministero che promuove l’arte contemporanea.  Con una ricerca in continuo divenire, sensibile, ispirata sin da bambina dalle campagne coratine, vissute con i valori tramandati dalla propria famiglia e con significative esperienze formative, l’artista entra in contatto con il vissuto del sito: “ Camminando in una de lle 10 basi missilistiche costruite per volontà degli americani sul territorio murgiano, si può sentire come questi l uoghi siano intrisi di storia e, provando ad immaginare di ritornare a ritroso nel tempo, mi sembra quasi di poter sentire i passi dei soldati che gestivano il funzionamento dei missili nell’attesa di direttive da parte di coloro che dall’alto tirano le redini delle vite altrui. Con questa consapevolezza ho osservato gli spazi ormai distrutti dal tempo e la natura che pian piano si sta riappropriando del proprio territorio violentato attraverso queste strutture senz’anima”  

Un’operazione articolata e complessa dove la natura si sta pian piano riappropriando di questo luogo e non solo attraverso le piante che la popolano, ma anche grazie alla forza dei venti e delle piogge che col tempo corrodono e consumano i mattoni che ne compongono le strutture artificiali presenti, rendendole fragili come dei crackers . Un gesto poetico per velocizzare l’azione della natura, aiutandola ad inghiottire i mostri architettonici artificiali.  Un percorso che indaga il naturale istinto di sopravvivenza e di autoconservazione: in guerra il primo pensiero che ci assale è quello di resistere a tutto e per poter far sì che questo sia possibile, è necessario trovare un luogo sicuro.  Ed è qui che entrano in gioco le torri di guardia che si trasformano in un rifugio naturale, per l’uomo, ma anche per gli animali. Queste torri divengono così il luogo di riferimento per potersi rifugiare da quelle che sono le lotte quotidiane e frenetiche per la sopravvivenza degli animali che, da sempre, si vedono portar via il loro territorio dall’essere umano, ma divengono anche simbolo di rifugio per l’uomo stesso che, entrandovi e chiudendo gli occhi, potrebbe ritrovare un contatto con la natura, lasciando al suo esterno l’odio e la guerra che appartiene alla vita reale. E’ un rifugio per il corpo e per l’anima, pur trovandoci in un luogo pesantemente ferito dalla storia, questo, con il tempo e con occhi diversi, può assumere nuovi punti di vista, senza dimenticare quelli già esistenti, facendo sì che l’odio possa trasformarsi in amore verso sé stessi ed il territorio.  

In guerra qualcuno raccoglie fiori è un progetto promosso dalla CoArt Gallery, a cura di Alexander Larrarte, con la collaborazione di Carmelo Cipriani e con la cordiale concessione della famiglia Delle Foglie.  

L’intero progetto sarà documentato dal fotografo Girolamo Aliberti e dal videomaker Stefano Lotito e sarà fruibile in futuro, presso uno dei musei in Puglia.      

Info  

In guerra qualcuno raccoglie fiori artista: Alessia Lastella a cura di: Alexander Larrarte, con la collaborazione di Carmelo Cipriani  

Ex base militare “Jupiter”, Alta Murgia (località Ceraso) Bitonto, Città Metropolitana di Bari  

Promossa da: CoArt Gallery, con la cordiale concessione della famiglia Delle Foglie  

tel. 349.6141159 mail alexander.merisi@gmail.com     

Kaia Hugin. YOU ARE MOVING YOUR HEART

Motholic Mobble by Kaia Hugin

La galleria Muratcentoventidue Artecontemporanea prosegue il suo percorso espositivo con «YOU ARE MOVING YOUR HEART», la mostra personale dell’artista norvegese Kaia Hugin.

Il lavoro di Kaia Hugin ci sembra sia la dimostrazione della complessità e della ricchezza della produzione artistica nordica di questi ultimi decenni e la nostra associazione è particolarmente lieta di poterlo proporre.

