Dal 14 dicembre 2012 all’1 aprile 2013 il Museo MADRE di Napoli ospita la mostra “Sol LeWitt. L’artista e i suoi artisti”,
a cura di Adachiara Zevi. L’iniziativa, promossa dalla Fondazione Donna
regina e sostenuta dalla Regione Campania, è in parte frutto della
partnership con il Centre ‐ Pompidou di Metz e con la Fondazione Sol
LeWitt di Chester, Connecticut.
Dopo Napoli, dove è esposta per la prima volta in Europa, la
collezione di Sol LeWitt sarà allestita a Metz dal 19 aprile al 29
luglio 2013.
La mostra è il primo omaggio museale italiano reso a questo grande protagonista dell’arte contemporanea internazionale
(LeWitt nasce a Hartford, Connecticut nel 1928) dalla sua scomparsa nel
2007 a New York, a 78 anni. Come suggerisce il titolo, l’esposizione
intende mostrare il carattere polimorfo e variegato dell’attività
artistica di LeWitt. A differenza di un’antologica organizzata secondo
rigidi criteri cronologici, la mostra di Napoli illustra con originalità
un percorso artistico di quasi 50 anni suddividendolo in tre sezioni,
corrispondenti ad altrettanti nuclei tematici, con opere inedite
progettate dall’artista e realizzate oggi dai suoi assistenti, con opere
mai esposte al pubblico precedentemente, con opere infine di altri
artisti ma collezionate da LeWitt.
La prima sezione, completamente inedita, è
costituita da cinque wall drawings (disegni murali) selezionati in
collaborazione con la Fondazione LeWitt appositamente per lo spazio del
MADRE, progettati dall’artista nel 2007 e mai eseguiti precedentemente.
Sono “Scribbles”, l’ultimo ciclo cui si è dedicato LeWitt. Adottano la
matita nera dei primi wall drawings degli anni ’70 ma, diversamente da
allora, non per rendere il disegno “il più bidimensionale possibile” ma,
agli antipodi, per distaccarlo dalla parete nel modo più illusionistico
attraverso matasse di segni più o meno densi e chiaroscurati. Come
stabilito nel prontuario dei wall drawings redatto da LeWitt nel 1970,
il progetto dell’opera è appannaggio dell’artista mentre la sua
realizzazione è affidata agli assistenti che, pur seguendo
scrupolosamente le sue istruzioni, rendono ogni disegno diverso
dall’altro.
Per la mostra di Napoli, un disegnatore specializzato inviato dalla Fondazione LeWitt, coadiuvato da giovani assistenti locali, è al lavoro da tempo sulle pareti del museo.
La seconda sezione della mostra consiste di 47 opere di LeWitt
appartenenti prevalentemente a collezioni napoletane: disegni, guaches e
le sculture che coprono un arco temporale dagli esordi nel 1968 ai
giorni nostri. Nel 1975, con la mostra alla Modern Art Agency di Lucio
Amelio, inizia l’assidua frequentazione della città partenopea da parte
dell’artista, che crescerà nel corso degli anni ’80 quando si trasferirà
con la famiglia a vivere per alcuni anni in Italia, a Spoleto. La
moglie Carol Androccio è del resto originaria di Praiano e la sua casa
natale ospita oggi esemplari straordinari di wall drawings e una
scultura che sarà esposta in mostra.
Oltre che nelle collezioni private, le opere di LeWitt sono visibili a
Napoli nel Museo di Capodimonte, nel Museo Madre, nella stazione della
Metropolitana Materdei, nella Fondazione Morra Greco. La terza sezione,
infine, frutto della collaborazione con il Centre ‐ Pompidou di Metz,
espone 95opere, ovvero una parte rilevante della collezione privata di
Sol LeWitt. Collezionare opere di altri artisti non è mai stato per
LeWitt un hobby o una attività di secondo piano, ma un impegno a tempo
pieno, esattamente come disegnare, progettare i wall drawings,
realizzare le strutture tridimensionali.
Iniziata nel 1960, la collezione, custodita oggi presso la Fondazione
di Chester, annovera circa 4000pezzi: frutto di scambi con artisti, con
galleristi, soprattutto di acquisti. Contrariamente a quanto ci si
potrebbe aspettare da un artista dal rigore proverbiale, minimalista,
astrattista e teorico dell’arte concettuale, la sua collezione è
onnivora, a 360 gradi, e include artisti di tutti i paesi e di tutte le
tendenze, dai compagni di strada minimalisti e concettuali, sia europei
sia statunitensi, agli artisti pop, neo‐espressionisti, della
Transavanguardia.
Consistente è anche il nucleo di opere di artisti italiani,
da Boetti a Merz, da Kounellis a Paolini, da Salvo a Chia a Tirelli;
colleghi e amici frequentati nel corso delle lunghe e regolari
permanenze dell’artista nel nostro paese. La collezione
consente di ripercorrere l’intera storia dell’arte internazionale dal
secondo dopoguerra attraverso l’occhio acuto, sensibile e generoso di un
suo grande protagonista. Il percorso espositivo all’interno del Museo
MADRE cerca allo stesso tempo di distinguere e diffondere i tre diversi
momenti della vita artistica e personale di LeWitt. Accompagna la mostra
il volume di Adachiara Zevi “L’Italia nei wall drawings di Sol LeWitt”,
pubblicato da Electa. Il volume, il cui lavoro di ricerca ha
contribuito al progetto della mostra alMADRE, è il catalogo generale di
tutti i wall drawings realizzati dall’artista in Italia dal 1969 fino a
oggi, letti attraverso il filtro dell’influenza, riconosciuta dallo
stesso LeWitt, dell’arte e degli artisti italiani sul suo lavoro. Il
libro contiene anche l’intervista inedita rilasciata da LeWitt
all’autrice nel2006, la sua ultima intervista.
Orari:
Lunedì, Mercoledì, Giovedì, Venerdì, Sabato
10.30 – 19.30
Domenica
10.30 – 23.00
Martedì chiuso
Lunedì, Mercoledì, Giovedì, Venerdì, Sabato
10.30 – 19.30
Domenica
10.30 – 23.00
Martedì chiuso
Consulta il sito
Informazioni:
Museo MADRE
Via Settembrini 79, Napoli
Tel: 081 19313016
Museo MADRE
Via Settembrini 79, Napoli
Tel: 081 19313016
Fonte: www.tafter.it
Segnala:
Amalia Di Lanno