giovedì 15 novembre 2012

FORZA E FORMA incontro-lettura con Claudio Morganti



mercoledì 21 novembre 2012 | ore 21
Ex Asilo Filangieri / La Balena
FORZA E FORMA
incontro-lettura con Claudio Morganti,
e con Patrizio Esposito e Maurizio Zanardi

Una discussione-confronto intorno ai concetti di forza e forma, produzione e processo, processo e prodotto.
L’attore e regista Claudio Morganti, impegnato in questi giorni all’Ex Asilo Filangieri con il laboratorio teatrale Gli Ascolti, racconterà di “praxis”, di fallimento, di ostinato ed eroico coinvolgimento di artista e convenuti, attraverso la lettura di alcune scene del Woyzeck.

http://labalena.wordpress.com/2012/11/13/mercoledi-2111-forza-e-forma-incontro-con-claudio-morganti-patrizio-esposito-e-maurizio-zanardi/

A proposito di POESIS E PRAXIS
Secondo Aristotele, l’agire dell’uomo in quanto uomo deve essere considerato da due prospettive differenti: la prospettiva produttiva (poiesis) e la prospettiva pratica (praxis). Infatti, afferma: «Chiunque produce qualcosa la produce per un fine, e la produzione non è fine a se stessa (ma è relativa ad un oggetto, cioè è produzione di qualcosa), mentre, al contrario, l’azione morale è fine in se stessa, giacchè l’agire moralmente buono è un fine, e il desiderio è desiderio di questo fine».
L’agire tecnico (poiesis), o produttivo, è quello proprio dell’artigiano: esso è guidato dall’idea (eidos) o modello dell’oggetto da produrre e trova la sua perfezione nell’abilità (techne) operativa posseduta. L’azione in questo contesto è solo il mezzo necessario al raggiungimento del fine, ma non è il fine stesso; in questo caso infatti il fine è il prodotto, diverso dall’azione, il quale prodotto comincia ad esistere solo al termine dell’azione.
L’agire pratico (praxis) ha, invece, il fine immanente all’azione, è, cioè, rappresentato dall’azione stessa che viene compiuta.
In una società modellata sulla poiesis, l’agire è finalizzato al raggiungimento di risultati nel mondo, e, dunque, i soggetti sociali vengono ridotti ad oggetti di applicazione della manipolazione. Al contrario, in una società modellata sulla praxis, centrale non è la modificazione di stati di cose, ma l’orientamento dell’agire: il soggetto agente non è posto davanti ad un mondo di oggetti, ma al proprio agire, di cui è responsabile.

NON INDIVIDUARE FORME MA CATTURARE FORZE
Ogni volta che mi sono trovato di fronte a lavori che intendevano di mostrarmi una forma individuata (poiesis), non ho mai potuto gioire della forza del teatro e se qualche volta è accaduto è stato grazie agli attori, probabilmente proprio nel momento in cui stavano disattendendo il compito formale che gli era stato assegnato.
Mi trovo fondamentalmente d’accordo con Bacon quando dice che non è questione di individuare forme quanto di catturare forze.
Ed è nel processo di indagine (praxis) che si possono maggiormente catturare forze, è quando un attore cerca sul campo che rischia sia la cattura che la caduta.
La caduta, il fallimento (nel senso Beckettiano del termine) sono dietro l’angolo e lì devono essere .
Ciò nonostante sarebbe un delitto non condividere la ricerca con un pubblico.
Come dice Berio il linguaggio non lo fanno gli individui ma le collettività. Schoenberg non ha inventato un linguaggio ma una prassi (compositiva).
Ecco perché l’innovazione non può passare attraverso il linguaggio né attraverso la forma, ma deve necessariamente coinvolgere la praxis.
E’ una nuova idea di prassi che eventualmente dà luogo a nuove forme.
NON individuare forme ma catturare forze.
Dunque individuare prassi che permettano di catturare forze. Ma in teatro la cattura di forze ha senso ed è possibile solo in presenza di un pubblico. Ecco perché è indispensabile avere un pubblico durante lo svolgersi del processo creativo.
Claudio Morganti


l’ingresso è libero, la sottoscrizione gradita
All’Ex Asilo Filangieri i concerti, gli spettacoli, le proiezioni, gli incontri sono ad ingresso libero. E’ gradito un contributo a piacere che serve ad abbattere delle spese minime e a dotare gli spazi dell’Ex Asilo Filangieri dei mezzi di produzione necessari ai lavoratori dello spettacolo e dell’immateriale per produrre arte e cultura.
L’Ex Asilo Filangieri si trova in vico Giuseppe Maffei 4 (via San Gregorio Armeno) Napoli 
 Segnala:
Amalia Di Lanno