Con l’obiettivo di
conciliare psicologia e arte, mercoledì 7 novembre, ore 19 – 22
inaugura, nello spazio espositivo della Interazioni Art Gallery, la
mostra-esperimento L’urlo interiore, a cura di Stefania Valente, che
propone gli ultimi lavori di Barbara Pellegrini - giovane artista romana
che persegue una ricerca metafisica - ispirati alle celebri macchie
d’inchiostro del test di Rorschach.
BARBARA PELLEGRINI
l’urlo interiore
a cura di stefania valente
7- 24 novembre 2012
inaugurazione mercoledì 7 novembre
ore 19 – 22
piazza mattei 14 roma
interazioni art gallery
COMUNICATO STAMPA
Con un approccio simile a quello che ebbero i surrealisti – i quali
sperimentarono metodi tramite cui far emergere l’inconscio, per tradurlo
poi in immagini simboliche - Barbara Pellegrini, pittrice romana,
classe 1980, si è sottoposta al test di Rorschach: strumento di indagine
della personalità che agisce stimolando visivamente il soggetto con una
serie di “macchie d’inchiostro”.
L’interpretazione data, dallo
psicologo a cui si è rivolta, alle sue “reazioni inconsapevoli” in tale
circostanza, ha originato un ciclo di opere che verranno svelate, per la
prima volta, nell’ambito di una mostra-esperimento - L’urlo interiore, a
cura di Stefania Valente - che inaugura, in una singolare atmosfera
metafisica, presso l’ Interazioni Art Gallery, mercoledì 7 novembre, ore
19 – 22, spazio espositivo che ha promosso il progetto.
Con
l’obiettivo di conciliare tecniche psicoanalitiche e ricerca artistica -
dimostrando, ancora una volta, quanto sia labile il confine che divide
questi due mondi – il percorso espositivo snodandosi in due direzioni,
offre il pretesto sia di scoprire questa giovane pittrice – spinta ad
aderire al progetto da particolari circostanze di vita – sia di
“sperimentare” personalmente il potere evocativo delle “macchie”
d’inchiostro.
I quattro lavori site specific esposti (tre dipinti e
un’installazione) che, con uno linguaggio misurato ed essenziale,
raccontano come Barbara ha percepito le “macchie” del test proiettivo,
sono dominati da due colori, che hanno forti valenze mistiche. «Il nero è
l'ombra, la parte oscura e più profonda di noi stessi, ma è anche un
veicolo per dare risalto ai simboli che rappresento. L'oro per me è la
massima espressione di luce e, al contempo, è un omaggio alla sacralità
di certe pitture quattrocentesche».
“L'urlo interiore che lotta per
emergere, che lascia ferite profonde, traumi, ma che, certamente, è
autentico, senza filtri”,da il titolo alla mostra e all’opera ispirata
alla V Tavola del test. Tra le opere esposte anche una emblematica
tela intitolata Tavola XI.
Con questa mostra, Barbara è tornata a
dipingere dopo un lungo periodo di inattività. «Per me questo progetto
ha una valenza quasi catartica, è il simbolo di una rinascita dopo mesi
di "sopravvivenza" ad un lutto, la morte dell'amore».
Segnala:
Amalia Di Lanno