mercoledì 20 dicembre 2023

Teresa Giannico | Truths which no longer entertain, become lies . MICROBA

Giovedì 21 dicembre 2023 alle 18.30, lo Spazio MICROBA di Bari inaugura la mostra personale di Teresa Giannico dal titolo Truths which no longer entertain, become lies a cura di Roberto Lacarbonara. 

In occasione della prima mostra personale a Bari di Teresa Giannico (Bari, 1985, vive e opera a Milano) l’artista elabora un progetto site specific fortemente connesso con l’architettura e la funzione del luogo espositivo, concepito come estensione dello studio degli architetti Pavone Sorrentino. Il titolo della mostra è tratto dal testo distribuito il 30 ottobre del 1952 da Guy Debord e altri giovanissimi artisti francesi in occasione della prima proiezione di Luci della ribalta, il capolavoro scritto, diretto e interpretato da Charlie Chaplin. L’invettiva polemica contro il regista londinese segna la nascita della nuova Internazionale lettrista, un evento scismatico contro il linguaggio ormai retorico di Chaplin – “Tutto ciò che possiamo vedere ora è un vecchio lugubre e mercenario” – in cui gli attivisti dichiarano con perentoria veemenza: “Truths which no longer entertain, become lies” (Verità che non intrattengono più, diventano bugie). 

Per questo progetto, Teresa Giannico torna alla produzione di diorami meticolosamente assemblati, modelli tridimensionali in cartoncino su cui l’artista applica un collage di stampe riferite ad arredi e oggetti comuni. A tal fine, attinge a uno sterminato database di file grafici e fotografici accumulati per anni, sottratti alla loro funzione pubblicitaria (immagini da siti e riviste patinate di design e architettura) e divenuti oggetto di un’appropriazione ready-made. Un vero e proprio “riciclo di vecchie foto pubblicitarie, concepite in funzione di vetrina: mostrare la moda e il design di prodotti studiati per il mercato e, magari, già desueti a poche ore/giorni/mesi da una pubblicazione. Ed è questo il momento esatto in cui le verità che non intrattengono più, diventano bugie” (RL). 

MICROBA si pone lontano dal canonico concetto di galleria d’arte e, anche in questo nuovo ciclo di eventi, rinnova la propria aspirazione di spazio laboratoriale e sperimentale. Attraverso le opere e le esperienze di artisti giovani ma già di respiro nazionale e internazionale, il centro barese persegue la propria missione nel territorio e intende introdurre stimoli di riflessione nel contesto culturale circostante. 

L’Associazione culturale Achrome è un collettivo che opera nel campo dell'Arte Contemporanea, muovendosi tra molteplici ambiti, dalla didattica alla ricerca, dall'organizzazione di eventi espositivi alla formazione professionale. Intessendo rapporti con il territorio, Achrome si propone di favorire un rinnovato e più proficuo dialogo tra la città e le dinamiche dei linguaggi artistici contemporanei. 

Teresa Giannico (Bari, 1985, vive e opera a Milano). Dopo il diploma in Pittura presso l'Accademia di Belle Arti di Bari, nel 2012 si trasferisce a Milano dove studia fotografia e avvia la propria ricerca artistica mettendo insieme le discipline che hanno accompagnato il suo percorso e ragionando sulla percezione delle immagini nel mondo contemporaneo. Dopo avere esposto il proprio lavoro per la prima volta in occasione di Plat(t)form nel 2015 presso il Fotomuseum di Winterthur (Svizzera), è invitata a partecipare a numerose mostre e rassegne all'estero come: Circulation(s) (Parigi), PhotoIsrael (Tel Aviv), Fotohof (Salisburgo), Fundació Enric Miralles (Barcelona), Hangar Art Centre (Brussels), DIPF (Dong Gang, Corea). Dal 2018 è parte del progetto Futures di Camera – Centro Italiano per la Fotografia di Torino; nel 2019 è finalista del 20° Premio Cairo. Dal 2016 è rappresentata dalla galleria Viasaterna di Milano dove ha presentato il proprio lavoro in due mostre personali nel 2019 e nel 2023. 


