martedì 31 luglio 2012

PROSPETTIVA POST-AVANGUARDIA


PROSPETTIVA POST-AVANGUARDIA

Si inaugura sabato 4 agosto alle ore 19 presso Palazzo Zenobio a Venezia con le prime sei mostre in programma (2 personali e 4 collettive tematiche) la Rassegna di arte contemporanea intitolata “Prospettiva Post-Avanguardia” a cura di Valentina Carrera, Virgilio Patarini e Barbara Vincenzi con la collaborazione di Alessandro Baito, Valerio Grimaldi e Izabella Lubiniecka.

Tre mesi di mostre che vedranno esporre oltre 300 artisti in 30 mostre tra tematiche e personali dal 4 agos
to al 30 ottobre 2012 nelle sale del piano nobile di Palazzo Zenobio e in alcune sale del piano terra, inclusi gli spazi del Padiglione Islanda. Inoltre spettacoli, concerti e performance a partire dal secondo ciclo di mostre (18 agosto).


Queste sono le prime sei mostre del primo ciclo:

“L’idea e la materia” e una personale di Lorenzo Silvestrini curate da Barbara Vincenzi; “Labirinti di legno”, “Geometrie dell’anima” e “Tra Penelope e Arianna”, curate tutte e tre da Virgilio Patarini che è presente anche come artista in una mostra personale di quadri e installazioni curata da Izabella Lubiniecka e presentata al Padiglione Islanda.


Tra le mostre in programma nelle settimane e nei mesi successivi si segnalano:

dal 18 al 29 agosto “Sélection Comparaisons”, la grande mostra proveniente dal Grand Palais di Parigi che presenta una selezione di 88 opere per altrettanti artisti selezionati all’ultimo Salon Comparaisons, e la personale di Riccardo Licata. (vedi sito http://selectioncomparaisons.jimdo.com/ )

A settembre un’omaggio a Michelangelo Antonioni con una mostra intitolata “Deserto Rosso”.

A ottobre “La via italiana all’Informale: da Afro, Vedova, Burri alle ultime tendenze”, con catalogo Giorgio Mondadori.

Tra le personali spiccano nomi di artisti emergenti come Max Gasparini, Andrea Boldrini e Paolo Facchinetti, Silvio Natali, Ivo Stazio, Tommaso Pellegrini, Lyudmila Vasilieva e la stessa Valentina Carrera.


Qui di seguito una presentazione sintetica delle prime 6 mostre

(dal 4 al 15 agosto):


Labirinti di legno

A cura di Virgilio Patarini, Valentina Carrera, Barbara Vincenzi

Opere di: Simone Azzurrini , Alessandro Baito, Olivia Boa, Ivano Boselli, Marco Bettio, Valentina Carrera, Drago Cerchiari, Massimo Gasperini, Vito Giarrizzo, Sergio Gotti, Bruno Moretti Sanlorano


Questo non è un albero

In francese c’è una parola (bois) che indica sia il bosco che il legno. Ecco, la mostra “Labirinti di legno” parla proprio di questo: di boschi, alberi, legno; e lo fa con linguaggi diversi dell’arte contemporanea come la pittura, la scultura, la fotografia, le installazioni. Ciascuno degli artisti selezionati racconta storie di alberi, boschi, o penetra nella materia stessa del legno con il proprio stile e con la propria sensibilità, ma tutti hanno una cosa in comune: nessuno di loro ci rimanda una visione, una interpretazione del “bois” stereotipata o scontata. E soprattutto per nessuno di loro un albero rappresentato rappresenta davvero un albero.

D’altronde da sempre, dalla notte dei tempi, il bosco e l’albero hanno avuto un significato simbolico e una funzione sacra, rituale. L’albero come oggetto totemico per eccellenza e il bosco come luogo sacro. E l’attraversamento del bosco è in moltissime civiltà arcaiche una delle prove d’iniziazione per eccellenza. Per non parlare delle evidenti analogie formali e simboliche tra bosco, labirinto e mondo degli Inferi. E dunque attraversare, entrare ed uscire da un bosco è compiere un’azione magica e iniziatica come entrare e uscire da un labirinto, come attraversare il mondo degli inferi, e uscirne vivo. L’incipit della Divina Commedia è sotto questo aspetto esemplare. Inutile sottolineare come la struttura dell’Inferno dantesco sia a tutti gli effetti un labirinto a spirale. E allora Teseo, Orfeo, Dante e Cappuccetto Rosso sono, mutatis mutandis, la stessa persona, protagonisti della stessa storia: quello che per Teseo è il Labirinto, per Dante e per Orfeo è il mondo degli Inferi, per Cappuccetto Rosso è il bosco. E il Minotauro di Teseo è Minosse per Orfeo, Satana per Dante (ma anche Minosse) e il Lupo per Cappuccetto Rosso. E poi Arianna con il suo filo che di volta in volta diviene la cetra, Virgilio e Beatrice, il Cacciatore col fucile e col coltello.

Virgilio Patarini


L’idea e la Materia

A cura di Barbara Vincenzi

Opere di Sergio Bastiani, Emanuela Battista Simone Berno, Fiorenza Bertelli, Enrico Camporese, Claudio Cavalieri, Mirta De Simoni Lasta , Michele Fattori, Sergio Gotti, Fabio Lari, Corrado Lippi, Vincenzo Maddaloni, Sebastiano Magnano, Luca Maria Marin, Alba Pedrina, Graziano Rey, Simona Scilla


Nell’arte informale, l'evento artistico, “spogliato” da qualsiasi residuo di valore formale, si svuota e finisce pertanto con l'atto stesso della creazione. L’energia creativa dell’artista è affidata completamente al materiale, vero protagonista dell’opera d’arte

Attualmente notiamo il nascere di “contaminazioni”: il concettuale puro come forma tautologica di se stessa perde l’iniziale forza provocatoria e sempre più spesso gli oggetti utilizzati privati della loro funzione iniziale, e decontestualizzati, si spostano nel contesto artistico. Così come l’informale introduce l’idea e il pensiero dando vita a nuove creazioni e nuove “contaminazioni” artistiche.

La materia, iniziale protagonista indiscussa dell’atto creativo diventa sempre più veicolo per la trasmissione di concetti e pensieri profondi, materia che si riappropria la primaria funzione di comunicazione.

Barbara Vincenzi


Lorenzo Silvestrini

Mostra personale a cura di Barbara Vincenzi


Variazioni e bilanciamento

Quando guardiamo la produzione di Lorenzo Silvestrini, la sensazione primaria è di un forte equilibrio di colori, segni e forme.

Nato a Venezia, i suoi esordi furono affianco al nonno, anch’egli artista, proprio a Campo San Barnaba, Dorsoduro. Ora, dopo oltre trent’anni di affermata carriera all’estero, soprattutto Germania e Francia, ritorna lì, proprio dove ha mosso i primi passi da artista, a Dorsoduro, con una personale a Palazzo Zenobio.

Gli inizi di Lorenzo si mossero subito in direzione della sperimentazione e dell’astratto/materico, e dopo anni di ormai confermato lavoro, nonostante il suo stile sia più forte e sicuro, rimane in lui la predominante della sperimentazione, che si alimenta nella continua ricerca e l’uso di nuovi materiali.

Abile nella composizione bilanciata di geometrie e segni che partono essenzialmente dall’impeto, dal sentimento e dall’irrazionalità, come stesso Silvestrini dice, in un secondo momento avviene la consapevolezza, la razionalizzazione quando il suo sguardo si posa interessato su un dettaglio e comincia, dal primario gesto a intravedere e costruire l’intera composizione.

L’assetto stilistico così come la gamma dei colori non è mai la stessa: passa da neri, ocra e bianchi puri a intensi lapislazzuli e rossi accesi. Il rosso lo troviamo in quasi tutte le sue composizioni: a volte un piccolo segno pulsante, altre volte una superficie più estesa che trova accordi con altri colori.

