Piero Gilardi, All'indomani della Burrasca cm. 150x150x20
Alighiero Boetti, Sentieri di pensieri, arazzo, 41x39,5cm
A partire da sabato 8 dicembre 2012, il MACA
(Museo Arte Contemporanea Acri)
ospiterà una mostra incentrata su cinque figure centrali nell’evoluzione
artistica della città di Torino e dell’intero panorama italiano della seconda
metà del secolo scorso. In un periodo, quale furono gli anni Sessanta, segnato
da grandi cambiamenti nel costume e nella società, e da frenetiche
sperimentazioni in ambito artistico, il capoluogo piemontese si pose in una
posizione di avanguardia, accogliendo a braccia aperte le novità che giungevano
d’oltreoceano. Alighiero Boetti, Piero Gilardi, Aldo Mondino, Ugo Nespolo
e Michelangelo Pistoletto furono tra
i più importanti interpreti di quest’urgenza di novità linguistica e formale.
Troppo frettolosamente racchiusi dalla critica entro i confini dell’Arte Povera
– a cui tutti, con più o meno intensità, parteciparono –, questi cinque artisti
si sono espressi attraverso modalità che spesso avevano poco a che spartire con
il movimento nato alla fine degli anni Sessanta. L’intento di questa mostra –
realizzata in collaborazione con le associazioni De Arte e Oesum Led Icima –
che mette in scena una teoria del suo curatore, il noto critico e storico
dell’arte Francesco Poli, è quello
di evidenziare quanto questi artisti, nel loro operare, fossero sovente più
affini al mondo della Pop Art, che
non a quello del poverismo.
«Le immagini variopinte delle varie lettere incasellate
degli Arazzi di Boetti – scrive Poli – riconducono all’artista anche persone che
ignorano qualsiasi altra opera della sua vastissima ed eclettica produzione.
Il Gilardi dei
Tappeti natura è certamente un
artista Pop. Egli è fedelissimo all’aura e canonico precetto del Pop italiano
consistente nel riportare le cose tali e quali, con puntuale ricalco, contando
sull’inevitabile effetto di estraniamento consistente nel ricostruirle con
materiali artificiali e con colori violenti. Mondino è uno degli artisti italiani più eclettici, il cui percorso
artistico si muove dalla Pop Art al linguaggio poverista degli esordi, alle
molteplici sperimentazioni di tecniche e materiali. Nespolo – prosegue il curatore – ha una radice Pop che ha mantenuto
immune da aridità concettuali. Per Pistoletto,
infine, l’arte crea immagine, anche se non vuole essere rappresentativa. I mezzi
d’informazione e di diffusione producono inesorabilmente la trasformazione
dell’opera in immagine, qualsiasi essa sia».
Giovedì 6 dicembre
2012, alle ore 10.30, la suggestiva
Sala delle Colonne di Palazzo Sanseverino-Falcone, sede del MACA, ospiterà un
incontro tra Fracensco Poli e gli istituti, i licei artistici e le Accademie di
Belle Arti della Calabria, con l’intento di gettare un nuovo sguardo su cinque
artisti che hanno avuto un ruolo rivoluzionario nel panorama artistico torinese
e nazionale, per insegnare ai giovani che non sempre ciò che è codificato nel
libri di storia dell’arte è l’unica verità possibile.
La mostra rientra nell’ambito del programma
MacArtCalabriaProject,
che fa parte della rete di eventi finanzianti dalla Regione Calabria nell’ambito dell’attuazione del Progetto Integrato di Sviluppo Regionale
Arte
Contemporanea in Calabria. Piano
Regionale per L’Arte Contemporanea in Calabria. Linea di intervento 5.2.2.4 del
PO FESR 2007/2013 – Azioni per lo sviluppo dell’Arte Contemporanea in Calabria.
Pop Art a
Torino!?
Luogo: MACA (Museo Arte Contemporanea Acri)
Piazza
Falcone, 1 – 87041, Acri (Cs)
Curatore
della mostra: Francesco Poli
Vernissage: sabato
8 dicembre 2012, ore 17:30
Periodo: dall’8
dicembre 2012 al 10 febbraio 2013
Orario: dal martedì alla domenica, 9-13 e 16-20;
lunedì chiuso
Info: Ufficio
stampa tel. 0119422568
Twitter:
@macaacri
segnala:
Massimo Nardi