mercoledì 23 novembre 2011

Patrizia Fratus. Dentro Tutti


MARCHINA ARTE CONTEMPORANEA
26/11/11 > 11/01/12 - Brescia

Se il concetto moderno di estetica ha esteso anche alla scultura l'uso di ogni materiale, senza dubbio Patrizia Fratus conduce fuori da regole e schemi il proprio percorso artistico in un susseguirsi di momenti di libera intensità, inseguendo provocatoriamente "realizzazioni in materia" di forme tattili fruibili, circoscrivibili, fuori/dentro le stanze dell'anima più segreta.
Patrizia Fratus è "cultrice" di forme nella mente e nella versatilità a ricercare una dimensione che si moltiplichi nello spazio della realtà, nascendo anche dal nulla e per aggregazione di materie diverse, in sublime artigianato, a far vivere nuovi rapporti, pensieri, supporti ideali per nascoste verità.
Il mondo dell'artista è nel tempo un fantastico universo di cartapesta, stoffa e ogni agglomerato di riciclo possibile a dar vita ad installazioni e tridimensionalità che, tra surrealità inquietanti ed echi new-dada, ne hanno definito il profilo atipico, complesso, anarchicamente di genere.
Di forte "convinzione" artigianale, con alta formazione teatrale di scenografa scaligera, è chiara l'esigenza di Fratus a ricercare presenze ed emergenze nello spazio quotidiano, già avventuroso proscenio di ogni possibilità.
Intensi i richiami storico-culturali della sua ricerca, anche in passate collaborazioni giunte favorevolmente all'attenzione della critica e del collezionismo, in cicli-rappresentazioni metaforiche o favolistiche, da una attualità mediocre e insopportabile, riuscendo comunque a definirsi nell'unicum prezioso di una sarcastica ieraticità scultorea.
Suggestiva la valorizzazione dell'antica metodica della carta pressata e dipinta, immiserita nel tempo da preconcetti stilistici ormai desueti, ma di assoluta gentilezza manuale, con esiti spettacolari e preveggenti.
Molto di quell'immaginario, da una galleria di personaggi e protagoniste mitiche di storie ed epopee, ritorna nelle susseguenti opere "tessili", frutto di intensa ricerca e incantevole immaginazione: una irrituale popolazione multicolore ad animare un surreale ensemble di figure e animali fiabeschi al centro di curiose deformate metafore.
Nel correre dei tempi, mentre sempre più cupe sembrano assemblarsi all'orizzonte della percezione, ombre e rimbombi di giorni inospitali, forte è lo scarto creativo che giunge qui in quest'ultima dirompente installazione di Patrizia Fratus, "dentro tutti". Come ogni creativo, misteriosamente allertato, l'artista allarga ancora una volta il proprio spazio, non solo poeticamente, bensì oggettivamente, considerando infine tra le proprie "materie" la concreta presenza iconografica della morte stessa, il partner imprescindibile della grande partita finale sul tavolo verde di ogni destino.
Qui, in questo "dentro tutti" dove a dominare è uno straniante concetto di vanitas, in un intenso balzo sperimentale, è certo compiersi e completarsi un percorso scultoreo di stringente concettualità.
Ancora una volta fuori da schemi retorici-compensativi, è il presentire di un incombere, di un sospeso passaggio ad accendere la visione dell'artista di acutezze estreme per indicare, rammentare, pur rimanendo medium di sottile provocatoria ironia, il senso vero cui riferire ogni contesa, sul filo invisibile e precario del comune esercizio dell'esistere.
E sono un contesto di scatole, urne cinerarie "domestiche", in riciclo dipinto, a sostenere una performance di lucenti fusioni di alluminio e ottone, tra reperti di ossa e scheletri umani, assemblati in satirica compromissione di surreali conversari tra passate identità e vicende; da queste estreme dimore, in silente teatralità, tra echi di luce e suoni, si manifestano trame di tempo e di vita, suggerendo al fruitore richiamato ad una sosta, ad un pensiero di sorpresa partecipazione, più accorte regie di sé.
Memento e pietas, coattori molto consapevoli in dicotomia assoluta ed inestricabile tra essere e non, oltre gli spazi conosciuti, per una pantomima grottesca di lucida eticità, troppo angosciosamente alto il tasso di spreco.
Vanitas quindi del tutto lontane da un certo concetto di pessimismo e negazione così caro in tempi recenti ad una cultura artistica fatta prevalentemente di forti provocazioni al servizio di ferree logiche di mercato, per cui ha strabordato il fiorire di simboli e icone che della morte hanno enfatizzato lo spettacolo orrendo ma organico ai circuiti mediatici-mercantizi dell'attualità globale. Al contrario "dentro tutti" è presa d'atto accorata, anche oscurando inviolabili pretesi diritti d'artista, di un sentire più comune, di un moto empatico nell'indicare con forza un "convivium" tradito e impoverito nell'indifferenza apparente, volgare.
Molto lontane dal "sublime spettro cattolico della morte" che tanto ossessionò Dalì e buona parte, tra l'altro, del surrealismo spagnolo, e altrettanto refrattarie a qualsiasi tentazione di "melencolia", luogo come tutti i miti, dell'antitesi e della contraddizione, le scatole di Patrizia Fratus così simbolicamente indicatrici dello spazio vitale compresso e finito di ogni essere umano, conservano e raccontano al tempo, con superba follia, di ben altro spazio infinito e incommensurabile al quale riferirsi per non immiserire, tradendola, l'avventura irripetibile della vita.

Sandra Nava

Patrizia Fratus. Dentro Tutti

Periodo: 26/11/11 - 11/01/12

MARCHINA ARTE CONTEMPORANEA
Via Violino di Sopra, 10
Brescia

Tel. 030 3737087

Fonte: ARTE.GO

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Amalia Di Lanno