Forte di equilibrio e pacatezza le sue opere rimandano a un senso lirico: il gesto dettato dall’impeto diventa poi, tramite l’elaborazione, veicolo per esprimere concetti e verità primarie.

Barbara Vincenzi


Geometrie dell’Anima

A cura di Virgilio Patarini

Opere di: Camilla Alessi, Bruno De Santi, Beatrice Palazzetti, Maria Luisa Ritorno, Alessandro Rossi, Salvatore Starace


Geometrie dell’anima

Ogni artista di questa collettiva possiede un suo mondo particolare, ma ciascuno di questi mondi utilizza un segno e un linguaggio ben determinato per indicare una via interpretativa della realtà, che sebbene non sia uguale per tutti possiede la stessa origine decostruttivista. Le geometrie a cui allude il titolo sono quelle linee che si sovrappongono, s’intersecano e danzano, lato evidente del gesto delle mani modellanti la materia a mettere ordine nel caotico bagno sensoriale a cui quotidianamente l’uomo è soggetto. Le forme geometriche potrebbero suggerire un approccio artistico razionale, ma quando ci si trova di fronte alle opere di questa mostra si comprende come le linee siano meno la rappresentazione di un ideale e più un suggerimento per far vibrare l’anima dello spettatore secondo una determinata nota. E in questo modo la grafica, la pittura e la scultura si manifestano per quello che sono, cioè un incredibile strumento per ampliare le possibilità d’analisi se non addirittura di autoanalisi.

Il ricordo di Kandinskij e Malevich, tanto forte in alcuni di questi artisti, è solo una suggestione, perché se proprio si vuole trovare un’origine per il tipo di lavoro qui proposto si può solo fare riferimento a Derrida e al decostruttivismo architettonico. Lontani dall’atomismo avanguardistico per una crisi d’identità personale e umanitaria, questi artisti evidenziano semplicemente alcuni elementi, alcune emozioni della materia per poter afferrarne il pieno senso.

Alessandro Baito


Tra Penelope e Arianna

A cura di Virgilio Patarini

Opere di: Siberiana Di Cocco, Laura Di Fazio, Zane Kokina, Rosanna Pressato, Luciana Schiazza, Rosa Spina


Il filo e la tela

Penelope e Arianna sono figure del mito dalle valenze molteplici e dai significati stratificati: emblemi del rapporto della donna col tempo e con lo spazio, con l’attesa e con l’azione, ma anche archetipi del femminile e del suo rapportarsi al maschile, forse, più di tutto, sono metafore della tecnica sottile e complessa del narrare: del dipanare il “filo” di un discorso, del “tessere” la tela di una narrazione, nella duplice valenza di procedere nel tempo e nello spazio e quindi di trasformare la parola in azione (Arianna) e di sospendere il tempo e dilatare lo spazio fino ad annullare l’azione catturandola nella rete della parola (Penelope).

In ogni caso, Penelope o Arianna, Persefone o Kore, la donna è padrona della parola, depositaria di un sapere che è arte magica e catartica, capace di attraversare i labirinti delle nostre paure, di salvarci dai mostri e condurci alla salvezza, e tenere lontani i guai, soggiogare i tracotanti senza colpo ferire, mantenere in equilibrio e in armonia le situazioni più tese e difficili. E l’uomo? Forse sarebbe meglio soprassedere, non approfondire. In definitiva, in rapporto ad Arianna o a Penelope, qual è il ruolo di Teseo o di Ulisse? Quello di truci assassini, che non sanno fare di meglio, per uscire dall’empasse, che trucidare il Minotauro o i Proci di turno.

Virgilio Patarini


Virgilio Patarini: Désir et Imagination

Mostra personale a cura di Izabella Lubiniecka (Padiglione Islanda )


Il desiderio e l’immaginazione

Il desiderio di ciò che è già arrivato e di ciò che deve arrivare, e forse di ciò che non arriverà mai, mette in moto l’immaginazione avventurosa per fissare questo istante di vita sulle tele o metterlo alla prova nelle installazioni. Questo legame intimo tra il reale e l’irreale che l’opera crea conferma che non esiste che il desiderio che viene dalla mancanza. Virgilio Patarini traduce sottilmente questa pulsione in qualcosa di nuovo sotto l’aspetto visivo e sotto l’aspetto tattile. Attraverso questa eruzione silenziosa, questo gioco dell’incombere dei colori e dell’esondare delle forme, l’artista rivela il Desiderio, che è essenza originaria della natura e che fa accadere il possibile nella realtà. L’esperienza patariniana conferma che niente di quello che esiste è quieto nella sua esistenza, niente è libero dall’impazienza dell’avvenire. Le sue tele, prova e riflesso di questa inquietudine, ci intrattengono con una leggerezza atmosferica dei colori, sul fondo dell’infinita fragilità delle vibrazioni tecniche. In effetti, lo spettatore cade nella sua trappola amorosa di pericolosa assenza del limite, nella sua nebbia, nella sua polvere. Polvere che potremmo anche dire di stelle.

Izabella Lubiniecka


Segnala:

Amalia Di Lanno

Paola De Pietri_To Face



17 maggio – 30 settembre 2012
Sala Carlo Scarpa
a cura di Francesca Fabiani

Con la presentazione di 21 stampe fotografiche di grande formato, la mostra propone l’ultimo lavoro – mai esposto in Italia – della fotografa emiliana Paola De Pietri: To Face. Landscape along the Austrian and Italian front of the First World War: un percorso che si snoda lungo il fronte italo-austriaco della Prima Guerra Mondiale e che indaga il lento mutamento del paesaggio montano segnato dalle trincee e dai bombardamenti.

Difficile immaginare qualcosa di più lontano dal fragore della battaglia della calma silenziosa e rarefatta di questi paesaggi di montagna. Ma a ben guardare non è così: come sempre nel lavoro sottilmente concettuale di Paola De Pietri, qualcosa si nasconde dietro un’apparente semplicità.

To Face racconta, con i toni lirici ma rigorosi propri di questa fotografa, la lenta riappropriazione da parte della natura dei luoghi che furono teatro di battaglia, soffermandosi sulle tracce ormai labili che il conflitto vi ha lasciato: trincee nel terreno, tunnel scavati nella roccia, crateri di bombe esplose, rovine di rifugi. Elementi della storia che la natura ha riassorbito nel suo lento e perpetuo esistere.

Il progetto, realizzato tra il 2009 e il 2011, si compone in totale di 40 fotografie ed è stato vincitore nel 2009 del prestigioso premio Albert Renger‐Patzsch conferito dalla Dietrich Oppenberg Stiftun per la pubblicazione del libro fotografico con l’editore Steidl.

Fonte: http://www.fondazionemaxxi.it

Segnala:

Amalia Di Lanno

LUMINA_Raffaele Fiorella


Mostra: “Lumina”

Spazio espositivo: Palazzo della Cultura

Indirizzo: Piazza Alighieri, 51 GALATINA (LE)

Artista: Raffaele Fiorella

Critico e curatore: Cecilia Leucci

Patrocinio: Regione Puglia; Città di Galatina

Vernissage: mercoledì 8 agosto, ore 21

Durata: 8 agosto – 2 settembre

Orari di apertura: dalle 21 a notte inoltrata

Info e contatti: cecilialeucci@gmail.com



Nell'ambito della sesta edizione di “Streamfest. Festival internazionale di cultura digitale e sperimentazioni audio visive”, s'inserisce la mostra "Lumina" di Raffaele Fiorella a cura di Cecilia Leucci con Art and Ars Gallery.


Nato nel 1979 a Barletta, dove attualmente vive e lavora, Fiorella si confronta artisticamente con la tridimensionalità: sia essa tangibile come le sculture in stoffa o cartapesta o intangibile come le ombre proiettate; rimanendo legato al filone contemporaneo dell'arte concettuale, in cui dietro ad ogni proposta esiste un profondo lavoro cognitivo e speculativo.