Teresa Giannico
Truths which no longer entertain, become lies
A cura di Roberto Lacarbonara

MICROBA
Via Giambattista Bonazzi 46
70123 – Bari

Inaugurazione: giovedì 21 dicembre 2023, ore 18,30
Dal 21 dicembre 2023 al 20 gennaio 2024
Da martedì a sabato, dalle ore 17 alle ore 20

Info:
MICROBA
+39 3927385558 – spaziomicroba@gmail.com
https://www.facebook.com/microba46/?fref=ts

ACHROME
+39 3470866802 – associazioneachrome@gmail.com
https://www.facebook.com/acachrome/?fref=ts

giovedì 14 dicembre 2023

Anisocoria di Paolo Covino e Giuseppe Vitale


Covino                                                       Vitale

Spazio Amira è lieto di presentare, venerdì 15 dicembre, la mostra Anisocoria di Paolo Covino e Giuseppe Vitale a cura di Stefania Trotta.

“L’anisocoria è il termine medico che indica la presenza di pupille di dimensioni diverse”. Questo particolare fenomeno che coinvolge l’organo della vista, ha delle assonanze con il modo di percepire la fotografia dei due artisti in mostra. Utilizzando due formati diversi, infatti, ci troviamo davanti a coppie di dittici “di dimensioni diverse”, che dialogano su temi affini se non universali.
Certe volte si pensa alla propria vita come al soggetto di un film. Per riconoscerla come "nostra" si ha il bisogno di vederla con altri occhi, come quando si guarda qualcosa, per la prima volta, dal buco della serratura. Si crea una doppia visione, una inizialmente, forse, incomprensibile ed una, in qualche modo simile a quella di chiunque altro. Il processo di identificazione e di riconoscimento personale, segue il suo corso vitale in modi e tempi diversi per ognuno ma, solitamente, ha inizio da un letto. Il concepimento, il parto, il riposo con i suoi sogni ed incubi, la procreazione e di nuovo tutto, fino alla morte. 
Attraverso gli occhi di Paolo Covino, siamo come gli angeli di Wim Wenders. Entriamo nelle case di sconosciuti, nelle loro camere da letto, così simili e così distanti. Nessuna presenza ingombrante, ma solo il passaggio di chi ha steso quelle lenzuola, di chi si è appoggiato stanco dopo una giornata di lavoro o chi ha pregato avvolto nel silenzio della notte. Un mondo privato, inaccessibile, che diventa altro, un'immagine in cui potersi osservare, riconoscere, dove prendono vita ricordi immaginati e silhouette del passato. Quel copriletto ricamato dei nonni è la radiografia di un'epoca, di una comunità, che continua a esistere in certi luoghi, dove le copertine di design non possono arrivare. I colori pastello, a tratti un po' arrugginiti dal tempo, incorniciano le pareti che fanno da sfondo ai pochi oggetti rimasti, complici fedeli di un esule sguardo. È un mondo sottovuoto, quasi in sordina quello di Giuseppe Vitale che rincorre una perdita, la sua traccia, sul fondo. Una rottura, una via luminosa, una superficie erosa, tutto simula il pregresso, anticipa la vita, come una forma dall'evoluzione imprevedibile ma da sempre presente. 
Un attraversamento che segue l'inconscio, si conserva per soffocare l'annientamento dei sensi e raggiunge la quiete dopo la salita. Un macroclima nel formato di una foto appena visibile, che richiede un avvicinamento corporeo. Un ritorno al respiro, in condizioni non ottimali, che esacerba un dolore, nel tentativo di colmare una distanza. La mancanza d'aria trova una condizione di adattamento tra i resti di un trauma: bisogna immergersi, fidarsi e seguire gli indizi. Nell’ipogeo dello spazio sarà inoltre allestito uno spazio immersivo, che vuole comunicare il carico emotivo e in parte percettivo dietro i lavori dei due artisti.

