Mostra personale di Margherita Ragno
A cura di Alexander Larrarte
con note critiche di Giuliana Schiavone e Lorenzo Madaro
A cura di Alexander Larrarte
con note critiche di Giuliana Schiavone e Lorenzo Madaro
La magrezza è più nuda, più indecente della grassezza.
Charles Baudedalire
Derivata dal campo del diritto penale, la locuzione latina "aberratio ictus" indica la seguente fattispecie di reato: "offesa di persona diversa da quella a cui l'offesa era riferita".
Nella dimensione comunicativa artistica, che implica costantemente la partecipazione percettiva di più parti, l'azione del soggetto che crea, diretta sul medium artistico può generare personaggi che attivano nello sguardo di chi guarda una reazione di coinvolgimento emotivo diretto, di slittamento critico o della colpa. Si tratta di un fenomeno in cui l'osservatore si sente direttamente coinvolto, leso nella morale abitudinaria e condivisa, o in qualche modo chiamato in causa dalle stesse figure, tanto cariche di realismo da sfiorare la soglia dell'offesa, che non rifuggono dal pubblico ma l'osservano, scrutano, traboccanti di tutti i loro difetti, colpe e fisicità, sino a farlo sentire quasi colpevole di "normalità".
La selezione delle opere in mostra prevede lavori editi e inediti con l'intento di scandagliare le passioni delle umane genti con “nuda realtà dei corpi” lì dove la resa realistica provoca un cortocircuito e l'immagine, il corpo, il “grasso” non è più celato ma si svela agli occhi dell'osservatore.
Alexander Larrarte
Segnala:
Amalia Di Lanno