martedì 8 ottobre 2013

“Vita da cani”

SOTTO IL PATROCINIO

 DEL CONSOLATO GENERALE D’ITALIA IN MELBOURNE, DELL’ISTITUTO ITALIANO DI CULTURA E CON IL SUPPORTO DEL VICTORIAN MULTICULTURAL COMMISSION

DEL COMUNE DI MOONEE VALLEY E IL PATRONATO INCA-CGIL






A.L.I.A.S.

L’ACCADEMIA LETTERARIA ITALO-AUSTRALIANA SCRITTORI PREMIA  LILIANA PUGGELLI E VALENTINA CHIARAMONTI : SEGNI PARTICOLARI NONNA E NIPOTE



MELBOURNE L’ambito premio di Alias, Accademia Letteraria Italo-Australiana Scrittori, va  per la terza volta consecutiva a nonna e nipote pratesi: Liliana  Puggelli e Valentina Chiaramonti.



Il premio viene conferito sotto il patrocinio del Consolato Generale d’Italia in Melbourne, dell’Istituto Italiano di Cultura e con il supporto della Camera di Commercio ed Industria italiana, il Victorian Multicultural Commission, il comune di Moon Valley e il Patronato Inca-Cgil Australia.

La giovane premiata ha solo 14 anni, con l’amore per la poesia.

Compongono la giuria: Piero Genovesi, Director Institute I.A.I. La Trobe University; Raffaele Lampugnani, Docente Monash University; Adriana Diomedi, Docente La Trobe University; Flavia Coassin, Docente di lingua e letteratura italiana alla La Trobe University e alla Flinders University (SA); Gerardo Papalia, Museo Italiano Coasit. (aise)



Il RACCONTO  DI NONNA LILIANA  “VITA DA CANI”  (ALLEGATO) AVEVA PARTECIPATO ANCHE AL CONCORSO INDETTO DA GIORGIO PANARIELLO PER LA SCENEGGIATURA  PER SUO PROSSIMO FILM, NON E’ STATO SCELTO DAL GIORGIONE NAZIONALE MA HA TROVATO AMPIO CONSENSO NELLA TERRA DEI CANGURI.



LA POESIA DI VALENTINA PARLA DI AMORE FRA  I  COETANEI.



RAGAZZI CHE SI AMANO



I ragazzi che non si amano

soffrono di solitudine,

i ragazzi che non si amano

fanno molta fatica a fare un gradino in più.

Crescono,

imparano,

invecchiano,

con un’enorme sofferenza,

un grande turbamento.

I ragazzi che si amano

vivono dentro una grande luce

colma di sogni,

fiori,

amore  e

gioia.

I ragazzi che si amano

sanno capire.

                                 
 Giorgio è un cinquantenne separato e senza lavoro, che vive di espedienti. Insieme ad un paio di amici che sono nella sua stessa situazione, decide un giorno di aprire un canile, solo per avere il pretesto di incassare i sette euro giornalieri per cane previsti dallo Stato. Facendo due conti e spendendo massimo due euro a cane, accogliendo circa un centinaio di randagi, avrebbe incassato circa 500 euro giornaliere. Gli affari vanno così a gonfie vele,finalmente un po’ di benessere ma a discapito del malessere dei cani, sempre più denutriti e spaventati. Tutto andrebbe per il meglio, se non fosse per la fastidiosa “zanzara” di Daniela Lizzardi, attivista e presidente di un’associazione per la difesa dei cani. Non c’è un giorno infatti che non si presenti davanti ai cancelli del canile lager accompagnata ora dai Tg nazionali, ora da Striscia la notizia, ora da folle di animalisti infuriati. E’ proprio durante una di queste violente discussioni che Giorgio ha un collasso e muore durante il tragitto in ospedale. L’ultima cosa che vedrà sarà il camice di un’infermiera…lo stesso che rivedrà aprendo gli occhi, indossato da un’infermiera di una clinica veterinaria, che lo accoglie al mondo sorridente. Giorgio è rinato, ma è rinato cane.
 In un flash-back si vede come è potuta avvenire questa reincarnazione.
Giorgio è morto  e come     per incanto si ritrova in un bellissimo giardino fiorito, una dolce musica lo fa girare e cerca di capire da dove potesse provenire: di fronte a lui un lungo viale alberato, in fondo al quale c’è una scritta” ARCO...RE...CINTATO”,  poi ancora un’altra “VENITE AVANTI! C’E’   POSTO  PER TUTTI” .  Giorgio si incammina, ma più cammina  e più la scritta di allontana. 
La stanchezza  lo  avvince e si   accascia   per terra con il capo fra le mani ,  tutte  quelle  emozioni gli  avevano tolto le energie dopo un po'  rialza il capo e non credendo ai  suoi occhi  vede un’altra scritta, questa volta è molto vicina : “ANCORA  UN  POCO E SARAI AL SICURO  SE TU LO VORRAI”.

