GABRIELLA DI LUZIO E SANDRA MILO A NAPOLI PER LA PRESENTAZIONE DEL LIBRO "RASPODIA DEGLI AMORI PERDUTI" (Galassia Arte)
Gabriella di Luzio , oltre ad essere una grande attrice, definita dalla stampa l’ultima sciantosa, si sta affermando anche come scrittrice. Prova ne è il grande successo di critica e di pubblico di “Rapsodia degli amori perduti9”– ed. Galassia Arte.
Il suo è un canto d’amore che arriva dritto al cuore di chi si immedesima nella lettura. E’ un libro che si legge tutto d’un fiato, che rigenera il cuore e i sentimenti: l’amore, quello vero, si può trovare, anche dopo quando sembra che tutto sia andato alla deriva la vita può tornare nuovamente a farci battere forte il cuore.
Il giorno 31 ottobre alle ore 18 a Napoli, in via Vannella Gaetani 20, presso il Salotto Letterario Antichità Scippa dell’architetto e scrittore Mario Scippa,
sarà presentato il libro di Gabriella Di Luzio “Rapsodia degli amori perduti” (Galassia Arte).
Oltre all’autrice saranno presenti Sandra Milo che ne ha curato la prefazione, Il titolare della galleria Mario Scippa e il giornalista Giuseppe Giorgio. Ingresso libero. Seguirà buffet.
I prossimi appuntamenti lavorativi di Gabriella di Luzio?
Gabriella Di Luzio sta preparando col Maestro Giuseppe Galluzzo un recital di canzoni e liriche napoletane classiche, evergreen selezionate accuratamente tra le più amate. Galluzzo, diplomatosi col massimo dei voti in strumenti a percussione presso il conservatorio di musica Alfredo Casella dell’Aquila, ha continuato i suoi studi presso l’Accademia Nazionale di Santa Cecilia, proseguendo al Hochschule Mozarteum di Salisburgo e ha un curriculum costellato di tappe prestigiosissime (Orchestra della Rai di Roma, orchestra di Roma e del Lazio, Orchestra Nazionale di Santa Cecilia, del San Carlo di Napoli etc. etc.)
Il 5 novembre Gabriella Di Luzio nella Sala Protomoteca del Campidoglio di Roma sarà presentatrice e moderatrice di un importante evento: il cinquantennale del Movimento Gaetano Salvemini, nel corso del quale verrà presentato alla presenza di autorità e personaggi dell’arte e della cultura l’ultimo libro del giornalista e scrittore Cosmo Sallustio Salvemini, nipote di Gaetano Salvemini.
A maggio 2013 Gabriella sarà al teatro dei Satiri in Roma con la commedia scritta e diretta da Salvatore Scirè “Cocktail di scambi”, in un ruolo irresistibile ed esilarante con cui ha riscosso grande successo nella scorsa stagione teatrale.
Inoltre c’è da scommettere che l’amicizia e la stima reciproca nate fra le due strepitose bionde: Gabriella di Luzio e Sandra Milo non si fermeranno alla presentazione del libro ma ci riserveranno interessanti performances artistiche …
A TU PER TU CON GABRIELLA DI LUZIO
Come si definisce
Gabriella di Luzio?
Oddio, non che mi creda più interessante della media, ma
penso di sfuggire a una definizione che mi racchiuda in un ambito concettuale.
Quello che posso dire è che in me convivono più anime, che ho zone di luce e
ombra. Insomma sono un ossimoro, forse perché napoletana. Ecco, mi viene in
mente la definizione che Goethe ha dato della mia città: “paradiso abitato dai
diavoli”. In me convivono l’angelo e il diavolo, la luce e le tenebre, il
broncio e il sorriso, la gioia e il dolore.
Quali sono le
particolarità per arrivare nel mondo dello spettacolo?
