lunedì 3 giugno 2013

CONNESSIONI LIQUIDE






7/8/9 giugno 2013
MONDRIANSUITE contemporaryartspace
Via dei Piceni, 41/43 - Roma
pittura_scultura_fotografia_video_perfomance
un evento a cura di Klaus Mondrian e Raffaele Soligo

Marta ALESSIO
Stefano BOLCATO
Luciano FABALE
Francesca FINI
Micaela LATTANZIO
Dunia MAURO
Veronica MONTANINO
Chris NIX
Luciano PERROTTA
Cristiano PETRUCCI
Fabio PISTILLO
Maria Manuela POCHETTI
Valerio RICCI
Gloria SECHI

CONNESSIONI LIQUIDE di Raffaele Soligo

E' semplice ricondurre le opere che vengono scelte per una mostra ad una selezione dovuta ad una tematica ben precisa, questo concetto di scelta è a mio avviso piuttosto consunto per chi propone il contemporaneo, e necessita di una relazione solida tra arte e società. Ma noi viviamo, anzi, sopravviviamo in un periodo che è comunemente percepito come profondamente instabile. Per usare le ormai abusate parole di Bauman, viviamo in una modernità liquida, cioè senza appigli e sicurezze definite e riconoscibili. Quindi quando ci siamo posti il problema riguardo la tematica principale di una mostra non istituzionale (direi per alcuni versi border line), che non necessariamente deve essere inquadrata tra i rigidi paletti accademici, abbiamo pensato ad una estrema libertà di espressione e di scelta e di proporre una esposizione quanto mai variegata e non omologata.
Intendiamo con questo offrire allo spettatore la massima libertà, in questo contesto diventa fondamentale l'interazione soggettiva che si instaura tra chi guarda e chi si fa guardare, oggi per capire come siamo e come dovremmo essere è necessario indagare sulle connessioni che si instaurano tra persona e opera.
Certo, questo comporta la maggiore diversità possibile di proposte, di stili, materiali, colori, immagini, concetti. Del resto, pensandoci bene è l'unica soluzione che mi viene in mente per rappresentare questo periodo acefalo che stiamo vivendo, chi organizza una mostra non pretende di indicare una strada, ma di far vedere quali strade sono possibili, quello di indicare è il compito ingrato ed arduo che spetterebbe agli artisti .
Ma oggi l'arte tende a seguire la realtà e come essa quindi diventata sfuggente, leggera, modulare, estremamente movibile e volubile, Il gioco, l’applicazione, l’associazione, l’interconnessione e la virtualità sono i paradigmi dello stile di vita del contemporaneo, dove è più importante la velocità dell'effimero piuttosto che la capacità di sostare a lungo in un determinato luogo, dove fermarsi a guardare il colore del cielo.
Risulta così evidente che il caos viene rappresentato dal caos, in una totale assenza di avanguardie e quindi di retroguardie. Se le avanguardie erano in antitesi con il movimento che le precedeva, gli artisti di avanguardia erano temuti, il loro pensiero era tagliente, le loro pennellate devastanti come una pallata del maxi cannone che un tempo sgretolò il muro di cinta di Costantinopoli....
Ma oggi dove è quella palla da 300 kg di ferro? Dove è il maxi cannone? Comunque non è un problema, perchè manca anche il muro di cinta da colpire! Manca l'avanguardia, perchè manca il nemico a cui tirare. Quindi non ci resta altro che trovare chi ci indichi in che direzione sparare... noi dal nostro punto di vista formiamo gli strumenti, diamo la possibilità di esprimersi, chi legge deve recepire, bisogna mettersi in connessione.
Credo che chi riesce a guardare il blu del cielo è quel genere di artista che invece di inseguire si fa seguire, propone e non assorbe e colui il quale sceglie entra in gioco, con la certezza di fare un lavoro propositivo di valore e con la coscienza di sapere quello che cerca .
Tutti gli artisti che partecipano a “Connessioni liquide” sono quindi frutto di scelte ponderate, a volte rischiose, ma come ho detto prima, motivate, sincere, attuali, solide, perciò non mi resta che dirvi di apprezzare e capire, e di fermarvi ogni tanto a guardare il blu del cielo al tramonto, così facendo non so se riusciremo a cambiare in meglio, ma sono sicuro che penseremo un po' di più, e questo non fa di certo male.

Raffaele Soligo

CONNESSIONI LIQUIDE
Nella contemporanea società liquida l’arte è diventata sfuggente, leggera, modulare, estremamente movibile. Il gioco, l’applicazione, l’associazione, l’interconnessione sono i paradigmi dello stile di vita della modernità liquida dove è più importante la velocità di movimento che la capacità di sostare a lungo in un determinato luogo. La capacità di modulare il proprio lavoro e distribuirlo in molti luoghi e in breve tempo ricomporlo in un unico luogo assurge a nuovo valore, così come rappresentare la realtà con il gioco e con gli elementi costitutivi le nuove realtà virtuali. Il gioco e il bitmap atomo dell “virtual game”, sono connettibili e trovano il proprio naturale spazio nelle applicazioni che aiutano a sopravvivere in un mondo ormai liquidamente individualista. Alla decontestualizzazione di tali elementi, di cui l’attuale modernità è intrisa/assuefatta ci pensa l’artista/designer, focalizzando la propria attenzione su un mondo ormai proiettato verso uno stile di vita dove conta più la capacità di interazione che quella di costruzione.

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Amalia di Lanno