"KA-BOOM #05" _ Pieve Emanuele, 2011
Pigment Fine Art print, mounted on d-bond and framed
cm 161x131
ed. 7 + II a.p.
Pigment Fine Art print, mounted on d-bond and framed
cm 161x131
ed. 7 + II a.p.
KA-BOOM
fotografie di Andrea Botto
a cura di Francesco Zanot
Bugno Art Gallery, Venezia
dal 14 marzo 2014
inaugurazione venerdì 14 Marzo, ore 18.30
"(...) Le fotografie di Andrea Botto sono il frutto (o la misura) di un'attesa. Lo scatto non avviene nel momento esatto dell'esplosione, ma appena dopo. È una questione di pochi secondi, forse anche meno, eppure la differenza è sostanziale. Perché si possa 'vedere' un'esplosione, infatti, deve essere già avvenuta. È come un suono udibile esclusivamente attraverso la sua eco. Le fotografie di KA-BOOM rappresentano la causa attraverso il suo effetto, evidenziando una caratteristica tanto banale quanto spaventosa di qualsiasi processo di questo tipo: l'irreversibilità.
(...)
Tutto vacilla, trema e si spezza nelle fotografie di Andrea Botto, non solo il cemento delle costruzioni o la superficie delle montagne, ma anche l'univocità della nostra posizione e il canone del passato. Nell'offrire una visione della realtà, queste immagini impongono una sua revisione."
(dal testo di Francesco Zanot)
fotografie di Andrea Botto
a cura di Francesco Zanot
Bugno Art Gallery, Venezia
dal 14 marzo 2014
inaugurazione venerdì 14 Marzo, ore 18.30
"(...) Le fotografie di Andrea Botto sono il frutto (o la misura) di un'attesa. Lo scatto non avviene nel momento esatto dell'esplosione, ma appena dopo. È una questione di pochi secondi, forse anche meno, eppure la differenza è sostanziale. Perché si possa 'vedere' un'esplosione, infatti, deve essere già avvenuta. È come un suono udibile esclusivamente attraverso la sua eco. Le fotografie di KA-BOOM rappresentano la causa attraverso il suo effetto, evidenziando una caratteristica tanto banale quanto spaventosa di qualsiasi processo di questo tipo: l'irreversibilità.
(...)
Tutto vacilla, trema e si spezza nelle fotografie di Andrea Botto, non solo il cemento delle costruzioni o la superficie delle montagne, ma anche l'univocità della nostra posizione e il canone del passato. Nell'offrire una visione della realtà, queste immagini impongono una sua revisione."
(dal testo di Francesco Zanot)
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