Curata da Paola Gallio26 Febbraio – 30 Marzo, 2012
Inaugurazione: Domenica 26 Febbraio 2012, dalle 18 alle 20.
Soloway è lieta di presentare Krypta, la mostra del gruppo DRAOK.
Giorgio Guidi e Marta Pierobon hanno costituito DRAOK nel 2010 per lavorare in collaborazione su ricerche di interesse comune come l’architettura, la percezione e i sistemi sociali.Sia G.Guidi che M.Pierobon sono stati per lungo tempo affascinati da ciò che è segreto e nascosto: cripte, culti, fantasmi e ricordi. Le città italiane sono costruite sulle fondamenta di insediamenti precedenti – Etruschi, Romani e medioevali- che producono una stratificazione di civiltà. I nuovi edifici sorgono sulle rovine di ciò che c’era prima, seppellendo precedenti strutture in macerie e detriti. Nel cattolicesimo italiano c’è una lunga tradizione di coprire e nascondere il passato; questo processo è profondamente radicato nella logica gerarchica della Chiesa. Sotto la città moderna si trova il passato ancora vivo e presenta e i suoi tesori, le sue reliquie e i suoi cadaveri.
Il lavoro di DRAOK è un tentativo di scavare, archiviare e ricostruire questo passato nascosto. Sia Giorgio Guidi che Marta Pierobon sono cresciuti nella città di Brescia, alle porte di Milano. La cattedrale di San Filastrio di Brescia è un composito architettonico, una stratificazione di differenti forme storiche e stili che compongono l'attuale edificio: da cripta come luogo segreto a luogo pubblico di culto. Per la loro mostra presso Soloway, gli artisti hanno ricostruito questa struttura labirintica, come un set teatrale per il presente.
Questa mostra è la seconda parte di uno scambio a cura di Paola Gallio tra Soloway e Spazio Morris, uno spazio di ricerca a Milano. Nel 2011 Paola Gallio, come parte della sua Serie di Progetti che portano il nome di Short Visit, ha invitato Annette Wehrhahn, Munro Galloway, Pat Palermo, Paolo Branca e una selezione di artisti provenienti da Soloway per esporre il lavoro presso Spazio Morris a Milano. In cambio, Soloway ha invitato DRAOK ad esporre il lavoro che hanno in parte sviluppato durante la loro residenza presso lo Spazio Morris.
Spazio Morris è una piattaforma di ricerca, un laboratorio e uno spazio espositivo. Ospitato in un appartamento degli anni ’50 - e lasciato così com’era-, nel centro di Milano, spazio Morris prende il nome da William Morris, l'artista, poeta, scrittore e importante membro del movimento Arts and Crafts. Alessandra Pedrotti Catoni, il fondatore e direttore, immagina spazio Morris come uno spazio dedicato alla valorizzazione del lavoro di artisti emergenti, e come possibilità di espandere il suo ruolo di collezionista d'arte contemporanea. Spazio Morris non rappresenta nessuno degli artisti che vengono presentati nello spazio espositivo.
Giorgio Guidi e Marta Pierobon hanno costituito DRAOK nel 2010 per lavorare in collaborazione su ricerche di interesse comune come l’architettura, la percezione e i sistemi sociali.Sia G.Guidi che M.Pierobon sono stati per lungo tempo affascinati da ciò che è segreto e nascosto: cripte, culti, fantasmi e ricordi. Le città italiane sono costruite sulle fondamenta di insediamenti precedenti – Etruschi, Romani e medioevali- che producono una stratificazione di civiltà. I nuovi edifici sorgono sulle rovine di ciò che c’era prima, seppellendo precedenti strutture in macerie e detriti. Nel cattolicesimo italiano c’è una lunga tradizione di coprire e nascondere il passato; questo processo è profondamente radicato nella logica gerarchica della Chiesa. Sotto la città moderna si trova il passato ancora vivo e presenta e i suoi tesori, le sue reliquie e i suoi cadaveri.
Il lavoro di DRAOK è un tentativo di scavare, archiviare e ricostruire questo passato nascosto. Sia Giorgio Guidi che Marta Pierobon sono cresciuti nella città di Brescia, alle porte di Milano. La cattedrale di San Filastrio di Brescia è un composito architettonico, una stratificazione di differenti forme storiche e stili che compongono l'attuale edificio: da cripta come luogo segreto a luogo pubblico di culto. Per la loro mostra presso Soloway, gli artisti hanno ricostruito questa struttura labirintica, come un set teatrale per il presente.
Questa mostra è la seconda parte di uno scambio a cura di Paola Gallio tra Soloway e Spazio Morris, uno spazio di ricerca a Milano. Nel 2011 Paola Gallio, come parte della sua Serie di Progetti che portano il nome di Short Visit, ha invitato Annette Wehrhahn, Munro Galloway, Pat Palermo, Paolo Branca e una selezione di artisti provenienti da Soloway per esporre il lavoro presso Spazio Morris a Milano. In cambio, Soloway ha invitato DRAOK ad esporre il lavoro che hanno in parte sviluppato durante la loro residenza presso lo Spazio Morris.