Paolo Covino, 1983 Pietrelcina 
Provengo dall' entroterra campano, da un luogo distante dai vorticosi cambiamenti del progresso e dalla motilità inafferrabile delle grandi città. Mi avvicino alla fotografia per fermare il rapido mutare delle cose che mi circondano. Inizio a praticare quest'arte da autodidatta fino a giungere alla proficua collaborazione con maestri del settore. In qualità di testimone di tempi e luoghi che si avviano a tramonto, riprendo i soggetti che sono principalmente quelli della mia infanzia, quelli che provengono dai racconti dagli anziani, quelli che hanno i colori sbiaditi del ricordo. La sociale rurale, le case dei contadini, i paesi quasi abbandonati o ormai deserti, gli utensili del "prima delle macchine ", sono la materia magmatica da cui traggo ispirazione. La plasmo per darle una vita nuova nel tentativo di salvaguardarne il significato primigenio, affinché non scompaia del tutto. E la propongo più e più volte, in maniera ossessiva, disturbante, per richiamare all' oggi ciò che era il continuo ripetersi del ciclo delle stagioni e delle età, antica misura del tempo che fu di ieri. Cerco di dare, nella mia ricerca e con i miei lavori, un movimento circolare alle foto, tale per cui ciò che emerge torna sempre a sé stesso in un flusso che è vita, morte e nuovamente vita. Dalla mia passione per i luoghi trascurati e le tradizioni obliate nasce la collaborazione con il poeta Franco Arminio, esperto di Paesologia, con cui stiamo portando avanti un progetto di rivalutazione dei paesi in via di spopolamento e dei costumi di ancestrale memoria.

Giuseppe Vitale (1981)
Mi sono avvicinato alla pratica della fotografia dopo aver subito un grave lutto personale che mi ha messo brutalmente a confronto con la mancanza. Istintivamente ho sentito che soltanto attraverso l’osservazione minuziosa di fenomeni visivi, a volte minuscoli e quasi impercettibili, potevo alleviare la mia sofferenza. Questa pratica “liberatoria” mi ha condotto a prendere le “misure” dello spazio che man mano si liberava accogliendo la dimensione nuova generata dall’assenza stessa. Nel proseguire il lavoro di indagine sulla mancanza, ho quindi esplorato lo spazio immergendomi in esso, ponendomi al suo stesso livello e a quello della mancanza così come della materia “nuova” che via via lo permeava arrivando a capire che annullare il proprio sé nello spazio è una condizione possibile, e che il percorso è obbligato poiché soltanto se ci si immerge nel dolore della perdita si arriva ad essere privati della sofferenza generata dal dolore stesso. Tale percorso naturalmente non ha termine ma permette di giungere a una preziosa condizione in cui coesistono due stati sensibili: quello che ci fa precipitare nell’oscurità profonda, senza appiglio alcuno di salvezza e, al contempo, quello che sprigiona la volontà di condivisione del frutto luminoso nato dalla sofferenza. Una condizione che si può paragonare a una reazione chimica dove l’energia liberata nell’atto di fotografare esplode, dando origine a una nuova forza che ci lascia stupefatti nell’essere. I miei lavori sono stati esposti sia in Italia che all’Estero entrando a far parte di alcune collezioni private. Attualmente sono rappresentato in Italia da “Red Lab Gallery”, Milano.


ANISOCORIA
di Paolo Covino e Giuseppe Vitale
a cura di Stefania Trotta
Opening 15 dicembre 2023 h.19

Spazio Amira 
Via San Felice, 16, Nola 

Enrico Minguzzi | Animali da fiore

Enrico Minguzzi, Canestra, 2022, oil on epoxy resin on canvas, cm 80 x 100


Giovedì 14 dicembre alle ore 17.30, presso la Pinacoteca San Francesco di San Marino, si inaugura la mostra Animali da fiore di Enrico Minguzzi (Cotignola, Ravenna, 1981) a cura di Paolo Rondelli. L’esposizione, promossa dagli Istituti Culturali della Repubblica di San Marino, presenta la produzione artistica recente dell’artista con 11 dipinti inediti e un’installazione site-specific composta da 34 elementi.

