Giovedì 24 maggio alle ore 18 sarà inaugurata, in Via Santa Margherita 10 a Bologna, la mostra “Made in the UK: lo stile di strada dal Punk alla Thatcher”, grande monografica di Janette Beckman.
ONO arte, dopo varie indagini sulle correnti artistiche e musicali del secondo Novecento, ha deciso di tirare le fila e di spostare la sua attenzione sulla gente di strada.
Gli anni che vanno dalla fine dei ’70 a metà 80’ furono per la cultura anglosassone duri e bui, ma al tempo stesso si dimostrarono pieni di creatività; nacquero in questo periodo, momento di maggiore affermazione della cultura giovanile, molti degli stili che ancora oggi influenzano la cultura popolare.
La mostra presenta quindi, negli scatti di Janette Beckman, i diversi movimenti non tramite i loro protagonisti, ma attraverso la gente comune.
Punk, Mod, Skinhead, 2 Tone, e Rockabilly vengono documentati dalla Beckman che comincia la sua carriera di fotografa per la famosa rivista musicale Melody Maker; il lavoro al settimanale le consente un rapporto diretto con i più importanti artisti della scena dell’epoca tra cui i Clash, i Sex Pistols, i Jam, gli Undertones, gli Specials, i Ramones o Echo and the Bunnymen.
Oltre ai vari gruppi però, la Beckman immortala quella generazione radicale che considerava ogni singolo punk, mod, skin e teddy boy importante tanto quanto le band alle quali facevano riferimento.
I protagonisti della mostra sono quindi ragazzi di strada, giovani che non solo curavano il proprio stile ma, indipendentemente da quale fosse, ne creavano uno proprio. Questa generazione, figlia della “working class”, fu forse la prima ad avere una reale coscienza di sé.
Non vi era separazione tra gruppi e fan, non vi erano regole o manuali; era la generazione del D.I.Y, abbreviazione di “Do it Yourself”, dello stile fatto da sé dalle band così come dai fan, fossero essi punk, mod, skin, ska, reggae, soul o la nuova ondata new wave. L'auto produzione e l'auto affermazione, le cifre stilistiche di questi giovani, trovavano contemporaneamente espressione negli stili e nei modi più diversi, spesso coesistenti seppur in contraddizione. La Beckman li fotografa tutti, indistintamente, in modo vivo e lucido. Con lei che li definisce "interessanti tanto quanto le band" diventano alcuni, fra i primi protagonisti, della Street Photography contemporanea.
Quando, nella Londra di metà anni ‘80, iniziano ad affermarsi band che propinano un pop patinato e lontano da ogni velleità di cambiamento politico-sociale, come gli Wham! o i Duran Duran, e il centro culturale e la fucina artistica, si spostano negli Stati Uniti, la Beckman stessa si trasferisce oltreoceano per documentare il nuovo fermento e la nascente cultura hip hop e rap.
A conferma del valore storico-documentario delle immagini della Beckman e del loro forte impatto sullo stile contemporaneo, le opere in mostra sono state scelte da WP-lavori in corso, storico brand bolognese, per affiancare, durante le sfilate del Pitti Uomo a Firenze, la presentazione del loro ultimo marchio “il Barracuta”, la famosa giacca vento dall’interno a scacchi originaria di Manchester.
Janette Beckman
Janette Beckman, è una fotografa documentarista che vive e lavora a New York. Londinese di nascita, entra in contatto con l’arte frequentando la King Alfred School a Hampstead. Nel 1969 frequenta la St. Martin School of Art e, successivamente, insegna fotografia in un collage di Londra. Intraprende la sua prolifica carriera fotografica agli albori del punk rock lavorando per “The Face” e “Melody Maker”. Ha immortalato gruppi come The Clash, cantanti come Boy George, e realizzato tre copertine degli album dei Police. Si trasferisce a New York nel 1982 per documentare i pionieri dell’hip hop e gli stili degli anni ottanta, scatti poi raccolti nel libro “The Breaks, Stylin and Profilin 1982-1990". Le sue fotografie sono state recentemente esposte alla Proud London, alla Morrison Hotel Gallery NYC, alla Tower RecordsTokyo, alla Collette Paris, alla Blender Gallery Sydney e alla Arkitip Los Angeles. Oggi continua a fotografare musicisti, gente comune e stile di strada per clienti come Kangol, KBl, Schott e Casio ossessionati dallo stile di strada e dalla cultura giovanile.