Fedele al tema “Lightech” di Streamfest 2012, la mostra "Lumina" vede l'esposizione di sei opere, realizzate tra il 2007 ed il 2012 in cui luci, ombre e tecnologia sono protagonisti. Raffaele Fiorella crea mondi paralleli sfruttando ingegnosamente le potenzialità dell'arte digitale: da vita ad universi mobili, smontabili e ricostruibili in base alla percezione sensoriale. Le sue installazioni, impersonali nella propria rappresentazione, ma riconducibili a centinaia di suggestioni individuali, creano scherzi luministici, in cui ciò che apparentemente si percepisce come concreto, è proprio ciò che risulta senza vita, esanime; mentre ciò che realmente abita lo spazio è l'impalpabile, ciò che non c'è, eppure esiste.

L'8 agosto alle ore 21 gli spazi del Palazzo della Cultura di Galatina vivranno di video-installazioni, creando suggestioni sensoriali, uditive e percettive, all'interno di un percorso artistico che spazia dall'identificazione dei luoghi immaginati a quella degli spazi circoscritti; dalla rappresentazione intangibilmente umana, all'idea di una presenza che c'è, ma non si vede.


Segnala:

Amalia Di Lanno

Roma creative contest


L’Associazione Culturale “Images Hunters” in collaborazione con il Teatro Vittoria di Roma, col patrocinio della Regione Lazio, presenta la seconda edizione nazionale del concorso di cortometraggi: ROMA CREATIVE CONTEST – Short Film Festival

Con la sua prima edizione del 2011 il Festival si è presentato all’ambiente cinematografico nazionale come luogo di incontro per i giovani registi, professionisti del settore e appassionati, ottenendo un riscontro significativo da parte di partecipanti, pubblico e media.

La manifestazione si svolgerà presso il Teatro Vittoria (P.za S. Maria Liberatrice 10, Roma) durante quattro domeniche consecutive: 16-23-30 settembre e 7 ottobre 2012 (finale).

Nel corso delle 4 serate si cercherà di creare un ambiente dove i giovani artisti romani possano scambiarsi idee, materiale e contatti, fondando i presupposti per una rete di scambio interattiva, promossa dalla Images Hunters. Lo scopo principale del concorso è dare visibilità e sostegno alla creatività espressa attraverso il linguaggio cinematografico e promuovere opere capaci di rinnovarne lo stile e i contenuti. Il Roma Creative Contest nasce per sondare le nuove tendenze registiche del panorama italiano e individuarne i talenti. Il concorso è aperto a tutti e vuole essere un’occasione per stimolare la collaborazione tra i giovani artisti italiani, proponendosi come momento d’incontro e di scambio per le produzioni indipendenti. La seconda edizione del Roma Creative Contest ricerca opere in grado di raccontare delle storie con linguaggi e contenuti non convenzionali, capaci di mostrare un uso consapevole e brillante del mezzo cinematografico e di una scrittura sorprendente e ironica, tanto delle tematiche quanto del processo creativo, valorizzando su più livelli di lettura gli elementi semplici e reali.

La seconda edizione del concorso ROMA CREATIVE CONTEST – Short Film Festival propone 3 sezioni competitive:

- CACCIATORI DI IMMAGINI : sezione aperta a tutti i cortometraggi italiani di finzione, realizzati dopo il 01/01/2009. Il tema è libero. Durata massima: 20 minuti.

- CORTI DI ANIMAZIONE (Concorso Internazionale): sezione aperta a cortometraggi provenienti da tutto il mondo. Accoglie corti di animazione in 2D, 3D e stop motion. Durata massima: 10 minuti.

- MOCKUMENTARIES: sezione aperta a cortometraggi italiani, realizzati dopo il 01/01/2010, di genere Mockumentary. Durata massima: 10 minuti.

Per “Mockumentary” si intende un “falso documentario”, un filmato nel quale degli eventi fittizi appositamente realizzati per la trama, o comunque creati per lo scopo della 3 narrazione, sono presentati come reali e filmati con stile documentaristico, alimentando nello spettatore il dubbio che quello che sta vedendo sia reale.

La partecipazione al concorso è gratuita. Per iscriversi è necessario compilare la scheda di iscrizione ed inviarla insieme al materiale entro e non oltre, pena l’esclusione dal Festival, il 15/08/2012 -al seguente indirizzo postale:

Roma Creative Contest 2012

c/o Ass. Culturale “Images Hunters”

Via Colli Portuensi 38 – 00151 Roma

Tutti i premi in palio per le tre sezioni competitive del concorso, i nominativi dei componenti della Giuria Speciale di Professionisti e la lista dei cortometraggi selezionati saranno resi pubblici sul sito internet. Tutti i cortometraggi verranno visionati dalla Direzione del Festival, che selezionerà i migliori 15 cortometraggi per la sezione “CACCIATORI DI IMMAGINI”, i migliori 6 cortometraggi per la sezione “CORTI DI ANIMAZIONE”, i migliori 6 cortometraggi per la sezione “MOCKUMENTARIES” e successivamente i finalisti. I 27 cortometraggi selezionati verranno presentati e proiettati durante le prime 3 serate dell’evento e verranno scelti i finalisti delle rispettive sezioni. Nella serata finale verranno presentati e proiettati i finalisti e saranno scelti i vincitori dalla Giuria Speciale di Professionisti. I “Premi del Pubblico” saranno assegnati in base a votazioni su scheda che effettuerà il pubblico in sala durante le prime 3 serate. Il giudizio delle giurie è insidacabile.

PREMI

CACCIATORI DI IMMAGINI – per questa sezione sono previsti 7 premi:

- Premio “Miglior Regia” : Noleggio presso D-Vision e Luxor di Roma di tutta l’attrezzatura necessaria per girare un cortometraggio di una settimana con la ARRI Alexa, compreso materiale macchinisti e materiale elettricisti. (valore commerciale: 15.000 €)

- Premio “Miglior Cortometraggio” : Noleggio presso la 4U Video Maker di Roma di tutta l’attrezzatura necessaria per girare un cortometraggio di 5 giorni con la Canon EOS 5D MarkII, compreso materiale macchinisti e materiale elettricisti. (valore commerciale: 5.000 €)

− Premio “Miglior Fotografia” : Workshop di ripresa digitale offerto dalla SHOT presso le sedi della Technovision e D-Vision di Roma. (valore commerciale: 1.500 €)

− Premio “Miglior Montaggio”: Hard Disk Thunderbolt LaCie “Little Big Disk” da 1 TB . (valore commerciale: 459 €)

− Premio “Miglior Colonna Sonora”

− Premio “Miglior Attore”

− Premio del Pubblico

CORTI DI ANIMAZIONE (Concorso Internazionale) – per questa sezione sono previsti 3 premi:

- Premio “Miglior Animazione”: 1.000 €, offerti dall’Ass. Culturale “Images Hunters”

- Premio “Migliore Idea”: Tavoletta grafica Wacom Intuos 5 L Touch. (valore commerciale: 480,00 €)

- Premio del Pubblico

MOCKUMENTARIES – per questa sezione sono previsti 2 premi:

- Premio “Miglior Mockumentary”: Noleggio presso la Visual Designers della RED Scarlet-X + accessori per girare un cortometraggio di 5 giorni.

(valore commerciale: 5.000 €)

- Premio del Pubblico

Consulta il sito

Informazioni:

Direzione Roma Creative Contest 2012
Tel: 328.7820729 / 327.0926192
info@romacreativecontest.com

Fonte: www.tafter.it

Segnala:

Amalia Di Lanno

Mladen Miljanovic _Good Night – State of Body


Dopo il New Museum di New York e il Mumok di Vienna, arriva a Venezia Mladen Miljanovic, uno degli artisti più interessanti del panorama artistico est europeo contemporaneo, con la sua prima personale italiana Good Night – State of Body che avrà come punto di partenza A plus A Centro Espositivo Sloveno per poi spostarsi a Regensburg e a New York il prossimo autunno.