Il titolo Animali da fiore è un’antinomia che suggerisce una classificazione impossibile. Nei dipinti di Minguzzi, tutti realizzati nell’ultimo anno, sono raffigurati esemplari frutto di una proiezione immaginifica di un incontro tra forme di origine animale e vegetale. Negli undici dipinti in mostra, la pittura di Minguzzi si evolve alla ricerca della vita: somma per poi togliere, scavare, far risaltare stratificazioni e sfumature vivide pur nei colori minerali che spesso richiamano visioni di rocce policromatiche.

Al centro della sala espositiva, è posizionato Arcipelago, un insieme di 34 micro opere realizzate su piastre di Petri, poggiate su altrettanti supporti a colonna, che ricorda un vivaio di ninfe generate su piastre da coltura biologica. Alcune di queste sono vere e proprio opere pittoriche di piccolissimo formato realizzate con le stesse modalità di quelle su tela, altre possono essere intese come delle micro narrazioni della fase iniziale del processo pittorico.

Come scrive il curatore Paolo Rondelli “gli Animali da fiore di Minguzzi sono portatori di vita, generatori di nuove forme biologiche, di nuove espressioni. Sono forme di vita spettacolari che prendono forma su vetrini da laboratorio, tessuti cromatici in coltura che cominciano a pulsare in una palude primordiale e progressivamente brillano, perché la lucentezza dell’oro li accompagna sempre, ma con discrezione, quasi col timore di mostrarsi al primo sguardo frontale”.

La mostra è accompagnata da un catalogo che include le immagini dell’allestimento.

Biografia 
Enrico Minguzzi (Cotignola, Ravenna, 1981), dopo il diploma all’Accademia di Belle Arti di Bologna si trasferisce a Milano dove, nel 2008, tiene la sua prima mostra personale Liqueforme, presso lo Studio d'Arte Cannaviello. Da allora i suoi lavori sono stati esposti in mostre personali e collettive, tra cui: Ultimi paesaggi alla Fondazione Cassa di Risparmio di Imola (2019), Pittori fantastici nella Valle del Poal PAC di Ferrara (2020), Senza Figura presso la galleria Monitor, a cura di Nicola Samorì (2021), Fluoritura presso Nuova Galleria Morone (2021), La piena dell’occhio presso l’Ex convento di San Francesco di Bagnacavallo, a cura di Saverio Verini (2022), Flos presso Altro Mondo Contemporary Art di Manila nelle Filippine (2023), EX 5 alla Pinacoteca Nazionale Bologna, a cura di Carmen Lorenzetti (2023). Ha realizzato progetti site-specific e residenze presso Areacreativa42 (2019) e Museo Civico Luigi Varoli (2020), dove ha avuto origine il nuovo ciclo della “natura morta”. Dopo aver ricevuto premi e menzioni speciali, tra cui Premio DAMS, a cura di Renato Barilli, e Premio Nazionale delle Arti, nel 2022 ha vinto il terzo premio del Premio Artistico Fondazione VAF e le sue opere sono entrate a far parte della Collezione VAF Stiftung. Nel 2023 si è aggiudicato il premio Fondazione Coppola per Premio Icona di Art Verona. Dal 2014, parallelamente al suo lavoro artistico, è membro fondatore del collettivo MAGMA, in cui sviluppa progetti che uniscono arti visive, ricerca musicale e indagine territoriale.

Enrico Minguzzi | Animali da fiore
A cura di Paolo Rondelli
Date: 15 dicembre 2023 - 17 marzo 2024

Sede: Pinacoteca San Francesco, Via Basilicius 31, Città di San Marino
Promossa da: Istituti Culturali della Repubblica di San Marino

Ingresso alla mostra: libero
Orari di apertura: 9-17 (chiuso il 25 dicembre 2023 e 1 gennaio 2024)
Informazioni: email info.museidistato@pa.sm | tel. +39 0549 888245 | sito web www.museidistato.sm
Ufficio stampa: Irene Guzman | Tel. 349 1250956 | irenegzm@gmail.com

Beauty noi di Ezia Mitolo

 

Ezia Mitolo_Beauty noi (sull’umana gente) 2021-2023 
Terracotta patinata e a ingobbio, ceramica, smalti acrilici, ferro zincato, calamite, installazione site specific

A Locorotondo, da domenica 17 dicembre alle ore 18.00, torna l’arte contemporanea in 1m2 (Un Metro Quadro) con Beauty noi, mostra di Ezia Mitolo a cura di Graziella Melania Geraci. Attraverso le vetrine ad oblò, aperte su strada 24 ore su 24, le opere dell’artista tarantina irrompono nella frenesia delle feste natalizie per concedere ai passanti un attimo di riflessione.