Si  incammina  e raggiunge “ARCO..RE..CINTATO” : in lontananza vede  una bella scalinata che termina  su una grande terrazza. Deve camminare ancora, ma con sua grande sorpresa  si avvicinarono due strani personaggi seminudi con  una cravatta verde al collo. Lo fanno salire sopra ad uno strano veicolo, che guarda caso somiglia a quelle biciclette  a quattro posti, tipo risciò. Si ricorda di quando lui e la sua famiglia  (lui, la moglie, un figlio e una figlia) andavano a fare delle belle girate in una splendida pineta. Questo ricordo lo rattrista.

Sale su questo strano risciò che riesce a sorvolare anche le scale, una  volta  a terra i due  individui  lo fanno scendere  e se ne vanno. Giorgio rimane solo, ma una voce, che più che parlare sembrava cantare, gli dici:” Se mi volti mi vedi!”. . La sua faccia non gli è nuova  e mentre si avvicina  a lui un lampo gli illumina la mente  e si  inginocchia ai suoi piedi e  gli dice:”TU CHE TUTTO  VEDI  E   TUTTO  PUOI  TI  PREGO  LEVAMI   DA  QUESTA  SITUAZIONE...”

Nel frattempo  arrivano   due persone ciascuno con al guinzaglio    un cane. I due cani sono  molto malconci . Rivolto  a lui  l’uomo dalla faccia conosciuta gli dice con un sorriso a 32 denti:” Vedi  questi  sono dei cani che vengono da un canile dove per mangiare gli davano bastonate. Ogni tanto qualcuno arriva qui   io  lo  curo. A te voglio dare  la  possibilità  di rivedere la tua famiglia alla quale, nonostante tutto,  eri molto affezionato.  Poi ti sei  perso. Quello che hai fatto in passato è molto grave e ti meriti una punizione: riavrai la tua famiglia in un modo molto strano   dovrai entrare nella vita di uno di questi cani  ...e tornerai su la terra ...altrimenti resti qui e non rivedrai più nessuno!”.

I pensieri del cane avranno naturalmente la voce di Giorgio.

Giorgio rimane sconvolto da queste parole ma pur di rivedere  sua moglie e i suoi  figli accetta il patto  ,e dopo un breve riposo si ritrova sulla terra. Ha davanti ha il bel sedere dell’infermiera della clinica veterinaria. Una signora lo prende, insieme al resto della cucciolata e mentre riesce a collocare tutti gli altri cuccioli in alcune famiglie benevole lui non lo vuole nessuno e lo  abbandona proprio davanti al canile dove lui “lavorava”. In me che non dica si ritrova sbattuto dentro il canile. In breve tempo diventa sporco,  impaurito e sempre più affamato;   sporco e impaurito in compagnia di altri cani nella  sua  stessa condizione.

Erano  rinchiusi in un terreno circondato   da una rete moto alta ,  impossibile da scavalcare,  nei dintorni è tutto isolato. Soltanto al mattino  viene  portato loro  una brodaglia:  il loro  cibo quotidiano che non basta  mai e lui  si   accuccia per terra ad  occhi chiusi e rimugina su quanto sarebbe stata lunga la sua punizione .

Il tempo passa  e lui e suoi amici cani   sono  sempre  più  sporchi,  affamati e impauriti  che mai.
I più malandati si addormentavano e non si ridestavano.

In un giorno di primavera, sempre nella solita posizione afflitta,   sente dei rumori che lo  fanno sobbalzare. Si avvicina alla rete  e   vede diversi
ragazzi che giocano  a rincorrersi.  I cani per la novità si  mettono ad abbaiare i ragazzi  smettono di giocare e si avvicinano alla rete. In uno di questi ragazzi Giorgio    riconosce suo figlio (Paolo) e inizia a chiamarlo, ma dalla sua bocca esce solo un flebile “Bau … Bau”. Sconsolato si rimette accucciato per terra con gli occhi tristi. 


Da quel giorno i ragazzi  portano altri ragazzi:  la notizia di un canile abusivo si allarga per il paese che viene preso d’assalto dagli animalisti e tra denunce, televisioni, giornalisti,  cortei di protesta e dalla la fastidiosa “zanzara” di Daniela Lizzardi. Diventa un caso nazionale e non fu più un posto  isolato. Le persone arrivano a piedi, in bicicletta,in macchina, tutti i mezzi  sono buoni.

Una notte piove così tanto  che anche quella parvenza di rifugio non  basta   a ripararli e i cani sono tutti fradici con le zampe nelle pozze.
   
