La galleria Monitor è orgogliosa di presentare la seconda personale di Alexandre Singh nei propri spazi, a distanza di quattro anni dalla splendida The Marque of The Third Stripe (Maggio 2008).
"Assembly Instructions: The Pledge è la seconda parte della mostra personale di Alexandre Singh che ha visto la sua prima tappa a settembre 2011 nella galleria art:concept a Parigi. In occasione della mostra presso Monitor, l'artista presenterà tre Assembly Instructions. Questa serie di lavori, che appartengono alla pratica dell'artista già dal 2008, comprende una più ampia gamma di interazioni con altri media come performance, conferenze, installazioni, radio e spettacoli teatrali.
I tre grandi diagrammi murali disposti negli spazi della galleria costituiscono una sorta di ritratto rispettivamente di Simon Fujiwara (artista), Alfredo Arias (commediografo, regista e attore) e Marc-Olivier Wahler (direttore del Palais de Tokyo di Parigi).
Singh sviluppa queste nuove Assembly Instructions partendo da una serie di interviste condotte dall'artista stesso con ciascuno dei tre personaggi, interviste che sono poi state rieditate e romanzate attraverso l’aggiunta arbitraria di vere e proprie stage-directions, frammenti di narrazione e reinterpretazioni visive.
Questi dialoghi, di natura fortemente immaginifica sono - insieme con i collage delle Assembly Instructions - alla base dell’intervento ‘carte-blanche’ che Singh ha realizzato per il numero di Settembre 2011 del Magazine Palais, edito dal Palais de Tokyo. Attraverso il riassemblaggio e la manipolazione dei fatti, delle opinioni personali e del potenziale immaginario evocato da ciascuna intervista, i diagrammi di Singh sviluppano qualcosa che va oltre la semplice illustrazione della realtà.
Traendo ispirazione da diverse fonti, quali la filosofia Platonica, il teatro delle origini ma anche i popolari talk show televisivi, l’artista cerca di far rivivere le idee dei personaggi intervistati conferendo loro una insolita e ammaliante formalizzazione visiva. Gli elementi compositivi e le regole che governano la disposizione delle immagini nelle Assembly Instructions sono una caratteristca ricorrente in tutto il lavoro di Singh. Ciascuna disposizione degli elementi che le compongono suggerisce molteplici e possibili interpretazioni, come un questionario a risposta multipla nel quale la finzione e le relazioni visive dei diversi elementi sono mostrati esplicitamente oppure aperti a nuove suggestioni. Sebbene i collage che compongono le Assembly Instructions siano tutti legati dalla traccia di semplici linee grafiche, queste rivelano solamente una piccola parte della relazione tra due o più immagini.
Le linee tracciate a matita direttamente sul muro, pur mettendo in relazione ciascuna cornice, incrociandosi e dividendosi continuamente, non suggeriscono mai una gerarchia o un metodo di classificazione. In ciascun diagramma, ogni singolo collage funziona come un nodo o una giunzione da cui si irradiano diversi percorsi di pensiero e sentieri visivi. Questi processi di connessione rivelano molte affinità con il metodo surrealista della ‘scrittura automatica’ come peregrinazioni di un flâneur contemporaneo all’interno del vasto mondo del web."
Testo di Caroline Soyez-Petithomme per Alexandre Singh The Pledge, art:concept, Paris/Monitor, Rome
Fino al 4 Febbraio 2012
MONITOR
Palazzo Sforza Cesarini
Via Sforza Cesarini 43a 00186 Roma
"Assembly Instructions: The Pledge è la seconda parte della mostra personale di Alexandre Singh che ha visto la sua prima tappa a settembre 2011 nella galleria art:concept a Parigi. In occasione della mostra presso Monitor, l'artista presenterà tre Assembly Instructions. Questa serie di lavori, che appartengono alla pratica dell'artista già dal 2008, comprende una più ampia gamma di interazioni con altri media come performance, conferenze, installazioni, radio e spettacoli teatrali.
I tre grandi diagrammi murali disposti negli spazi della galleria costituiscono una sorta di ritratto rispettivamente di Simon Fujiwara (artista), Alfredo Arias (commediografo, regista e attore) e Marc-Olivier Wahler (direttore del Palais de Tokyo di Parigi).
Singh sviluppa queste nuove Assembly Instructions partendo da una serie di interviste condotte dall'artista stesso con ciascuno dei tre personaggi, interviste che sono poi state rieditate e romanzate attraverso l’aggiunta arbitraria di vere e proprie stage-directions, frammenti di narrazione e reinterpretazioni visive.
Questi dialoghi, di natura fortemente immaginifica sono - insieme con i collage delle Assembly Instructions - alla base dell’intervento ‘carte-blanche’ che Singh ha realizzato per il numero di Settembre 2011 del Magazine Palais, edito dal Palais de Tokyo. Attraverso il riassemblaggio e la manipolazione dei fatti, delle opinioni personali e del potenziale immaginario evocato da ciascuna intervista, i diagrammi di Singh sviluppano qualcosa che va oltre la semplice illustrazione della realtà.
Traendo ispirazione da diverse fonti, quali la filosofia Platonica, il teatro delle origini ma anche i popolari talk show televisivi, l’artista cerca di far rivivere le idee dei personaggi intervistati conferendo loro una insolita e ammaliante formalizzazione visiva. Gli elementi compositivi e le regole che governano la disposizione delle immagini nelle Assembly Instructions sono una caratteristca ricorrente in tutto il lavoro di Singh. Ciascuna disposizione degli elementi che le compongono suggerisce molteplici e possibili interpretazioni, come un questionario a risposta multipla nel quale la finzione e le relazioni visive dei diversi elementi sono mostrati esplicitamente oppure aperti a nuove suggestioni. Sebbene i collage che compongono le Assembly Instructions siano tutti legati dalla traccia di semplici linee grafiche, queste rivelano solamente una piccola parte della relazione tra due o più immagini.
Le linee tracciate a matita direttamente sul muro, pur mettendo in relazione ciascuna cornice, incrociandosi e dividendosi continuamente, non suggeriscono mai una gerarchia o un metodo di classificazione. In ciascun diagramma, ogni singolo collage funziona come un nodo o una giunzione da cui si irradiano diversi percorsi di pensiero e sentieri visivi. Questi processi di connessione rivelano molte affinità con il metodo surrealista della ‘scrittura automatica’ come peregrinazioni di un flâneur contemporaneo all’interno del vasto mondo del web."
Testo di Caroline Soyez-Petithomme per Alexandre Singh The Pledge, art:concept, Paris/Monitor, Rome
Fino al 4 Febbraio 2012
MONITOR
Palazzo Sforza Cesarini
Via Sforza Cesarini 43a 00186 Roma
t: +39 0639378024 m: monitor@monitoronline.org w: www.monitoronline.org monitor@monitoronline.org
www.monitoronline.org
La galleria è aperta dal martedì al sabato dalle 13 alle 19
Amalia Di Lanno