Sono piccole creature in terracotta colorata che si affacciano nel quotidiano prendendo parte ad una processione senza meta, corpi o parti di essi sembrano camminare lungo una strada che è un invito verso la scoperta della propria interiorità e dei propri limiti (il Beauty ironico del titolo) e della universale condizione umana, riflessa nello specchio dell’installazione che ripropone una croce che non si congiunge mai. La folla ibrida si trova a metà tra il raggiungimento di qualcosa, il desiderio della condizione di pace e l’accettazione di una sua impossibilità. Così il video Tutto tace, visibile solo la sera dell’opening, richiama una conciliazione necessaria ma sfuggente come la parola pace che la bocca dell’artista non riesce a pronunciare. Il progetto inedito è un poetico racconto di una analisi introspettiva che sembra giungere alla consapevolezza e all’abbandono nell’opera presentata nella vetrina di Martina Franca, La marcia e l’abbandono, sunto finale di una fragile e solitaria dimensione esistenziale.

Insieme alla mostra 1m2 continua la ricerca di nuovi spazi per duplicare il proprio format, il modulo di successo che propone arte contemporanea. 1m2 chiama alla partecipazione gli amanti dell'arte o semplicemente coloro i quali abbiano a disposizione uno spazio utile alla trasformazione nel contenitore d'arte che entrerà a far parte del circuito 1m2. La call prevede l'adesione non solo da tutta la Puglia, compresa la stessa Martina Franca per un cambio sede, ma ha l'obiettivo di allargarsi in tutta Italia e anche all'estero (info@1m2.it).

La mostra Beauty noi rimarrà visibile fino al 6 gennaio 2024 in contemporanea nei centri storici di Martina Franca e di Locorotondo in 1m2 di Martino Pezzolla, Giordano Santoro e Michele D’Amico,. 

Ezia Mitolo - Scultrice di formazione, è allieva in Puglia di Francesco Somaini e Nicola Carrino; tra la fine degli anni ‘80 e primi ‘90 è alla Fondazione Antonio Ratti di Como, dove studia con Giuliano Collina, Arnulf Rainer, George Baselitz, Karel Appel e Anish Kapoor. Poliedrica, si esprime in installazioni scultoree e grafiche, fotografia e video, video-performance, sino all’interazione col pubblico; si dedica a Laboratori Didattici sperimentali nell’ambito scolastico e in musei, rassegne e festival. Numerosi i riconoscimenti, dal primo premio, nel 1998, della sezione giovani di “Art&Maggio Arena Puglia” alla sua prima personale a Milano; sarà quindi a Roma, alla XIV Quadriennale. Ha collezionato numerose altre partecipazioni a mostre e fiere, nazionali e internazionali (Parigi, Praga, Alberta, Vienna, Edimburgo, Los Angeles), fino al recente ingresso nel MarTa Museo Nazionale Archeologico di Taranto, nel Musinf di Senigallia dell’Autoritratto Fotografico, nel Maam Museo dell’Altro e dell’Altrove di Roma, nel Maaac Museo archeologico di Cisternino. Ha pubblicato due libri e disegni, fotografie, poesie e contributi in numerose riviste e magazine. Rientrata in Puglia attualmente lavora nel suo studio-archivio di Taranto. Diverse sue opere sono in collezioni pubbliche e private, tra le pubbliche: Maaam Museo dell’Altro e dell’Altrove, Roma; Fondazione per l’Arte e le Neuroscienze F.Sticchi , Maglie, (LE); Musinf Archivio Italiano dell’Autoritratto Fotografico, Senigallia (AN); Pinacoteca Casamicciola Terme (Ischia), Pinacoteca Michele De Napoli, Terlizzi (BA). 

