Ettore Spalletti_Un giorno cosi' bianco, cosi' bianco
Un
giorno cosi' bianco, cosi' bianco. La mostra - che avra' sede in tre
musei - apre al pubblico con 17 opere, una grande installazione
ambientale concepita come unica e appositamente pensata per questa
occasione. Prossime tappe alla GAM di Torino (dal 27 marzo) e al MADRE
di Napoli (dal 13 aprile).
comunicato stampa
a cura di Anna Mattirolo
Si, il colore, come si sposta, occupa lo spazio e noi entriamo.
Non v’è più la cornice che delimitava lo spazio.
Togliendola il colore assume lo spazio e invade lo spazio.
E quando questa cosa riesce, è miracolosa. (Ettore Spalletti, 2006)
Roma 31 gennaio 2014. Oltre 70 opere, tre musei, un solo titolo per
tre mostre che nascono dal desiderio di mostrare la varietà, complessità
e profondità della pratica artistica di Ettore Spalletti, maestro
dell’arte contemporanea italiana. E’ UN GIORNO COSì BIANCO, COSì BIANCO a
cura di Anna Mattirolo per il MAXXI di Roma, Danilo Eccher per la GAM
di Torino, Andrea Viliani e Alessandro Rabottini per il MADRE di Napoli.
La mostra apre al pubblico al MAXXI – Museo nazionale delle arti del
XXI secolo di Roma, il 13 marzo 2014 (fino al 14 settembre 2014) con un
progetto caratterizzato da una grande installazione ambientale
concepita appositamente per questa occasione. Alla GAM Galleria Civica
d’Arte Moderna e Contemporanea di Torino dal 27 marzo (fino al 15 giugno
2014) viene invece presentata un’ampia selezione di opere provenienti
dallo studio dell’artista e da importanti collezioni private, mentre al
MADRE Museo d’Arte Contemporanea Donnaregina di Napoli dal 13 aprile
(fino al 18 agosto 2014) sarà esposto un articolato excursus formato da
opere sia storiche che recenti, che ripercorre tutto il percorso
artistico di Spalletti, dagli esordi fino ad oggi.
Ettore Spalletti nell’arco di quarant’anni ha attraversato alcuni
dei momenti più significativi della storia dell’arte internazionale,
sviluppando un linguaggio originale, capace di mettere in dialogo
contemporaneità e classicità. Il desiderio dell’artista è quello di
toccare tre luoghi distanti tra loro, i tre musei, in un solo momento,
come un’unica mostra declinata in tre sale ideali in tre città diverse. I
tre percorsi espositivi sono concepiti dall’artista in stretto dialogo
con gli spazi dei musei, raccontando ogni aspetto della sua opera, dalla
pittura alla scultura alle installazioni ambientali, all’interno di
percorsi espositivi non cronologici ma legati alla suggestione provocata
dalle opere.
MAXXI
Per scelta dell’artista è la riproduzione fotografica in bianco e
nero di un’opera storica che accoglie il visitatore all’ingresso della
mostra al MAXXI. In una delle sue prime mostre a Pescara dal titolo E
porgere, chissà da quale tempo, quanto rimane vivo (1976), l’artista
aveva sostituito due pietre dell’antico pavimento del Bagno Borbonico,
con due calchi in gesso di colore rosa e celeste. Per tutta la durata
della mostra, l’artista sarebbe tornato a spolverare la superficie
depositando il pigmento tutto intorno. La foto mostra le mani
dell’artista che sembrano accarezzare una superficie polverosa.
La stessa immagine si ripete nei tre musei a legare, come un filo rosso, le tre mostre.
Sono 17 le opere che Spalletti presenta al MAXXI, una installazione
unica nata dall’esigenza di confrontarsi con uno spazio architettonico
fortemente caratterizzato.
Spalletti si appropria dello spazio in modo progressivo, le opere si
pongono in relazione costante con l’architettura che le ospita
conducendo il visitatore attraverso un’esperienza visiva avvolgente, in
cui il colore attraversa lo spazio come un respiro.
Sulle pareti della sala, il colore si muove lungo tavole di grande
formato come le Parole di colore grigioazzurro, Parole di colore, rosa
tenue, Parole di colore, rosso azzurro tutte realizzate nel 2011, quadri
in cui la pittura sembra muoversi, instabile, rarefatta.
