Lucio Fontana Concetto spaziale, tecnica mista su tela 72,5x60 cm, 1965-1966, CAMeC coll,Cozzani
27 Giugno - 9 Settembre 2012
CAMeC Centro Arte Moderna e Contemporanea, La
Spezia
20 Ottobre 2012 – 1 aprile 2013
preview per la stampa venerdì 19 ottobre ore 11.30
inaugurazione sabato 20 ottobre ore 18.00
Con l’istituzione del CRA C Centro Regionale
per l’A rte
Contemporanea della Liguria, ufficialmente sancita lo scorso febbraio, l’A ssessorato alla Cultura e al Tu rismo
della Regione Liguria - grazie all’attività di coordinamento svolta dalla
Fondazione regionale per la Cultura e lo Spettacolo e alla collaborazione con i
comuni di Genova, La Spezia e Savona e di Palazzo Ducale-Fondazione per la Cultura di Genova -
ha posto le basi, all’interno di un più complessivo progetto organizzativo dei
musei operanti sul territorio, per una rete di cooperazione tra le principali
istituzioni pubbliche finalizzate alla promozione dell’arte contemporanea.
La prima
importante iniziativa messa in cantiere dal CRA C
è rappresenta dalla mostra In A stratto
A bstraction in Italy 1930-1980 / A rte astratta
in Italia
1930-1980, curata da Matteo Fochessati e
organizzata dal comitato scientifico del Centro regionale per l’A rte
Contemporanea della Liguria, del quale fanno parte, oltre alla Fondazione
regionale per la Cultura e lo Spettacolo, il Museo d’arte contemporanea di
Villa Croce di Genova, il
CA MeC della Spezia e Palazzo Gavotti
di Savona - Fondazione Museo di A rte Contemporanea Milena Milani
in memoria di Carlo Cardazzo.
In A stratto ha
inaugurato il 26 giugno alla Estorick Collection di Londra, prestigiosa sede
museale della capitale inglese interamente dedicata all’arte italiana del ‘900
(www.estorckcollection.com). Unica tappa italiana,
qui al CA MeC della Spezia a partire
dal 20 ottobre.
La mostra, accompagnata da un ricco catalogo, sostenuto per l’edizione
spezzina da Ligurian Ports, intende presentare il peculiare percorso artistico
espresso dalla pittura italiana del Novecento - dagli anni Trenta sino ai primi
anni Ottanta - nell’ambito delle differenti declinazioni del linguaggio
aniconico. L’esposizione si struttura attraverso una selezione di opere provenienti esclusivamente dalle tre principali istituzioni museali liguri
dedicate all’arte contemporanea, che in questi ultimi anni hanno incrementato
il loro patrimonio artistico attraverso l’acquisizione di alcune prestigiose
raccolte private.
Il CAMeC
della Spezia ha acquisito agli inizi del 2000 la collezione di Giorgio
Cozzani, dedicata a un’estesa e capillare documentazione delle diverse tendenze
espressive del XX secolo. Questa raccolta si è integrata, all’interno del
percorso espositivo del museo, con le opere acquistate dal Comune della Spezia
in occasione delle diverse edizioni del Premio del Golfo (1949-1965) che,
inaugurato negli anni Trenta sotto gli auspici del Futurismo, proseguì nel
dopoguerra attraverso una serie di importanti rassegne delle principali
correnti artistiche dell’epoca.
Il Museo d’arte contemporanea di Villa Croce di Genova ospita la collezione di Maria Cernuschi Ghiringhelli che,
costituita da 233 opere (tra dipinti, sculture e lavori su carta), testimonia
un percorso trentennale nella ricerca artistica astratta del ‘900. Maria
Cernuschi, moglie di Virginio (detto Gino) Ghiringhelli, pittore e proprietario
della galleria milanese Il Milione,
diede avvio già a partire dagli anni ’30 alla sua attività collezionistica
dedicata a dipinti, disegni, sculture, grafiche di arte astratta, italiana e
straniera.
Le opere provenienti da Palazzo Gavotti, Fondazione Museo di Arte Contemporanea Milena
Milani in memoria di Carlo Cardazzo di Savona appartengono infine alla cospicua
collezione donata da Milena Milani, scrittrice, giornalista, artista visuale e
esponente di primo piano del movimento spazialista di Lucio Fontana. Compagna
di Carlo Cardazzo, uno dei più importanti galleristi italiani del dopoguerra, la stessa Milani fu
protagonista di alcune rilevanti fasi di ricerca artistica dell’epoca, spesso
strettamente connesse alla vita culturale di Savona e di Albisola.
