Torino pubblica e privata. La mostra vede affiancate le immagini di Mollino, tra cui le polaroid a soggetto erotico, con gli esterni fotografici che Gabinio realizzo' negli anni '20 e '30. Sono visioni della citta' prima del grande boom industriale, legate soprattutto allo sviluppo dell'industria automobilistica.
L’attività fotografica di Gabinio – sviluppata per assecondare la propria passione per l’alpinismo, inizia nell’ultimo decennio dell’800 ed é documentata da diversi paesaggi di montagna - focalizza gli aspetti della città e della vita nella strada, colti in ambito di ordinaria quotidianità. Di contro gli scatti di Mollino - ambientati in interni raffinati e realizzati prevalentemente negli anni ‘60 con stile ed eleganza dal versatile architetto torinese - rappresentano una realtà intima e privata che vede protagoniste le sue modelle, raffigurate in pose languide e sensuali. Sono immagini che colgono il lato privato e personale di una città che, allora come adesso, ha sempre mantenuto un aplomb riservato ed intimo. Il linguaggio fotografico di Mollino - in particolar modo nella polaroid, nel cui uso è stato un precursore – si basava su un allestimento molto accurato e teatrale, che cominciava dalla ricerca delle ragazze e dei costumi più adatti, continuando con l’ideazione artificiosa delle pose, nello studio del set e dell’illuminazione.
Pur non nascondendo questa sua attività, Mollino la praticava come una forma di culto e gratificazione al limite del voyeurismo, pertanto non destinata ad un confronto pubblico: dotato di una sensibile fantasia ne sviluppava, elaborandoli a suo piacere, gli aspetti figurativi trasferendoli in un’esperienza emotiva assai coinvolgente. A Mollino non interessava particolarmente il nudo, né tanto meno il suo lato erotico. Le sue modelle non venivano considerate “donne oggetto”, ma ispiratrici che collaboravano con lui nel dare vita a suggestioni atte a trasformare l’ostentazione sessuale, sottraendola ad un più ovvio e banale consumo istintuale. Sono presenti in mostra soprattutto polaroid ed alcune stampe vintage. E’ noto che Mollino non ha mai prodotto edizioni numerate, né tantomeno destinato alla vendita i suoi scatti, pensati originariamente per essere inseriti in pubblicazioni teoriche e illustrate, come il celebre Il messaggio della camera oscura, edito nel 1949.
In occasione della mostra la Galleria In Arco pubblica un catalogo con testo critico di Luca Beatrice
Inaugurazione mercoledi 8 febbraio ore 18.30
Galleria in Arco
Piazza Vittorio Veneto, 3 Torino
Ingresso libero
Fonte: http://www.undo.net
Segnala:Amalia Di Lanno