Spalletti tocca tutti gli elementi architettonici, dal pavimento, su
cui il colore si adagia come un orizzonte con Voce bassa (2014) una
distesa inclinata di azzurro, alle Colonne sole (2014), grandi
apparizioni, un omaggio all’architettura e alla bellezza del paesaggio
italiano, fino alla centralità di una scultura assoluta, in cui il
visitatore è invitato a entrare. Al centro della galleria campeggia
infatti l’opera che dà il titolo al progetto delle tre mostre: Un giorno
così bianco, così bianco (2014). Un volume di quattro metri per lato
che contiene 11 quadri bianchi a dimostrare quanto la pittura
dell’artista sconfini continuamente nella scultura e viceversa.
GAM
La mostra alla GAM di Torino si propone di ricostruire l’atmosfera
dello studio di Ettore Spalletti. L’intento non è quello di riprodurre
fisicamente lo spazio in sé quanto di trasmettere la poetica
dell’artista ricreando l’energia che si respira in quell’ambiente.
Ettore Spalletti vive emotivamente i suoi luoghi: qui trascorre le
sue giornate, e lo studio, al pari della sua casa, è a tutti gli effetti
un rifugio protetto, un punto di osservazione privilegiato del mondo
circostante, in cui nasce la sua personale riflessione e interpretazione
dell’essenza delle cose che lo circondano. È il luogo che accoglie i
pensieri da cui nascono le sue opere, fedeli compagne di vita. La
convivenza con esse è continua e persistente: non si riduce al momento
creativo o al lungo periodo di lavorazione durante il quale Spalletti
sceglie con cura i materiali, studia e controlla la trasformazione dei
pigmenti e l’effetto finale dei colori.
Le opere che popolano lo studio di Spalletti abbracciano un arco
temporale molto ampio che va dagli anni ’80 ad oggi, ma convivono
armoniosamente abitando lo stesso spazio fisico, in una dimensione
temporale sospesa. Sono loro che accolgono l’artista ogni giorno in
maniera nuova, inaspettata a seconda delle luci o della collocazione,
sempre diversa, con cui l’artista le dispone nello spazio, in una
costante ricerca di ordine e di equilibrio perfetto. La sintesi di tutto
il lavoro di Ettore Spalletti si racchiude dunque nella dimensione
magica del suo studio, luogo intimo e personale, che ricreerà negli
spazi espositivi del museo.
Tra i circa 25 lavori in mostra un’opera, proveniente da una
importante collezione privata belga, Coppa, 1982 e Disegno, mano libera,
un disegno di 8 metri del 1981, presentato in anteprima nazionale a
Torino.
MADRE
La mostra al MADRE presenta circa 40 opere che ripercorrono,
occupando tutto il terzo piano del museo, l’intera articolazione della
ricerca dell’artista, dagli esordi negli anni Sessanta fino alla
produzione più recente. Il percorso espositivo prescinde però
dall’adozione di un criterio cronologico, per restituire
quell’annullamento del tempo come linearità, ovvero quella sensazione
del tempo come eterno presente dell’esperienza percettiva e dei
materiali, che è al centro della pratica artistica stessa di Ettore
Spalletti.
Saranno in mostra opere mai esposte al pubblico, come la grande
installazione-scultura Foglie del 1969 e le maquette architettoniche per
progetti, sia realizzati che mai realizzati, nonchè una serie di lavori
che rappresentano momenti fondativi all’interno del percorso
dell’artista: Presenza stanza, 1978, dalla quale si origina il discorso
centrale nella sua opera sul rapporto tra pittura e scultura inteso come
articolazione del colore nello spazio; Colonna di colore, 1979, una
solitaria presenza scultorea che trasforma il colore in pilastro
dell’architettura; Contatto, 1976, in cui il pigmento come pulviscolo
(quindi nella sua forma originaria) stabilisce con lo spazio espositivo e
con lo spettatore un rapporto percettivo di natura quasi simbiotica.
La mostra, inoltre, esplora in modo approfondito la dialettica tra
astrazione e figurazione quale perno formale e concettuale attorno al
quale ruota tutto il lavoro dell’artista, attraverso la presenza di
opere come La bella addormentata, 1975, Montagna riflessa, 1985 e Bella
addormentata, Vesuvio, 1988, che dimostrano anche quanto l’esperienza
del paesaggio sia un altro elemento centrale per la comprensione
dell’opera dell’artista.