Un lavoro, quello del giovane artista bosniaco Mladen Miljanovic, che ha saputo catturare l’interesse di curatori internazionali come il direttore artistico della prossima biennale di Venezia Massimiliano Gioni che lo ha voluto nella sua triennale Younger than Jesus al New Museum di New York nel 2009.

Con Good Night – State of Body A plus A Centro Espositivo Sloveno continua il suo percorso di esplorazione dell’arte balcanica dopo la mostra di Ibro Hasanovic tenutasi a novembre 2011 e ospita due opere di Mladen Miljanovic: il film Do You Intend to Lie to Me? e l’opera fotografica Show By Your Hand Where do You Feel Pain. Durante l’inaugurazione della mostra l’artista realizzerà la performance At the Edge of Margin,

Nato nel 1981 a Zenica, città industriale della Bosnia-Erzegovina, settanta chilometri a nord di Sarajevo, e diplomatosi all’Accademia di Belle Arti di Banja Luka, nel 2007 Miljanovic vince il premio ZVONO come miglior giovane artista bosniaco. Seguiranno numerose partecipazioni internazionali: la Biennale di Busan in Sud Corea nel 2008, Palazzo Forti a Verona nel 2009, il MUMOK( Museum Moderner Kunst Stiftung Ludwig) di Vienna Wien nel 2010 e il Salone di Belgrado nel 2011.

Le sue opere sono state scelte da curatori e musei importanti perché hanno la forza e l’energia necessaria per andare al di là delle classiche mostre dedicate all’arte balcanica. Pur partendo dalla realtà che lo circonda, Miljanovic la supera, imponendosi con un lavoro originale che a tratti sconvolge per la capacità di toccare soggetti e verità in maniera diretta fino a diventare brutale.

Il film Do you intend to lie to me? è stato presentato al Film Festival di Sarajevo nel 2011 ed è un omaggio molto poco ortodosso all’artista bosniaco Veso Sovilj e ai suoi trent’anni di carriera, passati in sordina tra l’opinione pubblica.

L’opera fotografica Show By Your Hand Where do You Feel Pain documenta con cruda oggettività i dialoghi quotidiani di una coppia di sposi. Lui, un ex soldato colpito dal disturbo post traumatico da stress, sordo e completamente disabile, dunque incapace di muoversi dal letto, comunica con la moglie attraverso un diario giornaliero in cui in cui anche i bisogni più intimi vengono per forza di cose messi nero su bianco.

Mladen Miljanovic ci costringe a riflettere: qual è oggi il ruolo dell’artista e quanto oltre si può spingere nelle sfere più intime delle persone che lo circondano? Possiamo giustificare un’azione brutale, per quanto realizzata in nome dell’arte?

Venezia, 31 luglio – 15 agosto 2012
Inaugurazione: martedì 31 luglio ore 19
Orario: mar-sab 11-14 e 15-18

Consulta il sito

Informazioni:
A plus A Centro Espositivo Sloveno
San Marco, Calle Malipiero 3073
30124 Venezia
041 2770466
info@aplusa.it

Fonte: http://www.aplusa.it

Segnala:

Amalia Di Lanno

Lucania Film Festival


La tredicesima edizione del Lucania Film Festival segna profondamente la storia di questo evento che oltre a confermare la sua dimensione globale, grazie alla partecipazione in concorso di registi e filmmakers dai cinque continenti, amplia la sua attitudine ad essere finestra lucana che dal metapontino dilata i suoi confini sull’intero panorama nazionale, confermandosi fra gli eventi principi del sud Italia.

L’ospite speciale del LFF 2012 sarà Emir Kusturica regista, attore e musicista di fama internazionale, due volte Palma d’oro a Cannes e Leone d’oro a Venezia a soli 26 anni.
Kusturica sarà ospite del Festival il 12 e 13 agosto per una fitta serie di appuntamenti di altissimo livello artistico e culturale: meeting con registi, appassionati di cinema e artisti visivi, lectio magistralis, escursioni sul territorio in collaborazione con il Comitato Matera 2019, il progetto che sta lavorando perchè Matera diventi capitale europea della cultura e che ha stretto una forte sinergia con il LFF.
Kusturica concluderà la sua partecipazione in veste di musicista con uno spettacolare concerto di chiusura della tredicesima edizione del LFF 2012 assieme alla sua No Smoking Orchestra (prestissimo saranno disponibili le info sul programma definitivo e sulle prenotazioni per i seminari, la lectio magistralis ed concerto).

Il LFF si svolgerà fra il 10 ed il 13 agosto nella storica location della Terravecchia di Pisticci, il concerto di Emir Kusturica, invece, avrà luogo nella più ampia piazza degli spettacoli nel rione Dirupo.

La chiusura dell’evento, inoltre, è posticipata al 19 agosto. Una data che va ad aggiungersi alla programmazione canonica del format e che prevede una serata di proiezione dei corti vincenti e l’intervento dell’attore e regista lucano Rocco Papaleo, nell’ambito dell’Amaro Lucano Movie Night, in sinergia con un marchio storico per la città di Pisticci, l’icona principe in fatto di esportazione della Lucania nel mondo intero.

Di notevole livello qualitativo la programmazione cinematografica. Sono una cinquantina i cortometraggi di fiction e animazione, tutti di altissimo spessore artistico e tecnico, che si contenderanno la vittoria finale sulla scena del primo festival di cinema lucano. Tra gli europei fa la parte del leone la Spagna con otto corti finalisti. Rappresentati anche Svezia, Lettonia, Grecia, Serbia, Germania, Francia, Belgio, Polonia e Italia (5). Presente anche la borderline Georgia. Per l’Africa troviamo il Marocco, per l’Asia Israele, Corea del Sud, Iran e Taiwan. A tenere alta la bandiera del continente americano ci saranno gli Usa e il Canada, il Belize e il Brasile. A chiudere l’Australia in rappresentanza dell’Oceania. Tuttavia, la (durissima) selezione, in virtù dei mille film arrivati alla segreteria organizzativa, non è ancora terminata: fra qualche giorno sarà pubblicato l’elenco dei lungometraggi, dei corti lucani, dei documentari e delle proiezioni speciali fuori concorso.

Il LFF si conferma crocevia delle arti e della creatività. Trova ampio nella vasta programmazione 2012 la terza edizione di “11 x 11 th”, concorso di Arti Visive rivolto ad artisti emergenti, al di fuori dell’aspetto prettamente cinematografico.

Il LFF 2012 si muove in maniera sempre più completa a cavallo di tre livelli contenutistici: il respiro internazionale muove dalla partecipazione globale di registi da cinque continenti e dallo spessore dell’ospite Emir Kusturica; quello nazionale si compie nella portata dell’evento in sé e nella sua compiuta aspirazione comunicativa; quello regionale, infine, si estrinseca nel ruolo del più longevo film festival lucano nonché nella forte mission di promozione territoriale incentrata sulla politica della ritornanza, il nomadismo di ritorno dei creativi lucani, il tema che caratterizza fortemente questa edizione del LFF, dopo che negli anni passati sono già state gettate ampie basi progettuali, e che riscopre proprio in Emir Kustirica un testimonial di eccezione.

Consulta il sito

Informazioni:
Associazione Culturale Allelammie
Lucania Film Festival
Via Mazzini n°28 Pisticci (Mt)
Tel/Fax: 0835 581135
dalle 10:00 alle 13:00 e dalle 15:00 alle 20:00 tutti i giorni tranne la domenica
info@lucaniafilmfestival.it

Fonte: www.tafter.it

Segnala:

Amalia Di Lanno

lunedì 30 luglio 2012

ECO-Sistemi_Giulia Corradetti


La galleria Artsinergy è lieta di annunciare la mostra personale di Giulia Corradetti. L'inaugurazione si svolgerà durante la Notte Bianca 2012 di San Benedetto del Tronto.


