domenica 12 febbraio 2012

Andrea Frank SYSTEMS e David Rickard DISPLACEMENTS

Galleria Michela Rizzo, Palazzo Palumbo Fossati di Venezia:
aperte fino al 17 marzo 2012, due mostre personali a cura di Martina Cavallarin:

Andrea Frank - Systems / David Rickard - Displacements.

Due artisti differenti per poetica, collocazione geografica, pratica linguistica, ma che indagano entrambi i sistemi di relazioni, gli accadimenti, gli effetti e un’inesorabile indagine del processo. Andrea Frank esplora il tema del crollo dell’ecosistema attraverso la lente di System Dynamics (SD, un metodo sviluppato a MIT, Instituto di Tecnologia del Massachusetts nel 1960). David Rickard, giovane artista neozelandese, lavora con vari materiali dei quali indaga il punto di collasso, lo stato di massima tensione.

Scrive Martina Cavallarin:

Andrea Frank – Systems

I sistemi dinamici di Andrea Frank riguardano lavori fondati sullo stato di crisi: la trasformazione industriale e ambientale di vaste aree del pianeta e l’aumento di induzione di CO2 che ha vertiginosamente aumentato la temperatura della terra, hanno indotto della cause concatenate devastanti ed irrimediabili. Queste riguardano il collasso dell’ecosistema, l’estinzione di alcune specie di animali tra i quali famiglie di uccelli o generi di forme vegetali. Frank esplora questo tema complesso attraverso la lente di System Dynamics (SD, un metodo sviluppato a MIT, Instituto di Tecnologia del Massachusetts nel 1960) nel tentativo di capire come questo sistema scientifico dei diagrammi dei cicli casuali può essere applicato come solida base per la ricerca artistica e la sua produzione. Nella sala centrale si trovano un’installazione a quadrato di minuscole api, un’altra di ingrandimenti di vetrini Blaschka del Museo di Storia Naturale del Harvard Museum che riproducono fedelmente gli organi riproduttivi di differenti tipi di piante e una serie di uccelli a grandezza naturale immortalati in stato di tassidermia. Tutte queste specie naturali sono compresse tra lastre di plexiglas ritagliate da Frank con un cutter laser. Successivamente vengono assemblate a parete e qui gli uccelli formano una sorta di stormo nuovamente in volo, restituito a nuova vita. Altre serie di lavori sono fotografie di aule vuote del MIT e navi commerciali della serie Ports and Ships. I luoghi di educazione secondo Frank sono rappresentazioni interrogative e simboliche dello smarrimento sociale in cui ci ritroviamo, e i giganti commerciali di molti mari, sono la personificazione di un processo di globalizzazione incessante e inarrestabile.
Gli studi condotti da Andrea Frank vanno in una direzione artistica rivolta all’ecosostenibilità come metodo per massaggiare concettualmente il muscolo atrofizzato della coscienza collettiva.

David Rickard – Displacements

Il giovane artista neozelandese David Rickard lavora con differenti materiali dei quali indaga il punto di collasso, lo stato di massima tensione, l’esasperazione ed un tentativo sempre frustrato, ma mai fallimentare, di ordinare il caos. Per questa sua seconda personale alla Galleria Michela Rizzo Rickard crea delle installazione site specific essendo il suo lavoro strettamente correlato con lo spazio e con il campo d’azione in cui si svolge la battaglia concettuale della sua pratica artistica. Dai raffinati disegni a matita e inchiostro che con tecnica maniacale raccontano il percorso di Testa, spalle ginocchia e dita dei piedi in puntini uniti in grafici in bianco e nero, lo svolgimento della mostra passa a bombole perforate da Rickard ad attestare il passaggio dalla forte fisicità originaria dell’oggetto ad una forma fantasma che di quell’utilizzo conserva solo una lontana memoria. L’opera Capacity si riferisce alle inversioni di forza che rendono impossibili delle azioni: le scaffalature e la sedia, successivamente dorati dall’artista, cedono sotto la forza di gravità impressa dal piombo, metafora della trasformazione e trasmutazione come quella del processo alchemico del cambiamento del piombo in oro mentre nel lavoro London Stock - titolo mutuato dal nome dei mattoni standard utilizzati in gran parte dell’architettura di Londra, ma anche delle borse e dei sistemi economici attualmente presenti nella maggior parte dei telegiornali – il vetro infranto dai mattoni ne testimonia la presenza anche nella loro totale assenza. Nella stanza centrale un impianto complesso di cavi di acciaio sistemati a pavimento, soffitto e pareti e posizionati con precise coordinate matematiche, si raccordano in tensione estrema al centro della stanza. In un altro spazio l’opera Everyday Antimatter è un perimetro quadrato di muro trapanato dall’artista a formare una texture simile ad un alveare il cui materiale estratto si raccoglie in una uguale porzione sistemata a pavimento; un dialogo che emerge tra solido e vuoto, formale e informale e forse anche materia e antimateria, quell’inframince di duchampiana memoria che è costituito dalla zona liminale, inclassificabile e incontrollabile. Ciascuno di questi progetti ha un solo comune denominatore che risiede nella sfida di comprendere quella zona infinitesimale in cui si passa dalla resistenza alla resa attraverso uno stress provocato ed esasperato dalla pratica ossessiva dell’arte.

ANDREA FRANK SYSTEMS21.01.2012 – 17.03.2012a cura di/curated by Martina Cavallarin
DAVID RICKARD DISPLACEMENTS21.01.2012 – 17.03.2012 a cura di/curated by Martina Cavallarin
Galleria Michela Rizzo Palazzo Palumbo FossatiSan Marco 2597, Venezia
Indirizzo/address:Palazzo Palumbo Fossati Fondamenta della Malvasia VecchiaS. Marco, 2597, 30124 Venezia, Italia[Fermata vaporetto più vicina/closest vaporetto stop: Santa Maria del Giglio] www.galleriamichelarizzo.netinfo@galleriamichelarizzo.net

mar-sab/Tue-Sat 10.00-13.00/15.00-18.00tel +39 041 2413006 – +39 335 5443326



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Amalia Di Lanno