Dal
2 al 14 marzo 2013 la Galleria “Arianna Sartori”
di Mantova in via Ippolito Nievo 10, ospita una nuova mostra personale
dell’artista Valter Davanzo intitolata “Help I’m happy”.
L’artista
di Treviso torna per la quinta volta nella galleria mantovana: vi ha esposto
nel maggio 2006, nel maggio 2007, nel gennaio 2009 e nel gennaio 2010.
Ha
conquistato sempre più ampi successi e consensi in Italia e all’estero, in
Spagna (Madrid), Germania (Berlino), Slovenia (Ljubjana) e Olanda (Maastricht).
WALTER
DAVANZO
La
vita è ricerca. Cercare la parola giusta, il colore che dona, la nota che non
stona, la forma che imprigiona. Se poi chi cerca è un artista, tutta la ricerca
assume un significato diverso, come se alla fine non ci fosse un traguardo ma
un consapevole punto di partenza. Alcuni di noi credono che aver trovato la
strada sia una cosa buona; gli artisti che hanno trovato la strada hanno appena
iniziato a prendere coscienza del loro ruolo nella vita. Manca loro ancora
tutto il percorso da fare. Solo pochi di loro hanno raggiunto la meta, alcune
mete o addirittura molte mete. Sanno che la strada è una ma che il risultato da
ottenere è molteplice.
Walter
Davanzo ha percorso molta strada. Negli anni i suoi lavori si sono definiti
sempre di più individuando uno stile personalissimo, indistinguibile. Uno stile
dove sia la composizione nel suo insieme che un piccolo dettaglio possono
ricondurre agilmente al riconoscimento della sua mano. Le pitture di grandi
dimensioni che fanno parte di quei brani artistici come la stazione di Berlino
oppure la Gente, i lavori eseguiti su carte geografiche, carte usate, spartiti
musicali hanno un fil rouge che tiene tutto sotto una grande luce uniforme. La
sua infanzia, i suoi genitori, la classe e gli amici, ritratti d'istinto,
poeticamente interpretati a partire da una fotografia della quale rimane solo
ciò che di interessante ed emotivamente significativo vi si trovava. Pulisce il
quadro dai dettagli che la fotografia inesorabilmente restituisce, svuota i
particolari realistici dalla loro pesante referenzialità e ci lascia davanti ad
un ricordo. Così come quando si pensa ad un volto, conosciuto e amato in un
passato più o meno remoto, così i dipinti di Davanzo si dimostrano fedeli
all'emozione, infedeli al dettaglio realistico. Ogni sfondo perde importanza
dal suo vero contesto e ne può acquisire una nuova, può appunto diventare
melodia, può simulare un viaggio che vede nella mappa i suoi possibili snodi e
le sue possibili fughe. I suoi lavori partono dall'idea che la mano è molto più
vicina al cuore che alla mente: una donna nuda, disegnata con un solo tratto
continuo, sicuro, chiuso ma talmente perfetto nella sinuosità delle curve che
potrebbe ingannare l'osservatore scambiandosi per ombra di un corpo reale.
Un'ombra però lieve, fatta di frasi, di parole sussurrate che diventano i
titoli dei suoi lavori, brevi poesie, quasi degli haiku che dentro a ogni
singolo lavoro amplificano l'effetto estetico nel versante linguistico.
Davanzo
ha una strada precisa da percorrere ma nelle sue opere sentiamo la
consapevolezza dei mezzi e la conoscenza delle strategie per percorrerla. Una
strada che lascia da parte il superfluo, non sente brusio, scioglie i nodi
dell'interpretazione con parole semplici ma, soprattutto, eleva il ricordo di
un momento a protagonista indiscusso di una produzione artistica, di una vita e
di una meta.
Chiara Casarin
Walter Davanzo nasce a Treviso il 1° marzo 1952. Si è
dedicato fin dagli anni giovanili alla pittura iniziando l'attività espositiva
nel 1970 nella propria città. Vive a Treviso. Dopo la maturità tecnica
industriale, si iscrive al D.A.M.S. di Bologna, dopo due anni si dedica
prevalentemente alla pittura e fotografia, le vere passioni dei suoi anni
giovanili. Si interessa soprattutto all'espressionismo tedesco, sia di pittura
che di cinema. Diversi viaggi lo portano a visitare famose gallerie di capitali
Europee, in Francia soprattutto in Bretagna e in Normandia, altri viaggi studio
lo portano in Africa nell'area mediterranea soprattutto il Marocco rinforzando
così il suo interesse per i segni primitivi, per il grafismo infantile.
All'inizio numerose sono le mostre personali fotografiche in varie città
italiane, poi solamente mostre di pittura. Dopo una prima fase astratto
informale, indirizza la sua pittura con forti componenti gestuali ad una
figuratività libera e ingenua fatta
d'immagini oniriche e grottesche tra sogno e realtà con riferimenti
all'infanzia dando vita a delle figure di impianto fauve-espressionista. La sua
è una continua ricerca di segni dell'uomo nella natura e della sua esistenza
che attraverso l'opera pittorica riproduce fedelmente. Figure con colori molto furti, grafismi
infantili, gioia del vivere dell'uomo ma anche la tragedia nel divenire. Le
tematiche sono a cicli: gambe, cani, aerei, paesaggi urbani, vasche, ritratti, segni e colori
violenti prevalentemente rossi, verde acido e arancio, indaco. Il voler
recuperare tutti quei grafismi che ci ricordano l'infanzia perduta e ritrovata.
Ricordiamo la personale nel 2008 a Madrid all'Istituto Italiano di Cultura in
occasione della NOCHE EN BLANCO. Collabora anche come Art Director all'Asolo
film Festival. Le sue opere si trovano nei musei e collezioni private, la
documentazione dell'attività artistica presso l'ASAC della Biennale di Venezia
e presso Ludwing forum für internationale Kunst Bibliothek- Aachen.
Galleria "Arianna Sartori"
Mantova - Via Ippolito Nievo 10 - tel.
0376.324260
Walter Davanzo. Help I’m happy.
Date: dal 2 al 14 marzo 2013
Inaugurazione:
Sabato 2 marzo, ore 17.30
Orario
di apertura: 10.00-12.30 / 16.00-19.30.
Chiuso festivi
Ricevo e pubblico
Massimo Nardi