La mostra Eco-sistemi rappresenta un nuovo capitolo del progetto artistico di Giulia Corradetti: opere sempre più proiettate verso un territorio di confine tra il vero ed il surreale e per la prima volta esposte insieme ad un video. L’utilizzo di un medium per lei inedito, permette all’artista di espandere e potenziare l’universo ibrido delle sue creazioni, in sintonia con le leggi di trasformazione che regolano la vita degli ecosistemi artificiali rappresentati.


L’immaginario approda ad una simbologia meno legata alla terra, con referenze esplicite all’ambiente marino: in Artificial Nature #9 tra coralli ed anemoni appare un’affascinante medusa, mentre i monitor sui cubi proiettano fondali oceanici dalle intense cromie. Nelle Artificial Plant forme comuni si presentano in inaspettate composizioni: da un bocciolo germoglia una presa, dalle sue spine crescono i fusti di due piante, tra i quali sembra tuffarsi un pesce. Attraverso una stessa presa elettrica si trasmettono i sentimenti tra le creature di Artificial Love. Le Artificial Bubble racchiudono forme organiche la cui tangibilità è ancor più vivida nell’articolazione dei corpi, enfatizzati dalle iridescenti increspature dell’acqua.


Le immagini delle piante, che vengono fotografe dall’artista da ogni angolazione e prospettiva, sono curate nel dettaglio: la loro consistenza plastica rivela un lavoro di cesello sulle forme e sulle sfumature reso tecnicamente possibile dall’elaborazione digitale. Pur predominando il dettaglio realistico, le opere sembrano popolate da specie di un’altra dimensione e l’ambivalenza tra dato biologico ed artificiale si risolve in un’ideale scena d’idillio. L’ecosistema rappresentato da Giulia Corradetti esprime la sacralità della vita, per qualsiasi forma essa possa assumere, ed ipotizza una futuribile mutazione genetica delle specie terrestri, che scelgono una coesistenza armonica e pacifica. Una prospettiva che gli essere umani dovrebbero pienamente condividere, scegliendo il rispetto della natura come stile di vita.


Giulia Corradetti (1982, Ascoli Piceno – vive e lavora ad Ascoli Piceno) ottenuta la maturità artistica si diploma all’Accademia di Belle Arti di Bologna. Nel 2009 realizza la mostra personale intitolata Funny Shapes alla galleria Arte Fuori Centro di Roma. Nel 2010 è stata selezionata per lo SlideLuck PotShow a cura di Casey Kelbaugh e della Fondazione Studio Marangoni alla Casa della Creatività di Firenze. Nel 2011 ha presentato per l’Expò Marche Centro d’Arte l'installazione Artificial Nature al Pala Riviera di San Benedetto del Tronto ed ha partecipato alla mostra Naturacultura, alla Galleria Marconi di Cupra Marittima. Ha partecipato alla 54° Biennale di Venezia a cura di Vittorio Sgarbi, per la Regione Marche (Orto dell’Abbondanza, Urbino) e per il Padiglione Italia (Palazzo delle Esposizioni, Torino).


Ingresso libero

La mostra prosegue fino al 15/09/2012

Martedi – Sabato, ore 21:00 – 00:00


Info:


studio@artsinergy.com

0735 747400


Segnala:

Amalia Di Lanno

MMMMMMM al Castello del Malconsiglio


La Fondazione SoutHeritage per l’arte contemporanea, impegnata nell’organizzazione di progetti di design culturale volti alla rivitalizzazione di inediti scenari del patrimonio culturale lucano, solitamente non deputati all’arte contemporanea, presenta il progetto espositivo M M M M M M M, che prende vita nella cornice d’eccezione degli spazi del Castello del Malconsiglio di Miglionico, pronti, dopo un accurato restauro conservativo, ad accogliere le opere di una rosa di artisti che rappresentano una concreta evoluzione del linguaggio estetico contemporaneo.

La città di Miglionico, centro a pochi chilometri dalla città di Matera, custode di uno dei capolavori del Rinascimento italiano (il polittico firmato e datato da Cima da Conegliano nel 1499), diventa così cornice ideale di un progetto innovativo curato da Angelo Bianco, in cui il territorio e l’architettura non sono più semplicemente località geografica e contesto espositivo, ma diventano essi stessi medium.

In quest’ottica l’esposizione pone al centro dell’esperienza culturale non solo le opere di arte contemporanea che trasformano i volumi dell’architettura storica in spazi sensibili e in contenitori di esperienze collettive, ma anche il valore simbolico di avvenimenti storici, in un allestimento museale che sposta l’esperienza culturale verso codici più aderenti alla sensibilità del nostro tempo, in una commistione di linguaggi fra arti visive contemporanee e museografia avanzata.

Attraverso le straordinarie stanze, i camminamenti e le postazioni del castello, i visitatori intraprendono un percorso in cui sfilano i vari progetti artistici e le opere in situ che animano le diverse sale, dialogando con l’ambiente ed espandendo l’architettura degli spazi in un ipertesto ricco di suggestioni che documentano un connubio tra storia e contemporaneità attraverso la molteplicità di codici espressivi: dalla foto all’installazione passando per la pittura, il disegno, la scultura e il video, evidenziando la continuità di due mondi, contemporaneo e storico, volutamente riuniti senza limiti temporali in un’unica area espositiva.

Il comune denominatore delle opere esposte diventa dunque il legame con lo spazio (in base a criteri di concordanza formale con la spazialità architettonica dei luoghi), e la storia degli stessi, in un allestimento che alterna volutamente aree chiuse e aperte, interne e esterne in cui, come contrappunto alla ricerca contemporanea, si insinuano in mostra alcune rarità storiche che accompagnano, commentano o contraddicono i lavori in mostra di: Mario Airò, John Bock, Nicola Carrino, Cima da Conegliano (Giovanni Battista Cima, detto il), Mat Collishaw, Michelangelo Consani, Dora Garcia, Thomas Hirschhorn, Urs Lüthi, Marisa Merz, Carsten Nicolai, Robert Pettena, Emilio Prini, Padraig Timoney, Xavier Veilhan, Sislej Xhafa.

La mostra è anche una combinazione, un montaggio e un dialogo tra due iniziative presentate in un unica location, infatti, a latere dell’evento espositivo il progetto Focus rappresenta una speciale sezione della mostra volta a riscoprire e portare l’attenzione del pubblico artisti storici attivi in regione dagli anni ’60 e ’70, il cui lavoro è oggi ancora particolarmente significativo per una certa affinità con le pratiche artistiche più contemporanee; in questo quadro curatoriale i lavori di Franco Di Pede, appartenenti a ricerche estetiche diverse, si confrontano con le opere realizzate dagli artisti esposti in mostra; un progetto che mette in comunicazione vari mondi artistici a saggiarne la validità concettuale e operativa.