Spazio Morris è una piattaforma di ricerca, un laboratorio e uno spazio espositivo. Ospitato in un appartamento degli anni ’50 - e lasciato così com’era-, nel centro di Milano, spazio Morris prende il nome da William Morris, l'artista, poeta, scrittore e importante membro del movimento Arts and Crafts. Alessandra Pedrotti Catoni, il fondatore e direttore, immagina spazio Morris come uno spazio dedicato alla valorizzazione del lavoro di artisti emergenti, e come possibilità di espandere il suo ruolo di collezionista d'arte contemporanea. Spazio Morris non rappresenta nessuno degli artisti che vengono presentati nello spazio espositivo.
SOLOWAY presents: Krypta by DRAOK
Curated by Paola GallioFebruary 26th - March 30th, 2012
Opening Reception: Sunday, February 26th, 2012 6:00 – 8:00
Soloway is pleased to present Krypta, an exhibition of the collaborative group DRAOK.
Giorgio Guidi and Marta Pierobon formed Draok in 2010 to work collaboratively on shared interests including architecture, perception and social systems. Both Guidi and Pierobon have long been fascinated by the secretive and hidden: crypts, cults, ghosts and memories. Italian cities are built on the foundations of previous settlements--Etruscan, Roman and medieval--producing a stratification of civilizations. New buildings rise on the ruins of the old, burying earlier structures in rubble and debris. In Italian Catholicism there is a long tradition of covering and hiding the past; it is deeply embedded in the hierarchy of the church. Beneath the modern city lies the still present and living past and its treasures, relics, and corpses.
Draok's work is an attempt to excavate, archive and rebuild this hidden past. Both Guidi and Pierobon grew up in the city of Brescia, outside Milan. The cathedral of St. Filastrio in Brescia is an architectural composite, a layering of different historical forms and styles that make up the present building, from the secretive crypt to the public place of worship. For their exhibition at Soloway, the artists have rebuilt this labyrinthine structure, as a theater set for the present.
This exhibition is the second part of an exchange curated by Paola Gallio between Soloway and Spazio Morris, a project space in Milan. In 2011 Paola Gallio, as part of her Short Visit Project Series, invited Annette Wehrhahn, Munro Galloway, Pat Palermo, Paul Branca and a selection of artists from Soloway to exhibit work at Spazio Morris in Milan. In return, Soloway has invited the collective Draok to exhibit work they developed during their residency at Spazio Morris.
Spazio Morris is a research platform, a laboratory and an exhibition space. Housed in an unremodelled 1950s apartment in downtown Milan, Spazio Morris takes its name from the William Morris, the artist, poet, writer and formative member of the Arts and Crafts movement. Alessandra Pedrotti Catoni, the founder and director, imagines Spazio Morris as a space dedicated to the appreciation of younger and emerging artists work, and an opportunity to expand her role as a collector and curator of contemporary art. Spazio Morris does not commercially represent any of the artists that are presented in the exhibition space.
Giorgio Guidi and Marta Pierobon formed Draok in 2010 to work collaboratively on shared interests including architecture, perception and social systems. Both Guidi and Pierobon have long been fascinated by the secretive and hidden: crypts, cults, ghosts and memories. Italian cities are built on the foundations of previous settlements--Etruscan, Roman and medieval--producing a stratification of civilizations. New buildings rise on the ruins of the old, burying earlier structures in rubble and debris. In Italian Catholicism there is a long tradition of covering and hiding the past; it is deeply embedded in the hierarchy of the church. Beneath the modern city lies the still present and living past and its treasures, relics, and corpses.
Draok's work is an attempt to excavate, archive and rebuild this hidden past. Both Guidi and Pierobon grew up in the city of Brescia, outside Milan. The cathedral of St. Filastrio in Brescia is an architectural composite, a layering of different historical forms and styles that make up the present building, from the secretive crypt to the public place of worship. For their exhibition at Soloway, the artists have rebuilt this labyrinthine structure, as a theater set for the present.
This exhibition is the second part of an exchange curated by Paola Gallio between Soloway and Spazio Morris, a project space in Milan. In 2011 Paola Gallio, as part of her Short Visit Project Series, invited Annette Wehrhahn, Munro Galloway, Pat Palermo, Paul Branca and a selection of artists from Soloway to exhibit work at Spazio Morris in Milan. In return, Soloway has invited the collective Draok to exhibit work they developed during their residency at Spazio Morris.
Spazio Morris is a research platform, a laboratory and an exhibition space. Housed in an unremodelled 1950s apartment in downtown Milan, Spazio Morris takes its name from the William Morris, the artist, poet, writer and formative member of the Arts and Crafts movement. Alessandra Pedrotti Catoni, the founder and director, imagines Spazio Morris as a space dedicated to the appreciation of younger and emerging artists work, and an opportunity to expand her role as a collector and curator of contemporary art. Spazio Morris does not commercially represent any of the artists that are presented in the exhibition space.
Segnala:
Amalia Di Lanno