Arrivano  i carabinieri e  la fastidiosa “zanzara” di Daniela Lizzardi con delle camionette adatte al caso, li fanno salire e li portano 
da un contadino che  ha  del posto riparato  che per il momento non utilizza.  Diverse persone si  impegnano a lavarli, arrivano dei veterinari per constatare il loro stato di salute. Finalmente possono mangiare a sazietà. 

A questo punto la situazione  è molto migliorata e   qualche cane è diventato anche “BELLO” tanto che  molte famiglie  se  li portava a casa ...

Giorgio    è soltanto un bastardino e non  è molto ammirato. Nessuno lo vuole.

I suoi pensieri sono rivolti sempre alla sua famiglia.

Un giorno   riesce a fuggire e per la contentezza di assaporare la libertà abbaia  e correr  e piano piano si ritrova nella sua città

Incontra persone che conosceva molto bene: amici,   la  sua prima  ragazzina, che ora era diventa una palla di lardo, il parroco che mi aveva sposato......e  finalmente riconosce  la  sua casa .

Sua figlia (Rosetta) è in giardino, chiuso da un  piccolo cancello,   si avvicina per  guardarla   con occhioni pieni di amore. Vista la sua mansuetudine la ragazzina       si avvicina e  gli  fa una  carezza sulla testa,    ma si affaccia  la moglie   e la rimprovera dicendogli  che è un randagio e che la potrebbe mordere.

Le due entrano in casa e sbattono la porta.  

Rimane    sconsolato sul marciapiede aspettando che  riescano  fuori.

Vede rientrare suo figlio (Paolo) in bicicletta  con zaino in spalla. Mentre suona il campanello per entrare in casa lo guarda    e con un piede  fa  un gesto come per tirargli un calcio e  gli dice:”PUSSA  VIA  BRUTTA BESTIACCIA PULCIOSA!”.

Giorgio passa tutta la notte  accucciato davanti al  cancello. Il mattino seguente  escono  Rosetta e Mariuccia  per andare  a  scuola.
Rosetta sta  mangiando un panino e non vista dalla madre  ne butta una  metà a Giorgio. Dal suo volto si capisce che gli è molto riconoscente.

  La  situazione di Giorgio   “loro dentro e lui fuori “ dura molto tempo, ma lui non molla!

  Un giorno  Rosetta rimane sola in casa  e lo fa  entrare nel piccolo giardino. Lo lava (ne ha proprio bisogno) e lo porta in casa e lo accarezza e lui beato si mette ai suoi piedi.   Dopo poco rientra anche Paolo si siede sul divano    accanto alla sorella, Giorgio alza    il capo come per salutarlo allungo una mano e  lui lo accarezza. I due ragazzi sono in pensiero su cosa dire alla loro mamma quando  rientrerà?

Rosetta non ha dubbi gli diranno che quel cagnolino lo vogliono tenere perché è carino  e ha qualcosa di familiare.

Improvvisamente si apre la porta ed entra Marietta  e per poco non sviene: i figli sono sul divano con il cane in mezzo a loro e lo stanno coccolando.

Nacque una lunga discussione: tra grida pianti e strilli arrivarono a un compromesso. Il cane  può restare ma non deve mai entrare in casa il suo posto sarà la piccola capanna nel giardino, in più i due ragazzi dovranno studiare    di più per avere un ottimo risultato alla fine dell’anno scolastico

Il patto  viene  sancito  tra baci e  abbracci . Viene deciso anche il nome si chiamerà Bubu.
Giorgio, pur di rimanere con la sua famiglia è contento   anche cosi, anche se nessuno lo avrebbe chiamato più    GIORGIO...........


Marietta e i figli    stanno facendo colazione quando  suona  il telefono.  Marietta si alza e va  a   a rispondere  e  sembra  molto entusiasta di questa telefonata e nel salutare la persona gli  dice:” Non dubiti lo dico subito all’interessato! Sarà molto contento anche se è tornato molto tardi per cercare di mettere tutti al sicuro”.

Tutta trafelata e sorridente  va  in camera  tutta euforica  e grida:” Giorgio! Giorgio! Ha telefonato il sindaco. Ha trovato lui la soluzione per i cani ma gli ci vuole il tuo aiuto!”.

Giorgio si sveglia di soprassalto, si guarda intorno con grande meraviglia, come se tutto fosse nuovo. La moglie nota il suo strano atteggiamento e gli chiede:”Tutto bene?”.

Lui risponde con un grande sorriso, accarezzando il cane che nel frattempo è arrivato in camera e gli sta leccando il viso:” Sì, ora sì! E’ finito un incubo!”.

                                                                                                                                                                      LILIANA PUGGELLI

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