domenica 27 maggio 2012

A Faenza_Paladino. Ceramiche


Sono un centinaio le opere di Mimmo Paladino esposte nella grande mostra personale dal titolo “Paladino. Ceramiche” che il MIC di Faenza gli dedica dal prossimo 25 maggio 2012.

Il percorso espositivo si snoda lungo gli spazi museali con il coinvolgimento diretto ed immediato del visitatore: sculture di grandi dimensioni, installazioni complesse accanto a produzioni minori testimoniano della colta e poliedrica personalità dell’artista.

A tratti quasi brutale nell’utilizzo di un materiale primordiale come la terra nella sua forma più primitiva e meno accattivante, Paladino espone opere fondamentali della sua produzione e alcuni inediti, realizzati appositamente per la mostra faentina che testimoniano del suo felice connubio con la città.

Lo stesso Paladino ha voluto contribuire all’elaborazione del progetto espositivo con la scelta di opere che ripercorrono tutta la sua poetica: sculture dipinte che assumono la forma di quadri tridimensionali, lastre nelle cui concavità sono celati oggetti dal forte impatto emotivo, dischi e torri di dimensioni tali da rimandare alle ciclopiche fortificazioni micenee.

Il nucleo delle nuove opere prosegue la sua poetica attraverso la realizzazione di una nuova serie di Vasi Alchemici, una nuova serie di Dormienti e una produzione ex novo di lastre di ceramiche dipinte come se fossero tele, ideali proseguimenti delle Maestà.

“Paladino inizia l’avventura ceramica nel 1993 a Faenza, presso la Bottega Gatti, ma qualche esperimento iniziale venne realizzato già alla fine degli anni ‘70 a San Lorenzello. – spiega Claudia Casali, direttrice del Mic – Dai primi anni ’90 la ceramica diviene un suo materiale d’elezione. Si susseguono a ritmo incalzante grandi cicli come gli ormai noti Dormienti (di cui allestì alla Round House di Londra una suggestiva installazione con intervento sonoro di Brian Eno, così come l’installazione permanente alla Fonte delle Fate di Poggibonsi), le Maestà, i Testimoni e poi di recente i grandi Dischi e l’imponente Torre”.

Una mostra imperdibile che pone l’accento sul linguaggio dell’artista campano in un susseguirsi di segni, simboli e rimandi all’epos.

Il percorso della mostra, per volontà di Paladino stesso, è dislocato all’interno della collezione permanente del museo faentino fino a diventare una narrazione di storie ed emozioni in un viaggio di sperimentazione dentro la materia ceramica.

“Paladino utilizza nel suo fare diverse terre, soprattutto brune e gialle: le prime forniscono alle opere un’aura di severità e di rigore, richiamando certi esiti della plastica precolombiana a lui cara; – continua Claudia Casali – le terre chiare invece consentono di utilizzare la superficie a guisa di tela. Diviene infatti preponderante il segno pittorico applicato alla materia lasciata il più primitiva e grezza possibile, in un contrasto tipico e personalissimo. La superficie viene abitata da oggetti i più vari: scarpe, numeri, mani e volti, ciotole e piatti, per ricreare ciascuno una propria narrazione (non si dimentichi che la maggior parte delle opere di Paladino è “Senza titolo”, con l’idea, legittima, di non condizionare lo spettatore)”.

Il catalogo edito per l’occasione da Gli Ori (Prato) non documenta solo le opere esposte ma fornisce documentazione anche delle grandi opere pubbliche realizzate in questi anni e collocate in importanti architetture come la Chiesa di San Giovanni Battista a Lecce, i cicli di Via Crucis per le Chiese del S. Volto di Gesù a Roma e il Duomo di Foligno, la Porta di Lampedusa, le installazioni permanenti al Teatro India di Roma, il Guerriero di Capestrano, il Pannello per la Regione Lombardia, etc. Nelle intenzioni dell’artista il catalogo deve essere una sorta di antologia della sua opera ceramica, documentata nel suo rapporto con lo spazio.

Diverse saranno le iniziative correlate alla mostra (laboratori grafico-pittorici, stage di danza). La mostra, realizzata grazie alla Fondazione Cassa di Risparmio di Ravenna con il contributo di banca di Romagna rimarrà aperta fino al 7 ottobre 2012.

Apertura: da martedì a domenica e festivi ore 10-19, chiuso il lunedì

Ingresso: intero 8 euro.

Consulta il sito

Informazioni:
Mic – Museo Internazionale delle Ceramiche in Faenza
Viale Baccarini 19, Faenza (Ra)
Tel: 0546 697311/ 0546 697308
info@micfaenza.org

Fonte: http://www.tafter.it

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Amalia Di Lanno