Beauty noi
Ezia Mitolo

A cura di Graziella Melania Geraci

Opening: Domenica 17 dicembre dalle ore 18.00 

in Via Dura 4, Locorotondo, BA
Dal 17 dicembre 2023 al 6 gennaio 2024 (in contemporanea 1m2 Locorotondo e 1m2 Martina Franca)

L’opening si terrà in presenza dell’artista presso 1m2 a Locorotondo in Via Dura 4, domenica 17 dicembre dalle ore 18.00 con brindisi offerti dalla cantina Giustini.

1m2
- Via Gian Battista Vico 26, Martina Franca, TA
- Via Dura 4, Locorotondo, BA
3450853037


venerdì 1 dicembre 2023

Festival internazionale di fotografia tra scienza e arte: CALL FOR ENTRY


Al via, nel maggio 2024, a Colleferro (RM), la prima edizione del festival internazionale di fotografia COSMO, una rassegna che indaga il linguaggio fotografico tra scienza e arte. 

Il festival è promosso e organizzato dal Centro Sperimentale di Fotografia Adams (CSF Adams), in collaborazione con il Comune di Colleferro, e prevede le seguenti esposizioni: Metachaos di Alessandro Bavari, Ultimate Landscapes di Claudio Orlandi, Cosmo di Katia Rossi, Micro Cosmo di Michele Marinucci, Metropoliz Maam di Daniela De Paulis, 1499 – Oculo magico di Sara Munari, Synchronicity di Robin Meier, Deep Blue di Olmo Amato.

Una sezione specifica del festival sarà dedicata esclusivamente al progetto vincitore di una CALL FOR ENTRY, avente come focus la citazione di William Gibson “Il futuro della fantascienza? Ci viviamo dentro”. 
Partendo dalla riflessione consegnataci dallo scrittore americano-canadese, in questa sezione troverà ospitalità una narrativa fotografica che interroga il presente e il futuro, con particolare attenzione al rapporto tra l’essere umano, la tecnologia, la scienza e la fantascienza. Una realtà complessa che si dibatte tra molteplicità ed esattezza, spazio definito dalla misura del nostro sguardo, dove tutto deve essere filtrato, reinventato, rimodulato, riscritto, rilocato, risemantizzato. Immagini che sondano confluenze, ibridazioni, interscambi, interferenze, divisioni e connessioni. È in questi spazi, in questi luoghi, che ha dimora il futuro della fantascienza.

I materiali per partecipare alla call for entry devono essere consegnati entro e non oltre le ore 23:59 CET (Central European Time) del giorno 31 marzo 2024 alla mail cosmophotofest@gmail.com


