martedì 18 dicembre 2012

Marinella Senatore - Rosas: The Trilogy



Opening 16 dicembre 2012

16 dicembre 2012 - 16 febbraio 2013

La Galleria Umberto Di Marino è lieta di presentare, domenica 16 dicembre 2012, l'ultima personale di Marinella Senatore dal titolo Rosas: The Trilogy.
La mostra, inserita in un ampio ciclo di presentazioni internazionali in spazi pubblici e privati, è il culmine di un progetto volto alla creazione di un’opera lirica in tre atti realizzata appositamente per lo schermo, concepita dall'artista coinvolgendo nell'arco di oltre un anno un cast e una troupe di oltre 20.000 partecipanti in tre paesi e prodotta da differenti istituzioni internazionali: il Kunstlerhaus Bethanien di Berlino, il Museo Quad di Derby e il Matadero di Madrid.
Perfect Lives, il primo capitolo della trilogia operistica, ha visto la compartecipazione di centinaia di persone, grazie alla collaborazione con testate giornalistiche e stazioni radio locali e all’invito rivolto alle scuole, all’orchestra dei lavoratori del BVG (autisti di mezzi pubblici in pensione), ad attori e ballerini professionisti ed amateurs nonché ad associazioni ed organizzazioni attive nei quartieri di Kreuzberg e Neukölln. Ciascuno ha contribuito con il proprio bagaglio di competenze sia durante la stesura del libretto che in fase di produzione e di realizzazione del film.
Le strategie di comunicazione e le metodologie applicate ad ogni capitolo si sono via via modificate nel tempo ed in relazione al contesto. Quindi, per il secondo atto The Attic, il coinvolgimento del pubblico ha svolto un ruolo sempre più centrale, dal momento che ben 15.000 persone sono state formate attraverso workshop gratuiti (musica per film, movimento scenico, montaggio, sound, regia, scrittura, ecc.) tenuti da esperti, insegnanti e tecnici specializzati della città di Derby, che hanno permesso loro di assumere ruoli specifici nella creazione dell’opera. In questa tappa come in quella successiva di Madrid, il processo è poi andato avanti autonomamente attraverso la comunità così costituita. L’artista, infatti, ha deciso di lasciare set e attrezzature a completa disposizione di organizzazioni locali, cittadini singoli, gruppi di teatro amateur, attivisti, film makers, associazioni, studenti, insegnanti, artisti che ne hanno usufruito nelle settimane successive alla lavorazione del film.
Infine in Spagna, con l’ultimo capitolo della trilogia intitolato Public Opinion Descends Upon the Demonstrators, è il processo stesso a costituire la mostra al Matadero, offrendosi alla partecipazione del pubblico dalla scrittura della sceneggiatura, al casting, ai workshop, ecc. Una dinamica socio-politica alternativa è dunque adottata dalla comunità per un periodo di tempo in cui l’artista si presenta come “attivatore” di processi collaborativi grazie a memorie, esperienze e momenti d’incontro che diventano materia da riscrivere a metà tra realtà e finzione. L’aggregazione è allora in grado di costruire un modello sociale alternativo sulla base della condivisione ed il reciproco scambio di competenze, avvenuto grazie a nuove modalità didattiche attivate tra le risorse locali e facilitando lo scambio attraverso i partecipanti nei diversi paesi attraverso una partecipazione declinata in forme diverse: dall'emancipazione, all'inclusione, alla condivisione e all'autoformazione.
In occasione della mostra presso la Galleria Umberto Di Marino, nella prima stanza un grande scaffale-archivio, che lascia intravedere alle sue spalle il profilo di un'architettura urbana inglese tipica di Derby, contiene una parte del materiale raccolto durante le fasi salienti della realizzazione del lavoro, nonché disegni, sketch e testi che rielaborano l’esperienza dal punto di vista personale dell’artista. La seconda stanza accoglie invece due grandi tele su piedistalli lignei, a fare da sfondo ai musicisti di una banda locale che, nel giorno dell'opening, si esibiranno sulle note della colonna sonora del video. La terza stanza, infine, sarà dedicata alla proiezione di Rosas, realizzata finora in quattro lingue: tedesco, inglese, spagnolo e linguaggio dei segni inglese (grazie alla collaborazione di circa 1000 persone non udenti liberamente offertesi di dare il proprio contributo). Tuttavia, in alcuni giorni concordati, riprendendo la volontà di apertura verso la città ospitante, che ha caratterizzato anche le tappe precedenti del progetto, per tutta la durata della mostra associazioni culturali e giovanili, docenti universitari e dell’Accademia, artisti, film makers e singoli cittadini si alterneranno nella stessa sala attrezzata per l’occasione. L’esito atteso, infatti, è quello di allestire una programmazione spontanea di presentazioni, performance, proiezioni, talk e riunioni, offrendo un momento di confronto più ampio e partecipato, rinegoziando ancora una volta la funzione di una piattaforma culturale internazionale, aperta al contesto locale.

Per aderire all’iniziativa, contattare la galleria all’indirizzo: info@galleriaumbertodimarino.com

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Amalia Di Lanno