Kaia Hugin (nata nel 1975) si è laureata alla Bergen Academy of Art and Design nel 2011 e attualmente vive e lavora in Norvegia a Drøbak. L’artista, che esplora in maniera trasversale la danza contemporanea, la performance e la video arte, lavora dal 2008 ad una serie di video intitolata “Motholic Mobbles”, una riflessione su temi esistenziali attraverso l’esplorazione del movimento e dello spazio.

Il titolo Motholic Mobbles è un concept costruito dall'artista stessa. È una costruzione linguistica che suggerisce qualcosa di frammentario e incontrollato. La parola "motilità" è comunemente usata in medicina per denotare movimenti muscolari involontari nel nostro corpo, "Mobble" può essere tradotto come balbettio, un flusso incoerente senza fine.

La sua opera si pone all’interno di una tradizione di intersezioni tra antropologia e cinema sperimentale, a partire dalla lezione di Maya Deren , che a metà del secolo scorso ha sperimentato combinazioni di film, coreografia e movimento con effetti surreali e molto personali. Nei «mobbles» di Hugin, il personaggio principale, come le figure femminili di Deren, compie una varietà di atti (compulsivi): si appende, levita, galleggia, cammina all'indietro o scava con il suo corpo una buca nel terreno .

L'arte di Kaia Hugin è radicata in un mondo in cui il fisico e il reale - il corpo, la natura e la gravità - si fondono con la logica dei sogni e l'esperienza astratta.

L’artista utilizza lo spazio, il tempo e il corpo come elementi compositivi della sua partizione visiva; tutto è trattato con un ironico gioco ritmico di ripetizioni e ralenti e le braccia protese, lo scivolare continuo dei corpi, gli sguardi trasognati, sottolineano l'uscita dall'ordinario. I film basati sulla performance creano un'esperienza di un mondo alieno, un universo in cui si applicano altre regole e leggi di gravità. Nel tentativo di cogliere le esperienze psicologiche e corporee, si apre una storiasurreale e distopica, ma anche oscura e umoristica sulle paure dell’uomo e sul desiderio e la possibilità di autodeterminazione.

Nei primi due video della serie Motholic Mobbles , proposti in questa mostra, incontriamo un personaggio femminile, interpretato dall'artista , che compie atti assurdi e apparentemente irrazionali. La vediamo in un bellissimo paesaggio di montagna dove ha scavato una buca nel terreno giacendo in posizione fetale e in una stanza gelida mentre si tiene in equilibrio con l’addome su uno sgabello e allo stesso tempo fa , come se nuotasse, grandi bracciate nell'aria.

C'è qualcosa di ambiguo nei suoi movimenti potenti e ripetitivi che tuttavia non modificano la sua posizione. È come un incubo dove corri, ma non è così in realtà. Secondo l'artista, l'opera parla della condizione umana , della fragilità e allo stesso tempo della forza dell’uomo , e della ricerca continua di equilibrio in un'esistenza altrimenti caotica.

Nel nuovissimo film di Motholic Mobble ( part 11) incontriamo l'artista (protagonista come al solito) in una fitta foresta norvegese, che si arrampica su un grande albero di abete rosso. il set è abbastanza semplice: una donna e un albero , ma durante i quasi 15 minuti di durata del film si compie un viaggio , simbiotico e caotico in cui la protagonista cade e risale.. e ci pone di fronte a sentimenti come la solitudine, la ricerca della libertà e il senso di affiliazione con la natura .

Kaia Hugin è nata a Oslo nel 1975. Si è laureata in Belle Arti presso l'Accademia Nazionale delle Arti di Bergen, in Norvegia, nel 2011. Ha anche un background di danza contemporanea e studi in Storia dell'Arte. Hugin ha esposto il suo lavoro, tra l'altro, alla Whitechapel Gallery di Londra, Regno Unito, La Capella a Barcellona ( ES), Frankfurter Kunstverein ( DE), LOOP a Barcellona (ES), Hayward Gallery, Regno Unito, Galleria Luda a San Pietroburgo( RU), Stiftelsen 3,14 a Bergen (NO), Sassari( IT), e The Annual Autumn Exhibition a Oslo ( NO). Le mostre personali includono Muratcentoventidue Artecontemporanea a Bari, IT (2011), Oslo Fine Art Society, NO (2013), Museo Vigeland, NO (2015), Fotogalleriet Format a Malmö,( SE) (2016), Sandefjord Fine Art Society, NO (1017) e North Norwegian Art Center ( NO) (2017).


