Un dialogo fra generazioni sotto il segno dell’arte contemporanea chiude l’operoso 2012 della Fondazione CariChieti, presieduta dal Presidente, Prof. Francesco Sanvitale. A partire dal 30 novembre e fino al 20 gennaio 2013 il S.E.T., lo Spazio Esposizioni Temporanee di Palazzo de’ Mayo a Chieti, ospiterà la mostra intitolata “Vasco Bendini/Matteo Montani. Così lontani, così vicini”,
con il dialogo fra due artisti anagraficamente lontani ma vicini per
una comune visione originaria, cosmogonica, sorgiva. La mostra, ideata e
curata da Gabriele Simongini, presenterà complessivamente 31 opere dei due artisti, separati da cinque decenni:
proprio nel 2012 Vasco Bendini (classe 1922), riconosciuto dalla
critica come uno dei padri dell’informale italiano, ha festeggiato
novant’anni, mentre Matteo Montani (classe 1972), artista di spicco fra
gli emergenti italiani, ne ha compiuti quaranta.
L’esposizione ospiterà un’opera storica di Bendini del 1951, due suoi
strepitosi oli su alluminio del 1980 ed una serrata scelta di opere
degli anni duemila. Montani presenterà tutte opere degli ultimi sette
anni (fra cui la spettacolare “Soglia”, dalla base di sei metri) oltre
ad un’inedita e coinvolgente “Iridescent room”. E sarà interessante
mettere a confronto i dipinti realizzati negli stessi anni da due
artisti così lontani anagraficamente ma spesso, pur nelle reciproche
differenze, sintonizzati su lunghezze d’onda simili. Come scrive
Gabriele Simongini, le opere di Bendini e Montani sono animate da “un
soffio vitale che forse è anche pneuma, respiro, aria. E che ci appare
come una sorta di principio originario inveratosi in immagini sorgive.
Le loro opere, nel complesso, sono forse sismografi, elettrocardiogrammi
dell’universo, della natura naturans che racchiude ed innerva anche la
loro interiorità. Bendini e Montani, in qualche modo, sono forze della
natura ma simili ad un tramonto, all’alba, ad una natura generatrice più
che a quella matrigna e distruttiva”.
Sono vicini, Bendini e Montani, anche sotto il segno di un
nome storico per l’arte italiana del ‘900, quello dei Sargentini e della
galleria L’Attico: se Bendini è stato legato da un lungo
sodalizio a Bruno Sargentini, Montani deve molto agli impulsi e agli
stimoli ricevuti da Fabio Sargentini, a partire dalla sua personale
tenutasi a L’Attico nel 2007. E andando a ritroso nel tempo, esattamente
cinque decenni prima, il 25 novembre 1957, Vasco Bendini partecipava
alla collettiva che inaugurava a Piazza di Spagna proprio L’Attico di
Bruno e del giovanissimo Fabio Sargentini. Insomma, ancora cinquant’anni
di vicinanza-lontananza (1957-2007).
Un malinteso senso della novità ad ogni costo domina tuttora molte
delle ricerche sostenute dal sistema dell’arte internazionale, fino al
punto di disprezzare e seppellire nell’oblio un patrimonio plurisecolare
di esperienze che si è trasmesso di generazione in generazione. Proprio
per questo è fondamentale sostenere e rafforzare un dialogo fra
generazioni anche lontane che spesso si realizza nel modo più
convincente attraverso l’arte, come questa mostra intende ribadire.
Il catalogo, edito da Allemandi e curato da Gabriele Simongini, può
vantare la presenza di contributi degli stessi artisti, del curatore e
del grande gallerista Fabio Sargentini, oltre alle riproduzione delle
opere esposte, alle immagini dell’allestimento e alle biografie di
Bendini e Montani.
Vasco Bendini
Nato nel 1922, il bolognese Vasco Bendini, dopo aver studiato con
Giorgio Morandi e Virgilio Guidi, si impone sulla scena artistica degli
anni cinquanta come uno dei maggiori e più originali interpreti del
clima Informale. Di grande importanza è stato l’incontro, ancora negli
anni cinquanta, con il critico Francesco Arcangeli, col quale
intrattiene un lungo sodalizio che attraversa la carriera di entrambi.
Innumerevoli le sue mostre personali e le partecipazioni alle maggiori
esposizioni nazionali ed internazionali.
Matteo Montani
Classe 1972, diploma all’Accademia di Belle Arti di Roma, inizia la
sua carriera artistica alla fine degli anni Novanta. L’incontro con
Fabio Sargentini nel 2005, sancito dalla personale tenuta a L’Attico nel
2007, è un momento fondamentale per il percorso artistico di Montani.
Di grande rilievo, nel 2011, la personale “Seelenlandschaft: due regimi
dello sguardo” al Museum Am Dom di Wuerzbug, in Germania.
Orario:
martedì – venerdì 10,00 – 13,00
sabato – domenica 10,00 – 13,00 / 16,00 – 20,00
Chiuso tutti i lunedì; 25 dicembre; 1 gennaio
Visite guidate su appuntamento
martedì – venerdì 10,00 – 13,00
sabato – domenica 10,00 – 13,00 / 16,00 – 20,00
Chiuso tutti i lunedì; 25 dicembre; 1 gennaio
Visite guidate su appuntamento
Ingresso gratuito
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Fonte: www.tafter.it
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Amalia Di Lanno