Luce, materia, potere
Ritratti dei Romanov all’Hermitage
Ritratti dei Romanov all’Hermitage
Mercoledì
28 novembre alle ore 18 presso “la Corte, fotografia e ricerca”,
nell’antica cappella del castello Svevo di Bari, si inaugura la mostra
di Alessandro Cirillo “Luce, materia, potere, ritratti dei Romanov all’Hermitage”.
Si tratta di una ricerca inedita nata dagli intensi rapporti che l’autore ha sviluppato con la città di San Pietroburgo.
Si tratta di una ventina di fotografie di formato medio-grande che potrebbero sembrare campionature di un genere fotografico ben definito, quello della riproduzione di opere d’arte, e basti pensare all’importanza che questa attività ha avuto per il patrimonio artistico italiano attraverso la grande tradizione della industria Alinari.
Il titolo stesso della mostra, però, ci fornisce un’altra chiave di lettura più complessa e certamente non puramente illustrativa.
Tra luce e potere, dall’Egitto dei Faraoni alla reggia di Versailles, c’è sempre stato un rapporto fortemente simbolico, rassicurante e minaccioso nello stesso tempo. Nel caso delle foto di Alessandro, le immagini che rappresentano vari esponenti della famiglia reale dei Romanov, ritratti accademici e celebrativi, ospitati in una sala dell’Hermitage, sono colpiti da una luce che al contrario genera oscurità e tonalità cupe, quasi bruciando alcune aree dei grandi quadri e immergendo la superficie restante in una oscurità densa e materica che diventa anche quella di un tragico destino storico.
Sotto l’effetto della famosa luce bianca della città la materia pittorica si sgretola, si frammenta, la rappresentazione dei volti e degli abiti diventa non sempre percepibile. Opere che dovevano rendere immutabile nel tempo il potere dei Romanov mostrano in modo evidente la matericità nuda del semplice supporto, quasi come in una moderna opera di stile materico, da Burri a Fautrier, da Dubuffet a Tapies.
La mostra è curata da Carlo Garzia che firma anche la presentazione in catalogo.
Sarà visitabile sino al giorno 23 dicembre negli orari di apertura del castello Svevo , dalle 9,30 alle 19, chiusura settimanale il mercoledì.
Si tratta di una ricerca inedita nata dagli intensi rapporti che l’autore ha sviluppato con la città di San Pietroburgo.
Si tratta di una ventina di fotografie di formato medio-grande che potrebbero sembrare campionature di un genere fotografico ben definito, quello della riproduzione di opere d’arte, e basti pensare all’importanza che questa attività ha avuto per il patrimonio artistico italiano attraverso la grande tradizione della industria Alinari.
Il titolo stesso della mostra, però, ci fornisce un’altra chiave di lettura più complessa e certamente non puramente illustrativa.
Tra luce e potere, dall’Egitto dei Faraoni alla reggia di Versailles, c’è sempre stato un rapporto fortemente simbolico, rassicurante e minaccioso nello stesso tempo. Nel caso delle foto di Alessandro, le immagini che rappresentano vari esponenti della famiglia reale dei Romanov, ritratti accademici e celebrativi, ospitati in una sala dell’Hermitage, sono colpiti da una luce che al contrario genera oscurità e tonalità cupe, quasi bruciando alcune aree dei grandi quadri e immergendo la superficie restante in una oscurità densa e materica che diventa anche quella di un tragico destino storico.
Sotto l’effetto della famosa luce bianca della città la materia pittorica si sgretola, si frammenta, la rappresentazione dei volti e degli abiti diventa non sempre percepibile. Opere che dovevano rendere immutabile nel tempo il potere dei Romanov mostrano in modo evidente la matericità nuda del semplice supporto, quasi come in una moderna opera di stile materico, da Burri a Fautrier, da Dubuffet a Tapies.
La mostra è curata da Carlo Garzia che firma anche la presentazione in catalogo.
Sarà visitabile sino al giorno 23 dicembre negli orari di apertura del castello Svevo , dalle 9,30 alle 19, chiusura settimanale il mercoledì.
Segnala:
Amalia Di Lanno