A dialectic interplay
between two great authors who share a similar artistic sensibility. In
the gallery, Mark Steinmetz’ “Summertime” meets Guido Guidi’s “cold
season” , just as shades of black and white meet color, and the wall
becomes the place for a dialogue between the two authors as each unrolls
his own narrative scroll.
Guido Guidi exhibits January 2012, a selection of images shot around his home as sequences realized within a short period of time—a sort of visual diary in which the extraordinary simplicity of chance invites us to look carefully in search of the revealing, meaningful detail. A sign, the light, or even the mute sound of the winter landscape. In order to see one needs a pure and conscious eye and if a photograph is to be the perfect result of such a process, one also needs a sequence of images that inform a tale. The author reveals his own private world in which a portrait or a frozen tuft of grass become tiles in the same mosaic—important in itself and yet fundamental in defining the whole.
Mark Steinmetz exhibits a selection of images from Summertime, another editorial success and appendix of his American trilogy that has contributed so fully to his international fame. Summertime is a collection of images of teenagers taken between 1984 and 1991 in the US. Steinmetz photographs these images in different moments without a defined agenda, but instead captures the fascination of a certain atmosphere he encounters around his home or when he is away on a journey. In Steinmetz’ photographs we very clearly can feel the delicate, direct eye of the author that is filled with irony and affection. At the same time, the images seem to be suspended in a timeless dimension, much as a child experiences summertime.
opening on February 14 at 7pm - on exhibit until March 30, 2013
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Un incontro tra due grandi autori accomunati dalla stessa sensibilità si svolge seguendo un gioco dialettico di contrappunto. L’estate di Mark Steinmetz incontra la stagione fredda di Guido Guidi, così come il colore incontra il bianco e nero e due spiccate personalità si trovano a dialogare, seguendo ciascuno la propria narrazione.
Guido Guidi espone Gennaio 2012, una selezione di immagini scattate letteralmente dietro casa, sequenze realizzate in un arco limitato di tempo, una sorta di diario in cui è la straordinaria ordinarietà del caso che suggerisce uno sguardo attento e allerta i sensi, in cerca del dettaglio rivelatore. Un segno, una luce o il suono muto di un paesaggio invernale…
Osservare e ascoltare con convinzione e consapevole purezza sono condizioni necessarie, e se una fotografia é il risultato perfetto di tale processo, più fotografie formano un racconto. L’autore ci propone la sua sfera intima, in cui un ritratto o un intrico d’erba gelata sono tasselli dello stesso mosaico, funzionali a se stessi e indispensabili per definire il tutto.
Mark Steinmetz espone una selezione da Summertime, ennesimo successo editoriale e appendice della trilogia americana che ha portato l’autore alla notorietà internazionale. Summertime è una raccolta di immagini di adolescenti scattate tra il 1984 e il 1991. L’autore li fotografa in diversi momenti, senza seguire una precisa agenda, ma raccogliendo suggestioni che incontra vicino casa o in occasione dei suoi spostamenti. Le fotografie di Steinmetz raccontano l’America in maniera diretta, aderente al proprio sguardo ricco di affetto e ironia, restando al contempo sospese in un mondo fuori dal tempo, proprio come senza tempo è l’estate di un ragazzino.
inaugurazione 14 febbraio alle ore 19 - in mostra fino al 30 marzo 2013
Guido Guidi exhibits January 2012, a selection of images shot around his home as sequences realized within a short period of time—a sort of visual diary in which the extraordinary simplicity of chance invites us to look carefully in search of the revealing, meaningful detail. A sign, the light, or even the mute sound of the winter landscape. In order to see one needs a pure and conscious eye and if a photograph is to be the perfect result of such a process, one also needs a sequence of images that inform a tale. The author reveals his own private world in which a portrait or a frozen tuft of grass become tiles in the same mosaic—important in itself and yet fundamental in defining the whole.
Mark Steinmetz exhibits a selection of images from Summertime, another editorial success and appendix of his American trilogy that has contributed so fully to his international fame. Summertime is a collection of images of teenagers taken between 1984 and 1991 in the US. Steinmetz photographs these images in different moments without a defined agenda, but instead captures the fascination of a certain atmosphere he encounters around his home or when he is away on a journey. In Steinmetz’ photographs we very clearly can feel the delicate, direct eye of the author that is filled with irony and affection. At the same time, the images seem to be suspended in a timeless dimension, much as a child experiences summertime.
opening on February 14 at 7pm - on exhibit until March 30, 2013
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Un incontro tra due grandi autori accomunati dalla stessa sensibilità si svolge seguendo un gioco dialettico di contrappunto. L’estate di Mark Steinmetz incontra la stagione fredda di Guido Guidi, così come il colore incontra il bianco e nero e due spiccate personalità si trovano a dialogare, seguendo ciascuno la propria narrazione.
Guido Guidi espone Gennaio 2012, una selezione di immagini scattate letteralmente dietro casa, sequenze realizzate in un arco limitato di tempo, una sorta di diario in cui è la straordinaria ordinarietà del caso che suggerisce uno sguardo attento e allerta i sensi, in cerca del dettaglio rivelatore. Un segno, una luce o il suono muto di un paesaggio invernale…
Osservare e ascoltare con convinzione e consapevole purezza sono condizioni necessarie, e se una fotografia é il risultato perfetto di tale processo, più fotografie formano un racconto. L’autore ci propone la sua sfera intima, in cui un ritratto o un intrico d’erba gelata sono tasselli dello stesso mosaico, funzionali a se stessi e indispensabili per definire il tutto.
Mark Steinmetz espone una selezione da Summertime, ennesimo successo editoriale e appendice della trilogia americana che ha portato l’autore alla notorietà internazionale. Summertime è una raccolta di immagini di adolescenti scattate tra il 1984 e il 1991. L’autore li fotografa in diversi momenti, senza seguire una precisa agenda, ma raccogliendo suggestioni che incontra vicino casa o in occasione dei suoi spostamenti. Le fotografie di Steinmetz raccontano l’America in maniera diretta, aderente al proprio sguardo ricco di affetto e ironia, restando al contempo sospese in un mondo fuori dal tempo, proprio come senza tempo è l’estate di un ragazzino.
inaugurazione 14 febbraio alle ore 19 - in mostra fino al 30 marzo 2013
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Amalia Di Lanno