Agenzia di Comunicazione:
Culturalia di Norma Waltmann
Agenzia di comunicazione
Bologna, Vicolo Bolognetti 11
Tel. 051 6569105 fax 051 29 14955
info@culturaliart.com www.culturaliart.com
ONO arte, dopo varie indagini sulle correnti artistiche e musicali del secondo Novecento, ha deciso di tirare le fila e di spostare la sua attenzione sulla gente di strada.
Gli anni che vanno dalla fine dei ’70 a metà 80’ furono per la cultura anglosassone duri e bui, ma al tempo stesso si dimostrarono pieni di creatività; nacquero in questo periodo, momento di maggiore affermazione della cultura giovanile, molti degli stili che ancora oggi influenzano la cultura popolare.
La mostra presenta quindi, negli scatti di Janette Beckman, i diversi movimenti non tramite i loro protagonisti, ma attraverso la gente comune.
Punk, Mod, Skinhead, 2 Tone, e Rockabilly vengono documentati dalla Beckman che comincia la sua carriera di fotografa per la famosa rivista musicale Melody Maker; il lavoro al settimanale le consente un rapporto diretto con i più importanti artisti della scena dell’epoca tra cui i Clash, i Sex Pistols, i Jam, gli Undertones, gli Specials, i Ramones o Echo and the Bunnymen.
Oltre ai vari gruppi però, la Beckman immortala quella generazione radicale che considerava ogni singolo punk, mod, skin e teddy boy importante tanto quanto le band alle quali facevano riferimento.
I protagonisti della mostra sono quindi ragazzi di strada, giovani che non solo curavano il proprio stile ma, indipendentemente da quale fosse, ne creavano uno proprio. Questa generazione, figlia della “working class”, fu forse la prima ad avere una reale coscienza di sé.
Non vi era separazione tra gruppi e fan, non vi erano regole o manuali; era la generazione del D.I.Y, abbreviazione di “Do it Yourself”, dello stile fatto da sé dalle band così come dai fan, fossero essi punk, mod, skin, ska, reggae, soul o la nuova ondata new wave. L'auto produzione e l'auto affermazione, le cifre stilistiche di questi giovani, trovavano contemporaneamente espressione negli stili e nei modi più diversi, spesso coesistenti seppur in contraddizione. La Beckman li fotografa tutti, indistintamente, in modo vivo e lucido. Con lei che li definisce "interessanti tanto quanto le band" diventano alcuni, fra i primi protagonisti, della Street Photography contemporanea.
Quando, nella Londra di metà anni ‘80, iniziano ad affermarsi band che propinano un pop patinato e lontano da ogni velleità di cambiamento politico-sociale, come gli Wham! o i Duran Duran, e il centro culturale e la fucina artistica, si spostano negli Stati Uniti, la Beckman stessa si trasferisce oltreoceano per documentare il nuovo fermento e la nascente cultura hip hop e rap.
A conferma del valore storico-documentario delle immagini della Beckman e del loro forte impatto sullo stile contemporaneo, le opere in mostra sono state scelte da WP-lavori in corso, storico brand bolognese, per affiancare, durante le sfilate del Pitti Uomo a Firenze, la presentazione del loro ultimo marchio “il Barracuta”, la famosa giacca vento dall’interno a scacchi originaria di Manchester.
Janette Beckman
Janette Beckman, è una fotografa documentarista che vive e lavora a New York. Londinese di nascita, entra in contatto con l’arte frequentando la King Alfred School a Hampstead. Nel 1969 frequenta la St. Martin School of Art e, successivamente, insegna fotografia in un collage di Londra. Intraprende la sua prolifica carriera fotografica agli albori del punk rock lavorando per “The Face” e “Melody Maker”. Ha immortalato gruppi come The Clash, cantanti come Boy George, e realizzato tre copertine degli album dei Police. Si trasferisce a New York nel 1982 per documentare i pionieri dell’hip hop e gli stili degli anni ottanta, scatti poi raccolti nel libro “The Breaks, Stylin and Profilin 1982-1990". Le sue fotografie sono state recentemente esposte alla Proud London, alla Morrison Hotel Gallery NYC, alla Tower RecordsTokyo, alla Collette Paris, alla Blender Gallery Sydney e alla Arkitip Los Angeles. Oggi continua a fotografare musicisti, gente comune e stile di strada per clienti come Kangol, KBl, Schott e Casio ossessionati dallo stile di strada e dalla cultura giovanile.
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Amalia Di Lanno