Mercoledì 18 gennaio 2012 alle ore 18, inaugura a Roma presso il Museo di Roma in Trastevere, la mostra “Il buio è uno spazio” di Evgen Bavcar che rimarrà aperta al pubblico dal 19 gennaio al 25 marzo 2012.
La mostra, promossa da Roma Capitale, Assessorato alle Politiche Culturali e Centro Storico – Sovraintendenza ai Beni Culturali, è curata da Enrica Viganò. La produzione è organizzata da Admira in collaborazione con Galerie Esther Woerdehoff, Parigi. Supporto organizzativo e servizi museali Zètema Progetto Cultura.
Le immagini di Evgen Bavcar sono una vera e propria sfida al limite fisico della sua cecità. Ognuna di esse, nella sua poeticità, rimarca una volta di più quanto guardare e vedere siano due concetti estremamente diversi, e sottolinea la profonda sensibilità di questo incredibile fotografo che riesce a mostrarci aspetti del visibile a noi ignoti. Le opere prendono forma dai suoi ricordi e dalle suggestioni evocate dal mondo circostante, che Bavcar rielabora con grande profondità, creando “visioni dell’anima” oniriche ed emozionanti.
Evgen Bavcar è uno degli autori più apprezzati del mondo della fotografia ma è anche non vedente dall’età di dodici anni, quando due terribili incidenti hanno gettato nel buio la sua vita. Costretto a fuggire dall’oscurità esteriore trova rifugio nei luoghi più nascosti della propria anima, percorrendo territori inesplorati ed indefinibili e restituisce il frutto della sua ricerca attraverso una serie di immagini mentali che attinge da un “presepe di ricordi”. Dall’archivio della memoria estrae immagini che svelano un mondo interiore ricco e circondato di misteri. Le sue fotografie hanno il profumo della Slovenia ed esprimono il ricordo di spazi, luci e forme della sua infanzia. Molti gli chiedono come fa a fotografare. Risponde: “Mi dovete chiedere non come, ma perché fotografo. Scatto in rapporto ai rumori, ai profumi e soprattutto in relazione alla mia esperienza della luce. Poi scelgo le mie foto facendomi consigliare da amici con lo sguardo libero da ossessioni personali”.
La mostra in esposizione a Roma presenta una selezione delle sue famose stampe in bianco e nero e – in anteprima assoluta per l’Italia – alcuni dei suoi scatti a colori.
Biografia Nasce nel 1946 in Slovenia. All’età di 12 anni, dopo due incidenti a distanza di un anno, perde completamente la vista. Studia a Parigi dove si laurea in filosofia. Ha condotto trasmissioni radiofoniche per France Culture. Nel 1988 è stato fotografo ufficiale del Mois de la Photographie a Parigi. Dall’inizio degli anni Novanta, è tra i fotografi più richiesti d’Europa e nel 1992 l’editore francese Seuil ha pubblicato un suo volume con fotografie e saggi. Evgen Bavcar ha esposto il suo lavoro in molte mostre personali e collettive. Tra le prime ricordiamo Evgen Bavcar, Palazzo Bagatti Valsecchi, Milano, 1995; Evgen Bavcar, Galerie Susanne Zander, Colonia, 1995; Evgen Bavcar – Fotografie, Villa Oppenheim, Berlino, 2003; Evgen Bavcar – Wagen meiner Kindheit, Villa Oppenheim, Berlino, 2004. Tra le seconde, Face cachée, Galerie Esther Woerdehoff, Parigi, 2005;XIV Encuentros Abiertos de Fotografía-Festival de la Luz 2006 Argentina, Fundación Luz Austral, Buenos Aires, 2006.
La mostra, promossa da Roma Capitale, Assessorato alle Politiche Culturali e Centro Storico – Sovraintendenza ai Beni Culturali, è curata da Enrica Viganò. La produzione è organizzata da Admira in collaborazione con Galerie Esther Woerdehoff, Parigi. Supporto organizzativo e servizi museali Zètema Progetto Cultura.