Artisti: Mario Airò, John Bock, Nicola Carrino, Cima da Conegliano (Giovanni Battista Cima, detto il), Mat Collishaw, Michelangelo Consani, Dora Garcia, Thomas Hirschhorn, Urs Lüthi, Marisa Merz, Carsten Nicolai, Robert Pettena, Emilio Prini, Mario Schifano, Padraig Timoney, Xavier Veilhan, Sislej Xhafa.
A cura di: Angelo Bianco

La mostra si terrà presso il Castello del Malconsiglio / Miglionico – MT dal 29 luglio al 15 settembre 2012.
Orari: tutti i giorni 18.00>21:30
ingresso gratuito
Consulta il sito

Informazioni:
Tel: 0835 240348
segreteria@comune.miglionico.mt.it

Fonte: www.tafter.it

Segnala:

Amalia Di Lanno

Festival di Fotografia a Capri IV edizione


Festival di Fotografia a Capri IV edizione
Mare Nostrum
Fotografie di Ferdinando Scianna e Irene Kung
A cura di Denis Curti
Certosa di San Giacomo, Stanze del Priore, Capri
Periodo: 7 luglio 10 settembre 2012
Ingresso libero
dal martedì alla domenica dalle 10 alle 14 e dalle 17 alle 20
Catalogo ediz. Contrasto

Dopo le esperienze espositive di grande successo dedicate al barone Von Gloeden (2009) e Mimmo Jodice (2010), a Herbert List e Maurizio Galimberti (2011), la Fondazione Capri rilancia e prosegue la propria attività culturale e artistica con una nuova mostra sul linguaggio della fotografia. Una produzione fotografica che creerà un percorso visivo che ci mostrerà, gli abitanti, le abitudini, i protagonisti, i luoghi, con l’obiettivo di raccontare lo stile e la vita dell’isola di Capri. Il grande fotografo siciliano Ferdinando Scianna la giovane fotografa Irene Kung. Ferdinando Scianna mette a disposizione il suo immenso archivio per costruire un percorso espositivo di 25 opere segnato dal tempo del suo racconto per immagini. Per Scianna il Mediterraneo comincia in Sicilia, la sua terra d’origine e comprende le coste della Grecia, della Turchia. Le guerre, i cambiamenti epocali, i volti e le contraddizioni di un contesto in continuo mutamento. La sua storia si chiude con le immagini (15 scatti) realizzate durante la residenza sull’Isola di Capri: volti, ritratti, interni di case e vedute a mare. Qui prevale l’idea di racconto. Prevale il bianco e nero ed una narrazione approfondita e specifica sul senso di abitare un luogo. Irene Kung, artista fotografa proveniente dall’esperienza della pittura ed ora votata solo al linguaggio delle immagini, rinuncia all’archivio per concentrarsi solo sul nuovo. La sua tecnica straodinaria di ripresa è direttamente connessa al trattamento digitale delle immagini. Le sue fotografie sono poesia per gli occhi. Puro spettacolo della potenza del paesaggio e delle architurre dell’isola caprese. Grandi formati. Colori intensi e saturi per lasciar dialogare con forza la potenza della natura con la potenza delle immagini.

Concept“Gli uomini del nord identificano spesso il nostro mare col sud: c’è qualcosa che ce li spinge anche quando amano molto la loro terra d’origine. Non si tratta solo dell’aspirazione ad un sole più caldo e ad una luce più forte. Non so se sia questo che può essere chiamato “fede nel sud”. E’ possibile – indipentemente dal luogo di nascita o di residenza – diventare mediterranei. La mediterraneità non si eredita ma si consegue. E’ una decisione, non un vantaggio. Dicono che di veri mediterranei ce ne siano sempre sul mediterraneo. Non c’entrano la storia o la tradizione, il passato o la geografia, la memoria o la fede: il Mediterraneo è anche un destino”.

Predrag Matvejevic (da Mediterraneo, Un nuovo breviario. Garzanti, Milano, 1993) Il progetto prende il via dalla citazione di Matvejevic e scorre attraverso la poesia delle fotografie di Irene Kung e Ferdinando Scianna. Due autori molto distanti tra loro e, in questo caso, avvicinati dalla comune fascinazione verso la bellezza e la ricchezza culturale del Mediterraneo. Entrambi sono stati chiamati dalla Fondazione Capri a svolgere un progetto di residenza, con lo scopo di raccontare uno dei centri nevralgici del mediterraneo: l’Isola di Capri.

Ferdinando Scianna Ferdinando Scianna nasce a Bagheria, in Sicilia, nel 1943. Comincia a fotografare negli anni ’60, mentre frequenta la facoltà di Lettere e Filosofia all’Università di Palermo. In questo periodo fotografa, in modo sistematico, la sua terra, la sua gente, le sue feste… Nel 1965 esce il volume Feste Religiose in Sicilia, con un saggio di Leonardo Sciascia, inizio di una lunga collaborazione e amicizia. Il libro vince il premio Nadar. Nel 1966 Scianna si trasferisce a Milano e lavora per L’Europeo come fotoreporter e poi corrispondente da Parigi dove vivrà dieci anni. Nel 1977 pubblica in Francia Les Siciliens e in Italia Villa dei Mostri. Conosce Henri Cartier Bresson e nel 1982 entra alla Magnum. Dal 1987 alterna al reportage la fotografia di moda, con successo internazionale. Svolge da anni un’attività critica e giornalistica che gli ha fatto pubblicare numerosissimi articoli in Italia e Francia su temi relativi alla fotografia e alla comunicazione con immagini in generale.

Irene Kung Nata a Berna nel 1958, prima di stabilirsi a Roma, ha vissuto e lavorato a Madrid e New York come graphic designer, pittrice e fotografa. Irene Kung non è interessata a riprodurre la realtà, i monumenti che sceglie di fotografare appartengono a città ed epoche diverse ma sono tutti riconoscibili ma allo stesso tempo immersi in un'atmosfera onirica. Come un viandante intento a compiere il suo personale Grand Tour, Irene Kung perlustra le città per cercarne le suggestioni del passato, le tracce di una memoria da ricordare, i monumenti immortali, i landmarks che definiscono e caratterizzano le diverse città (l’Opéra di Parigi, la Torre di Londra, il Pantheon di Roma…). Ogni volta cerca di cogliere lo spirito del luogo e di trasmetterlo, intatto e puro, scevro da ogni possibile contaminazione e da ogni disturbo urbanistico, sulla carta fotografica. Il suo è un processo solitario, fatto di attese e di pause, della ricerca di quel ritmo diverso essenziale per realizzare queste immagini. Il vuoto anziché essere evitato viene appositamente creato e abbraccia lentamente il soggetto fino a divenire esso stesso il protagonista dello scatto. Edifici come la Torre Velasca e il Duomo di Milano (due tra le sue ultime realizzazioni), Nôtre Dame di Parigi o l’Empire State Building di New York, diventano apparizioni quasi fiabesche. E tutte insieme costruiscono il percorso di una città ideale, sognata ancor più che vissuta, da

Il curatore Denis Curti è direttore della sede milanese di Contrasto e vicepresidente della FONDAZIONE FORMA, Centro Internazionale di Fotografia. Direttore del Master post universitario di Fotografia realizzato in collaborazione con NABA e Fondazione FORMA. Direttore della scuola di Fotogiornalismo di Contrasto Consulente della Fondazione di Venezia per la gestione del patrimonio fotografico Direttore artistico del Festival di Fotografia di Savignano sul Rubicone dal 2000 al 2006 Per oltre 15 anni è stato giornalista e critico fotografico per le pagine di Vivimilano e Corriere della Sera. E’ stato direttore artistico di 5 edizioni della Biennale Internazionale di Fotografia di Torino.Esperto del mercato del collezionismo legato alla fotografia e negli anni l 2002-2003 è stato curatore delle prime aste fotografiche di Sotheby's a Milano. Nel 2003 ha partecipato alla giuria della prima edizione del premio Internazionale di fotografia del Festival di Fotografia di Arles. Dal 1995 al 2002 ha diretto la Fondazione Italiana per la Fotografia Negli anni '90 è stato direttore della scuola di Fotografia dell'Istituto Europeo di Design di Torino. E' autore e curatore di diversi libri sulla fotografia, fra questi, collezionare fotografia del 2010. Ufficio stampa
Fondazione Capri press@fondazionecapri.org
+39 338 2113037

Fonte: http://www.fondazionecapri.org

Segnala:
Amalia Di Lanno

Still Life di Kenro Izu

Negli spazi espositivi di Forma Galleria prosegue fino al 16 settembre 2012Still Life, la mostra del fotografo giapponese Kenro Izu.

Nato a Tokyo nel 1949, Kenro Izu si è successivamente stabilito a New York negli anni Settanta, dove ha aperto il Kenro Izu Studio iniziando la propria carriera artistica, i lunghi viaggi e l’incessante lavoro di ricerca che accompagna ogni sua opera.