Kaia Hugin. YOU ARE MOVING YOUR HEART 

Via G. Murat 122/b – Bari

Inaugurazione
Sabato 28 maggio, 2022, ore 19.30 Periodo
28 maggio – 15 luglio 2022

Orario di apertura
Lunedì, martedì e mercoledì solo su appuntamento
Dal giovedì al sabato, dalle 17.30 alle 20.30

Info
3348714094 – 392.5985840
info@muratcentoventidue.com 

Cristiano Carotti. Se l'occhio non fosse solare, come potremmo vedere la luce?



Holt, in Colorado, non esiste.

Molta letteratura americana è ambientata in luoghi immaginari, ma veri.
Vale appunto per il Colorado di Kent Haruf o il Midwest di Franzen e John Williams.
La vita nelle Holt letterarie è un piano sequenza che parte dalle cisterne agli steccati da
ridipingere, passa dalla vita alla morte, dalla morte a Dio, da Dio alla natura: tragica, eroica,
polverosa, specchio e moltiplicatore dell’umanità che gli gira intorno.

Holt è fatta di rituali semplici come la maturazione del grano, il terriccio sotto le scarpe e le
folate di vento che aiutano i passi.
L’ambiente è un personaggio, la Grande Madre di ogni storia. In fondo, poche cose insegnano
meglio come stare a questo mondo più della perseveranza del giorno e della notte.

Nonostante gli sforzi di Kent, Jonathan e John, noi comuni mortali non sappiamo più
descriverla senza usare questo nome onnicomprensivo in modo astratto: natura, come se una
sterpaglia fosse uguale alla marea.
Eppure dovremmo saperlo, è il teatro dove teniamo da circa 250.000 anni le prove di uno
spettacolo senza conoscerne l’ultimo atto.

Ci siamo distratti.
Non è colpa del capitalismo o di Netflix. Il misticismo lo abbiamo appoggiato sul tavolo
accanto alla frutta, poi qualcuno ha messo in ordine al posto nostro e non ci abbiamo più
pensato.

Con Cristiano Carotti ci siamo confrontati a lungo per la costruzione di questa mostra, avendo
per formazione personale due punti di partenza diversi sull’argomento: il suo filosofico, il mio
più scientifico. Marina e Ulay si sono andati incontro sulla Muraglia Cinese, potevamo farcela
anche noi.

La domanda centrale del progetto che lo ha riportato alla pittura dopo anni di monogamia
verso la ceramica è stato chiedersi quando, di preciso, abbiamo lasciato su quel tavolo la
consapevolezza e il privilegio di essere l’unica entità in grado di percepire il divino. L’occhio è
stato progettato per accogliere la luce e tradurla in immagine, quando abbiamo smesso di
considerarlo un miracolo?

Da qui il titolo che rimanda alla teoria dei colori di Goethe, in contrapposizione al positivismo
che pone la natura come mero oggetto di studio: protoni ed elettroni che si muovono su un
geoide microscopico in una galassia infinitesimale di un universo impossibile da immaginare
per la mente umana.
Eravamo all’inizio della nostra personale Muraglia.

La struggente oscurità dei lavori di Cristiano, però, è stata l’occhio che serviva al mio
razionalismo per percepire la luce di cui parlava.
I cardi sono il soggetto principale delle tele, unica pianta resistente ai cataclismi umani e
naturali e per questo ha permeato l’intera mitologia. Dai colori acidi, vividi e vivi, sono immersi in paesaggi boreali e vagamente post atomici. In mezzo a loro appaiono talvolta cinghiali e capre, bestie selvatiche rudi e ispide, ma profondamente connesse alla terra e agli astri.

