Galleria Vezzoli
29 maggio – 24 novembre 2013
a cura di Anna Mattirolo
Gallerie 2 e 3
Gallerie 2 e 3
Francesco
Vezzoli, internazionalmente riconosciuto come uno dei più brillanti artisti
italiani della sua generazione, è protagonista nel 2013 di tre personali al
MAXXI di Roma, al MoMA PS1 di New York e al MOCA di Los Angeles.
Tre mostre autonome ma connesse nel progetto The Trinity, nato dalla collaborazione tra le tre istituzioni internazionali per esplorare e presentare al pubblico aspetti diversi e fondamentali del lavoro dell’artista e la sua evoluzione.
Tre mostre autonome ma connesse nel progetto The Trinity, nato dalla collaborazione tra le tre istituzioni internazionali per esplorare e presentare al pubblico aspetti diversi e fondamentali del lavoro dell’artista e la sua evoluzione.
Attraverso
oltre novanta opere, alcune esposte per la prima volta, Galleria Vezzoli
racconta il percorso artistico di Vezzoli, dai primi ricami del 1995 agli
arazzi, le fotografie e i video più recenti, fino alle ultime sculture in
marmo. Con un approfondimento sull’autoritratto, che rimanda alle quadrerie dei
musei d’altri tempi. Il titolo stesso della mostra si ispira, con leggerezza e
ironia, alle grandi Gallerie romane del passato: suggerisce l’atmosfera
sontuosa dei musei ottocenteschi e anche una riflessione sul ruolo del museo
contemporaneo.
Per l’occasione le gallerie del MAXXI sono state completamente trasformate: damasco rosso, boiserie, stucchi, nicchie e sculture classicheggianti hanno ridisegnato gli spazi progettati da Zaha Hadid creando, in una sorta di “impertinente violazione”, un museo nel museo.
Per l’occasione le gallerie del MAXXI sono state completamente trasformate: damasco rosso, boiserie, stucchi, nicchie e sculture classicheggianti hanno ridisegnato gli spazi progettati da Zaha Hadid creando, in una sorta di “impertinente violazione”, un museo nel museo.
Ricami a
piccolo punto, video, fotografie, sculture, le opere dell’artista bresciano
sono trame di riferimenti, citazioni che utilizzano frammenti del cinema
d’autore, della produzione hollywoodiana e di quella televisiva, della storia
dell’arte, della moda e della politica, attingendo tanto dalla cultura “alta”
quanto da quella popolare. Traendo spunto da temi appartenenti all’immaginario
collettivo, Vezzoli si appropria dei meccanismi della comunicazione mediatica
e, attraverso un complesso progetto di tessitura dei codici linguistici, ne
smaschera i sistemi, le logiche, i meccanismi.
Una chiesa
sconsacrata del XIX secolo, costruita in origine nel Sud Italia, sarà smontata
e rimontata nel cortile del MoMAPS1 per la mostra THE CHURCH OF VEZZOLI
(autunno 2013, a cura di Klaus Biesenbach). Questa installazione gigantesca e
affascinante ospiterà opere relative al tema del culto nel percorso artistico
di Vezzoli.
Infine il
MOCA inaugurerà CINEMA VEZZOLI (autunno/inverno 2013, a cura di Alma
Ruiz), una mostra che sottolineerà la predilezione di Vezzoli a utilizzare il
mondo del Cinema classico europeo e il mondo delle star Hollywoodiane, per
rappresentare l’ossessione di oggi per la fama, la politica e l’ostentazione
pubblica della vita privata.
Fonte: www.fondazionemaxxi.it
Segnala:
Amalia di Lanno