a cura di Lýdia Pribišová
Cyril Blažo - Tomáš Džadoň - Eva Koťátková - Pavla Sceránková
/English version below/
Il 12 dicembre 2012 Ex Elettrofonica inaugura nei suo spazi la mostra
Systems and Accidents a cura di Lýdia Pribišová, una ricognizione
sull'idea dei sistemi di controllo sociale e sulla loro violazione letta
attraverso le opere di quattro artisti di nazionalità ceca e slovacca.
Cyril Blažo, Tomáš Džadoň, Eva Koťátková, Pavla Sceránková fanno parte
di quella generazione cresciuta nel periodo a cavallo tra il crollo del
sistema comunista e la sua persistenza, nell’immaginario dei nostri
giorni, come relitto.
Ognuno di loro indaga i limiti, i disagi e la
struttura dei sistemi di controllo che costantemente influenzano la
loro realtà. Questa pratica consente di analizzare il ruolo della
persona all'interno del sistema sociale e di indagarne le possibilità
decisionali all'interno dello stesso. Il sistema, infatti, agisce in
modo devastante sull’individuo, guidandolo, indirizzandolo,
obbligandolo. Al contrario l’imprevisto, sfuggendo al sistema, libera.
Così gli artisti mettono in scena una situazione in cui il caso gioca un
ruolo determinante. Scelgono per questo di lavorare con elementi
performativi, coinvolgendo il visitatore nelle situazioni più disparate,
a volte anche spiacevoli, evocando l’atmosfera dei tempi passati,
attraverso forme, materiali e architetture, quando il sistema era la
norma, più visibile e presente. Così ogni elemento è osservato con un
sorriso nascosto, che fa risuonare una vena nostalgica affrontata da
ciascun artista con diverse modalità di reazione.
Cyril Blažo
si interessa alle storie divertenti e ai loro processi sovversivi.
Apparentemente a caso combina disegni e fotografie che danno luogo
attraverso il collage ad immagini bizzarre. Cerca così di turbare
l’andamento tradizionale delle cose, distruggendone le regole. Il
sistema è per lui una sfida ad assumere un atteggiamento antagonista,
indifferente, un atto che è spesso così coerente da funzionare come una
strategia sofisticata.
Con Tomáš Džadoň si ritorna alle radici. Il
suo lavoro utilizza i ricordi, il passato, gli archetipi codificati nei
sistemi sociali, le strutture socio-politiche quali l’identità
nazionale, il regime, la storia comune ecc… La presenza di speck
fumante nella mostra funziona come archetipo dell’esperienza comune
(questo salume è tipico delle regioni montuose della Slovacchia), con il
suo forte profumo evoca un’atmosfera domestica e rassicurante.
Eva
Koťátková si concentra sugli elementi della coercizione. Nei suoi
disegni e collage ritorna ai ricordi dell’infanzia, a quando osservava
con curiosità gli animali in cattività, i quali, privati della libertà,
erano costretti a seguire regole assurde ed estranee alla propria
natura. Nelle sue opere spesso sono evocati strumenti di tortura,
metafore di un linguaggio nascosto che a ben vedere servono per deridere
i sistemi repressivi.
Pavla Sceránková si dedica all’esplorazione
delle influenze casuali, degli stati psicologici e dei processi della
percezione. Indaga costantemente il verificarsi dell’errore nel sistema,
analizzandone il funzionamento per portare alla luce gli aspetti più
scuri. Sperimenta, muovendosi tra la scultura, il video e la
performance. Il suo approccio fisico con la materia ricorda gli esercizi
di educazione fisica, carattere questo che dà ai suoi lavori una
struttura principalmente performativa.
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On
December 12th 2012 Ex Elettrofonica will mark the opening of the
exhibition Systems and Accidents curated by Lýdia Pribišová , an
exploration of the idea of systems of social control and of their
violation, read through the works of four Czech and Slovak artists.
Cyril Blažo, Tomáš Džadoň, Eva Koťátková and Pavla Sceránková are of
the generation raised in the period straddling the collapse of the
Communist system and its persistence, in the imagination of our time, as
a relic.
Each artist probes the limits, the malaise, and the
structure of the systems of control that constantly influence their
reality. This practice enables them to analyse the role of the person
within the social system, and to investigate that person’s
decision-making possibilities. The system acts in a devastating manner
on the individual, guiding them, directing them, obliging them. On the
other side is the unexpected, escaping the system, free. In this way the
artists set up situations in which chance plays a determining role.
Thus they choose to work with performative elements, involving the
visitor in the most disparate scenarios, at times even unpleasant,
evoking the atmosphere of times past through forms, materials and
architecture, of when the system was the norm, more visible and present.
So, each element is observed with a hidden smile, sounding a nostalgic
note that each artist approaches with a different type of reaction.
Cyril Blažo is interested in entertaining stories and in their
subversive processes. Apparently at random, he combines drawings and
photographs that give rise, through collage, to bizarre images. In this
way he tries to upset the traditional course of things, by destroying
its rules. For him the system is a challenge to adopt an antagonistic,
indifferent stance, an act which is often so coherent as to function as a
sophisticated strategy.
The work of Tomáš Džadoň inolves a
return to roots, using memories, the past, archetypes codified in social
systems, socio-political structures such as national identity, the
regime, shared history, etc…. The presence of smoking speck in the
exhibition functions as an archetye of common experience (this cold cut
is typical of the mountainous regions of Slovakia), and with its strong
scent it evokes a domestic and reassuring atmosphere.
Eva Koťátková
concentrates on the elements of coercion. In her drawings and collages
she goes back to the memories of childhood, to when she curiously
observed animals in captivity that, deprived of freedom, were forced to
follow absurd rules extraneous to their nature. In her works instruments
of torture are often evoked, metaphors of a hidden language that on
closer inspection serves to deride repressive systems.
Pavla
Sceránková is dedicated to the exploration of the influence of chance,
of psychological states, and of processes of perception. She constantly
explores the appearance of errors in the system, analysing their most
obscure aspects in order to cast light on their functioning. She
experiments, moving between sculpture, video and performance. Her
physical approach to the subject is reminiscent of PE exercises, giving
her works a principally performative structure.
RUNS: From the 12th December 2012 to the 8th February 2013
WHERE: Ex Elettrofonica - Vicolo di Sant’ Onofrio 10, Rome
Segnala:
Amalia Di Lanno