Tra i cardi e gli animali erranti c’è la vita e la morte, gli steccati da ridipingere e la
perseveranza del giorno e della notte.
Nei suoi serpenti in ceramica, invece, c’è il timore e la bellezza della rinascita.

Nella nostra personale Holt, quindi, si rivela il legame profondo con quei misteri che
chiamiamo a volte Dio a volte destino, che si manifestano all’occorrenza come sterpaglie o
marea, ma che solo noi siamo in grado di vedere.
Cristiano riordina il tavolo al nostro posto, ma per farci trovare le cose che abbiamo smarrito.

EA

CRISTIANO CAROTTI

Se l'occhio non fosse solare, come potremmo vedere la luce?

Musiche originali: Rodrigo D'Erasmo e Mario Conte
A cura di Eleonora Aloise e Carlo Maria Lolli Ghetti
27 Maggio / 30 Giugno 2022

whitenoisegallery.it
Via della Seggiola 9 • Roma 
Orari: Mar-Ven 11:00-19:00 • Sab 16:00-20:00

martedì 17 maggio 2022

A Bari la prima edizione di Apulian Blockchange


L’Università degli Studi di Bari Aldo Moro presenta ‘Apulian Blockchange,’ il primo evento universitario in Italia che impiega le tecnologie di blockchain, NFT, realtà virtuale, metaverso e gamification per preservare il vulnerabile territorio pugliese e la sua cultura. L’evento, che si terrà il 26 maggio presso la sede di S. Teresa dei Maschi, consterà di una fase mattutina (10:30- 12:30), con lezioni gratuite e aperte al pubblico su temi della cripto-cultura, e una serale (18:00- 20:00), che vedrà la partecipazione delle più iconiche realtà culturali pugliesi – fra cui la Notte della Taranta, gli sbandieratori storici di Carovigno e gli oratori delle minoranze linguistiche in Puglia, Arbëreshë, Franco-Provenzale e Griko. Tutte espressioni culturali vulnerabili e rare del territorio pugliese che, durante le performance, verranno simultaneamente digitalizzate e trasformate in NFT, restituendo al territorio la prima ‘biblioteca digitale della cultura italiana’ in questo formato. L’evento si concluderà con la battitura all’asta degli stessi NFT (la prima del suo genere in Italia) e con la consegna di un esemplare NFT per ogni performance al Rettore dell’Università, Stefano Bronzini – in qualità di simbolico protettore della cultura regionale pugliese (anche digitale). L’Università, inoltre, sarà la prima in Italia ad avere un proprio campus nel metaverso, che sarà inaugurato proprio in occasione dell’evento del 26/5.

L’evento avrà un’estensione off presso l’aeroporto di Bari, dove si installerà un’esperienza di realtà virtuale (VR) per gli oltre 5 milioni di passeggeri annui in transito, che avranno la possibilità, mediante committenze private nel mondo del ricevimento matrimoniale, di immergersi in ricostruzioni 360 della Puglia e della sua attrattività nel campo – con ricostruzioni gender friendly per tutte le coppie.

Un’iniziativa dall’alto valore tecnologico, culturale e civile nel panorama accademico italiano ideata dal Professore Giosuè Prezioso e curata dalla classe magistrale in Management delle Attività Culturali dell’Università degli Studi di Bari.

CONTATTI
Prof. Giosuè Prezioso
giosue.prezioso@uniba.it
+39-349-833-0075





Il collage e il linguaggio segreto di Liburia

opera di Pierpaolo Lista, Anteprima, 2022


Il giorno venerdì 20 maggio 2022, alle ore 18, la galleria Centometriquadri Arte Contemporanea inaugurerà la mostra Il collage ed il linguaggio segreto di Liburia, a cura di Marco Izzolino, con installazioni inedite di 8ki aka Gianfranco De Angelis, Maria Gagliardi e Pierpaolo Lista e un’opera in retrospettiva di Vettor Pisani.

