"Come
un’antica sera. Opere scelte di Franco Poli" nasce dalla volontà della
Arciconfraternita di Santo Stefano di ricordare l’indimenticato artista
molfettese nel decennale della sua scomparsa. Il titolo prende in
prestito le splendide parole che chiudevano un articolo dello scrittore
Enrico Panunzio, che rileggeva con il suo inconfondibile e pirotecnico
stile l’arte silenziosa, sussurrata, fortemente lirica e impregnata
dell’epica quotidiana del maestro molfettese.
La serata inaugurale, che seguirà, a partire dalle 19 culminerà nell’incontro al Museo Diocesano con l’intervento critico di Philippe Daverio, storico dell’arte e conduttore di programmi Rai come Passepartout, del curatore Gaetano Centrone, del priore della confraternita Giuseppe Saverio Poli, del direttore del museo diocesano don Michele Amorosini, alla presenza del sindaco Paola Natalicchio, e dell’assessore comunale alla Cultura Betta Mongelli.
La mostra, realizzata in collaborazione con il Museo Diocesano di Molfetta, con il patrocinio del Comune di Molfetta si snoda in tre sedi, individuate dal critico, curatore della mostra, Gaetano Centrone: i Disegni nella Chiesetta della Morte, le opere degli anni Quaranta e Cinquanta nella Sala dei Templari, e le opere dagli anni Sessanta al 2003 nel Museo Diocesano.
Alla Sala dei Templari, dove saranno esposti i dipinti dei primi due decenni, incomincia il percorso, rigorosamente cronologico, a partire da un acquerello del 1937, raffigurante una foglia, prima opera rinvenuta e tramandata del maestro. Di pregevole fattura anche una serie di autoritratti e ritratti, tra cui spiccano quelli degli amici artisti Tonino Nuovo e Salvatore Salvemini, nonché alcuni vasi di fiori che caratterizzano tutta la sua produzione.
Nel Museo Diocesano invece sarà possibile ammirare gli olii dagli anni Sessanta fino al 2003. I motivi sono vari, da quelli più oscuri dei primi anni Sessanta, raffiguranti fedeli che assistono alle processioni in notturna, alle sue celebri nature morte che tra quel decennio e il successivo raggiungono piena maturità e originalità. Agli anni Ottanta risale la serie degli Abiti di Gilda, moglie e musa di una vita, prematuramente scomparsa.
Nella Chiesetta della Morte saranno invece esposti una decina di disegni, gustose preparazioni o intermezzi ai dipinti, raffiguranti figure umane, insetti, tetti di Molfetta.
La mostra sarà visitabile tutti i giorni dal 09 al 31 ottobre, la mattina dalle 10.30 alle 12.30 e il pomeriggio dalle 17.30 alle 20.30.
La serata inaugurale, che seguirà, a partire dalle 19 culminerà nell’incontro al Museo Diocesano con l’intervento critico di Philippe Daverio, storico dell’arte e conduttore di programmi Rai come Passepartout, del curatore Gaetano Centrone, del priore della confraternita Giuseppe Saverio Poli, del direttore del museo diocesano don Michele Amorosini, alla presenza del sindaco Paola Natalicchio, e dell’assessore comunale alla Cultura Betta Mongelli.
La mostra, realizzata in collaborazione con il Museo Diocesano di Molfetta, con il patrocinio del Comune di Molfetta si snoda in tre sedi, individuate dal critico, curatore della mostra, Gaetano Centrone: i Disegni nella Chiesetta della Morte, le opere degli anni Quaranta e Cinquanta nella Sala dei Templari, e le opere dagli anni Sessanta al 2003 nel Museo Diocesano.
Alla Sala dei Templari, dove saranno esposti i dipinti dei primi due decenni, incomincia il percorso, rigorosamente cronologico, a partire da un acquerello del 1937, raffigurante una foglia, prima opera rinvenuta e tramandata del maestro. Di pregevole fattura anche una serie di autoritratti e ritratti, tra cui spiccano quelli degli amici artisti Tonino Nuovo e Salvatore Salvemini, nonché alcuni vasi di fiori che caratterizzano tutta la sua produzione.
Nel Museo Diocesano invece sarà possibile ammirare gli olii dagli anni Sessanta fino al 2003. I motivi sono vari, da quelli più oscuri dei primi anni Sessanta, raffiguranti fedeli che assistono alle processioni in notturna, alle sue celebri nature morte che tra quel decennio e il successivo raggiungono piena maturità e originalità. Agli anni Ottanta risale la serie degli Abiti di Gilda, moglie e musa di una vita, prematuramente scomparsa.
Nella Chiesetta della Morte saranno invece esposti una decina di disegni, gustose preparazioni o intermezzi ai dipinti, raffiguranti figure umane, insetti, tetti di Molfetta.
La mostra sarà visitabile tutti i giorni dal 09 al 31 ottobre, la mattina dalle 10.30 alle 12.30 e il pomeriggio dalle 17.30 alle 20.30.
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amalia di Lanno