Le immagini di Evgen Bavcar sono una vera e propria sfida al limite fisico della sua cecità. Ognuna di esse, nella sua poeticità, rimarca una volta di più quanto guardare e vedere siano due concetti estremamente diversi, e sottolinea la profonda sensibilità di questo incredibile fotografo che riesce a mostrarci aspetti del visibile a noi ignoti. Le opere prendono forma dai suoi ricordi e dalle suggestioni evocate dal mondo circostante, che Bavcar rielabora con grande profondità, creando “visioni dell’anima” oniriche ed emozionanti.
Evgen Bavcar è uno degli autori più apprezzati del mondo della fotografia ma è anche non vedente dall’età di dodici anni, quando due terribili incidenti hanno gettato nel buio la sua vita. Costretto a fuggire dall’oscurità esteriore trova rifugio nei luoghi più nascosti della propria anima, percorrendo territori inesplorati ed indefinibili e restituisce il frutto della sua ricerca attraverso una serie di immagini mentali che attinge da un “presepe di ricordi”. Dall’archivio della memoria estrae immagini che svelano un mondo interiore ricco e circondato di misteri. Le sue fotografie hanno il profumo della Slovenia ed esprimono il ricordo di spazi, luci e forme della sua infanzia. Molti gli chiedono come fa a fotografare. Risponde: “Mi dovete chiedere non come, ma perché fotografo. Scatto in rapporto ai rumori, ai profumi e soprattutto in relazione alla mia esperienza della luce. Poi scelgo le mie foto facendomi consigliare da amici con lo sguardo libero da ossessioni personali”.
La mostra in esposizione a Roma presenta una selezione delle sue famose stampe in bianco e nero e – in anteprima assoluta per l’Italia – alcuni dei suoi scatti a colori.
Biografia Nasce nel 1946 in Slovenia. All’età di 12 anni, dopo due incidenti a distanza di un anno, perde completamente la vista. Studia a Parigi dove si laurea in filosofia. Ha condotto trasmissioni radiofoniche per France Culture. Nel 1988 è stato fotografo ufficiale del Mois de la Photographie a Parigi. Dall’inizio degli anni Novanta, è tra i fotografi più richiesti d’Europa e nel 1992 l’editore francese Seuil ha pubblicato un suo volume con fotografie e saggi. Evgen Bavcar ha esposto il suo lavoro in molte mostre personali e collettive. Tra le prime ricordiamo Evgen Bavcar, Palazzo Bagatti Valsecchi, Milano, 1995; Evgen Bavcar, Galerie Susanne Zander, Colonia, 1995; Evgen Bavcar – Fotografie, Villa Oppenheim, Berlino, 2003; Evgen Bavcar – Wagen meiner Kindheit, Villa Oppenheim, Berlino, 2004. Tra le seconde, Face cachée, Galerie Esther Woerdehoff, Parigi, 2005;XIV Encuentros Abiertos de Fotografía-Festival de la Luz 2006 Argentina, Fundación Luz Austral, Buenos Aires, 2006.
L’artista vive tra Parigi e la Slovenia.
19 gennaio – 25 marzo 2012, chiuso il lunedì
Orari: Martedì-domenica 10.00-20.00
Biglietti€ 6,50 intero, € 5,50 ridotto; gratuito per le categorie previste dalla tariffazione vigente
Informazioni: Museo di Roma in TrasteverePiazza S.Egidio 1B
Tel. 060608 (tutti i giorni ore 9.00 – 21.00)
19 gennaio – 25 marzo 2012, chiuso il lunedì
Orari: Martedì-domenica 10.00-20.00
Biglietti€ 6,50 intero, € 5,50 ridotto; gratuito per le categorie previste dalla tariffazione vigente
Informazioni: Museo di Roma in TrasteverePiazza S.Egidio 1B
Tel. 060608 (tutti i giorni ore 9.00 – 21.00)
Foto: © Evgen Bavčar / Courtesy Esther Woerdehoff 2011
Fonte: http://www.tafter.it/
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Amalia Di Lanno