L’intento alla base di questo progetto espositivo è una riflessione sull’utilizzo attuale di una tecnica di composizione artistica, il collage, all’interno dei processi cognitivi umani, e sulla sua diffusione nella comunicazione di massa, non solo di produzione editoriale, ma anche personale, per l’uso sui social media. Si tratta di una modalità creativa di attività riflessiva e comunicativa da parte degli individui che ormai rientra anche a pieno titolo tra le tecniche di ricerca e di divulgazione accademica internazionale, come ad esempio nell’ambito della così detta art-based research e della arts-informed research.

Ai suoi esordi come tecnica artistica d’avanguardia il collage ha inteso istituire un legame più stretto, di natura soprattutto materica, tra la realtà e la sua rappresentazione: all’inizio del Novecento porzioni di realtà oggettuali, in frammenti o anche per così dire “in brandelli”, sono entrate direttamente a far parte della composizione di quadri, e, col tempo, anche di illustrazioni e di sculture, andando a sostituire pittura, disegno e forme modellate. Grafia e modellazione plastica hanno lasciato il posto a composizioni di ritagli di carta (stampata o meno), cartone, stoffe e assemblaggi di oggetti d’uso o parti di essi. Nel corso della sua evoluzione, poi, per sineddoche, il collage è diventato un termine in grado di identificare non più soltanto una tecnica, ma anche una tipologia e/o un genere di opere di natura ibrida, sia dal punto di vista materico (per l’uso combinato di diversi materiali) che compositivo (per l’uso combinato di figurazione e astrazione o di bi- e tri- dimensionalità), e, successivamente, una vera e propria forma di pensiero alternativo, con un suo proprio linguaggio: ne sono nate forme di relazione tra le parti, che davano origine a associazioni di idee non immediatamente evidenti nella realtà, ma anche modalità di relazione emozionale, non direttamente o affatto traducibili in linguaggio verbale, tra forme, colori e testo; determinando importanti ripercussioni anche nell’evoluzione del graphic design, quello classico, analogico, prima, e successivamente quello digitale: si può affermare che persino la composizione delle pagine web è in qualche modo debitrice dell’evoluzione del collage.

Affinché il discorso sul collage non rimanga ad un livello puramente teorico, la mostra intende offrire un esempio concreto di come anche nel territorio campano il collage sia una tecnica viva, che gli artisti continuano a sperimentare e a far evolvere ancora oggi. La mostra si pone dunque come una rappresentazione dell’hic et nunc di questa tecnica, il cui linguaggio iconico assume connotazioni territoriali, legata all’uso che ne fa una comunità specifica, esattamente come accade nel linguaggio verbale.

I tre artisti invitati a partecipare alla mostra vivono e lavorano in tre province diverse della Campania (8ki a Napoli, Maria Gagliardi nella provincia di Caserta, Pierpaolo Lista in quella di Salerno), ma tutti e tre utilizzano la grammatica compositiva del collage per realizzare, complessivamente o anche solo in parte, alcuni dei propri lavori. La ricerca dei tre artisti manifesta, nella composizione dei propri collage, sfumature linguistiche ma anche finalità diverse che ci consentono di associare le tre installazioni esposte a tre generi artistici differenti: pittura (8ki), scultura (Gagliardi) e fotografia (Lista).

Il presente progetto di mostra si inquadra tuttavia anche all’interno di un obbiettivo più ampio, che si è assunto la Galleria Centometriquadri, di rappresentare e valorizzare la cultura contemporanea espressa dal territorio capuano-casertano.

Le testimonianze delle grandi civiltà che hanno vissuto il Terra di Lavoro (la medioevale “Liburia”) emergono come solidi colossi all’interno di un vasto territorio la cui bellezza era costituita, fino al Dopoguerra, dalla sua mutevolezza, dovuta al fatto che il suo paesaggio agricolo era continuamente modificato dall’intervento dell’uomo su ciò che ne costituiva la più grande risorsa, ossia la fertilità della terra vulcanica che incontra le acque fluviali. Dal Dopoguerra in poi però i grandi monumenti architettonici del passato sono stati progressivamente circondati dal cemento “selvaggio”: edifici che si sono diffusi a macchia d’olio in modo tanto rapido e spontaneo quanto irregolare e senza la neppur minima velleità estetica, come erbacce infestanti che hanno reso il territorio sempre più sterile e depapeurato della sua ricchezza e della sua cangiante bellezza. Quella formidabile e unica cooperazione tra natura e cultura che si è espressa in questi luoghi per secoli si è tramutata in un conflitto doloroso e pungente che appare ormai insanabile. Tuttavia una terra che ha saputo esprimere una simile armonia per secoli, ponendosi come il crogiolo perfetto per la nascita in varie epoche di mirabili esempi di opere della cultura, dell’arte e dell’ingegno in continuità e in relazione diretta con la natura, non può aver dimenticato, nel giro di pochi decenni, quanto di mirabile qui è stato prodotto.

