La mostra, dal titolo “Ferdinando Scianna Fotografie”, sarà allestita dal 26 maggio al 10 giugno in una prestigiosa sede espositiva, il MuDi – Museo Diocesano – in Città vecchia, recentemente ristrutturato e per la prima volta dedicato alla promozione dell’arte fotografica e sarà visitabile dal martedì al giovedì dalle 18.00 alle 21.00, il venerdì dalle 18.00 alle 22.00 e il sabato e la domenica dalle 10.00 alle 12.30 e dalle 17.00 alle 21.30.
Inoltre, Scianna sarà presente il 2 giugno presso la sala conferenze del MuDi alle 17.30 per un incontro dal titolo “Etica e fotografia”, durante il quale presenterà il suo ultimo libro, “Autoritratto di un fotografo”, pubblicato dalla Mondadori nel 2011. A seguire sarà possibile visitare la mostra alla presenza dell’autore.
“Ho cominciato a fotografare perché la Sicilia era là”: questo il commento di Scianna a chi gli chiedeva perché la Sicilia. Le 36 immagini in bianco e nero racconteranno la bellezza e le contraddizioni della sua terra. Di lui, Sciascia scriveva nella prefazione del libro “Les siciliens”: “La fotografia, una fotografia, sembra racconti immediatamente un luogo, una persona, un fatto, colti in un momento fortuito, imprevedibile, irripetibile e fortuitamente, imprevedibilmente, irripetibilmente carichi di significato al punto da essere sintesi e simbolo.”
Nel corso della sua carriera, Ferdinando Scianna si è rivelato un fotografo particolarmente versatile, lavorando per la moda, la pubblicità e il reportage, rimanendo, però, sempre fortemente legato alla sua terra d’origine. Negli anni Sessanta, Scianna realizza la sua prima mostra fotografica presso il circolo culturale di Bagheria, la sua città natale, avente per tema le feste popolari siciliane. Da questo lavoro nasce un libro realizzato con la collaborazione di Leonardo Sciascia, “Feste religiose in Sicilia”, pubblicato nel 1965, che ha permesso al fotografo di vincere il premio Nadar nell’anno successivo.
In seguito, Scianna collabora con “L’Europeo” come fotoreporter e inviato speciale, diventandone poi il corrispondente da Parigi, città in cui collaborerà con altri giornali e, soprattutto, conoscerà Henri Cartier-Bresson, il quale lo introdurrà nella prestigiosa agenzia Magnum, di cui Scianna è socio dal 1989. Negli anni Ottanta lavora anche nell’alta moda e nella pubblicità, affermandosi come uno dei fotografi più richiesti. Ricordiamo, per esempio, il suo contributo al successo delle campagne pubblicitarie di Dolce e Gabbana, nella seconda metà degli anni Ottanta.
Scianna, inoltre, è autore di una ricchissima bibliografia. Molti dei suoi libri sono dedicati alla Sicilia, per esempio “Baaria Bagheria”, pubblicato nel 2009 con il regista concittadino Giuseppe Tornatore, in occasione dell’uscita del film. Ricordiamo anche “Etica e fotogiornalismo”, testo pubblicato a Milano nel 2010, che tratta un tema attualissimo e molto discusso ai nostri giorni, e il già citato “Autoritratto di un fotografo”.
Un fotografo, dunque, che si interessa ai volti, alle culture e alle tradizioni popolari, e che terrà una mostra fotografica su questi temi in una città come la nostra, che da sempre avverte un legame molto stretto con le proprie tradizioni e i propri riti; legame che si accentua ogni anno in occasione della Settimana Santa. Si tratta, quindi, di un’occasione imperdibile per tutti coloro che hanno a cuore la fotografia e la vita nel Sud Italia, ma anche per tutti quelli che desiderano aprire la propria mente in un viaggio alla scoperta del mondo siciliano, e magari confrontarlo col nostro.
Fonte: http://fotoarte.cfilcastello.it
Segnala:Amalia Di Lanno