martedì 11 giugno 2013

I solerti agenti del caos


Claudia Giannuli, Luigi Massari, Pierpaolo Miccolis, Patrizia Emma Scialpi sono I solerti agenti del caos in una collettiva a cura di Marinilde Giannandrea. Giovani artisti che innestano un alto coefficiente di dubbio nella percezione della realtà. Lo fanno consapevolmente, con cura, senza violenze o toni urlati, piuttosto con una malinconia e una “gentile” rabbia repressa. I loro lavori ci mettono dentro le difficoltà di una dimensione transitoria, davanti alle potenzialità dell’immaginazione e inducono a una riflessione sulle visioni più intime e interiori.

Le veneri/bambine di Claudia Giannuli sono piccole sculture in terracotta perfette e delicate, portatrici di una sofferenza e un dolore contenuti. Chiuse dentro scatole o campane di vetro parlano di paure, pudori e della banale violenza del quotidiano, inducono alla tenerezza ma rivelano il lato oscuro della condizione infantile.

Gli organismi di Pierpaolo Miccolis sembrano non avere estinto il loro vettore evolutivo. Costantemente soggetti a processi di rigenerazione e dissoluzione occupano con mutazioni zoomorfe corpi umani, si stemperano nella levità dell’acquerello e hanno la strana bellezza di un elogio dell’imperfezione. In questo caso i corpi appaiono come un ostacolo al raggiungimento della felicità e tendono a dissolversi in un effetto di distorsione e trasparenza.

Le tele di Luigi Massari sono visioni di navi fantasma, senza vele, arche affollate alla deriva, simili a organismi terrestri vegetanti. Imbarcazioni soprannaturali, si rivelano all’improvviso generate da un automatismo psichico e visionario, lontano dagli stereotipi visivi, e richiamano viaggi disperati per i quali l’approdo non è sempre la salvezza. Nascono da un’immaginazione libera come le pennellate di questa pittura corposa e onirica.

Patrizia Emma Scialpi sottopone a un processo di cancellazione i ritratti di famiglia di vecchie fotografie. I protagonisti di questo affollato archivio della memoria rivivono come presenze inquietanti, rivelano il rifiuto ad ogni rappresentazione oggettiva e la volontà di rendere la fotografia stessa una nuova realtà che corrisponde solo ai nostri sogni e desideri.

La mostra resterà aperta sino al 18 luglio, dal martedì al sabato ore 17-21, o per appuntamento (chiuso lunedì e festivi). Catalogo in galleria.

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Amalia di Lanno