La verità è che il territorio di Liburia continua ad esprimere fortemente un proprio linguaggio visivo che però da scenografico ed evidente, assecondando il rigoglio della natura, si è fatto intimo e segreto, nascosto dietro le aggressioni edilizie al paesaggio. Ecco allora che il collage si pone come uno strumento di possibile narrazione di questa terra: offrendo la possibilità di porre mentalmente in relazione forme e immagini, naturali e/o artificiali, in armonia o disarmonia col paesaggio, che pur distanti tra loro, perché appartenenti a contesti fisici o a epoche diversi, possono essere interiormente associate, creando una continuità lì dove nella realtà fisica non c’è. La Collezione Terrae Motus alla Reggia di Caserta ad esempio, la cui collocazione definitiva in ambienti tardo barocchi non è quella per cui le opere contemporanee furono pensate, costituisce un mirabile esempio di dialogo, inaspettato ma stimolante, tra immagini, forme e spazi appartenenti a periodi storici e contesti culturali differenti. Si tratta in sostanza di una “collezione-collage”.

L’opera di Vettor Pisani esposta in mostra, realizzata con la tecnica classica del collage, di cui l’artista è stato un abile sperimentatore, ha il senso di un collegamento tra le riflessioni generate dal progetto espositivo e le necessità narrative del territorio. Pisani è uno degli artisti presenti nella Collezione Terrae Motus; la sua opera nel palazzo reale sembra suggerire una possibile rilettura del paesaggio di Liburia attraverso la forme di pensiero che è ormai in grado di generare il linguaggio espressivo del collage.

BIOGRAFIE
8KI (Gianfranco De Angelis) è illustratore, grafico e pittore. È stato art director di numerose case editrici, ruolo che attualmente ricopre presso il gruppo editoriale Simone. Ha all’attivo mostre collettive e personali. Ha collaborato alla realizzazione di diversi libri e cataloghi d’arte e partecipato alla realizzazione del Patapart, foglio dell’Istitutum Pataphysicum Parthenopeium. Nel 2006 ha esposto alla terza edizione del Premio Mario Razzano; Nel 2007 alla mostra Visioni & Illusioni - Il realismo visionario nella pittura italiana moderna e contemporanea (L’Aquila). Nel 2018 una sua opera è stata inserita come installazione permanente presso la metropolitana di Napoli nel circuito delle stazioni dell’arte. Nel 2019, in occasione del Premio Arte Cairo ha esposto al Palazzo Reale di Milano vincendo la targa d’oro nella sezione grafica con l’opera Save Our Souls. Nel 2020, presso la galleria Spazio Nea di Napoli, ha presentato il suo progetto The sky inside us, che è stato il primo progetto espositivo ad inaugurare la ripresa delle esposizioni artistiche in Italia a seguito della pandemia, con modalità sperimentali poi diffuse in tutta Europa.

Maria Gagliardi vive e lavora a Capua. Fondamentali, per la sua formazione, sono stati gli anni giovanili vissuti nei pressi di Roma, dove si è dedicata quasi esclusivamente al proprio arricchimento animico e culturale. Dopo aver intrapreso con successo la carriera forense e professionale, il suo sguardo, con rinnovato entusiasmo, si è rivolto nuovamente all’arte e la ricerca artistica, in modo ancor più appassionato e indirizzato. Attualmente vi si dedica con vivacità e trasposto, ampliando la propria personale ricerca con nuovi concetti e nuove sperimentazioni. Ha all’attivo numerose mostre in spazi espositivi italiani sia privati che pubblici.