Come egli stesso afferma, la fotografia non è semplicemente una forma d’espressione artistica, ma un percorso mirato ad avvicinarsi al più profondo significato dell’esistenza, dove ogni immagine costituisce una traccia lasciata lungo il cammino.

Emozionanti e suggestive, le fotografie di Kenro Izu non mostrano la fuggevolezza tipica dello scatto o la rapidità artefatta della fotografia digitale, ma al contrario trasmettono la lentezza della riflessione, del pensiero, del dialogo interiore, del complesso lavoro di preparazione che precede il momento in cui l’immagine si imprime sulla pellicola.

Kenro Izu lavora con un apparecchio composto da diversi elementi e creato appositamente, che gli consente di realizzare negativi di grande formato, e quindi stampe a contatto al platino palladio, capaci di rendere i dettagli più sottili e le tinte più tenui anche in condizioni di luce scarsa.

La mostra allestita da Forma comprende 25 stampe al platino palladio e 2 stampe al carbone.

Still Life di Kenro Izu
Forma Galleria
Piazza Tito Lucrezio Caro 1, Milano
Orari: mar/dom 10-20 – gio e ven 10-22
Ingresso libero

Fonte: http://www.milanofree.it

Segnala:

Amalia Di Lanno

Roberto Coda Zabetta_Verdade


Sabato 28 luglio alle ore 19.00 negli spazi della Canonica della Certosa di San Giacomo a Capri con la direzione di Rossana Muzii, l’Associazione Culturale ArteAs presenterà la mostra personale di Roberto Coda Zabetta dal titolo “VERDADE” a cura di Guilherme Bueno, Maria Savarese e Maurizio Siniscalco.
L’esposizione è promossa dalla Soprintendenza Speciale per il Patrimonio Storico, Artistico, Etnoantropologico e per il Polo Museale della Città di Napoli e dall’Associazione Culturale ArteAs di Maurizio Siniscalco.
La mostra, con il Patrocinio della Città di Paraty gemellata con la Città di Capri, dell’Istituto Italiano di Cultura di Rio de Janeiro e della UERJ – Universidade do Estado do Rio de Janiero, presenta 27 lavori inediti, in anteprima assoluta italiana, che verranno successivamente presentati al MAC – Museu de Arte Contemporânea de Niterói a Rio de Janeiro dal 29 settembre al 3 novembre 2012.

“VERDADE” (“VERITÁ”) prende spunto dalla memoria di quanti hanno sofferto la detenzione in uno dei più spietati sistemi di prigionia del mondo: quello delle carceri brasiliane, durante il periodo di dittatura dal 1964 al 1984. Bambini, giovani e donne sparirono senza lasciare traccia, se non quella indelebile nei ricordi di tutti coloro che indirettamente vissero quella tragica esperienza.
Dopo due anni di polemiche e dibattiti, il 21 settembre scorso, la Camera dei Deputati brasiliana ha approvato l’istituzione della “Comissão da Verdade” con lo scopo di “esaminare e chiarire le gravi violazioni dei diritti umani” avvenute tra il 1964 e il 1988 e di “rendere effettivo il diritto alla memoria e alla verità storica e permettere la riconciliazione nazionale”.
Le opere sono divise in due sezioni: Tables, dodici opere di piccolo formato, con cornici settecentesche in cui sono incastonati oggetti di uso comune o religiosi, piccoli bronzi e preziose terrecotte, reliquie appartenute agli stessi desaparecidos ed, all’interno, ritratti dipinti velocemente con ancora i segni della matita a fare da sfondo.
Accanto ad essi, Escudos, quindici dipinti di grande formato, realizzati su vecchi tessuti, raffiguranti volti quasi uguali, un ripetersi di immagini con una storia piena di materia: in tutte queste opere Roberto Coda Zabetta non racconta mai la morte, ma una verità contemporanea con la speranza di poter trovare un dialogo sincero.
La mostra è accompagnata da un catalogo edito da Ad Est dell’Equatore con testi di Guilherme Bueno, Maria Savarese e Maurizio Siniscalco e foto di Salvino Campos.

Orari: martedì – domenica h 9.00-14.00 \ chiuso lunedì
Ingresso libero

Consulta il sito
Informazioni:
Certosa e Museo di San Giacomo
Via Certosa Capri (Napoli)
Tel: 081 837 62 18

Fonte: www.tafter.it

Segnala:

Amalia Di Lanno

La Notte della Taranta 2012


Il 7 Agosto partirà, come ogni anno da Corigliano d’Otranto, la quindicesima edizione de La Notte della Taranta, il più grande Festival d’Europa dedicato alla musica tradizionale. La rassegna, ricca di 15 tappe si svolgerà attraverso i paesi della Grecìa Salentina, a cui da quest’anno si aggiunge Sogliano Cavour, e nei comuni di Alessano, Cursi e Galatina.

Inoltre dopo il grande successo dello scorso anno, venerdì 17 agosto, La Notte della Taranta suonerà di nuovo a Lecce nella splendida cornice di Piazza Sant’Oronzo con un articolato programma che vedrà in scena l’originale progetto dei Radiodervish con la Banda di Sannicandro di Bari dal titolo “Bandervish”.

A seguire saliranno sul palco i Nidi d’Arac con le loro sonorità fra folk ed elettronica. Poi sarà la volta di Ambrogio Sparagna con la sua Orchestra Popolare Italiana che vedrà la partecipazione di Simone Cristicchi e Pino Ingrosso. Sempre sul palco di Lecce insieme ad Ambrogio Sparagna si esibirà anche l’Orchestra Sparagnina di Corigliano d’Otranto composta da 30 giovanissimi musicisti protagonisti di un progetto di recupero del “griko”.

Anche in questa quindicesima edizione non mancheranno i progetti speciali, come Tarantares, frutto di una co-produzione fra la Fondazione e SoundRes che si svolgerà a Sogliano Cavour il 12 agosto, l’incontro fra gli Arakne Mediterranea e i Tenores di Bitti dalla Sardegna che il 13 agosto saliranno insieme sul palco a Soleto e ancora il 14 agosto a Calimera quando BandAdriatica vedrà fra i propri ospiti Boban e Marko Markovic.

Il 18 agosto poi sul palco di Alessano, Mauro Pagani (Maestro Concertatore dal 2007 al 2009) sarà ospite di Antonio Castrignanò.

Domenica 19 agosto sarà Galatina invece ad ospitare l’omaggio che La Notte della Taranta vuole dedicare al compianto Piero Milesi (Maestro Concertatore delle edizioni del 1999 e del 2001). Sul
palco insieme all’Ensemble La Notte della Taranta saliranno nel ricordo di Milesi molti ospiti fra cui Vittorio Cosma, Mario Arcari, Maurizio Dehò e Mauro Pagani.