REGOLE DI PARTECIPAZIONE ALLA CALL FOR ENTRY
1. La partecipazione è aperta a tutti i fotografi, senza esclusione di nazionalità o età.
2. Ogni autore può presentare fino ad un massimo di 3 progetti fotografici, di cui solo uno potrà essere selezionato, da una giuria internazionale, per partecipare al festival
3. Per la partecipazione si richiede un contributo di € 30.00, a progetto 
4. Il pagamento dovrà avvenire tramite bonifico bancario: beneficiario Centro Sperimentale di Fotografia Adams; IBAN: IT16P0200805052000401009621; banca UNICREDIT; nella causale deve essere indicato il cognome del partecipante alla Call, il titolo del progetto e la dicitura: Partecipazione concorso Festival COSMO - la fotografia fra scienza e arte.
Nel caso di più progetti, basta indicare il numero dei suddetti.
5. Le immagini devono essere presentate sotto forma di file digitali, in formato JPG, di 1200 pixel sul lato lungo, ad una risoluzione di 72 dpi, a colori o b/n.
6. I file devono essere inviati ordinati per progetto. La denominazione dei file deve essere composta rispettando la seguente sequenza: COGNOME_NOME DEL PROGETTO_NUMERO PROGRESSIVO IMMAGINE. Ad esempio Rossi_PAESAGGI BLU_001.jpg (per la prima foto), Rossi_PAESAGGIBLU_002.jpg (per la seconda foto), ecc.
7. Il testo esplicativo (in italiano e inglese) per ogni progetto non deve superare 4000 caratteri (spazi inclusi).
8. La breve biografia dell’autore (in italiano e inglese) non deve superare i 3000 caratteri spazi inclusi.
9. Tutto il materiale (fotografie, descrizione progetto/i, biografia, certificazione di bonifico avvenuto) dovrà essere raccolto e inviato in un unico archivio compresso in formato .zip o .rar delle dimensioni massime di 25MB, nominato con il cognome dell’autore + il nome del progetto. Nel caso di più progetti è sufficiente il cognome dell’autore e il numero dei progetti presentati (es. ROSSI – Progetti 2). Archivi di dimensione maggiori e/o formati diversi non saranno presi in considerazione.
10. Il materiale richiesto per la partecipazione deve essere inviato alla seguente mail: cosmophotofest@gmail.com
11. Il materiale dovrà essere inviato entro e non oltrele ore 23:59 CET (Central European Time) del giorno 31 marzo 2024. Il progetto vincitore sarà annunciato dal CSF Adams sul sito www.cosmophotofest.it
12. Il progetto vincitore sarà scelto ad insindacabile e inappellabile giudizio di una giuria internazionale 
13. Il progetto vincitore sarà esposto all’interno del festival COSMO. La fotografia fra scienza e arte, nel mese di maggio 2024,presso gli spazi che il Centro Sperimentale di Fotografia Adams riterrà opportuni 
14. Al vincitore i curatori assegneranno uno spazio espositivo secondo le caratteristiche dei luoghi e del progetto stesso. 
15. Sarà cura del Centro Sperimentale di Fotografia Adams organizzare lo spazio, l’esposizione e la promozione delle opere del vincitore.
16. La partecipazione alla CALL FOR ENTRY sottintende che l’autore sia in possesso dell’autorizzazione all’utilizzo delle immagini da parte dei soggetti eventualmente raffigurati; utilizzo di cui si assume egli stesso, per intero, la responsabilità esonerando quindi il Centro Sperimentale di Fotografia Adams.
17. I diritti delle opere rimarranno di proprietà dell’autore.
18. La partecipazione alla CALL FOR ENTRY autorizza automaticamente Centro Sperimentale di Fotografia Adams a poter utilizzare le singole immagini o gli interi progetti per le attività di promozione del festival COSMO. La fotografia fra scienza e arte, accettando automaticamente che i lavori selezionati vengano riprodotti e pubblicati, a discrezione della gestione del Csf Adams, nel catalogo del festival e in altre possibili pubblicazioni, sul sito web del Csf Adams e in altri canali di comunicazione (YouTube; Instagram; Twitter; Facebook) con riferimento esplicito al nome dell’autore e del progetto fotografico. A tale scopo non è previsto il pagamento di nessun compenso o royalty.
19. Privacy – Con la compilazione della scheda si sottoscrive quanto stabilito dal Dlgs 196/2003 (Privacy) e successive modifiche: la partecipazione al concorso comporta, da parte dell'Autore, l'autorizzazione al trattamento, con mezzi informatici o meno, dei dati personali ed alla loro utilizzazione da parte del Csf Adams per lo svolgimento degli adempimenti inerenti al concorso e degli scopi associativi e/o federativi. I dati personali potranno inoltre essere utilizzati per sottoporre, agli Autori stessi, informazioni inerenti i risultati e le future iniziative del Csf Adams. 
20. La partecipazione alla CALL FOR ENTRY implica la piena e tacita accettazione di tutte le norme contenute nel presente regolamento. Per ulteriori informazioni contattare: cosmophotofest@gmail.com

FESTIVAL INTERNAZIONALE DI FOTOGRAFIA
La Fotografia tra Scienza e Arte
I edizione

CALL FOR ENTRY

Centro Sperimentale di Fotografia Adams di Roma (C.S.F. Adams)
che si terrà a Colleferro nel maggio 2024