Pierpaolo Lista vive a Paestum e lavora tra Napoli e Milano. La sua ricerca è una prassi di ricostruzione di scenari disabitati, ambientazioni scarnificate, riproduzione di oggetti rappresentati da linee essenziali. Le sue immagini nascono dalla manipolazione di archetipi narrativi, immagini mentali, flash visivi. Negli ultimi anni ha realizzato anche video e installazioni. Ha esposto in gallerie e musei in Italia e all’estero, le sue opere sono in importanti collezioni pubbliche e private.


SCHEDA MOSTRA

OPENING
Sabato 20 maggio 2022 - ore 18

LUOGO
Centometriquadri Arte Contemporanea
Via Carlo Santagata, n.14 - Santa Maria Capua Vetere CE

TITOLO
Il collage ed il linguaggio segreto di Liburia

ARTISTI
Vettor Pisani (in retrospettiva), 8KI, Maria Gagliardi, Pierpaolo Lista

CURATORE
Marco Izzolino

DURATA
dal 20 maggio al 22 luglio 2022

CATALOGO
Sarà presentato nel corso della mostra, con foto in situ delle installazioni



venerdì 13 maggio 2022

The Milky Way. VERA, una mostra di raccolta fondi

Numero Cromatico, È stato il vento, 2022. Arazzo di lana su tavola, 20 ×40cm. Courtesy gli artisti

Torna dal 19 al 21 maggio; preview per la stampa: il 18 maggio dalle 12 alle 16; The Milky Way. VERA, una mostra di raccolta fondi di massimo tre giorni promossa da Pianoterra onlus a cura di Damiana Leoni. Dopo le cinque tappe precedenti che si sono svolte a Napoli, città protagonista nell’anno 2014 presso la Galleria Lia Rumma; a Roma, presso la galleria Studio SALES per l’edizione 2015; a Milano da Giò Marconi nel 2016; The Milky Way Foto a Napoli di nuovo presso Lia Rumma nel 2018 con un progetto dedicato alla fotografia; a Torino presso la Galleria Franco Noero nel 2020, The Milky Way torna a Roma, presso la galleria Alessandra Bonomo. 

Come per tutte le edizioni, la manifestazione è guidata da un tema, in questo caso ispirato al libro VERA di Damiana Leoni edito da Quodlibet, una ricognizione sulla primavera degli spazi emergenti che ha interessato la Capitale con una fioritura di luoghi dedicati alla sperimentazione e all’arte indipendenti e gestiti da artisti durante la pandemia.

Parole come isolamento, trasformazione, cambiamento, rinascita risuonano delle vite di chi nell’isolamento sperimenta la marginalità, nella stasi la difficoltà a vedere un futuro, nel cambiamento la paura della precarietà. Sono le vite delle tante mamme e dei loro bambini che Pianoterra accoglie ogni giorno offrendo uno spazio sicuro e protetto, uno spazio di cura e ascolto in cui prendere fiato, alzare lo sguardo e aprirsi al cambiamento. Da questo incrocio, incontro, scambio – ne siamo certi – vedremo nascere, per molti dei più fragili, un’autentica, tangibile e reale primavera, spiegano i promotori del progetto.

A ragionare su questo tema saranno i tanti artisti degli spazi indipendenti, presenti nel libro VERA, dislocati tra Tor Bella Monaca, Centocelle, Quadraro, Pietralata, San Lorenzo e Trastevere, che hanno scelto di sostenere con le loro opere Pianoterra onlus: 

