mercoledì 30 gennaio 2013

Max Neumann

 
Il filo conduttore che unisce i lavori di Neumann e' la condizione temporale in cui l'uomo vive: l'attesa, il quotidiano, la non-comunicazione, la sofferenza. In mostra circa 40 opere su carta, tutte dello stesso formato, per esplorare la solitudine.

comunicato stampa
Il filo conduttore che unisce i lavori di Max Neumann è la condizione temporale in cui l’uomo vive: l’attesa, il quotidiano, la non-comunicazione, la pessimistica alienazione che deriva dalla sofferenza. L’artista tedesco esplora gli spazi della solitudine attraverso soggetti simili ad ombre, entità, incarnazioni di una certa condizione umana.

L’attenzione si concentra sull’implosione collettiva della psiche umana espressa in figure senza volto, sagome inghiottite dal silenzio, personaggi alla deriva che rappresentano il limite estremo dello sbando e dell’inquietudine attuale e universale. Tutto è ridotto a pura essenza, lo sfondo della tela rimanda a luoghi minimali e silenziosi, il tratto è deciso, il colore è puro e pieno. “Dall’assenza di connotati non definiti deriva una maggiore intensità e universalità – dice l’artista – gli individui dei miei quadri pur non avendo occhi guardano chi li osserva”.

Diversamente da altri artisti tedeschi suoi contemporanei Neumann elude la storia. Nelle sue composizioni pittoriche non c’è alcun riferimento preciso ad un tempo o un luogo, nulla e’ riconducibile al prima o al dopo una determinata epoca storica. L’uomo senza volto è un individuo senza tempo perso in un mondo alienato in cui è impossibile scorgere qualsiasi identificazione personale o collocazione storica.

In questa sua seconda mostra a Milano Neumann espone una serie di circa 40 opere su carta tutte dello stesso formato

Innaugurazione mercoledì 30 gennaio 2013, 18.00-21.00

Mimmo Scognamiglio artecontemporanea
Via Giovanni Ventura, 6 - Milano
Orario: mar-sab 15.00 – 19.00
ingresso libero

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Amalia di Lanno