CENTO SCALE installazione di Ignazio Fresu
Sabato 10 Agosto ore 19.00 inaugurazione e aperitivo
CHIOSTRO DI SAN FRANCESCO
C.so Mazzini, 64
Arcevia (AN)
Tel. 0731 984561
Cento scale vuole richiamare, attraverso l’oggetto simbolico della
scala, la poesia di Eugenio Montale “Ho sceso, dandoti il braccio,
almeno un milione di scale”, in cui il poeta esprime la sua concezione
dell'esistenza. La realtà non è quella che si vede con gli occhi e si
percepisce con i sensi, fatta di impegni e casualità, insidie e
delusioni, ma è qualcosa che va al di là delle apparenze non solo di chi
crede che la realtà sia quella che si vede, ma anche di chi, pur avendo
piena consapevolezza che ciò che vede e percepisce non è la realtà, ha
altresì coscienza che questa resti essenzialmente insondabile per
l'uomo.
È un profondo sentimento di assenza rappresentato dall’impossibilità di
salire (e scendere) i fragili gradini che compongono le scale con un
faro che possa illuminare e rendere chiare le verità più profonde, possa
dare significato alla percezione della propria esistenza, squarciando
il velo di Maya.
Quella che in Montale era una stanchezza esistenziale che si acuiva con
la perdita della compagna del viaggio di una vita, nell’opera di Fresu
diventa la comprensione dei limiti dell’uomo, l’assenza di riferimenti
che porta all’inconoscibilità del reale.
A questo si sovrappone un’altra istanza: le cento scale del titolo
richiamano infatti nell’artista ricordi d’infanzia legati alla sua città
natia, Cagliari. “Centu Scalas” è da sempre chiamato l’antico
anfiteatro romano a Cagliari, dove i genitori da bambino lo portavano a
passeggio. Il ricordo di quel luogo rappresenta per Fresu l’assenza, la
mancanza che è però colmata dal dolce sapore del ricordo, della memoria,
che riempie l’impenetrabile mistero della realtà.
Testo di Alessandra Frosini
Ricevo e pubblico:
Amalia di Lanno