mercoledì 25 gennaio 2012

VISIONI D'ITALIA incisioni della prima metà del 900 alla Galleria Sartori di Mantova


BUCCI - 1939, Milano, Piazza Cinque giornate



“Visioni d’Italia”
dalla Raccolta delle Stampe Adalberto Sartori di Mantova

Milano, Biella, Venezia, Verona, Modena, Ferrara, Firenze, Mantova,
Siena, Perugia, Assisi, Cagliari, Roma

Incisioni di:
Guglielmo Baldassini, Ettore Beraldini, Benito Boccalari, Emaunele Brugnoli, Anselmo Bucci, Mimì Quilici Buzzacchi, Carlo Cainelli, Antonio Carbonati,
Arturo Cavicchini, Celestino Celestini, Stanislao Dessy, Benvenuto Disertori,
Ettore Fagiuoli, Giuseppe Haas Triverio, Laurenzio Laurenzi,
Ubaldo Magnavacca, Pericle Menin, Dino Villani.

dal 28 gennaio al 9 febbraio 2012


Galleria "Arianna Sartori"
Indirizzo: Mantova - via Cappello, 17 - tel. 0376.324260
Inaugurazione: Sabato 28 gennaio, ore 17.00
Patrocinio: Comune di Mantova
Orario di apertura: 10.00-12.30 / 16.00-19.30. Chiuso festivi


“Visioni d’Italia” è il titolo della mostra realizzata dalla Galleria Arianna Sartori, nella sua sede di via Cappello 17 a Mantova, dal 28 gennaio al 9 febbraio 2012, con il patrocinio del Comune di Mantova.

Si tratta di una selezione di incisioni, provenienti dalla Raccolta delle Stampe Adalberto Sartori, tutte realizzate, nella prima metà del ‘900, dai maggiori calcografi e xilografi del periodo, che raf-figurano panorami, monumenti, piazze, chiese ecc. di significative città italiane.
Le vedute di città proposte in questa rassegna, comprendono: una rara acquaforte incisa da Arturo Cavicchini, raffigurante la piazza Broletto di Mantova, del 1926. Milano è proposta con due vedu-te, una del maestro Anselmo Bucci che raffigura piazza Cinque giornate, del 1939, protagonista del “Novecento”, l’altra dell’incisore e pittore vedutista Guglielmo Baldassini, del 1914, che rappre-senta il Naviglio a Porta Ticinese.
Roma è raffigurata da due artisti mantovani, Antonio Carbonati che presenta l’acquaforte Santa Maria in Monticelli del 1919, e Mimì Quilici Buzzacchi con una xilografia: Lunga storia - Roma I, Roma II, già esposta alla XXV Biennale di Venezia nel 1950.
Venezia è presente con 3 incisioni una del professore Emaunele Brugnoli, creatore della Cattedra di incisione dell’Accademia di Venezia, (nella quale si sono formati incisori come Mario Polpatelli, Arturo Cavicchini ed Antonio Carbonati) che presenta Riva degli Schiavoni, un’altra dell’incisore sempre veneziano Pericle Menin, famoso per le sue innumerevoli vedute di Venezia e di altre città italiane e straniere, e la terza è una xilografia di Dino Villani del 1930.
Verona è rappresentata da una bella e rara acquaforte di Ettore Beraldini veronese, stampata in so-lo 12 esemplari, mentre per Ferrara viene esposta una veduta del Castello Estense realizzata dall’incisore veronese Arch. Ettore Fagiuoli nel 1953, che è stato pure scenografo all’Arena di Verona.
Modena è presentata da una xilografia di Benito Boccalari del 1934 che rappresenta il Duomo di Modena, autore tra l’altro dei legni realizzati per illustrare il volume delle opere di Virgilio, edito dall’Accademia Virgiliana nel 1938, e da una magnifica ed importante acquatinta di Ubaldo Ma-gnavacca, che rappresenta la facciata del Duomo.
Una bella xilografia di Giuseppe Haas Triverio, raffigura il Battistero di Biella.
La Toscana è rappresentata da due rarissime acqueforti dell’artista Carlo Cainelli, trentino di na-scita e toscano di adozione, scomparso giovanissimo (1896-1925), che raffigurano Case nel Ghetto a Siena del 1918 e Via Sant’Agostino a Firenze del 1923.
Un’acquaforte del maestro Benvenuto Disertori, raffigura Il campanile di San Domenico a Peru-gia del 1912, mentre l’incisore Celestino Celestini propone la visione dall’alto di Porta Borgara sempre a Perugia.
Assisi, è raffigurata da una visione panoramica incisa da Laurenzio Laurenzi del 1921, autore tra l’altro di una ricchissima serie di incisioni raffiguranti i monumenti romani sparsi nei territori dell’impero.
La cattedrale di Cagliari, è incisa in xilografia da Stanislao Dessy, uno dei maggiori xilografi degli anni Trenta.
L’esposizione di questi preziosi fogli viene realizzata in attesa di una approfondita esposizione di più ampio respiro già in corso di preparazione.




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