Casale della Cervelletta
# Visual artist:
Sergio Angeli _ Hiroshi _ Valerio Savaiano_Rocco Cerchiara _ Corrado Delfini _ Luca Loseto.
# Site Specific _ installations _ performance:
Gruppo Casal dè Pazzi.
Nei prossimi giorni sarà ufficializzato il calendario degli eventi.
"La processione va avanti, le grida sono finite. Lode alla gloria degli
amati che ora non ci sono più" l'arte non è l'oggetto, non è il quadro,
ne la canzone, ne l'installazione, ne il video. E' il concetto che ha
dato vita a tutto questo, e il concetto, l'idea, non muore con
l'oggetto. Questo è THE ETERNAL, la sensazione che, malgrado il tempo,
malgrado l'erosione, la consunzione, il logorio dell'oggetto, l'arte
rimane viva, oltre la tendenza del momento, oltre il colore. "Ero vicino
al cancello in fondo al giardino. Guardandoli passare come nuvole nel
cielo. Cerco di gridare nella foga del momento, posseduto da una
violenza che brucia dall'interno" è quello che sentiamo noi ogni giorno,
quando il mondo ci passa davanti come nuvole e cerchiamo di gridare
nella nostra arte, posseduti da quella stessa violenza. "piango come un
bambino nonostante questi anni m'invecchino", perchè se anche l'arte non
può risentire del tempo che passa, l'artista va sempre più veloce verso
la fine dell'esistenza come la conosciamo e concepiamo e dunque il
legame tra il mezzo (l'artista) e il fine (l'arte) è così sbilanciato,
così ingiusto per noi che sentiamo soffiare la brezza della morte.
Prendiamo in prestito le parole di Ian Curtis perchè, a dimostrazione
di quello che vogliamo dire, anche se il mezzo è diventato cenere
presto, quello che è rimasto ha segnato le nostre vite per sempre. Ogni
cosa che è nata è stata ispirata da quelle parole, quella musica. Fin
dalla nascita, dal nome: PassOver, il testamento musicale del giovane
Ian, quella crisi che è arrivata a sconvolgere l'equilibrio che era
riuscito a trovare. Noi nasciamo da quella fine. Ian è il nome
dell'omino che ci rappresenta nel logo. Ian si chiama il nostro gatto.
Lost Control è il nome con cui organizziamo i nostri eventi. Atrocity
Exibition è il nome della nostra antologica annuale. Ora The Eternal,
che è per noi il riassunto di tutto quello che siamo stati in questi
anni e tutto quello che saremo. La consacrazione dell'eterno, il
messaggio che non morirà mai e rimarrà nel tempo.
La scelta del
Casale non è ne un ripiego ne un caso. Lì, qualche anno fa, partì
veramente tutto, quando capimmo che solo con le nostre forze potevamo
veicolare il nostro messaggio con una potenza devastante. Da quel
momento sono cambiate tante cose, non solo dentro di noi, anche nel
mondo che ci tocca abitare. Sembra passata un'eternità. Siamo diversi,
più vecchi. Eppure le opere che portammo li esistono ancora e il
concetto che abbiamo espresso viene ricordato da chiunque abbia
partecipato a quel momento così grande e così effimero. Non è solo la
nostalgia ad averci riportato qui. Un pezzo di storia che è ancora in
piedi, che ha visto morire e nascere centinaia di persone, in stato
quasi di abbandono, che però non perde il suo fascino, le sue energie e,
andando oltre le pareti scrostate, ti accoglie con la grazia e
l'eleganza del tempo che l'ha consunto.
Non abbiamo voluto
stravolgere la struttura che ospita questa nostra idea, ma abbiamo
voluto accompagnarla nel suo essere, rimarcare l'idea del tempo che è
passato e che ha lasciato un segno tangibile, il segno della natura che
trova spazio nella costruzione senza che nessuno l'abbia invitata, il
segno dell'erosione che ha cancellato parti di facciata ed ha tirato
fuori l'anima di quello che è solo apparentemente un cumulo di mattoni
ben sovrapposti. L'accompagniamo con l'armonia del tempo che viviamo
adesso, con la tecnologia che non abbatte ma integra l'armonia delle sue
forme, le esalta. Ci serviamo della sua disponibilità per comunicare il
nostro stato d'animo.
Ci rendiamo conto che l'esistenza ci sta
uccidendo, lentamente, e non possiamo farci niente, "nessuna parola
potrebbe spiegare, nessuna azione potrebbe risolvere. Posso solo
guardare gli alberi e le foglie che cadono".
Segnala:
Amalia Di Lanno