Ma io non sono idonea a parlare delle qualità necessarie
per “arrivare” nel mondo dello spettacolo, perché quando ho iniziato non
c’erano i reality, i talent show che oggi sembrano essere la scorciatoia per
bypassare la tanta gavetta che artisti come me hanno fatto. In ogni caso
ritengo che le qualità per emergere siano sempre le stesse: ferrea
determinazione e tanto studio. Oltre, ovviamente, a una grande passione e una
buona dose di talento naturale che, se manca, vanifica tutto il resto.
Ha avuto storie con uomini famosi ma non le ha
rese pubbliche, cosa pensa del gossip?
Penso che se può aiutare qualcuno fare un po’ di rumore
intorno alla propria persona per far parlare di sé, che ben venga. Ma poi
torniamo allo stesso discorso di prima: dopo i primi rumours, se non si è supportati da talento e competenza l’eco si
spegne e si ritorna nell’anonimato. Per quanto mi riguarda non ho mai
strumentalizzato uomini famosi coi quali posso aver avuto una liaison, perché ritengo l’amore una
faccenda troppo importante e privata, che riguarda solo me e il partner.
Dopo tanto cinema e
teatro due libri. Perché?
L’una cosa non esclude l’altra, tant’è che durante la
scrittura dei miei libri continuo a lavorare nello spettacolo. E le due
dimensioni non sono in contraddizione, anzi, sono due forme di comunicazione,
l’una attraverso la parola parlata, l’altra attraverso la parola scritta. Sono
una comunicatrice e il bisogno di comunicare per me è vitale. Credo che
rappresenti una richiesta di affetto, il bisogno di essere ascoltata, che
esaudisce anche il mio lato narcisistico, che mi vuole al centro della scena,
per raccontare di me ma anche di entrare nelle vite altrui, e nulla più del
teatro e della scrittura può soddisfare queste pulsioni.
Che rapporto ha con il suo corpo e con il
nudo?
Col mio corpo ho un rapporto altalenante: sono ipercritica
e spietata con me e in alcuni giorni mi trovo orribile, salvo poi a
riconciliarmi col mio fisico e trovarmi agréable.
Il nudo? Ho mostrato un seno in un film di Liliana Cavani, “La pelle” tratto
dall’omonimo romanzo di Curzio Malaparte, e sempre un seno in un film di
Pasquale Festa Campanile, “Gegè Bellavita”. Con Tornatore, che ha spogliato me
e la Bellucci in una scena di sesso con due Tedeschi in “Malena”, ambientato
come il film della Cavani nella seconda guerra mondiale, il nudo di quella
scena non si è visto che nel turbinio di un caleidoscopio che lo ha reso
praticamente indecifrabile. Pur non esultando al pensiero di spogliarmi, trovo
certe scene di nudo di alcune colleghe molto belle e assolutamente non volgari.
Chi l’ha più delusa e chi l'ha più
piacevolmente sorpresa?
Devo dirlo? Chi mi ha più delusa è l’uomo che, dopo
quattordici anni d’amore, mi ha piantato
nel momento più drammatico della mia vita, “evaporando” nel nulla senza
alcuna spiegazione. È tornato dopo tre anni, ma troppo tardi: in tutta solitudine
avevo laboriosamente elaborato il lutto e il dolore dell’abbandono, e ormai non
c’era più spazio per lui. Ma nella mia vita ho avuto anche piacevoli sorprese,
da persone dalle quali non me le sarei aspettate, come da un caro amico, venuto
a mancare repentinamente la scorsa estate, che è stato il mio angelo custode e
mi è stato vicino nei momenti di dolore, del tutto disinteressatamente.
C’è proprio tanta
rivalità nel mondo dello spettacolo?
Sì, c’è tanta rivalità nel mondo dello spettacolo, che
però, essendo sempre sotto i riflettori, viene iperbolizzata ed esasperata dai
media. Per quanto ne so, anche altri ambienti lavorativi che non hanno nulla a
che fare con lo spettacolo sono covi di vipere.
Meglio scrivere o recitare?
Come ho già detto prima, l’una cosa integra l’altra,
soddisfacendo la mia esigenza di comunicare.
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