Memoria-Ricostruzione-Iden tità:
sono questi gli elementi attorno ai quali si sviluppa Plurale Femminile/Sincronismi, evento inserito all’interno della rassegna
Plurale Femminile- L’estate delle donne presso Sogliano Cavour.
OFF GALLERY PROJECT - by ART and ARS Gallery
Un progetto più che una mostra perché le artiste si sono relazionate con lo spazio dell’ex tabacchificio, in disuso e abbandono da anni, e il suo deposito di storie, oggetti, memorie che sono state accolte, ascoltate, smontate e rielaborate come tracce di vita che di volta in volta hanno assunto nuova fisionomia e valenza, con l’intento di risvegliare dal torpore le storie delle tabacchine, storie di donne, che in quel luogo hanno sudato, lavorato, sorriso, cantato, pianto. Un percorso progettuale, dunque, che è andato a definirsi lentamente come esperienza partecipata e in continua evoluzione perché in rapporto con l’architettura del luogo e con le storie umane che esso ha ospitato. Apre il percorso espositivo Tempo Sospeso di Marta Vezzoli, una grande installazione in ferro e garza in cui la sospensione diventa ricordo; echi di luce ed energia in M’arcord di Celesta Bufano che rievoca la sensuale tabaccaia di Fellini come affermazione di ricordi di infanzia; Mina D’Elia con Bandiere Rosse/Briciole di pane si appropria di un vecchio frangizolle per raccontare le storie delle tabacchine rivoluzionarie; la giovane Grazia Riccardo utilizza materiale rinvenuto nel luogo per plasmare “8”; Adalgisa Romano entra in dialogo diretto con un ex tabacchina nel racconto-testimonianza “Mi chiamo Tecla”; l’assenza e ricordo dialogano nel video “18 marzo” di Alessia Rollo; Ezia Mitolo si appropria delle pareti della manifattura con il suggestivo “Ad ognuno i suoi occhi” ribaltando le modalità della visione mentre Francesca dell’Anna con la serie fotografica “ Vèstiti di ricordi” affida alla luce dei luoghi la forza della narrazione.
Inaugurazione con la gentile presenza di Raffaele Casarano
OFF GALLERY PROJECT - by ART and ARS Gallery
Un progetto più che una mostra perché le artiste si sono relazionate con lo spazio dell’ex tabacchificio, in disuso e abbandono da anni, e il suo deposito di storie, oggetti, memorie che sono state accolte, ascoltate, smontate e rielaborate come tracce di vita che di volta in volta hanno assunto nuova fisionomia e valenza, con l’intento di risvegliare dal torpore le storie delle tabacchine, storie di donne, che in quel luogo hanno sudato, lavorato, sorriso, cantato, pianto. Un percorso progettuale, dunque, che è andato a definirsi lentamente come esperienza partecipata e in continua evoluzione perché in rapporto con l’architettura del luogo e con le storie umane che esso ha ospitato. Apre il percorso espositivo Tempo Sospeso di Marta Vezzoli, una grande installazione in ferro e garza in cui la sospensione diventa ricordo; echi di luce ed energia in M’arcord di Celesta Bufano che rievoca la sensuale tabaccaia di Fellini come affermazione di ricordi di infanzia; Mina D’Elia con Bandiere Rosse/Briciole di pane si appropria di un vecchio frangizolle per raccontare le storie delle tabacchine rivoluzionarie; la giovane Grazia Riccardo utilizza materiale rinvenuto nel luogo per plasmare “8”; Adalgisa Romano entra in dialogo diretto con un ex tabacchina nel racconto-testimonianza “Mi chiamo Tecla”; l’assenza e ricordo dialogano nel video “18 marzo” di Alessia Rollo; Ezia Mitolo si appropria delle pareti della manifattura con il suggestivo “Ad ognuno i suoi occhi” ribaltando le modalità della visione mentre Francesca dell’Anna con la serie fotografica “ Vèstiti di ricordi” affida alla luce dei luoghi la forza della narrazione.
Inaugurazione con la gentile presenza di Raffaele Casarano
Segnala:
Amalia di Lanno