Elio Castellana, Fake Error Landscape
Due artisti salentini, entrambi con solide esperienze artistiche alle spalle e una poetica coerente e stratificata, si incontrano nella mostra SOPRALUCE per dare vita a un dialogo visivo che attraversa la materia del tempo, della memoria e della percezione. Gianfranco Basso e Elio Castellana propongono un’esposizione in cui due linguaggi autonomi si fondono in un gesto condiviso, accomunati da un’idea di stratificazione che si manifesta nei modi più diversi: ottico, emotivo, simbolico.
Il termine 'Sopraluce', mutuato dal lessico dell’architettura, indica un’apertura vetrata posta al di sopra di una porta o parete, atta a permettere il passaggio della luce tra ambienti separati. Metaforicamente, diventa qui la soglia attraverso cui i mondi visivi e simbolici dei due artisti si rifrangono e si compenetrano. Sopraluce è ciò che connette e filtra, ciò che separa ma illumina, una zona di passaggio fragile e luminosa tra oggetto e paesaggio, carta e filo, trauma e rigenerazione.
Gianfranco Basso, con Ricamo su carta, porta avanti una riflessione sul ricamo come gesto simbolico, linguaggio visivo e atto di cura. Le sue opere nascono dall’interazione fra carta e filo: antichi atlanti, pagine di libri, cartamodelli familiari, diventano la base per un processo di ri-significazione. Il filo traccia nuove narrazioni, interrompe il flusso lineare della lettura e genera nuove mappe emotive e politiche. Il lavoro di Basso è un’operazione sul tempo: strappa, cuce, rivela e vela, trasforma l’archivio in sogno e costruisce un lessico visivo intimo e stratificato. Opere come Il mistero delle cose o Peace Piece sono esempi paradigmatici di questa poetica, in cui si uniscono rigore formale, memoria privata e tensione civile.
Elio Castellana, con Fake Error Landscapes, elabora un’indagine raffinata sul tema dell’errore fotografico. A partire da ciò che normalmente verrebbe scartato — sfocature, invasioni di campo, oggetti fuori posto — Castellana costruisce un linguaggio visivo originale e ipnotico. L’errore diventa segno della rottura, della perdita, della morte, ma anche innesco per una nuova costruzione di senso. In questa serie, nata dopo la scomparsa della madre, l’artista mette in atto un processo di rinascita attraverso la collaborazione con il padre e il paesaggio familiare del Salento. Le immagini, potenti nella loro ambiguità visiva, agiscono come epifanie sospese. La teoria dell’errore come strumento critico diventa qui strumento poetico.
SOPRALUCE non è soltanto un titolo, ma un metodo espositivo, una postura poetica: la luce filtrata come metafora di un incontro artistico in cui ogni opera è soglia, ogni immagine è apertura, ogni segno è passaggio. Insieme, Basso e Castellana generano un campo di visione in cui errori, ricami, interruzioni e velature si fondono in una geografia emozionale condivisa e potente. In mostra, queste due poetiche si rispecchiano e si sfidano. Sopraluce è il nome dato a questa intersezione: uno spazio di attraversamento dove immagine e materia, parola e gesto, luce e oggetto, trovano nuove possibilità di coesistenza. Una soglia luminosa tra due mondi che non vogliono fondersi, ma piuttosto restare in tensione creativa, come due stanze separate ma unite da una stessa luce.
Visioni filtrate, memorie ricamate
Doppia personale di Gianfranco Basso e Elio Castellana
2 – 27 luglio 2025
Galleria BorghiniArte, Via Belsiana, 92 Roma
bea.artesrl@gmail.com
borghiniarte@gmail.com
www.borghinicontemporanearte.it
Tel. +39 06 6797726 Mobile +39 339 5784979
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