Un’ampia selezione di opere chiarisce, infine, l’esplorazione delle
potenzialità estetiche ed espressive dei singoli materiali da sempre
impiegati da Spalletti – come l’alabastro, il marmo, la foglia d’oro, la
carta e il pigmento di colore puro – intesi appunto nella loro
potenzialità cromatica e percettiva, come agenti in grado di aprire gli
orizzonti della pittura e del nostro sguardo su di essa.
La collaborazione tra GAM, MADRE e MAXXI sarà accompagnata da una
pubblicazione (Electa) realizzata su progetto dello Studio Spalletti,
che ripercorre l’intera carriera dell’artista, con testi critici inediti
di Carlos Basualdo, Danilo Eccher, Gabriele Guercio, Anna Mattirolo,
Gloria Moure Cao, Alessandro Rabottini, Andrea Viliani.
Il catalogo includerà anche un’ampia antologia di testi che,
pubblicati tra il 1991 e il 2006, ripercorrono alcuni tra i momenti più
significativi della letteratura critica sull’opera di Spalletti.
Ettore Spalletti ha esposto nei principali musei del mondo, sia in
mostre collettive sia personali. Oltre ad aver rappresentato l’Italia
alla Biennale di Venezia del 1997, l’artista ha preso parte ad altre tre
edizioni della stessa manifestazione nel 1982, nel 1993 e nel 1995 e a
due edizioni di Documenta a Kassel nel 1982 e nel 1993. Sue mostre
personali sono state allestite presso il Museum Folkwang di Essen
(1983), il De Appel di Amsterdam e Portikus di Francoforte (1989), il
Musée d’Art Moderne de la Ville de Paris (1991), l’IVAM di Valencia
(1992), Villa Arson a Nizza (1993), la South London Gallery di Londra e
il MUHKA di Anversa (1995), il Musée d’Art Contemporain de Lyon (1996),
il Musée de Strasbourg e il Museo di Capodimonte di Napoli (1999), la
Fundacion “la Caixa” di Madrid (2000), l’Henry Moore Institute di Leeds
(2005), l’Accademia di Francia – Villa Medici a Roma (2006), il Museum
Kurhaus di Kleve (2009) e la Galleria Nazionale d’Arte Moderna di Roma
(2010).
MAXXI, Roma 13 marzo – 14 settembre 2014 a cura di Anna Mattirolo
GAM, Torino 27 marzo – 15 giugno 2014 a cura di Danilo Eccher
MADRE, Napoli 13 aprile – 18 agosto 2014 a cura di Andrea Viliani e Alessandro Rabottini
Ufficio stampa MAXXI
Responsabile Beatrice Fabbretti +39 06 3225178, press@fondazionemaxxi.it
Conferenza stampa mercoledì 12 marzo 2014, ore 12.00 Auditorium
intervengono
Giovanna Melandri, Presidente Fondazione MAXXI
Anna Mattirolo Direttore MAXXI Arte
e l’artista Ettore Spalletti
saranno presenti
Hou Hanru, Direttore artistico MAXXI
Pierpaolo Forte, Presidente Fondazione Donnaregina per le arti contemporanee
Danilo Eccher, Direttore della GAM e curatore della mostra di Torino
Andrea Viliani, Direttore del MADRE e curatore della mostra di Napoli
Alessandro Rabottini, curatore della mostra al MADRE
PROGRAMMA DELLA GIORNATA
ore 10.30 accesso alle mostre consentito per fotografi e troupe tv
ore 12.00 conferenza stampa. A seguire visita alla mostra
ore 19.30 inaugurazione della mostra
MAXXI Museo nazionale delle arti del XXI secolo
via Guido Reni 4A - 00196 Roma
Orari di apertura:
mar-merc-giov-ven-dom 11.00-19.00
sab 11.00-22.00
La biglietteria chiude un'ora prima
Chiuso tutti i lunedì e 1 maggio
Ingresso:
intero €11
ridotto €8 per gruppi da 15 a 25 persone e categorie convenzionate; studenti universitari fino a 26 anni
€4 a studente (oltre i 14 anni)
gratuito minori di 14 anni, disabili che necessitano di accompagnatore, accompagnatore del disabile
fonte: www.undo.net
segnala:
amalia di Lanno