CALENDARIO FESTIVAL 2012

CORIGLIANO D’OTRANTO
MARTEDÌ’ 7 AGOSTO 2012
CALANTI
ZIMBARIA

ZOLLINO
MERCOLEDÌ 8 AGOSTO 2012
SOSSIO BANDA
ARIACORTE
ANTONIO AMATO ENSEMBLE

CURSI
GIOVEDÌ 9 AGOSTO 2012
STRITTULI
DANIELE DURANTE
KALASCIMA

MARTIGNANO
VENERDÌ 10 AGOSTO 2012
STELLA GRANDE E ANIME BIANCHE
SU D’EST
GIRODIBANDA

STERNATIA
SABATO 11 AGOSTO 2012
PETRAMERIDIE
EPIFANI BARBERS

SOGLIANO CAVOUR
DOMENICA 12 AGOSTO 2012
TARANTARES
MENAMENAMO’

SOLETO
LUNEDÌ 13 AGOSTO 2012
MARIO SALVI e i Cantori di Villa Castelli
ARAKNE MEDITERRANEA
ospite Tenores di Bitti

CALIMERA
MARTEDÌ 14 AGOSTO 2012
MADRETERRA
BANDADRIATICA
ospiti Boban e Marko Markovic
TAMBURELLISTI DI TORREPADULI

CASTRIGNANO DEI GRECI
GIOVEDÌ’ 16 AGOSTO 2012
KAILIA
CARDISANTI
KAMAFEI

LECCE
VENERDÌ 17 AGOSTO 2012
BANDERVISH
NIDI D’ARAC
AMBROGIO SPARAGNA, ORCHESTRA POPOLARE ITALIANA, ORCHESTRA SPARAGNINA
ospiti Simone Cristicchi e Pino Ingrosso

ALESSANO
SABATO 18 AGOSTO 2012
ENZA PAGLIARA
ANTONIO CASTRIGNANO’
ospite Mauro Pagani

GALATINA
DOMENICA 19 AGOSTO 2012
SALENTORKESTRA
ENSEMBLE LA NOTTE DELLA TARANTA
ospiti Vittorio Cosma, Mario Arcari, Maurizio Deho’, Mauro Pagani

CUTROFIANO
LUNEDÌ 20 AGOSTO 2012
ETNIKANTARO
ALLA BUA
MASCARIMIRì

CARPIGNANO SALENTINO
MARTEDÌ 21 AGOSTO 2012
BRIGANTI DI TERRA D’OTRANTO
ANNA CINZIA VILLANI
OFFICINA ZOE’

MARTANO
MERCOLEDÌ 22 AGOSTO 2012
GHETONIA
CANZONIERE GRECANICO SALENTINO

Il 25 Agosto 2012 il maestro Goran Bregovic dirigerà l’Orchestra della Notte delle Taranta sul palco di Melpignano, dando vita ad un progetto musicale originale, in cui le musiche delle due sponde dell’Adriatico si mescoleranno.

Tutti i concerti sono a ingresso gratuito e inizieranno alle ore 21.30

Consulta il sito

Informazioni:
segreteria@lanottedellataranta.it

Fonte: www.tafter.it

Segnala:

Amalia Di Lanno

ROBERT WILSON - Ritratti a Palazzo Madama


dal 20/09/2012 al 06/01/2013

Il ritratto rappresenta uno dei generi più antichi e più affascinanti della storia dell’arte. Le tappe della sua evoluzione documentano attraverso i secoli la diversa posizione dell’uomo in rapporto al mondo che lo circonda, il suo posto nella società, la sua capacità di lasciare traccia della propria individualità.

In occasione del Prix Italia ed in collaborazione con la RAI, Palazzo Madama presenta nelle sale al primo piano nobile una mostra ideata da Robert Wilson – una delle figure più rilevanti dell’arte contemporanea - che fa perno sui suoi celebri video ritratti in cui personaggi famosi quali Brad Pitt e Isabella Rossellini, Carolina di Monaco e Jeanne Moreau, si alternano a personaggi sconosciuti, una pantera nera, un porcospino e una famiglia di gufi bianchi. Il progetto - curato da ChangePerformingArts che da anni supporta la produzione artistica di Wilson in tutto il mondo - nasce dalla creativa collaborazione con la Fondazione Torino Musei, che coglie questa occasione per esporre alcune delle opere più significative della sua collezione.

La mostra assume così la forma di un percorso attraverso le sale del piano nobile di Palazzo Madama, dove alcune opere selezionate da Wilson nelle collezioni dei Musei Civici torinesi fanno da commento e contrappunto ai suoi video ritratti, suscitando ora curiosità, ora sorpresa, suggestioni e connessioni, creando una originale esperienza sospesa tra gioco, teatro e sogno. Le musiche di Bach e Glenn Gould, di Tom Waits e Lou Reed creano un tappeto sonoro per ogni ritratto, realizzato come una sequenza di fotogrammi in cui i personaggi sembrano immobili, ma poi basta un battito di ciglia, un piccolo movimento, per cambiare improvvisamente la percezione del ritratto e sorprendere l’osservatore.

«Credo che queste opere possano essere viste in numerose situazioni: in un museo, alla fermata della metropolitana, mentre si è in coda all’aeroporto. Potrebbero essere sul quadrante di un orologio da polso, in televisione, oppure un’immagine nella vostra casa, appese a una parete. Possono essere nella cornice di un camino, al posto del fuoco. Su una parete di casa, come una finestra, una finestra che ci mostra un altro mondo. È qualcosa di molto personale. Si tratta di un documento del nostro tempo. Sono ciò che io chiamo ritratti». Robert Wilson

ROBERT WILSON

RITRATTI A PALAZZO MADAMA

Progetto di ChangePerformingArts

a cura di Noah Khoshbin

in collaborazione con DissidentIndustries

allestimento tecnologico di Euphon /Mediacontech

Durante la mostra il museo organizzerà visite guidate, aperture speciali e workshop sul tema del ritratto, del racconto di sé, della perizia tecnica che sta dietro all’opera d’arte, sia essa un dipinto, una scultura o un video.

Per le scuole e le famiglie saranno proposti percorsi specifici e laboratori di approfondimento.

Le attività saranno declinate anche sul sito web del museo e sui profili social, per coinvolgere il pubblico in una esperienza completa e appassionante.

PALAZZO MADAMA
Museo Civico d’Arte Antica Primo Piano e Sala Senato
Piazza Castello, Torino
20 settembre 2012 - 6 gennaio 2013
Ingresso: intero € 10, ridotto € 8, gratuito ragazzi fino ai 18 anni
Orario del museo: martedì-sabato 10-18, domenica 10-19, chiuso lunedì
Informazioni per il pubblico: 011 4433501

Fonte: http://www.palazzomadamatorino.it

Segnala:

Amalia Di Lanno

domenica 29 luglio 2012

LIVIO MOIANA: SHAPES (of freedom)


Il Museo Fondazione Luciana Matalon è lieto di ospitare dal 13 al 29 settembre 2012 la mostra fotografica Shapes (of freedom) di Livio Moiana, a cura di Nello Taietti.
Il corpo umano, le sue linee, il bianco e nero. Tutto questo è Shapes (of freedom) una collezione fotografica che cerca una nuova via di comunicazione. Il movimento posturale è la lingua comune a queste immagini che diventano qui un dizionario inesplorato nel quale possiamo scoprire un alfabeto rimasto nell'ombra. Lo spazio è una pagina bianca da riempire, le linee corporee inchiostro. A noi resta la libertà di scegliere quali siano le lettere capaci di esprimere al meglio le nostre emozioni.
Nessun titolo, né volti, nessuna spiegazione, ma libertà di interpretazione. Le emozioni e gli stati d'animo prendono vita nelle anse del corpo, nelle sue linee e nella penombra creata dal movimento.
Livio Moiana, nato nel 1969 a Como, lavora da 20 anni come fotografo pubblicitario e ritrattista. Amante delle sfide in campo professionale ha scelto di spaziare in più settori tenendo come punto focale la persona e le sue emozioni. Da oltre 10 anni si dedica alla creazione di immagini in bianco e nero in cui il corpo umano è fonte di creazione per raccontarsi ed esprimere emozioni che ognuno è libero di interpretare. Le foto infatti non hanno titoli né descrizioni.
Nella progettazione di ogni sua immagine ci sono due fattori che non possono mancare: la musica e la ricerca del contrasto forte e deciso. Per lui le foto devono essere come un potente pugno nello stomaco o come la più dolce delle carezze.

Luogo: Museo Fondazione Luciana Matalon

Curatori: Nello Taietti

Città: Milano

Provincia: Milano

Data inizio: 13 Settembre 2012

Data fine: 29 Settembre 2012

Costo del biglietto: ingresso gratuito

Telefono per informazioni: +39 02 878781/ 02 45470885

Fonte: http://www.fondazionematalon.org

Segnala:
Amalia Di Lanno