Inaugurazione 23 gennaio
Spazio Tadini via Jommelli, 24 ore 18.30
(apertura da martedì a sabato dalle 15,30 alle 19)
Alle ore 20.30 concerto di Arrigo Cappelletti
dal 23 Gennaio al 15 Febbraio 2013
dal 23 Gennaio al 15 Febbraio 2013
L’obiettivo fotografico può guardare fino a privare l’occhio dell’incanto della visione? Per la fotografa parigina Persone
non vi è alcun dubbio. Con la sua macchina fotografica indaga la
materia e cerca di svelarne il tradimento dovuto alla visione oculare
che, non potendo prescindere dall’emotività, è condizionata da forti
elementi culturali.
Lo stesso pseudonimo scelto dalla fotografa, in francese Persone, in
italiano persona, manifesta l’interesse per questa area d’indagine che
analizza il rapporto tra l’iconografia del soggetto/oggetto e la sua
collocazione nel contesto sociale. Persona in latino significa maschera e
il suo significato ha più relazione con l’apparire che con l’essere.
Possiamo definire questa artista dell’obiettivo un’esploratrice della
maschera e quindi della persona.
Nella mostra SCARLETT, la fotografa parigina riesce a far
sembrare donne dei semplici manichini. Le foto tradiscono lo sguardo. Le
luci studiate ad hoc, le inquadrature ravvicinate e le ombre non
rendono immediatamente percettibile l’inganno e le bambole sembrano
avere un corpo vero e anche un’anima, ovvero un’identità e un potere di
comunicazione che, in realtà, è solo frutto delle nostre proiezioni
emotive suggerite da pose e luci. Cosa le differenzia rispetto alle
donne delle copertine dei giornali patinati? Poco. La perfezione e la
“contraffazione” dei corpi delle modelle è evidente tanto da far
appartenere i loro corpi non più appartenere a delle persone, ma alla
società. I loro corpi sono un involucro plasmato a immagine e
somiglianza di un modello, di uno stereotipo, di un simulacro, di una
bambola comunemente riconosciuta e costruita secondo le mode del
momento. Ma perché mai le donne vorrebbero sembrare delle bambole,
quando, guardando le foto di Persone, le stesse bambole riescono a dare
emozioni da copertina? Forse perché l’umano si lascia affascinare
dall’impossibile, da ciò che lo trascende. Per l’uomo è bello il gioco
di avvicinarci al “perfetto” tanto da disinteressarsi al vero. Gli
ultimi anni della nostra storia ci hanno spinto, illudendoci, verso un
eterno progresso. La tecnologia e la scienza ci hanno fatto credere
nella possibilità di avvicinarsi a una sorta di immortalità e ci siamo
lasciati incantare più dal falso che dal vero. Abbiamo accentuato questo
tendere verso la perfezione e cercato di somigliare a modelli così
perfetti che, in quanto tali, sono privi di vita e di morte. Oggi non è
più così. Oggi forse l’antropocentrismo sta lasciando il posto al
bisogno di un nuovo equilibrio tra l’uomo e la natura. Non è forse un
caso che lo stesso lavoro di Persone sia cominciato dall’esplorazione
dei ghiacciai.
Il suo primo lavoro importante è infatti iniziato con una serie di fotografie sul ghiaccio,
analizzato attraverso luci artificiali, fino a rivelarne le metamorfosi
dell’acqua in controluce. Le foto così prodotte rendono quasi
irriconoscibile l’immobilità del ghiaccio visibile ad occhio nudo,
perché ne rivelano la dinamicità interna alla materia di cui sono fatti.
Queste foto sembrano paesaggi surreali, composizioni astratte di
estrema suggestione visiva e profondità. Anche in questo caso l’intento
era andare oltre l’apparenza della visione, oltre la maschera e la
suggestione emotiva, per scoprire la loro natura, la loro storia e il
rischio che oggi potrebbe affrontare il pianeta dallo scioglimento delle
calotte polari perchè non sono semplice acqua né apparentemente materia
inerte, ma corpo “dormiente”.
Melina Scalise
Persone vive e lavora a Parigi.
Alcune mostre recenti
Collettiva: Pinzolo (Italia) dal 23 dicembre al 27 gennaio
Personale alla galleria Artelie di Parigi – Giugno 2012
Personale Esposizione al Carlton di Cannes Galerie Nissen maggio 2012
Collettiva: Galerie Nicole Gogat aprile 2012 a Aigues-Mortes.
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Amalia di Lanno