La mostra si prefigge dunque un duplice obiettivo:
innanzitutto quello di presentare a un audience
internazionale questo importante patrimonio artistico, promuovendone la
conoscenza e la diffusione e valorizzando i potenziali percorsi di integrazione
tra le differenti collezioni. In secondo luogo, proprio grazie alla
significativa presenza all’interno delle singole raccolte di rilevanti nuclei
di arte astratta italiana, è possibile tracciare un percorso coerente e
omogeneo tra le diverse fasi della ricerca aniconica del Novecento.
Attraverso le opere di Bogliardi, Fontana,
Ghiringhelli, Licini, Magnelli, Munari, Radice, Reggiani, Rho e Soldati,
l’esposizione prende avvio dalle esperienze concretiste degli anni Trenta,
sviluppatesi intorno all’attività della Galleria Il Milione e alla complessiva attività promozionale e teorica che,
in stretto contatto con il contesto artistico internazionale, si manifestò in
quegli anni a Milano a favore delle tendenze emergenti.
Quest’area di ricerca trovò ulteriori esiti
espressivi nell’ambito delle esperienze del MAC (Movimento Arte Concreta),
fondato a Milano nell’immediato dopoguerra e la cui attività si diffuse
capillarmente a livello nazionale attraverso la rete dei diversi gruppi locali,
tra i quali quello ligure, di cui sono documentate in mostra le voci più
significative (Allosia, Mesciulam e Oberto).
In contrasto con la lezione stilistica e i
peculiari modelli di riferimento culturale di tale fenomeno, in questi anni
emersero tuttavia in Italia una serie di ricerche pittoriche riconducibili - ad
esempio attraverso le opere di Renato
Birolli, Giuseppe Capogrossi, Emilio Scanavino e Emilio Vedova - alla poetica
dell’Informale e alle sue differenti specificità linguistiche di segno, gesto e
materia. Alcuni tra i protagonisti di questo complesso dibattito artistico -
basti solo citare i nomi di Lucio Fontana e Piero Manzoni - aprirono quindi la strada,
a fianco di artisti come Enrico Castellani e Antonio Bonalumi, alle tensioni
espressive dell’arte concettuale e a inediti approcci estetici nei confronti
della ricerca pittorica.
Se le emergenti tendenze neoconcretiste e
gestaltiche diedero vita a esperienze di indirizzo ottico-percettivo, come
quelle rappresentate in mostra da Gianni Colombo, Dadamaino e Franco Grignani,
la specifica azione analitica e il grado zero espressi dalla pittura di Fontana
e Manzoni rappresentarono, a partire dai primi anni Settanta, un apporto
fondamentale per le successive sperimentazioni linguistiche nell’ambito
dell’area di ricerca della Pittura Analitica.
La mostra ordinata attraverso sei sezioni tematiche e cronologiche (A strazione storica; Il MA C e le ricerche concretiste; Informale; Verso il concettuale; Ricerche
ottico-percettive; Pittura A nalitica-Nuova Pittura)
presenta una selezione di opere dei seguenti artisti:
Carla Accardi, Giuseppe
Allosia, Renato Birolli, Oreste
Bogliardi, Agostino Bonalumi, Pier Giulio Bonifacio, Rocco Borella,
Antonio Calderara, Giuseppe Capogrossi, Margherita Carena, Enrico Castellani,
Alfredo Chighine, Gianni Colombo, Roberto Crippa ,
Dadamaino, Piero Dorazio, Gianfranco Fasce , Lucio
Fontana, Marco
Gastini, Gino Ghiringhelli, Franco Grignani, Osvaldo Licini, Alberto Magnelli, Piero Manzoni,Galliano Mazzon, Giuliano Menegon ,
Plinio Mesciulam, Elisa Montessori, Ennio Morlotti, Bruno Munari, Gualtiero
Nativi, Mario Nigro, Martino Oberto , Claudio
Olivieri, Achille Perilli, Enrico Prampolini, Mario Radice , Mauro Reggiani, Regina, Manlio
Rho, Piero Ruggieri, Emilio
Scanavino, Paolo Scheggi, Turi
Simeti, Raimondo Sirotti, Atanasio
Soldati, Giulio Turcato, Valentino Vago, Emilio Vedova, Claudio Verna,
Gianfranco Zappettini.
Ricevo e pubblico:
Massimo Nardi