Sveva Angeletti, José Angelino, Paolo Assenza, Jacopo Belloni, Raniero Berardinelli, Sebastiano Bottaro, Alessandro Calizza, Cristiano Carotti, Dario Carratta, Alessandra Cecchini, Eleonora Cerri Pecorella, Fabrizio Cicero, Christophe Constantin, Francesca Cornacchini, Francesco D'Aliesio, Malù dalla Piccola, Alessandro Dandini de Sylva, Arianna De Nicola, Marco De Rosa, Gaia Di Lorenzo, Federica Di Pietrantonio, Marco Emmanuele, Marco Eusepi, Chiara Fantaccione, Roberta Folliero, Andrea Frosolini, Federika Fumarola, Krizia Galfo, Alessandro Giannì, Eva Giolo, Fabio Giorgi Alberti, Luca Grechi, Luca Grimaldi, Greg Jager, Guglielmo Maggini, Luca Mamone, Gian Maria Marcaccini, Diego Miguel Mirabella, Alberto Montorfano, MRZB, Jacopo Natoli, Numero Cromatico, Lulù Nuti, Cristallo Odescalchi, Antonio Perticara, Andrea Polichetti, Katia Pugach, Agnese Reginaldo, Delfina Scarpa, Daniele Sciacca, Germano Serafini, Gabriele Silli, Guendalina Urbani.

La missione di The Milky Way (dove la “Via Lattea” è anche metafora della pluralità di voci e di sguardi coinvolti) è da sempre quella di dare voce, con un grande progetto che privilegia la creatività contemporanea, ad una buona causa. Negli scorsi anni il ricavato della vendita delle opere è andato a favore delle famiglie più vulnerabili di Napoli, Roma e provincia per rispondere ai bisogni primari delle madri in difficoltà e per costruire con loro percorsi articolati di sostegno, ascolto, cura e formazione professionale. Acquistando un’opera della mostra The Milky Way si potrà fare parte di un percorso, aperto a tutti coloro che vorranno sostenere le attività di Pianoterra onlus. La pubblicazione che racconta la mostra è realizzata da Quodlibet e disegnata dallo studio Caneva Nishimoto.

Pianoterra onlus interviene al fianco delle famiglie più vulnerabili nei quartieri più difficili, concentrandosi soprattutto sulle mamme e sui bambini, nella convinzione che migliorando le condizioni di partenza di una vita si possa spezzare quel circolo vizioso che vede il disagio trasmettersi da una generazione all'altra. Con i suoi progetti offre alle donne in gravidanza, alle neo-mamme e ai loro piccoli uno spazio di accoglienza, ascolto e sostegno, e costruisce con ciascuna persona un percorso di accompagnamento personalizzato, fatto di incontri con specialisti della salute materno-infantile, consulenze psico-educative, momenti ludico-ricreativi da trascorrere con altre mamme e con i bambini, bilanci di competenze e corsi professionalizzanti. L'obiettivo è sempre quello di lenire i bisogni più urgenti - quelli materiali, o le emergenze - e fare in modo che ciascuna possa ritrovare fiducia in se stessa e nelle proprie risorse, ed esprimere le proprie potenzialità e i propri talenti. Sul sito www.pianoterra.net maggiori informazioni sui tanti progetti che Pianoterra Onlus attua a Napoli e a Roma e che sarà possibile sostenere acquistando una delle opere in mostra.

Il libro VERA è stato reso possibile grazie al generoso sostegno di Alessia Bulgari, Regione Lazio, Redbrick Investment Group, Azienda Agricola Boccea – Solaria, Immobiliare.it, Paolo Bulgari, Calabresi Noleggio Autobus e Molto

The Milky Way: tutte le informazioni

Quando: 
Preview per la stampa: 18 maggio dalle 12 alle 16
Opening: giovedì 19 maggio 2022 dalle 12 alle 21
La mostra resterà aperta: venerdì 20 e sabato 21 maggio dalle 12 alle 20

Dove:
Galleria Alessandra Bonomo
Via del Gesù 62, Roma

Ingresso libero
A cura di Damiana Leoni
Promosso da Pianoterra onlus

SPONSOR:
PoderNuovo a Palazzone

Mediapartner: Quodlibet
Trasporti: ExpoTrans

Info:
Pianoterra onlus

+39 06 64871120
+39 3400716353

Press: Santa Nastro media relations. + 39 3201122513 snastro@gmail.com