Una
narrazione in cui l'antico simbolo delle corna di toro si trasforma in
un richiamo ancestrale, concretizzandosi nella sua installazione.
comunicato stampa
Da sempre simbolo di forza ancestrale, il toro possiede anche la
caratteristica principale del faccia a faccia: l’artista Teresa Ragonesi
accetta la sfida. Le corna segnano il filo di una narrazione che
diviene simbolo di radici, questo richiamo ancestrale è capace di
visualizzarsi attraverso la sua opera.
Ritroviamo l’amazzone capace di scagliare la freccia del desiderio,capace a sua volta di conficcarsi nel bersaglio della realtà,utilizzando come mezzo la velocità del gesto che percorre le emozioni. Per questo l’artista affronta situazioni difficili, legate al suo stato d’animo, utilizzando la caratteristica principale del faccia a faccia con se stessa. E’ come se virtualmente, impugnasse le corna per difendere e offendere l’energia creativa, associata al pensiero, che, le permette di giungere ad una sincronia armonica.
La coscienza artistica si evolve e giunge ad una consapevolezza di ‘se’ come artista, passando attraverso il proprio super inconscio, riesce ad oltrepassare la propria coscienza, per giungere all’io creativo utilizzando così i sensi spirituali e materiali che, fondendosi, permettono alla sua identità artistica di emergere.
Razionale ed analitico l’emisfero sinistro, intuitivo ed emozionale il destro, si fondono nella consapevolezza di elevare la propria coscienza ad una creatività capace di convivere con regole ed emozioni. L’artista utilizza così i sensi spirituali e materiali, fa emergere la propria identità creativa attraverso l’energia positiva guidata dal pensiero creativo e quindi dalla mente. Il gesto permette alla parte animale, sede di emozioni ed energia di raggiungere, possedere e fare proprie le qualità telepatiche e la capacità di percepire gli elementi.
Questa nuova consapevolezza di se, guida l’artista a conoscere ed integrare questa parte fondamentale che segna il tramite tra inconscio, desiderio e realizzazione dell’opera
Inaugurazione 3 dicembre ore 18
Galleria AOCF58
via Flaminia, 58 - Roma
Orario: lun-ven. 17-19.30
Ingresso libero
Ritroviamo l’amazzone capace di scagliare la freccia del desiderio,capace a sua volta di conficcarsi nel bersaglio della realtà,utilizzando come mezzo la velocità del gesto che percorre le emozioni. Per questo l’artista affronta situazioni difficili, legate al suo stato d’animo, utilizzando la caratteristica principale del faccia a faccia con se stessa. E’ come se virtualmente, impugnasse le corna per difendere e offendere l’energia creativa, associata al pensiero, che, le permette di giungere ad una sincronia armonica.
La coscienza artistica si evolve e giunge ad una consapevolezza di ‘se’ come artista, passando attraverso il proprio super inconscio, riesce ad oltrepassare la propria coscienza, per giungere all’io creativo utilizzando così i sensi spirituali e materiali che, fondendosi, permettono alla sua identità artistica di emergere.
Razionale ed analitico l’emisfero sinistro, intuitivo ed emozionale il destro, si fondono nella consapevolezza di elevare la propria coscienza ad una creatività capace di convivere con regole ed emozioni. L’artista utilizza così i sensi spirituali e materiali, fa emergere la propria identità creativa attraverso l’energia positiva guidata dal pensiero creativo e quindi dalla mente. Il gesto permette alla parte animale, sede di emozioni ed energia di raggiungere, possedere e fare proprie le qualità telepatiche e la capacità di percepire gli elementi.
Questa nuova consapevolezza di se, guida l’artista a conoscere ed integrare questa parte fondamentale che segna il tramite tra inconscio, desiderio e realizzazione dell’opera
Inaugurazione 3 dicembre ore 18
Galleria AOCF58
via Flaminia, 58 - Roma
Orario: lun-ven. 17-19.30
Ingresso libero
Fonte: www.undo.net
Segnala:
Amalia Di Lanno