Spazio Cerere
degli Ausoni 3, Roma (Rome, Italy)
Mercoledi 13 marzo 2012. Ore: 19,00
Mercoledi 13 marzo 2012. Ore: 19,00
Isabella Pedicini, autrice del libro Francesca Woodman. Gli anni romani tra pelle e pellicola (pubblicato da Contrasto in italiano ed inglese) in dialogo con la giornalista Valentina Della Seta, presenterà un ritratto del tutto inedito della grande fotografa Francesca Woodman, di cui nel volume ha studiato il periodo trascorso a Roma alla fine degli anni Settanta, a contatto con l’ambiente artistico della città. Dalla libreria Maldoror di Giuseppe Casetti ai locali dell’ex Pastificio Cerere, con gli artisti del Gruppo di San Lorenzo, che fu lo scenario di tante sue fotografie.
La Pedicini ha analizzato le immagini, i carteggi privati e gli appunti sparsi che Francesca Woodman ha lasciato ai suoi amici romani, raccogliendo le testimonianze di chi ha condiviso con lei questo periodo creativo.
Nel corso della serata saranno proiettate le immagini presenti nel libro, si proseguirà con un accompagnamento musicale dal vivo (tromba e flicorno Luca Aquino, fisarmonica Pasquale Pedicini) per finire con le degustazioni di ben sei etichette di vino (Satrico, Antinoo, Albiola, Shiraz, Petit Verdot e Mater Matuta) offerte dall’azienda agricola Casale del Giglio. Un modo per festeggiare l’uscita del libro della Pedicini approfittando di un accompagnamento musicale ed enologico di alto livello.
Un evento dedicato ad una grande artista di cui si vuol mettere in evidenza oltre che il valore della sua opera, anche la vitalità, la simpatia e la gioia di vivere. Una grande interprete della fotografia, la cui critica è sempre stata ingiustamente influenzata dall’ombra del suicidio a soli 22 anni.
Artista precoce e raffinata, figura di confine tra cultura americana e cultura italiana. Francesca Woodman arriva a Roma per un soggiorno studio nel 1977. Figlia d’arte, studentessa presso il Rhode Island School of Design di Providence, Roma è per lei quel luogo e quel momento in cui le suggestioni estetiche e stilistiche già coltivate in America arrivano a definitiva maturazione. Artista precoce, figura di confine tra cultura americana e cultura italiana, Francesca Woodman disegna la propria parabola artistica all’interno dei confini del mezzo fotografico, secondo cifre personali che valicano gli stessi argini della fotografia.
Nel lavoro di Francesca Woodman si ritrovano gli echi e le suggestioni surrealiste, l’uso del corpo come linguaggio, gli influssi dei testi di Breton uniti a quelli della fotografia americana. Francesca Woodman si trasforma e per farlo utilizza i due strumenti che permettono il suo gioco magico: il corpo e la macchina fotografica. Si arriva così a individuare al centro della sua opera il topos della Metamorfosi come continuazione della vita. Come il mito, come Icaro, l’artista porta avanti fino al punto più estremo un discorso di slancio e di determinazione. Come donna e come artista, Francesca Woodman insegna la potenza del gesto artistico, il coraggio che richiede la creazione e quindi l’esposizione di sé e del proprio lavoro.
Arricchiscono la pubblicazione una raccolta dei racconti degli amici di Francesca Woodman, incontrati tra la libreria Maldoror di via del Parione e gli atelier della Nuova Scuola Romana. Con un’introduzione di Gerry Badger.
Francesca Woodman nasce nel 1958 a Denver, Colorado. Cresce in una famiglia di artisti e scopre presto la fotografia cominciando a sviluppare le sue immagini all’età di 13 anni. Frequenta la Rhode Island School of Design e nel 1977-78 trascorre un anno a Roma dove frequenta la libreria antiquaria Maldoror e gli ambienti del Gruppo di San Lorenzo. Tornata in America, si trasferisce a New York. Nel 1981 viene pubblicato Some disordered interior Geometries, uno dei sei quaderni fotografici progettati durante il soggiorno romano e reperiti nella libreria Maldoror. Sempre nel 1981, all’età di 23 anni, si toglie la vita. Le sue fotografie sono state esposte in numerose mostre e fanno parte di molte collezioni museali.
Isabella Pedicini scrittirice e critica d’arte, nasce a Benevento nel 1983. Giornalista pubblicista, è laureata in Storia dell’arte presso l’università La Sapienza di Roma. Ha collaborato per anni con la libreria-galleria “il museo del louvre” di Giuseppe Casetti.
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Amalia Di Lanno